di Paolo Maninchedda
Oggi L’Unione ne fa una delle sue e dice che la Regione Sardegna ha copiato le mappe. Questo il titolo: “Rischio alluvioni: la Regione copia le mappe“. Una solenne panzana, una bugia clamorosa. Poi nell’articolo si spiega (ma chi lo leggerà l’articolo nell’Italia del 70% degli analfabeti strutturali) che, secondo il presidente dell’ordine dei geologi (che non è l’oracolo di Delfi) la direttiva sulla manutenzione dei versanti sarebbe stata elaborata e copiata da quella dell’Emilia Romagna. Un conto è la direttiva (sulla quale non mancherò di verificare se è stata copiata), un conto sono le mappe (che sono certo non essere state copiate). Poi si continua a leggere e si capisce che il Presidente dell’ordine dei geologi lamenta la mancanza di dettaglio nelle mappe. Tempo fa io incontrai i geologi che mi rappresentarono l’urgenza dell’aggiornamento della scala delle mappe e lo rappresentai senza grande successo (servono soldi). Tuttavia, nel frattempo, si è provveduto a distribuire un po’ di risorse (in verità poche) ai comuni perché paghino i geologi incaricati degli studi per l’adeguamento dei Puc al PAI. In buona sostanza l’ordine dei geologi da tempo chiede che si riattivano le commesse pubbliche per lo studio in scala ridotta delle mappe ed è una richiesta assolutamente legittima e condivisibile. Ma da qui a dire che le mappe sono copiate ce ne passa.
Tuttavia, questa vicenda la dice lunga sul clima che la malattia demagogica italiana sta esportando anche in Sardegna. In buona sostanza, si ritiene che l’azione politica consista nella comunicazione d’impatto, nella trovata migliore, nell’emozione protestataria che si suscita, nell’urlo più acuto (c’è un giornalista di Videolina che quando intervista i sindaci chiede loro di dirla grossa, altrimenti “non bucano”). E, d’altra parte, come si può contestare questa strategia? Trump ci ha vinto le elezioni. Ricordate la menzogna della campagna elettorale con cui si fece di Hillary Clinton una maîtresse che in una discoteca gestiva un giro di prostituzione minorile? Ricordate che un’intera famiglia di ultra conservatori americani si era armata per andare a giustiziare quelli che ai loro occhi erano stati rappresentati come corruttori impenitenti e delinquenti incalliti?
Mentre accadono queste cose che certificano che la frontiera del confronto politico si è spostata ed è tra neofascisti qualunquisti da una parte e democratici, socialisti e liberali dall’altra, Pisapia e Alfano bisticciano per rivendicare la loro diversità. Ricordano tanto i comunisti e i cattolici che si differenziavano mentre Mussolini prendeva il potere.
Comment on “Geologi, Pisapia e Alfano”
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basta guardare la Deliberazione del Comitato Istituzionale n. 2 del 25/09/2013 di approvazione delle linee guida per leggere che l’Ordine dei Geologi della Sardegna aveva manifestato la propria condivisione in merito ai contenuti delle linee guida. Memoria corta….