La ricchezza non sempre è una colpa, qualche volta è un merito.
La cafonaggine unita alla ricchezza è colpa senza appello.
La coppia saudita che ieri ha noleggiato per sé e i propri invitati la piazza di San Pantaleo, in Gallura, che è un piccolo gioiello di bellezza perché è inserita perfettamente e misticamente nell’ambiente, ha ritenuto di dover acquistare la storia e i luoghi, seppure per qualche giorno, per essere felice.
Spesso i ricchi hanno questo difetto: non sanno essere felici se non impadronendosi di qualcosa per uso esclusivo.
Quando poi la natura e la storia non riescono a produrre i confort ambìti, allora glieli si costruisce sopra e si fa l’orribile parallelepipedo sulla riva del mare di cui da giorni parlano le cronache.
L’obiettivo è dare l’idea e provare l’ebrezza di inserirsi nella bellezza dell’universo, cogliere un pezzo di assoluto.
Grazie a Dio, l’assoluto non è in vendita, è una fatica, non è nelle cose e quelli che ne sperimentano scampoli ne parlano come di una realtà piacevole e terribile insieme, verso la quale la natura umana tende pur non potendola interamente sopportare. Non è dunque una questione di soldi, l’assoluto, e con lui il bello.
Tuttavia, se c’è chi compra, c’è anche chi vende. Noi Sardi non dovremmo vendere le tracce del nostro spirito, del nostro modo secolare di stare in rapporto con le pietre, con gli alberi, col sole, col mare. La Sardegna è com’è perché noi abbiamo la cultura della natura come porta dello spirito. Noi tiriamo su pietre da millenni, sappiamo che sono solo pietre, ma sappiamo che messe in un certo modo aiutano l’anima a ritrovarsi.
San Pantaleo è un nido tra le pietre mistiche della Sardegna, non si affitta, si contempla.
Ma vogliamo parlare di quello che gli eserciti stanno faccendo nelle coste sarde?
Ma vogliamo parlare delle esercitazioni militari in Sardegna?
C’è chi vende. C’è chi svende. C’è chi si svende.
C’è chi progetta tutto quel che gli si chiede purché frutti incassi con buona pace di cultura, ambiente, bellezza, paesaggio, etica, futuro, contesto, storia, geografia, antropologia.
C’è, come dice il signor Sergio Pascucci, chi è competente.
Già….la competenza….ma solo quella amministrativa …la dessero sempre i concorsi e i meriti, e fisse competenza a 360°, potrei ascoltarlo e potrei persino capirlo, ma così….mi sembra lo solita difesa d’ufficio mascherata di idealismo subdolo & ingenuità che mimetizza il “laissez faire, laissez passer”.
Dopo di che, ricorderei a me stesso che dopo tutto, in fondo non è neppure un Dominion, ma siamo ad Olbia, grankaliffato indipendente e kammuffato , per cui non mi meraviglio di nulla.
Mi pare “lavabile” come le vernici usate da Ultima Generazione su palazzi e monumenti, sole opere d’arte riconosciute dall’autorità e difese dalla polizia; mentre poco o nulla rischia chi uccide il mare, inquina fiumi, laghi, distrugge un ecosistema, l’ambiente, l’opera d’arte di un paesaggio naturale creato da milioni di anni rimasto ancora pulito, vergine, intatto.
Tutto da violare.
Nunziu
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Concordo sulla cafonaggine. Vengo in Sardegna per goderla così com’è. Valorizzate i suoi luoghi, la sua cultura. Non rovinatela ulteriormente.
Sergio Pascucci depete vaeddare pro domo sua. Istu chi de sa Sardinna, chi no este Itarga, e de Sardos, non cumprendete nudda.
Sa Sardinna no este Itarga ca mancu s’Itarga bi este, ca este solu una colonia americana, vrancesa e tedesca
Pascú….vaedda solu de su chi connoschese!
Manuela, io non so cosa sia l’invidia per i ricchi che pensano di poter comprare la bellezza e la felicità. Mi creda. Non ci si conosce, ma non mi attribuisca sentimenti che non provo.
Io sono favorevole a tutti questi eventi che portano visibilità ad un territorio che vive di turismo..tutti questi vip rispettano e adorano la Sardegna più di noi che ci viviamo..basta fare un giro per strada per vedere quanto la rispettiamo (immondizia ovunque) da casa mia vedo cos’hanno costruito e stasera mi godrò lo spettacolo e credo che da domani sarà rimesso tutto a posto e anche l’ultimo cisto ritornerà a disposizione di capre e pecore..in attesa che ci sia più lavoro e più benessere..con tutto questo parlare di rispetto e voler mandare via lo straniero invasore del turismo che non ci porta nulla c’è lo mangeremo noi il cisto! E sicuramente siete gli stessi che non svendiamo la nostra terra ma svendiamo il corpo delle donne per l’utero in affitto! Se avessi un pezzo di terra eccome se lo venderei per poter campare al meglio..l’orgoglio quando hai fame va a farsi benedire! Ribadisco brn vengano i ricchi che spendono qui i loro soldi il resto delle chiacchiere sono solo fuffa..invidia!
Leggo commenti giustamente indignati dal mercimonio (anche se per breve periodo) della perla che è San Pantaleo, ma qualcuno ha provato a percorrere non tanti km più a sud per vedere lo scempio che è stato fatto, e ancora si compie in luoghi altrettanto sacri e meravigliosi? Qualcuno si è fatto un giro per esempio a Sena e Sa Chitta, dove si trova un sistema dunale meraviglioso e da tutelare? E invece succede che le amministrazioni locali non solo lo lasciano in completo abbandono, ma permettono la costruzione, nelle vicinanze, di tanti piccoli obbrobri, con i quali i cittadini possono sfogare il cattivo gusto, in barba alle leggi urbanistiche e alla tutela del paesaggio! Non solo la Gallura è da proteggere e tutelare, esiste anche una Sardegna che, un pochino più al sud viene continuamente offesa e danneggiata…
San Pantaleo per alcuni giorni è stato al centro dell’attenzione mondiale per l’evento del matrimonio dello sceico. Che c’è di male? Lo stesso.sindaco sollecitata da alcuni esponenti ambientalisti ha risposto che, essendo.una struttura mobile dopo la cerimonia sarebbe stata smantellata con tanti.auguri agli sposi e un po’ di risorse da spendere per abbellire il borgo. Punto.
Quante vip hanno usato usano e.useranno le.bellezze italiane per celebrare i.loro matrimoni vedi Venezia Firenze Roma ecc e nessuno grida allo scandalo.anzi . Riguardo il Principe Karim beh , dobbiamo riconoscere che quest’uomo ha dato tantissimo per quella terra di Gallura. A prescindere da chi vi soggiorna , ma l’ indotto.che vi si e’ non è di poco conto. Chiedere ai residenti del posto per crederci. Quindi ben vengano queste iniziative e grazie al Sindaco per la disponibilità accordata.
Ormai qui vengono perché tutto gli è permesso, l’aga khan , non ha portato benessere ma solo aumento dei prezzi ,e la distruzione delle coste più belle, ad uso esclusivo di pochi ricconi che vengono a comandare a casa nostra , la nostra isola è conosciuta in tutto il mondo x il passaparola, e non certo x questo personaggio. Sicuramente se andava in un altra città a chiudere una piazza x uso esclusivo gli avrebbero risposto con un 2 di picche
Ma ormai in Sardegna tutto è permesso
Io sono 40 anni che vivo la zona di San Pantaleo e non ci trovo nulla di sbagliato
Il patto è che chi ha preso i soldi li usi per sistemare le strade, le spiaggie, la fonte d acqua ormai persa ma utilissima e sistemare tutte le porcate che fanno i turisti che vengono sporcano e non lasciano nulla. E nessuno dice nulla
Importante che si rispetti S.Pantaleo e le sue persone e non sia solo un business fine a se stesso o a pochi. Sardegna ti adoro e ti curo.
Ma non so di chi è stata l’idea di costruire questo obbrobrio un capannone in mezzo a tanta bellezza intorno proprio un pugno nello stomaco speriamo che lo disfino subito
Atene in piena crisi economica e sociale, qualche anno fa, non permise a Gucci di utilizzare il Partenone per una sfilata di moda, quindi smettiamola di utilizzare la figlia di fico della legittimità confondendola artatamente con quella dell’opportunità di certe scelte che hanno , quasi sempre, una connotazione politica e culturale ben precisa.
Mi piange il cuore vedere e sentire che siamo terra di nessuno……..ma di tutti quelli che vengono qui a spadroneggiare sulla nostra “proprietà “. Comprano, usano, sfruttano e abbandonano……
Non si tratta di non essere ospitali, bensì di farsi rispettare soprattutto se si è in casa propria.
Sardita’ è anche questo: rimanere incantati ad ammirare il nostro “habitat” senza permettere a nessuno di distruggerlo.
Della propria bellezza ciascuno può farne l”uso che crede, anche prostituirla al ricco offerente di turno. Che poi l’Aga khan abbia contribuito al benessere della Sardegna, beh, ho i miei dubbi che da Olbia in giù ci sia tutto questo benessere. Probabilmente ho un sistema di misura diverso e per giunta guasto, se non me ne sono accorto. Colpa mia!
Claudio, la pensiamo diversamente ma a questo mondo c’è posto per tutti. Io penso che ciò che una comunità ha costruito nei secoli non sia disponibile all’affitto e infatti non c’è sceicco che osi chiedere in affitto per un matrimonio Piazza della Signoria a Firenze o Piazza San Marco a Venezia. Quanto al resto, l’idea che la sola ricchezza possibile sia quella generata da una disponibilità indiscussa a soddisfare i bisogni e anche gli sfizi dei ricchi, purché paghino, a me pare sbagliata e ci teniamo civilmente ognuno le sue opinioni.
Gentilissimo signor Pascucci, intanto grazie per essersi firmato per intero. In un mondo di anonimi vili, una persona civile è una boccata di ossigeno. Capisco le sue argomentazioni, tuttavia dissento, non certo sul piano della legittimità (lei ha ragione, tutto legittimo). Io dissento sul piano del gusto e del modo di stare al mondo. Opto per una vita diversa, meno chiassosa, meno di consumo, e non per questo povera. Mi permetta, poi, di ricordarle che certamente l’Aga Khan ha inventato la Costa Smeralda, ma lo sviluppo della Sardegna lo hanno fatto le dighe, pagate con gli investimenti pubblici, l’acqua e l’elettricità nelle case, le scuole, gli ospedali ecc. ecc.; lo sviluppo è una cosa complessa che ha solo per un verso rapporti con l’utilità che giustamente va cercando chi fa soldi dai soldi. Serve tutto: l’imprenditore, il medico, l’insegnante, il denaro e lo Stato. Io non ho l’obbligo di ricordare l’Aga Khan. Ho l’obbligo di essere leale con lo Stato in cui vivo. Grazie ancora per essere intervenuto.
È vero, ieri San Pantaleo era al centro del mondo. Mi pare che oggi sia tornato ad essere il solito borgo. Ben vengano questi eventi che portano notorietà al piccolo paese. E non solo notorietà, quante persone anche locali hanno lavorato per allestire il tutto? Non credo che non abbiano avuto giusta remunerazione. Quindi….. l’importante è ripristinare lo stato dei luoghi dove si tengono certi eventi. Forse ci siamo dimenticati che se non fosse per il turismo località come Porto Cervo, Porto Rotondo, Cannigione, Baia Sardinia e tutti gli altri centri che con il turismo hanno conosciuto ( per fortuna) anche il benessere. In poche parole, anche la Sardegna più interna ne gode i benefici.
SARDI
i soliti ignoti
Come siamo abituati noi italiani , la politica insegna, per la l’affitto della Piazza di San Pantaleo si sta facendo un dibattito di lana caprina . La Sardegna è Italia e come avviene in varie parti della nostra meravigliosa penisola, è legittimo dato che siamo un Paese democratico,chiedere alle autorità competenti di poter usufruire in modo temporale di un bene della collettività. Se le autorità competenti , che noi sempre in modo democratico abbiamo eletto a nostra rappresentanza, autorizzano , è normale che ci siano i favorevoli e contrari . Ciò non toglie che un evento privato simile dovrebbe essere visto come un ritorno di pubblicità a favore di questa meravigliosa Isola che merita molto di più di certi personaggi che vanno contro tutto e tutti tucur . Si sono dimenticati che il benessere dell’Isola è iniziato con la lungimiranza dell’Aga Khan e della classe politica de periodo .
“Jaaa, Sardinia moolto pirroresca”
Cosa pretendiamo? Di salvare l’anima vendendo il…..?
Che dire? Io sono Gallurese acquisito e mi rattrista vedere come i miei compaesani trattano la nostra terra buttando immondizia in ogni luogo. Quindi, francamente, ho poche speranze per il futuro.
Ieri si è consumato un altro evento nelle campagne di arzachena , localita” ubicatafra il paese madre e porto cervo. Nella vallata di monte moro è stata realizzata una struttura precaria e provvisoria per celebrare un matrimonio di rito ebraico fra un povero pluri miliardario e una bellissima 29enne. Sicuramente precedentemente non guardarobiera ai piani di qualche hotel della costa.
Ospiti fra i tanti Di Caprio, il figlio del presidente degli States…etc.
l contesto era stupendo, poiché madre natura in questi luoghi si è divertita a ricamarla di guglie granitiche , di macchia mediterraneadi colori e profumi da ubriacare la piu ostinata narice, tant’e’ che da povera cenerentola Montidimola è diventata la principessa Smeralda, dopo essere stata svegliata da un sonno millenario e ,baciata da un vero principe….come quelli che si leggono nella favola bella.
Per capirci e leggere il contesto dell’evento, un sindaco di arzachena , 60 anni fa fece apporre all’inizio dello stradello che portava alla località monte Moro,
un cartello su scritto: il panorama più bello del mondo.
Ha ragione,il prof.. quando dice che si può essere ricchi e non cafoni, quando a degli ospiti si vuole regalare la bellezza, tanto l’assoluto non è mai in vendita poiché non ha prezzo. Ciò che possiamo dare, per vil denaro, è una visione momentanea di questi luoghi, che rimarranno unici irripetibili. e resteranno nella memoria degli ospiti più di un lauto pranzo… un po come il ns vermentino..
GLOBALIZZAZIONE, ZOO E DINTORNI
Esiste una radice culturale sarda?
E cosa ne è rimasto in noi della cultura sarda? Ormai sommersi da millenni di sconfitte. Mai domi, pare, ma oggi cattivi interpreti di piccolissima parte del lasciato che in minimissima parte pare albergare intrinseco nel nostro DNA.
Come per miracolo, oggi ho letto e compreso l’intervento di Mario, spesso per me incomprensibile, come scritto in babilonese.
E mi ha fatto sentire in colpa, incapace di tradurre l’eredità trasmessa dagli isolani più antichi.
Sopraffatti dal culto del moderno pantheon delle divinità, il nuovo Olimpo, con i soldi a primeggiare al posto di Zeus.
A primeggiare sul dio Potere, sulla dea Bellezza, su Ostentazione e sugli altri dei e semidei.
E ci troviamo perfettamente a nostro agio ad esibirci per gli ospiti. A recitare il ruolo dei sardi: un po’ arcaici, un po’ testardi.
Mi chiedo: ci accorgeremo di trovarci ad esibirci in uno zoo?
Parte integrante di un viaggio di persone straniere che arrivano attratte dal paesaggio e dagli indigeni. Tutte persone importanti ai nostri occhi. Importanti per quel loro idioma così diverso dal nostro.
E così abbiamo finito per credere che tutto ciò che viene da fuori sia più importante di ciò che è frutto del nostro creare.
Sino ad assimilare concetti assurdi in base ai quali tutto ciò che è raffazzonato, frutto di arrangiamento posticcio, sarebbe definito fatto “alla sarda”.
È ogni volta che qualcuno in mia presenza pronuncia questa bestemmia il mio cuore sanguina. Ma davvero ci siamo convinti di essere inferiori?
Ma allora siamo stati sconfitti definitivamente?
E se così non fosse, è questa tristezza l’evoluzione?
Sa richesa, su chèrrere e AVERE DI TUTTO DI PIÚ a dannu, a dirbetu e a befe de chie ant lassadu o sunt dispostos a lassare cun cantu prus pagu in sa peus miséria fintzas morindhe a finigonis, DAET A MACHINE e faghent su campionadu de sos machines e de sos crìmines, balentes campiones de gherra e de isperdimentu de umanidade, de benes e de logos.
Piticu su prexu si lis cherimus assemizare e dare ampramanu!
Totugantos in su matessi campionadu.