Mentre continua a essere impossibile volare da e per la Sardegna senza spendere una fortuna, grazie a una continuità territoriale ridicola voluta e imposta dalla Giunta Solinas, ieri l’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ha formulato il proprio parere negativo alla fusione delle società di gestione degli scali sardi, adducendo come motivazione – da quel che si legge – che la Regione avrebbe, nella nuova società, un peso inferiore al 10%, soglia minima per richiedere la convocazione dell’assemblea dei soci e che contravverrebbe alle disposizioni di legge che puntano a garantire i soci pubblici.
La mia modestissima opinione è che questo atto dell’Enac abbia un che di teatrale, abbia cioè più motivazioni politiche che tecniche.
Forse è opportuno ricordare che il presidente dell’Enac viene nominato dal governo su proposta del ministro delle infrastrutture.
Chi è attualmente il ministro delle infrastrutture?
Matteo Salvini.
Ecco, cominciamo a non dimenticare i contesti.
Adesso andiamo a leggere le leggi, perché ancora viviamo in uno Stato di diritto e non in una burla da avanspettacolo, con tanti diti offerti alla cattiveria naturale della gente, per impedirle di guardare la luna (e la luna è una volgare iscrizione della Regione Sardegna a una faida tra imprenditori locali che meriterebbe che F2I lasciasse morire Cagliari e Alghero e li consegnasse al loro già scritto declino di luogo di prebende per incapaci).
La norma di riferimento è il Decreto del Ministro dei Trasporti n.521 del 1997.
Per iniziare andrebbe riletto l’art. 1, che prevede e obbliga che gli aeroporti siano gestiti da società private:
Art.2 ” 1. Le società di gestione aeroportuale sono costituite esclusivamente sotto forma di società di capitale, secondo la disciplina del codice civile, ed in qualità di soci possono partecipare, senza il vincolo della proprietà maggioritaria, anche le regioni, le province, i comuni e gli enti locali nonché le camere di commercio, industria ed artigianato interessati. 2. La scelta del socio privato di maggioranza avviene sulla base di procedure ad evidenza pubblica attivate mediante un confronto concorrenziale determinato in base alle previsioni di cui agli articoli 2 e 3 del decreto del Presidente della Repubblica 16 settembre 1996, n. 533, recante norme sulla costituzione di società miste in materia di servizi pubblici degli enti territoriali, che tenga in particolare conto le capacità tecniche e finanziarie dei soggetti interessati“.
Sarebbe inutile ricordare queste cose, se non fosse che la sguaiata campagna di stampa e di comunicazione varata dalla Giunta Solinas non avesse gridato “Al lupo, al lupo” contro la gestione privata degli aeroporti. Ma scendiamo di più nel merito, vediamo se è vero ciò che ha scritto l’Enac o se invece, come io penso, non si tratti di una para….bolata ministeriale per prendere tempo e dare copertura temporanea alla posizione insostenibile della Regione Sardegna (che si è buttata in questo fangaio per distrarre i sardi dall’emorragia finanziaria cui sono sottoposti dall’incapacità della Giunta Solinas in materia di trasporti e di continuità territoriale).
Cosa prevede la norma rispetto al capitale dei soci pubblici?
Ecco il testo:
Art. 5 ” c) la misura minima della partecipazione dei soci pubblici al capitale sociale non inferiore al quinto, al fine di assicurarne il diritto di chiedere la convocazione dell’assemblea”.
Cosa fa l’Enac? Non conta la soglia minima sommando le quote di tutti i soci pubblici coinvolti nell’operazione sarda, ma considera solo la quota della Regione! Una para….bolata ministeriale di pessima fattura, che non reggerebbe dinanzi ad alcun tribunale e che incrina quel profilo di imparzialità che le istituzioni dovrebbero avere. È un parere furbo, facilmente correggibile se impugnato in forme decise. Se infatti si dovesse intendere che ogni socio pubblico non deve possedere meno di un quinto del capitale sociale, nel caso della società sarda che annovera tra i soci pubblici la Regione, la Sfirs e le camere di Commercio, il capitale sarebbe interamente pubblico per mancanza di spazio per il privato.
Un’ultima annotazione. Lo strillone della Regione, ben accompagnato dalle voci acutissime di imprenditori che vivono su un governo oculato e precario dell’enorme debito che hanno con le banche, cioè con noi risparmiatori (la parabola imprenditoriale di Soru non ha evidentemente insegnato nulla ad alcuno), ha additato il fondo F2I come un fondo privato, cioè come un appestato, secondo la vulgata illiberale che è maggioritaria in Sardegna per cui se sei un privato, sei per definizione un mascalzone (e invece il vero mascalzone, si pensi alla sanità, è il pubblico in Sardegna). Adesso andiamo a vedere la struttura azionaria di questo fondo:
- Casse di previdenza: 26%
- Fondazioni bancarie: 25%
- Banche: 20%
- Fondi sovrani e Asset Manager: 15%
- Istituzioni pubbliche: 14%
- CdpE dunque questo sarebbe un terribile e minaccioso privato speculatore? Una società che ha al 14% Cassa Depositi e Prestiti, cioè la banca dello Stato italiano? Che ha 9 fondazioni bancarie italiane nel suo azionariato? Che ha come azionisti i fondi pensione degli ingegneri e dei geometri italiani? Aicci totus, dicono a Cagliari; così fossero privati tutti i privati del mercato.
Sugli aeroporti si sta combattendo una battaglia miserabile, che nasconde banali invidie, qualche nostalgia di comodi stipendi, tanta cecità e la solita politichetta feudale di cui il Psd’az è diventato interprete, nemica delle istituzioni e favorevole ai ducati e alle contee. Questa Giunta non chiede al ministro delle Infrastrutture di mettere fine allo scempio della SS 131. No. Gli chiede di inventarsi para….bolate per le faide tra feudatari. Siamo al sardismo della pantofola del ministro.
- CdpE dunque questo sarebbe un terribile e minaccioso privato speculatore? Una società che ha al 14% Cassa Depositi e Prestiti, cioè la banca dello Stato italiano? Che ha 9 fondazioni bancarie italiane nel suo azionariato? Che ha come azionisti i fondi pensione degli ingegneri e dei geometri italiani? Aicci totus, dicono a Cagliari; così fossero privati tutti i privati del mercato.
https://www.vitobiolchini.it/2023/05/14/sardegna-lisola-del-silenzio-perche-non-riusciamo-a-raccontare-il-potere-i-suoi-uomini-e-le-sue-dinamiche/
Aspetto da 60anni la continuità territoriale.e una vergogna che solo noi per la continuità siamo finanziati dalla regione ,e non dallo stato italiano come tutte le altre regioni.i 40 milioni che ogni anno spende la regione per noi sono solo una semplice elemosina..potrei spostarmi a Roma o Milano con facilità,invece mi rendo conto di quanto il ns bellissimo mare ci isoli per colpa della cecità dei ns politici.eppure nel famoso accordo che era stato fatto tra prodi e Soru lo stato italiano ogni anno ci avrebbe dovuto rimborsa tutta l iva risparmiata.come prevedevo,noi sardi non abbiamo visto un euro.poi se aspettiamo che si muova il ns bravo leghista solinas ,votato da sardi intelligenti,aspetteremo alle calende.giovanna
Dati passeggeri aeroporti sardi anno 2022 (fonte wikipedia)
Cagliari 4.396 594
Olbia 3 167 368
Alghero 1 533 427
Totale. Sardegna circa 9,1 milioni di passeggeri.
Un semplice confronto con due aeroporti vicini.
Ibiza airport 8.156.675 (fonte ibizaairport).
Palma di Maiorca 28.573.364 (fonte mallorcaairport). Sempre dati 2022.
I numeri degli aeroporti di queste sole 2 isole spagnole sono eloquenti.
Mi chiedo: se per qualsiasi compagnia europea, un’ora volata di un aereo ha un costo mediamente analogo a prescindere dall’origine e destinazione, perché le Baleari vantano oltre 27 milioni di passeggeri in più della Sardegna?
Non sto qui a supporre o ipotizzare motivazioni su fenomeni molto complessi che richiedono una conoscenza e una competenza che non ho. Tantomeno sui costi dei biglietti.
Però mi faccio una domanda. Al netto dei passeggeri residenti che si spostano da e per il continente, e trattandosi di un mercato, se il consumatore (passeggero italiano/europeo/extracomunitario) non sceglie il prodotto Sardegna come destinazione turistica, è perché non la conosce oppure perché non sente il bisogno di sceglierla? Insomma, forse gli manca un motivo per venire da noi. Non avendo un motivo non preme sull’offerta del mercato delle compagnie aeree (che non fanno beneficenza) che ovviamente si dimensiona sul livello di domanda di 9/10 milioni di passeggeri.
Riassumendo, siamo sicuri che per arrivare in Sardegna servano solo gli aerei? Forse, prima dell’aereo, serve un motivo per venirci? Perché le nostre bellezze naturali, archeologiche (abbiamo migliaia di Stonehenge), della tradizione e così via, attraggono meno di destinazioni geograficamente più piccole e meno ricche di bellezze ruspetto alla nostra isola?
Un’altro spunto. Nessuno ci dice quale sia la massima capacità di offerta degli aeroporti sardi. Con l”attuale infrastruttura quanti sono i voli giorno massimi e i paseggeri giorno che possono gestire. Quale è il massimo volume annuo di voli e passeggeri che possono movimentare? I nostri tre scali possono strutturalmente raggiungere i numeri dei due aeroporti spagnoli presi ad esempio?
La politica sarda e i manager che nomina ciclicamente ad ogni legislatura sono all’altezza di gestire bene il presente e pensare meglio il futuro?
Chiedo aiuto, per capire un tema molto complesso, che la politica e la stampa ci propinano superficialmente e in modo molto fumoso.
La continuità territoriale è un diritto sacrosanto e non dovremo essere qui a lamentarci di un problema che non dovrebbe neppure esistere. Ben venga la gente nella nostra meravigliosa isola ma dobbiamo imparare a difenderci. Non ci hanno insegnato nulla le vicende dell epoca giudicale, quando ci siamo fatti invadere politicamente dalle faniglie nobili pisane e genovesi che ci hanno portato all invasione spagnola. Tiriamo fuori il nostro orgoglio. Questa Giunta si muove grazie ai fili di burattinai, oggi diversi da quelli di mille anni fa, ma con gli stessi intenti.
Purtroppo la classe politica sarda fa capo alle segreterie nazionali, quando le loro poltrone vaccillano avendo un peso politico nullo cedono alla convenienza inpossessandosi a discapito dei sardi miopi o poco informati delle loro unicità vedi terra,cielo,mare.
Personalmente non mi meraviglia da molto tempo lo squallore gestionale di questa Amministrazione a gestione Solinas, dove ogni giorno si scoprono scelte di bassa cucina e di interessi che di “pubblico” hanno spesso molto poco. Tuttavia mi sia permesso dire che “chi è causa del suo mal pianga se stesso”. I sardi si sono dimenticati, quando sono andati a votare che Solinas è l’Assessore ai trasporti della fallimentare “flotta sarda” !! che è costato alla fine un buco di, vado a memoria, una decina di milioni di euro che ovviamente hanno pagato i Sardi. Dovremmo essere assai più attenti e critici politicamente…..ma ho l’impressione che ce ne scordiamo troppo spesso e non adottiamo la logica della punizione elettorale, che sarebbe quello si…un bel messaggio.
Macché duchi, baroni, conti, caaglieri…..questa è la corte dei miracoli.
Grazie per l’analisi ma al di là di questa che è l’ennesima valutazione nel corso degli anni. Stento a credere che la maggioranza dei sardi non sia a conoscenza della lunga disputa tra le varie compagnie e lo Stato Italiano che vorrebbe essere la bandiera di tutte le regioni ma di fatto si impegna molto meno con l’Italia insulare e meridionale. Ho la sensazione che la nostra Isola serva come merce di baratto con chi ha mire di sfruttamento proprio delle bellezze uniche e rare della nostra Isola. Spero fortemente che prima o poi tutti i sardi chiedano i diritti primari come quello di poter partire e poi tornare così come fanno nelle altre regioni, il nostro bellissimo mare non deve essere la nostra prigione.
Questo è solo l’inizio di un futuro sicuramente più nero, vedi autonomia differenziata che ci viene prop(imposta) dal ministro Calderoli, quello per intenderci autore della legge elettorale definita dal medesimo PORCATA, senza dimenticare le amenità con cui, lo stesso e la sua congrega ci definiva, però adesso viene accolto con tutti gli onori dai nostri rappresentanti. Poveri noi😭😭😭
“Faranno parte del gruppo di lavoro il segretario generale e il direttore generale della Presidenza della Regione e due funzionari da loro designati, il direttore generale dell’assessorato dei Trasporti, il direttore del Servizio per il trasporto marittimo e aereo e della continuità territoriale dell’assessorato dei Trasporti, il direttore della Sfirs e il responsabile del settore delle partecipate della Sfirs. Il gruppo di lavoro coordinato, coordinato dall’assessore dei Trasporti, sarà supportato dall’Avvocatura regionale”
La task-force… Ai livelli del “facite ammuina” del falso regio regolamento della marina borbonica.
Ava’ ci semu
…..ammesso che l’analisi sia corretta ed inequivocabile , quale dovrebbe essere la soluzione ? Chi e con quali strategie dovrebbe restituire a tutti noi sardi la mobilità in regime di continuità territoriale ? Chi e con quali modalità debba intervenire per ridare al popolo sardo libertà di movimento senza condizioni europee,governative e regionali chiaramente assenti o incapaci o peggio interessate da chissà quali benefici .
Viviamo nella regione più bella del mondo. Abbiamo straordinarie ricchezze di vario genere, Cagliari è una città bellissima, potremmo essere ricchissimi purtroppo abbiamo una classe politica indecente e, non è solo questa attuale, in più la classe dirigente è adeguata a quella politica.
Se solo pensiamo a cosa hanno combinato nella sanità c’è da rabbrividire.
Usque tandem…..
Possibile che i Sardi non si informano per capire le tante nefandezze della politica peggiore?? Avete un’isola da sogno…non solo terra ed acqua che sgorga pura dalle falde sotteranee oltre al Mare che, i Caraibi vi invidiano!!! Forza Sardi…AMATE LA VS TERRA È LA MIGLIOR RICCHEZZA!!!
Bella analisi Paolo.
Splendida analisi che andrebbe divulgata in tutte le case affinché ci si renda conto del modus non operandi o operandi pro domo sua di questa giunta. Stiamo toccando il fondo del pozzo e non si sente che terra bruciata
Finalmente un po’ di luce a illuminare i siparietti e le narrazioni avvelenate dal giornalismo dimezzato.