Si chiama dominio degli apparati sui singoli o, se si vuole, microtirannide amministrativa o, ancora, prepotenza bollata irrevocabile.
Si realizza quando una amministrazione pubblica, per difendersi dagli imbroglioni, se la prende con gli onesti e li vessa senza pietà, con indifferenza, con leggiadra sufficienza impunita.
Il terreno di elezione di questa persecuzione dei buoni è dato dalle fideiussioni.
L’Amministrazione regionale della Sardegna, quando eroga anticipi su contributi assegnati, chiede giustamente fideiussioni in modo da garantirsi dall’utilizzo delle somme diverso da quello per il quale esse sono state erogate.
La fideiussione è un costo per il soggetto che riceve il contributo, ma la Regione lo ammette a rendiconto e dunque, come dire, la impone, da un lato, ma permette, dall’altro, di onorarla con i soldi che lei stessa eroga, trascurando il fatto che in questo modo le somme destinate per legge a uno scopo (economico, sociale o culturale che sia) vengono decurtate da una sorta di tassa di processo che il legislatore non aveva minimamente previsto.
Ovviamente, creato il modo per difendersi dagli imbroglioni, si viene colpiti dall’ingegno degli stessi, che nel corso degli anni hanno presentato fideiussioni di assicurazioni con sede in Bulgaria, Moldavia, Atlantide, Neverland ecc., le quali sono durate il tanto da incassare il costo della fideiussione e poi scomparire.
Ecco che l’Amministrazione regionale, gabbata dagli imbroglioni ma non dagli onesti, ha deciso di rendere la vita impossibile agli onesti. In due modi.
Prima di tutto allungando a un triennio la durata massima delle fideiussioni. La clausola si ritrova in tutti i moduli di tutti i bandi: «La garanzia (della durata iniziale di 18 mesi) verrà obbligatoriamente rinnovata fino ad esplicito svincolo dell’Ente garantito, che potrà avvenire solo a seguito dell’adozione del provvedimento di liquidazione del saldo del contributo concesso o comunque di adozione di apposito provvedimento di svincolo. (…) La garanzia, ove non sia stata previamente svincolata da parte dell’Ente garantito alla scadenza di cui sopra, si intenderà tacitamente e automaticamente rinnovata, per non più di tre semestri».
Questa clausola è conosciutissima in agricoltura, dove tutti sanno che è opportuno mettere in conto il pagamento della fideiussione per tre anni, a meno che non intervenga prima il decreto di svincolo.
Ora la domanda semplice semplice è: ma se i tre anni trascorrono per ritardi della pubblica amminsitrazione, perché diavolo il costo deve essere sopportato dall’utente?
Mistero.
O meglio, nessun mistero, l’Amministrazione regionale non sanziona mai i propri ritardi, si lascia le mani libere da ogni controllo, ma è punitiva, onerosa, prepotente, ingiusta e sprezzante verso i cittadini. Quindi, nessuna sanzione per i ritardi della amministrazione regionale, cioè per gli imbrogli da pigrizia o non curanza, massima severità verso gli onesti trattati da potenziali imbroglioni. Tutto terribilmente italiano.
Il secondo metodo è recentissimo ed è stato pensato dall’attuale governo e consiglio regionali. Si tratta della dichiarazione preventiva e retroattiva sul nulla. L’art. 5 della Legge regionale 4/2021 ha modificato la precedente disciplina e previsto la costituzione di una black list delle banche e delle società di assicurazione che siano in ritardo o siano inadempienti nel pagamento alla Regione di fideiussioni escusse.
La Regione ha scritto in legge di rifiutare le fideiussioni erogate da questi istituti, per cui nei moduli delle nuove fideiussioni prevede espressamente che i cittadini conoscano la black list suddetta.
Il problema è questa black list non esiste (come dimostra la lettera circolare inviata dal dirigente dell’Assessorato al Bilancio), la stanno costituendo in questi mesi e sarà interessante vedere come verrà costituita. Poiché la legge afferma che le disposizioni riguardano non solo le inadempienze verificatesi dopo la pubblicazione della legge, ma anche quelle precedenti e non risolte entro 30 giorni dalla pubblicazione della stessa legge, oggi chi voglia presentare una fideiussione alla Regione può farlo al buio, senza sapere chi sia compreso nella black list della Regione e anche chi sappia di esserlo. Ovviamente le fideiussioni sono tutte bloccate, i contributi sono in ritardo di due anni circa, non si spende un euro manco a pagarlo e si va in avanzo di bilancio per incapacità. Nel frattempo si afferma a gran voce che gli imbroglioni potenziali sono sempre i cittadini e mai la pubblica amminsitrazione.
E adesso non si dica che io uso toni rivoluzionari e radicali, perché in un qualsiasi altro Paese dell’Europa occidentale per queste persecuzioni amministrative avrebbero incendiato gli uffici, io non saprei manco da dove cominciare per accendere alcunché.
In risposta alle sue utili osservazioni, preciso ulteriormente che la black list pubblicata è quella valevole alla data odierna, dato che la situazione non è mutata dalla precedente pubblicazione, e riporta i riferimenti e le regole stabilite dalla precedente normativa in quanto sono quelle applicabili rispetto alle date di inserimento delle società nella black list stessa.
Le modifiche intervenute con la L.R. 4/2021, saranno applicate solo per le nuove società eventualmente inserite in black list per carenze rilevate a partire dal momento indicato dalla nuova norma, e comporteranno invece l’inserimento – nei prossimi aggiornamenti periodici – del corretto riferimento alla L.R. 4/2021.
Ancora buona giornata
Luigi Carusillo
La ringrazio per l’informazione, graditissima. Noto che l’aggiornamento del sito è del 17 gennaio 2022 ma che l’avviso è chiaramente precedente la legge 4/2021, posto che non la cita. Viceversa proprio la legge 4/2021 parla di lista aggiornata delle banche o delle assicurazioni censurate ed è su questo aggiornamento, mancante, che mi pare si chiamino i cittadini a asseverare di averne presa visione. Restano mi pare senza mende le considerazioni sulla franchigia di responsabilità che l’Amministrazione si garantisce rispetto ai suoi ritardi. Grazie comunque delle informazioni e della cortesia.
Buongiorno professore, volevo solo precisare che la black list in esame è pubblicata da circa due anni, e periodicamente aggiornata, sul sito della Regione, nella pagina relativa al procedimento “Black list dei soggetti prestatori di garanzie in via professionale”, nella sezione “Documenti utili” – “Avviso black list dei soggetti prestatori di garanzie professionali”, facilmente raggiungibile via internet collegandosi allo Sportello Unico dei Servizi (SUS) della Regione e digitando “black list”.
Ciò che è in fase di realizzazione è il “registro informatizzato”, strumento interno all’amministrazione, per gestire il procedimento mediante una piattaforma informatica accessibile direttamente a tutti gli uffici regionali per il caricamento/adeguamento online dei dati sulle garanzie prestate, invece che tramite schede e modelli Excel come sino ad oggi fatto, a cura del Servizio da me diretto, per l’intera Amministrazione regionale.
Cordiali saluti
Luigi Carusillo
..ma piuttosto che una fideiussione assicurativa …Non facevano prima co quelle bancarie …. se sono davvero così necessarie ?
Purtroppo devo dire che la mia carriera di assicuratore ho visto fideiussioni fatte da società improbabili che ovviamente, praticando un prezzo nettamente inferiore, mi impedivano di collocare quella che proponevo. Non sono più così aggiornato sul mercato ma Se tanto mi dà tanto non c’è via d’uscita.
Le soluzioni ci sono: non si danno anticipi così chi ha già i soldi né può prendere altri perché può anticipare, gli altri si arrangiano; garantisce mamma regione stessa come ai bei tempi ; si convince l’Europa che se si vuole incentivare l’economia bisogna fidarsi e saper distinguere tra rischio di impresa e truffa. Se una impresa soprattutto nuova va male purtroppo è nelle cose, la collettività può o deve assumere il rischio, se è un ladro la collettività lo deve perseguire in ogni modo, lui e i suoi eredi