Ciò che sta accadendo tra Pier Luigi Bersani e il generale Vannacci (il primo ha dato del coglione al secondo e il secondo lo ha denunciato) può insegnare qualcosa su ciò che sta accadendo anche in Sardegna.
Dinanzi al giudice si fronteggeranno due teorie del linguaggio politico e due pretese legittimità. Da una parte Bersani, colpito da un decreto penale di condanna per aver dato del “coglione” a Vannacci, argomenterà dicendo che Vannacci ha dato dell’ “anormale” a ebrei, neri e omosessuali; dall’altro Vannacci che dirà che in ogni caso “coglione”, o, come ha voluto precisare lui, “testicolo umano”, è un insulto.
La vicenda è interessante sul piano teorico. Si è di fronte a quello che nella teoria dell’argomentazione si chiama argumentum ad hominem. Si tratta di un paralogismo, ossia di un concetto non costruito su basi razionali e logiche, ma retoriche, e orientato a screditare l’avversario piuttosto che ad accettare e confutare le sue argomentazioni a prescindere dalla sua persona.
Sul piano etico l’argumentum ad hominem è un abominio, sul piano pratico è una delle armi dello scontro politico, forse la più corrosiva del sistema democratico.
A prima vista può sembrare che Vannacci sia il contendente corretto e Bersani il maleducato di scuola comunista, che usa, secondo la lunga tradizione dei compagni, il discredito per colpire le posizioni dell’avversario. In realtà le cose stanno diversamente. Anche Vannacci usa l’argumentum, ma lo fa a concessis, cioè a partire dalle cose dette. Faccio un esempio del modo di procedere di Vannacci (che ricorda quello di tanti preti). “Siamo tutti d’accordo che siamo italiani? Sì. Dante era nero? No. Gigi Riva era nero? No. Guglielmo Marconi era nero? No. Ne consegue che gli italiani sono bianchi e che chi è nero non è italiano”. Bersani, che la pensa in modo radicalmente diverso, è screditato perché tacciato di essere un estremista che non ragiona. Secondo uno studioso americano che si è dilettato di queste questioni (Douglas Walton), la strategia di Vannacci è l’argumentum del quarto tipo, quello che scredita l’avversario perché lo rappresenta aderente a una minoranza estremista che non ragiona razionalmente. La tecnica è chiamata poisoning the well = ‘avvelenare il pozzo’.
Il risultato di questo modo di discutere è non discutere, ma cercare l’annientamento dell’avversario. Il risultato è il disordine. La legittimazione di queste armi retoriche riposa interamente nell’applicazione delle strategie narrative dei racconti di invenzione al dibattito politico. Se posso costruire un personaggio di invenzione (per esempio Aureliano Buendia o Edmond Dantès) posso anche legittimamente costruire e deformare il mio avversario, a prescindere dalla sua natura e dalle cose che propone. Non conta ciò che è, conta la credibilità di come io lo rappresento. Questo è il pozzo nero nel quale sono finite le democrazie europee.
Se si va in rete a leggere come si sta svolgendo il dibattito sulla speculazione energetica in Sardegna si può constatare che il dissenso sta tracimando nell’attacco personale. Effetto indesiderato o voluto e pianificato? Ancora non so dirlo, ma sono convinto di una cosa e voglio scriverla: nessuno conquista la padronanza (l’egemonia direbbe Gramsci) dell’interpretazione del momento politico attuale né con la distruzione dell’avversario né con l’indifferenza a questa distruzione. Sia chi dice che “Stanno piazzando le pale sopra il tetto di Bonaria” che chi dice “Sono tutte balle, non c’è una speculazione in atto”, mente sulla verità delle cose e cerca di manipolare i sardi deformando l’avversario. Però tutti rischiamo che il linguaggio da rissa taverniera venga adottato da un demagogo (Trump insegna) e divenga un progetto di potere autoritario nella sostanza, popolare nell’immagine. Ragionamento troppo sofisticato? Forse sì, ma magari aiuta chi ne ha piacere a cambiare le chiavi interpretative del presente.
@ Paldo Stavo giusto aspettando Lei che sa con certezza che cosa interessa i Sardi o i lettori e che sa spiegarmi ciò che non ho capito di Vannacci. Viva l’autostima!
Caro Dottore, forse ha trattato un argomento che si poteva evitare. Vede, a volte possono avere ragione anche gli altri. Avrà anche letto il libro, forse non l’ ha capito. Molte volte le lauree lasciano il tempo che trovano…
Anche se si dibatte, non ha ragione. Questi argomenti li lasci al cittadino di Bettola…
Ma, ha mai viaggiato con Moby, GNV, Tirrenia?
Io si.
Ai Sardi forse interessano di più questi argomenti.
Nessuno li tratta. Sa perché?
Saluti.
Buongiorno, penso che Gian (che non conosco) abbia colto il punto. Partirei dalla frase di Bersani e non dal sentito dire.
Concordo con Matteo per l’articolo di un giornalista sardo, libero. È noto che chi dice di avere letto il libro di Vannacci, dice che è d’accordo su tante cose e meno su altre. Ma mi sembra anche di capire che si è d’accordo su tutte quelle cose difficili da dire o da scrivere e mi sembra questo in merito ai tanti problemi che Ha la Sardegna). Per quanto riguarda il problema Grande delle pale eoliche, è evidente che chi potrebbe intervenire con prontezza a difesa del territorio sardo la presidente neo eletta. È anche storia che i presidenti precedenti che male hanno governato, di fatto non sono stati gli eletti. Ma, ahimè, questo non ci basta.
Quello che occorre è che chi governa la Sardegna sia capace di ascoltare il popolo sardo.
Ma siamo davvero a corto di argomenti se continuiamo a discutere di due che si insultano a vicenda per avere visibilità, spero ci siano cose molto più importanti su cui confrontarsi: il mondo è bello perché è vario, viva il bianco, il nero il giallo ecc. I colori sono belli tutti , l’un iva cosa da fare sarebbe solo il rispetto per gli altri, quello, cioè, che pretendiamo per noi,
Egregia Rosaura, parli per sé. Io l’ho letto tra i primi e il fatto che voi diciate che chi lo contesta non lo conosce depone a vostro discredito.
Bersani ha offeso Vannacci!!!!!!!!!!! è fortemente inaffidabile!!!!!!
Io ho letto il libro del gen Vannacci e condivido tutto quello che ha scritto.
Se tutti voi non lo leggete ,come vi permettete di contestare tutto? Non tutti possiamo essere d’accordo con lui( ci mancherebbe) ma sono sicura che noi tutti la pensiamo come lui , solo che , non abbiamo il coraggio per codardia di ammettere che ha ragione .Allora smettiamola di insultarlo…Bersani comunque è stato molto maleducato!
Finalmente leggo con piacere un giornalista sardo colto, bravissimo e soprattutto libero. Complimenti per la bellissima analisi.
Sinceramente Vannacci, almeno per ora, non ho avuto tempo di leggerlo. Pertanto non mi esprimo. Ho preferito alcuni romanzi del premio Nobel Grazia Deledda. Non so se Vannacci sappia chi sia, se l’abbia mai letta e se sappia perché gli è stato assegnato il Nobel.
Egregio, vedo che, per contestare le affermazioni di Vannacci si sta procedendo persino a retrospettive storiche. Allora tanto varrebbe rifarsi alle teorie darwiniane per cercare nelle scimmie l’italianita’ presunta. Non ne usciamo più. Certo, l’italianità citata dal militare è uno stereotipo superato dai tempi ma anche il biondo, alto e con gli occhi azzurri era lo stereotipo scandinavo eppure non credo che a quelle latitudini ne abbiano mai disquisito in termini scandalistici.
Siamo il paese della chiacchiera infinita.
Saluti.
Egregio Professore,
immagino vagamente cosa sarebbe mai successo se fosse stato il Vannacci a dare del “coglione” a Bersani: i giornaloni con titoloni a prima pagina sull’assalto squadristico- fascista, l’appello alle istituzioni democratiche e le barricate a difendere la democrazia in pericolo, la convocazione di raduni di piazza in difesa della costutuzionepiùbelladelmondo, et coetera.
Le sembro esagerato? Può essere, soprattutto in un mondo nel quale, se un certo portaborse di una certa presidente mette i post gioiosi sul falò del fantoccio della Meloni, con la musichetta di sottofondo del “brucia stronza”, non solo non viene allontanato ma neppure fatto oggetto di reprimenda politica.
Altro che i riferimenti genitali bersaniani.
Cordiali Saluti.
Bersani è “sta roba qua”,certi commentatori da Bar dovrebbero Smacchiarsi l’onestà intellettuale.
https://m.youtube.com/watch?v=ZP0Gc5D3xDo
L’argumentum ad hominem non nasce oggi certo, ma è diventato l’arma più utilizzata dalla politica a tutti i livelli. Parente stretto di quello che in psicologia sociale è noto come errore fondamentale di attribuzione (per dirla semplice: lo stesso comportamento deriva da fattori ambientali se realizzato da me e dalle caratteristiche della persona se realizzato da altri), mi pare lo schema argomentativo prevalente nel dibattito pubblico dove si assiste alla fuga sistematica dal merito delle questioni.
Tanto per Bersani quanto per Vannacci escluderei l’ipotesi che non siano capaci di argomentare correttamente. Forse più che Gramsciani vogliono essere Macchiavellici. Sono coscienti del fatto che oggi la politica si fa con i like e questi vanno cercando. Temo si tratti di un imbarbarimento determinato dall’assenza dei corpi intermedi, dei luoghi e dei momenti nei quali da protagonisti o da spettatori si matura l’abitudine al confronto sul merito. La politica ha perso il ruolo pedagogico e formativo. Tutto è delegato e viaggia via social e ad essi occorre rispondere, magari con battute sprezzanti o video urlati e aggressivi, anche perché quella di scrivere è una fatica inutile da lasciare ai Social media manager di turno.
Nel dibattito sardo questo modo di argomentare si concretizza in modo talvolta imbarazzante. A fronte delle legittime paure dei sardi di subire l’ennesima devastazione le argomentazioni di alcuni esponenti politici anziché a fornire risposte chiare nel merito delle questioni sono volte ad additare Tizio come cattivo, Caio come impresentabile e Sempronio come bugiardo. A valle di argomenti incompetenti entrano poi in campo dei tifosi, pronti a partire per la tangente, ad aggredire, accusare o, peggio ancora, a chiedere che questo o quello siano silenziati o puniti.
I giornali non sempre aiutano a capire. Dal lato di sotto provvedono a enumerare giornalmente i progetti presentati e dal lato di sopra a cercare di oscurare iniziative di migliaia di sardi fatti passare per sciocchi attraverso interviste sdraiate a personaggi che con argomentazioni parziali e fallaci tentano di piegare i fatti a favore di interessi in conflitto con quelli dei sardi cercando di sopire e troncare. Difficilmente è possibile trovare opinioni diverse da quelle della linea editoriale magari con tesi poste a confronto su temi specifici o generali. O magari inquadrando la questione delle servitù energetiche in modo più ampio e legandole a quelle militari, carcerarie o di altro tipo. In ultimo, posto in merito agli interessi passati, attuali e futuri di ciascuno occorre trasparenza, per fare prevalere l’interesse dei sardi occorrono dialogo, umiltà, intelligenza e senso di appartenenza. Tutte merci rare.
@ Enrico Alexandre Dumas era di colorito scuro perché la nonna era haitiana, eppure ha rappresentato la Francia……
Vannacci è uno che segue Salvini che vorrebbe che il Vesuvio eruttasse per spazzare via il Sud, più OMISSIS di loro c’è solo la famiglia allargata OMISSIS
Ma Vannacci non ha detto che chi è nero non è italiano. Ha detto che chi è nero non rappresenta l’italianita. Cosa diversa. Detta proprio per provocare e buttare benzina sul fuoco. Provocazione in cui la sx italiana è cascata in pieno consegnando al generale uno scranno in Europa. Se i suoi avversari evitassero di alimentare certi dibattiti gridando al razzismo al fascismo e al sessismo ad ogni piè sospinto,forse si avrebbero meno Vannacci sulla ribalta.. Quanto detto da Bersani è solo è semplicemente un insulto che come tale va punito.
Egregio Enrico, io ho letto il libro di Vannacci e ne ho ricavato un’impressione diversa dalla sua. Quanto all'”avete voluto la Todde etc.”, dimostra tanta ignoranza da parte sua e un grande alibi: la colpa è sempre degli altri.
Avete letto il libro scritto da Vannacci? Temo di no (neanche Bersani l’ha fatto)! Io, grazie alla curiosità suscitata da Repubblica, l’ho acquistato e letto. Ho trovato argomenti condivisibili ed argomenti non condivisibili. Fareste bene a leggerlo (anche perché parlare di cio che si ignora è da idioti) e, forse, capireste che ciò che ha scritto, talvolta, è vero! Scoprirete che un Vannacci è molto meglio dei saccenti ipoocriti radical chic alla Bersani. Quanto alle pale eoliche, siamo fuori tempo massimo. Avete voluto la Todde, questi sono gli effetti!
Lo smacchio io il giaguaro diceva Bersani, se questo è il modo di argomentare dando del coglione come ha fatto con Vannaci, bè non sembra che sia apposto con la mente, e soprattutto di basso profilo di argomentazione, ma d’altronde che cosa ci possiamo aspettare da un personaggio come Bersani,
Ci sono cose molto più importanti su cui discutere, come ad esempio che l’Italia non sia un Paese normale perché governato da leggi e regolamenti che non sono normali.
Credo ci sia stata una caduta di stile da parte di Bersani,questo accade quando non si anno argomentazioni per rispondere in modo adeguato,perchè?,semplice, Vannacci ha ragione,ma non lo ammetteranno mai, Bersani è per il politicamente corretto, che se vogliamo dirla tutta ha stufato,in questo modo si và a una deriva senza ritorno, ci si sta avvicinando troppo al libero arbitro,dove ognuno di noi può pensarla come vuole e ci mancherebbe, ma anche voler fare come vuoi,e questo è inaccettabile, ci siamo dati delle regole nella società che ci hanno fatto crescere intellettualmente, ora rimettere tutto in discussione e andare oltre in segno di
libertà mi sembra troppo, anche la libertà ha un costo, e se il costo è rispettare le regole, atteniamoci a questo.
Pochi hanno il coraggio di parlare di quello che accade oggi in Europa, tutto stravolto e la politica cela queste verita che la gente comune vive quotidianamente in virtù di questo politicamente corretto, vogliono farlo passare per normalità che non è,Bersani porta avanti questo concetto ,il suo concetto, della sinistra,e Vannacci smentisce tutto questo con l’onda popolare che non ha voce.
Non sono e non sarò mai seguace di Vannaci, ma sono convinto che l’80×100 di quello che afferma nel suo libro sia pura verità, a differenza sono stato vicino a Bersani negli anni che dimostrò di essere un bravo ministro, purtroppo dopo si è dimostrato inadatto e fuori tempo in tutto ciò che ha fatto, a volte come in questo caso anche maleducato. Al di là di tutto questi signori seminano fuffa per il solo apparire probabilmente non sanno fare altro.Ignoriamoli e si zittiranno da soli.
La state facendo troppo lunga ma Bersani si crede un intcabile ed è un grande maleducato
Capisco Bersani. E aggiungo che non mi scandalizza per nulla. Di fatto mi pare che abbia rappresentato una percezione di molti. Se qualcuno mi dicesse altrettanto non mi offendersi ma cercherei di interrogarmi sulle ragioni del gesto. Al generale non interessa. In ogni caso sarei curioso di sapere come avrebbe reagito se il simpatico Bersani avesse parlato di “una gonade maschile”.
Siamo figli di Annibale,Vannacci compreso ,mi sa che non ha somatizzato bene la storia della nazione in cui viviamo non è un coglione è solo un ignorante.
Se portassi una persona di pelle nera a mia madre novantenne e direi che è italiana si metterebbe a ridere Pensando che la stia prendendo in giro,in un certo senso Vannacci ha ragione.
Caro Paolo, mi interessa la tua interpretazione sulla situazione sarda e sono contento, per la stima che ho di te, che hai corretto la tua posizione iniziale, di una posizione piu’ vicina a chi oggi sta all’opposizione fuori dal Consiglio ma adotta metodi da estremista rispetto alle posizioni di centro sinistra di cui per un decennio e’ stato uno dei massimi rappresentanti, piu’ indirettamente attraverso i suoi fans che direttamente con argomentazioni apparentemente fondate sul piano tecnico giuridico. Il risultato e’ che oggi la lotta contro le pale eoliche e’ sicuramente tracimata nella lotta personale alla Presidente e ormai condotta in prima persona da un “uomo forte” per capacita’ economiche e per quelle informative, capaci di influenzare pesantemente il dibattito e le possibili soluzioni, con sullo sfondo il pericolo di far passare inosservati gli altrii possibili speculatori del mattone e del petrolio-carbone da un lato, e di indebolire dall’altro lato le Istituzioni Sarde nel tentativo di ricondurre a razionalita’ e giustizia per i sardi e all’interesse generale, la transizione energetica, imposta dallo stato delle cose dell’intero paese e dello stesso pianeta. Purtroppo per noi, non esiste l’indipendenza fisica e climatica della Sardegna dal resto del mondo ed è da sciocchi negarlo per motivi di interesse elettorale di breve prospettiva
Bellissimo articolo. Invita al ragionamento in un disquisire elegante e forbito. Complimenti
…….se impieghiamo il nostro tempo per disquisire su Bersani e Vannacci …..mi pare che siamo davvero alla frutta !!!!!! L’assenza di programmi,di strategie e di politica ci portano a discutere del nulla !!!! Forse è meglio parlare di sviluppo,tasse , stipendio e pensioni oltre che dell’,inflazione ,.Lasciando che i ragli d’asino arrivino nella loro giusta destinazione .
Insultare è sbagliato in ogni caso bisognerebbe accettare il parere altrui ma, con Vannacci è veramente difficile riuscirci anch’io che sono per il rispetto assoluto quando lo sento “giudicare”il primo istinto è insultarlo!!!!! perché dargli dell’OMISSIS razzista sarebbe il più “morbido”
Vannacci ha offeso esprimendo una tesi,Bersani ha risposto con un’ ipotesi, non ha offeso direttamente, sta’ agli ascoltatori decidere !
Vedere persone che percepiscono decina di migliaia di euro al mese bel conto corrente, certo Bersani ha sempre battute pronte,onestamente vorrei Vannacci ministro interni o difesa e vedere non i poliziotti o carabinieri in strada ma militari addestrati come folgore incursori e poi vedere questi antagonisti o servizi sociali affrontarli,lo sapete cosa è una consegna x un militare ci sarebbe da divertirsi buona giornata
Lo scandalo è avere come eurodeputato un cervello così tossico come Vannacci
Egregio, interessanti le Sue considerazioni ma mettiamoci d’accordo. In tempi in cui il rispetto e l’educazione di base latitano la libertà di pensiero non può essere invocata a giorni alterni. Vannacci sostiene ed argomenta il suo pensiero come è diritto di chiunque e, seppure con linguaggio a volte eccessivo, (e per i tempi assolutamente scorretto) si può essere d’accordo o meno.
L’uscita di Bersani, soggetto dalle battute ad effetto che lo hanno reso quasi una macchietta, avrebbe potuto – se capace – argomentare a sua volta.
Se Vannacci può risultare a tanti un soggetto di basso profilo, tuttavia Bersani è parso di profilo inesistente.
Questa presunta superiorità intellettuale della sinistra alla quale riconduco l’evento, la trovo intollerabile oltre che ingiustificata. Saluti.
Chi ha detto coglione sicuramente non ha fatto un gran ragionamento come sopra descritto…. E sicuramente non ha dimostrato alcuna diplomazia. Chi è abituato a tali uscite ha poco da argomentare, dispiace che ciò esca da un docente e politico.
Su “duello” Bersani-Vannacci e àteros deasi est GHERRA (si cumprendhet de prus ca unu est fintzes “graduau” in s’arte).
Ma is Sardos no aus a bìnchere cun sa gherra, comente no aus bìnchere cun su sonnu e ispimpirallamentu fratzionista coltivau avatu de totu is partidos italianos e contighedhos personales de segamigasu… e mancu cun su regionalismu de is partidos italianos regional-istas).
Ma si sa disubbidiéntzia civile (chi costat ma no faet ne mortos e ne istropiaos e mancu avilios) nosi paret male, e deosi fintzes s’istima e unione necessària e forte de pópulu, sa Sardigna at a sighire a èssere un cartina geogràfica “bianca” issa puru, totu bona a campos “agrivoltàicos” e parco eólicos, ca no bastaiant is polígonos militares!…
Disubbidiéntzia civile e àteru meda si podet, ca su fotvoltàicu is Sìndhigos e àteros amministradores depiant e depent èssere is primos a dhu pònnere in is locales pùbblicos e a s’interessare po dhu pònnere in is domos e locales privaos chentza ndhe bogare mancu una matighedhu de fenugu!
Si no si moveus, is Sardos aus a sighire a conca incrubada e cambas “genuflesse” (is chi no si che sunt pótzios emigrare, e foras cudhos chi mancu che naschint prus).
A propósitu de is concas incrubadas e benugos in terra (o gambe all’aria?) de sa ‘magioràntzia’ al potere in sa RAS po sa lei de sa “moratoria” (o moritória?) po pàrrere de fàere calecuna cosa, sa “Ho posizione” de “Fratelli e Fratelle (o sorelle?) d’Italia” ite dhi ant nau a su guvernu “amico” ca dh’ at “impugna-lata”? O ant castiau prexaos s’ispetàculu de sa genuflessione?
La classificazione del dibattito politico è un esercizio linguistico fine a sé stesso. Dal punto di vista giudiziario si valutano i fatti Senza relazionarli alla causa scatenante. dal punto di vista etico, si tratta alla base di solida maleducazione. Dal punto di vista politico, questi “signori” ribadiscono la loro professionalità e l’adeguatezza allo svolgimento dei loro compiti istituzionali. Dal punto di vista sociale, resta confermata l’ignavia dell’elettorato attivo nel continuare a subire l’incapacità di reagire a queste masse politiche di gestori della cosa pubblica.
Una bella polemica fra due C…..
Fosse facile comprendere cosa davvero sta accadendo. Oggi Dio è stato sostituito dal potere di chi ci governa, che ahimè, utilizza sofisticate menzogne che inevitabilmente hanno il solo fine di complicare se non impedire la comprensione della vita reale.
Molto difficile se non impossibile scuotere la coscienza del potere.
In molti casi c…ne è un un gran complimento
Caro Paolo, visto che tu hai introdotto l’argomento: mi permetto di segnalare il mio “Come insultare l’avversario e farla franca”
Ho raccolto storie e leggende di insulti reciproci velenosamente maturati nelle aule giudiziarie, nonche una serie di esempi nei quali io – personalmente e dolosamente- l’ho fatta franca 😂😂😂