Per rimettere le cose al loro posto:
1) il presidente Pigliaru non è indagato dalla Procura della Repubblica;
2) il presidente Pigliaru non si è appropriato di 800.000 euro e non è indagato per peculato;
3) il presidente Pigliaru, quando era assessore, ha votato in Giunta, dopo aver chiesto una seria correzione della procedura, una proposta di salvataggio di un’azienda – con 30 dipendenti – in condizioni peggiori di quelle di Abbanoa. Se varare con prudenza e circospezione piani di salvataggio di società e di lavoratori in difficoltà espone oltre che ai rischi giudiziari anche alla gogna creata ad arte, allora non c’è rimedio al disastro;
4) Abbanoa non ha un miliardo di debiti;
5) le persone che pensano di salvare il patrimonio industriale di Abbanoa, i posti di lavoro di Abbanoa e gli investimenti in corso, facendo cadere la società, non non sono né intelligenti, né previdenti, né positivi;
6) se non finisce la guerra di tutti contro tutti in Sardegna, la conseguenza sarà che si triteranno a tal punto le persone che non si troverà più nessuno disposto a impegnarsi per risolvere i casi difficili, si deprezzeranno le società partecipate (per inciso, rispetto alle società pubbliche che ci sono in giro per l’Italia, tutte ampiamente sostenute dalle banche anche da banche che chiudono i loro bilanci con pesanti passività, Abbanoa è un’isola felice) e si creeranno le condizioni perché vengano acquistate per un euro da qualche ladrone di ventura;
7) io non ho ancora ricevuto una lettera dai sindacati su Abbanoa. Appena la riceverò, convocherò le delegazioni.
L’idea che si esca dalla crisi nera in cui versiamo con la guerra civile è un’idea suicida, già conosciuta nel Mediterraneo: è l’idea che ha sempre guidato l’area siro-libanese. L’idea di sfamarsi non di lavoro e di ricchezza, ma di vendetta, pressapochismo e chiacchiere è una malattia politica e morale.
Si rischia di smarrirsi in questa babele di problemi..
Giusto mettere ordine oltre che rinfrescare le idee così come dal punto 1 al punto 4.
Così al punto 5, viene in mente un ragionare di cervelli… che ricorda da vicino i protagonisti del film: qualcuno volò sul nido del cuculo.
Il punto 6 prenderebbe forma se si desse adito ai personaggi del punto precedente…quindi la conseguenza è naturale: rispedire al mittente senza ricevuta di ritorno.
Al 7°, elementare watson: sarebbe come trombare prima di aver fatto i preliminari.
Come forse sai conosco i fatti e le chiacchiere avendoli approcciati entrambi prima di scrivere la serie di tre articoli, mai smentiti.
Penso al discorso del Papa di ieri e mi domando cos’ė la corruzione di cui ha parlato. Quella profonda non quella di superficie. Lo spirito male impostato che si riflette nelle azioni. Il cattivo karma. Come sai bisognerå dare un colpo alla politica e uno alla burocrazia e uno al legame neghittoso che li vede solidali.
Grazie comunque per l’attenzione
No Antonello, non lo ‘farò’ fare, lo sto già facendo, almeno come azionista. Il problema è che i colpevoli secondo i pettegolezzi, le chiacchiere, le faide interne e quant’altro, non sono gli stessi che risultano dalle carte. Come ben sai non sono mai stato un giustizialista né di piazza né di corridoio, anzi, tendenzialmente diffido di chi mi parla male degli altri.
Non sono d’accordo Paolo. Chi ha sbagliato deve essere sanzionato. La vicenda di Abbanoa ė nota, così come gli sperperi e le clientele. Ora tu vuoi salvarla ed ė giusto. Tuttavia se vogliamo ripristinare un minimo di fiducia le responsabilitå devono essere individuate con trasparenza. Lo farai fare cosī come ė tuo dovere?
L’approccio usate fino ad oggi, è interessante: mi pare che alcuni, che si sono meritati il mio apprezzamento, posero in piena campagna elettorale, i puntini sulle “ì” sui risvolti di una certa disinformazione che certi candidati, anche alla presidenza, spacciavano per sacrosanta verità. Troppe valutazioni, ancora oggi, sono fortemente basate sull’efficacissimo “IMMAGINOMETRO” strumento non omologato, decisamente utile a fare del populismo mediatico la propria ragione di vita. Che fine ha fatto il credito IPER MILIARDARIO che certa gente portava in tutti i suoi ragionamenti, e la benzina senza accise, i miliardi dalla zona franca? Aria fritta, fumo negli occhi. Mi fa piacere che qualcuno abbia puntualizzato e ancor di più, mi rammarica la posizione assunta dalla Barracciu nelle dichiarazioni TV che ho ritenuto decisamente poco opportune, anche perchè i fatti ascrivibili alle due vicende, sono così lontani, che solo chi ha il desiderio di informarsi davverò può avere un corretto plauso. Non è trascinando nel fango persone non presenti che si offre un servizio civico, non lo è mischiando mele con pere, costi con investimenti. Leggere i bilanci non è cosa facile, ma c’è chi lo sa fare. E’ vero: giocare alla roulette russa non metterà di certo le persone nelle migliori condizioni operative. Purtroppo, pur lavorando in un certo modo, il rischio di chiamare in causa gli organi di controllo, c’è sempre, ma una cosa sono gli addebiti a titolo personale, altro è l’operato per la risoluzione di un problema, magari mal gestito fin da sempre e rispetto al quale si è dovuto intervenire in emergenza, non per proprio tornaconto, ma per evitare di dar seguito a situazioni anche socialmente complesse. Per questo motivo le osservazioni effettuare a Matrix dalla Francesca non credo le facciano proprio onore, per questo, quando non si sa leggere un bilancio o non si conosce il senso della differenza tra costi da investimenti e sperpero di denaro, delle volte è più opportuno non pronunciarsi. E’ anche vero che sono in tanti a lamentarsi, e di errori ne sono stati anche fatti, ma parliamo anche dell’altro risvolto della medaglia: ci sono persone che per anni e anni, con la scusa che la bolletta non è arrivata, non hanno mai pagato. Quello come lo dovremo classificare? Come classifichiamo coloro i quali usano l’acqua potabile per innaffiare il giardino? Sono prassi da accettare anche quelle? Le infrastrutture vengono dimensionate in ragione dei fabbisogni: più ampio sarà lo spreco di risorse, maggiore l’opera e i costi. Quindi il ragionamento di fondo è sempre lo stesso: tenere posizioni di trincea del tipo “io ho ragione, tu hai sbagliato” non condurrà di certo al risultato di cambiamento che noi tutti auspichiamo. Ribadisco la mia convinzione che l’approccio che si sta adottando, al momento è molto promettente: più informazione, meno demagogia. Più lavoro in silenzio, meno comparsate pubblicitarie in TV.
Abbanoa non ha un miliardo di debiti, e nessuno la vuole distruggere, vorremmo soltanto che gli artefici del piccolo buco, che tutti sanno chi sono vengano mandati via dai posti di comando.
Buon lavoro e buona ripulita dai granelli di sabbia.
Già, il “così fan tutti” è solo un maldestro tentativo di autolegittimazione.