Dichiarare che la Sardegna è la regione più inquinante d’Italia è una clamorosa menzogna, per lo più incommensurabilmente dannosa.
Questo titolo della Nuova Sardegna, impegnata contro L’Unione Sarda a dire che la Sardegna deve permettere massicciamente l’eolico perché colpevole di emettere troppa Co2, mi è stato segnalato da tanti produttori di vino, olio e formaggi, di carciofi e pomodori, di carne e di salumi, i quali si sono sentiti gravemente danneggiati. In ultimo mi ha chiamato qualche serio albergatore, di quelli che sanno che i turisti si muovono ormai in modo informato. Un titolo, insomma, che è un danno generale prodotto da una guerra combattuta da irresponsabili sulla pelle della Sardegna.
Ma l’argomento più suggestivo e ideologico è il calcolo della C02 pro capite: noi Sardi siamo quattro gatti, il denominatore è piccolo, il quoziente è inevitabilmente alto e La Nuova dice che noi siamo “zozzoni”.
Proviamo a fare un’operazione in base al territorio e vediamo quale è il risultato, cioè calcoliamo la Co2 totale prodotta da un territorio. Eccolo qui: la Lombardia è il territorio che emette più Co2 e questo è, nella comparazione dei territori, un dato più credibile del pro capite :
Se poi vogliamo calcolare la Co2 per Km/quadrato il risultato è questo:
Ma non finisce qui.
C’è da chiedersi perché la Sardegna produce con le sue centrali termoelettriche tanta Co2. È indispensabile per l’equilibrio del sistema elettrico sardo? Cioè: produciamo tanta Co2 per produrre l’energia che serve a noi sardi? La risposta è NO e la si trova nel Pears che spiega che la Sardegna produce circa 12 Tw/h, dei quali solo 9 sono indispensabili ai consumi interni, 3 sono per l’esportazione. Ne consegue che circa 2.100.000 tonnellate di C02 prodotte in Sardegna sono il risultato di energia prodotta per la penisola, sono una servitù ambientale di cui la Sardegna non ha bisogno.
I Sardi sono per la transizione energetica e il vero problema è come produrre 9 Twh da rinnovabili entro il 2030, ma volere risolvere questo problema non significa minimamente acconsentire alla speculazione energetica in atto ed è grave che per fronteggiare una giusta ribellione non al progresso e alla cviltà, maa lla speculazione e alla logica predatoria del profitto, si inventino di sana pianta colpevolezze inesistenti.
@Nicoletti
Scusi ma trovo notizie discordanti dalla sua affermazione che la concentrazione di CO2 sia ai minimi storici.
Quali sono le sue fonti?
Saluti
@ Andrea 2 Io sono contro il carbone, siete voi che dite che siccome sono contro gli speculatori e i giornalisti che diffondono deformazioni inaccettabili, allora sarei per il carbone. Siete voi che volete attribuirmi la maschera del tifoso del carbone per attaccarmi meglio; io sono per la transizione, ma decisa da noi e non condizionata da campagne di denigrazione che, questa volta, stanno scontrandosi con una ribellione generale non prodotta dall’Unione, ma da questa interpretata. È diverso.
@ Andrea M Bene, vedo che se punti nel vivo cominciate a ragionare. E dunque in tutto il mondo le statistiche si fanno C02 per Kwh prodotto? Bene, è diverso dal pro capite, o mi sbaglio?
La Sardegna inquina? Nessuno dice il contrario. La Sardegna è la regione più inquinante d’Italia? No, perché allora si devono comparare tanti fattori e la Sardegna non ha sicuramente il primato.
Piano con le emissioni cancerogene, molto piano. Io ho letto atti giudiziari su questi temi. O ne parliamo con dati indipendenti e certificati o preferisco non parlarne in termini polemici o dogmatici.
La Sardegna deve curare la sua transizione energetica? D’accordissimo. La Sardegna deve ingoiarsi qualsiasi cosa perché voi dite che è una sorta di discarica a cielo aperto? Contrarissimo, perché è falso e perché l’argomento è ideologico e non scientifico. La Saras inquina? Sicuramente e molto. L’Enel inquina? Sicuramente e molto. Eph inquina? Molto. Saras, Enel, Eph inquinano. Dire che inquina la Sardegna è falso. Inquinano gruppi poco o nulla amati dalla Sardegna. A chi ha dato le dighe e l’idroelettrico della Sardegna il mitico Bersani? All’Enel, in concessione, una di quelle concessioni come quelle dei balneari. La Sardegna è proprietaria delle dighe e delle centrali, ma non può usarle (due le ho portate via io all’Enel dopo una battaglia di fronte al tribunale delle acque).
Luddismo? No, si chiama autonomia, si chiama pretesa di esercitare in casa propria i poteri legittimi e decidere come, dove, quanto e quando installare gli impianti. O volete deciderlo voi per decreto? Questo credo che vi verrà difficile. Il punto di caduta di questa fase di tensione è solo uno: devono essere le istituzioni sarde a decidere quanto, quando, dove e come installare i nuovi impianti. Nessuno ha la volontà di non passare dal carbone al vento; si rivendica la libertà e il potere di decidere come farlo e di difendersi da chi ha solo intenti speculativi.
Egregio Maninchedda, no.
Voi producete anche poca energia proprio perché siete pochi producete circa 4 volte la Valle d’Aosta. E quindi?
Le statistiche non si fanno con i dati che più piacciono si fanno con i dati corretti. La Sardegna inquina, e inquina molto, oltre alla CO2, emette una serie di metalli pesanti associato alle centrali termoelettriche che fa spavento ad esempio 60 tonnellate di arsenico annuo per ogni gruppo a carbone e chissà cosa emette la centrale a bitume gassificato.
In tutto il mondo le statistiche so fanno grammi di CO2 per kWh. IN TUTTO IL MONDO, non in Italia, non nel Lazio non nella provincia di Viterbo non nel comune di Bolsena, non nella frazione capoluogo, IN TUTTO IL MONDO.
La Sardegna emette 550 gr di CO2 per ogni kWh generato se la colazione fosse quella della Lombardia la quantità sarebbe la stessa per ogni kWh ma sarebbe in valore totale molto superiore.
I dati sono chiari e incontrovertibili.
La Sardegna ha bisogno delle pale eoliche, del fotovoltaico, contando i valori di consumo da qui al 2050 almeno 6 giga entro il 2030, e probabilmente il doppio entro il 2050.
Starnazzare sul fatto che sono stati presentati 60 giga di progetto è solo starnazzare perché molti di quei progetti moriranno in culla e non perché ci saranno o santoni di Videolina e unione sarda che raccontano balle a tutto spiano ogni giorno ma perché saranno bocciati per tutta una serie di motivi.
A me viene solo da pensare che Videolina e l’unione sarda siano aizzati dalla promessa di vil denaro da parte di chi vi sta lentamente uccidendo mettendo arsenico, pm2.5, e una serie di metalli pesanti cancerogeni perché se dovesse chiudere al posto di guadagnare dovrebbe pagare per smaltire rifiuti che sono costosissimi da smaltire, MA SONO CERTO ANZI CERTISSIMO CHE NON SIA COSÌ, perché altrimenti sarebbero loro a volere il male dei sardi al posto di ergersi a difesa della terra.
Smettetela con questa crociata luddista, anche perché gli impianti più grossi sono addirittura impianti offshore visibili a mala pena dalla terraferma, che avranno il grande vantaggio di rendere più pescoso il mare nei dintorni visto che sotto di loro non si potrà pescare e sarà un paradiso per i pesci.
Inoltre come succede in Olanda e Danimarca ci sono turisti che vengono solo per vedere le pale.
Aggiungo, vista la risposta dell’ autore ad un altro Andrea che non sono io: i sardi hanno ogni diritto di protestare, anch’io sono contro l’eccesso di rinnovabili, ma nessuno ha il diritto di distorcere la realtà.
Inoltre, quando si protesta contro, è sempre bene dire a cosa si è in favore. Avanti col dannosissimo carbone? Gas (non ci sono investimenti ed interessi economici miliardari dietro esso?) Nucleare? (Sarebbe bello ma ci vuole un po’)
@ Zigiotti Eh no, qui non si sta dicendo no a tutto, si vuole dire sì alla transizione energetica dicendo no alla speculazione, decidendo dove mettere le pale e dove no e decidendo quante metterne e con quali vantaggi per il territorio che le ospita. Egoista e obbrobrioso è imporre agli altri le proprie ragioni e svilire ogni obiezione di diritto, di libertà e di tutela ambientale a arretratezza culturale. Sembrate gli alleati allocchi di spregiudicatissimi speculatori eolici.
@ Andrea Stavo giusto aspettando un genio come lei a riprovare il gusto di un lessico assolutista. Velleitario è il ragionamento di chi non accetta di misurare le emissioni per territori, in modo da confrontare sistemi di produzione, di sviluppo e di impatto. La terra non consuma? Davvero? La terra naturale no, ma la terra infrastrutturata consuma tanto. E infatti il dato assoluto sulle tonnellate emesse in un territorio la dice lunga. Criticare è lecito, ma farlo a partire da un assolutismo quasi religioso, con dogmi indiscutibili spacciati per logicissimi teoremi, magari rassicura i fedeli, ma fa ridere gli intelligenti.
Egregio Jack, se un giornale scrive che la Sardegna è più inquinante della Lombardia, io sono autorizzato a confrontare i territori e le tonnellate prodotte per km2.
Egregio Marco, siccome lei ha bisogno di disegnini per capire, non pensi che tutti siamo scemi. Deve correggersi: l’articolo dice che che la regione sarda produce meno C02 di altre regioni e che dunque additarla come la più inquinante è sbagliato. Non usi i boschi morenti per sostenere che in Sardegna bisogna mettere pale ovunque. È un argomento da venditore di pale di basso livello. Qui si vuole concorrere alla transizione energetica, ma non si vuole subire le decisioni di quattro speculatori sul quanto, sul come e sul dove. È tutto qui. Studi e non evochi l’apocalisse per assenza di argomenti.
Credo che il problema non siano le pale, ma sia il progetto politico (progetto di sfruttamento!) che ha portato il signor Draghi e la sua sottosegretaria, Todde ora presidente della Regione, a sottoscrivere quanto chiesto da Bruxelles. Il potere centrale ha acconsentito a quanto richiesto dal potere finanziario internazionale, grazie all’UE, concedendo l’isola in comodato d’uso come fecero prima gli altri governi come luoghi di confino o di esercitazioni militari, piuttosto pericolose con conseguenze che disastrose per gli uomini e animali. Fatti questi ignorati dai verdi o pseudo tali con i senza stelle da usare alla bisogna! La Sardegna terra di conquista grazie alla spensieratezza dei nostri amministratori e della “libertà” delegata loro dai sardi!
Egregio Virgilio Casta, è lei che incorre in un corto circuito illogico. E dunque, posto che noi siamo contro la speculazione sulla transizione energetica e non contro la transizione energetica e posto che vorremmo che del sole e del vento sardo avessero vantaggi non ‘solo’ ma almeno ‘anche’ i sardi, noi, secondo il corto circuito dei pochi neuroni che la animano, noi saremmo degli autarchici? Lei ha un problema con se stesso, con la sua intelligenza.
La statistica di emissione pro capite serve proprio a relativizzare il dato. I sardi saranno anche pochi, ma se la Sardegna emette tanto poiché brucia (sanissimo) carbone gas e petrolio (nessun interesse dietro queste fonti?) il dato pro capite sarà alto. Punto. Tutte le altre misure sono velleitarie, perché la terra non consuma, le persone sì. C’è o totale ignoranza o disonestà dell’autore. Criticare è lecito, ma bisogna farlo guardando alla realtà delle cose
Egregio Rino, qui di poveretto vedo solo lei. I Sardi non lavorano per mantenere gas e petrolio, ma per combattere chi specula su vento e sole. Quanto alle malattie, noi siamo tra i più longevi. Quanto alla siccità, l’anno scorso il Po era a secco. Quanto a ignoranza e malafede lei è un nobel.
EgregioROssiva, deve aggiungere anche molte informazioni che le mancano….
Egregio Andrea, rispondo a Lei per rispondere a tutti quelli che hanno fatto su questo sito il suo ragionamento, quali sono i territori più inquinanti d’Italia? Confrontiamoli. Lei non accetta il confronto. Noi risultiamo con i più alti livelli pro capite di CO2 perché siamo pochi. Questo è un fatto. Se confrontiamo le tonnellate prodotte dai territori, emerge la realtà dell’industrializzazione malata dell’Italia. Secondo fatto: noi Sardi siamo per la transizione energetica, ma siamo contro la speculazione energetica. Voi, invece, in nome dell’estremismo ideologico, costruite i teoremi funzionali agli speculatori. Bisogna che vi mettiate bene in testa che l’equazione inquinate troppo = bevetevi tutto non passa perché è falsa e funzionale a un disegno speculativo. Dove, quanto e come la Sardegna produrrà rinnovabili lo decideranno i Sardi, se Dio vuole non il vostro forzato sillogismo speculativo.
Dire di no a tutto, compresa l’energia eolica, é un atteggiamento egoista che porterà l’umanità al disastro. Le pale eoliche vanno piazzate in aree dove il vento é costante, a prescindere dalla regione. Opporsi per difendere il proprio orticello quando sono in atto cambiamenti climatici globali é un atto di egoismo e anche di cattiveria verso i propri figli. Allo stato attuale tutto il mondo, ogni singola regione, dovrebbe fare il massimo sforzo per ridurre le emissioni di CO2
Da una Sarda a un continentale.Signor Vittorio Marletto,che ha scritto 4 stronzate su questa bella pagina .Signor Vittorio,noi Sardi ci siamo veramente stufati di aver offerto e di ancora offrire a voi continentali il pasto e anche il posto gratis .Quando venite in Sardegna ,spendete pure i vostri danari,davvero guardi ,non ci da nessun fastidio.Respirate l’aria pura e rinfrescatevi con il nostro vento, ma ricordatevi che se anche vi siete comprati casa,non vi site comprati tutta l’isola come erroneamente credete. Inoltre non siamo neanche amici, per noi l’amicizia è un altra cosa,infatti a volte semplicemente vi sopportiamo.In più volevo anche poter affermare che noi Sardi non siamo né legnosi e neanche poveri ,come erroneamente e senza correggersi , ci ha purtroppo descritto durante una trasmissione TV, in cui si sparlottavatra tra fidati compagni, la nostra governatrice nonché presidentissima Todde.Ebbene per concludere ,le ricordo che noi siamo un popolo ,il popolo dei Sardi e che speriamo di potervi sconcertare sempre di più!
A proposito di sfruttamento delle risorse sarde e delle ricadute sul territorio,vi invito a farvi un giro nel Sulcis iglesiente,ricordate :miniere, laverie,gallerie….a tutt’oggi la provincia italiana con il più basso reddito pro capite da qualche decennio,per la cronaca fino agli anni 60 erano concessioni di società belghe,che quando hanno abbandonato i territori,non più redditizi hanno lasciato sul campo: disoccupazione,degrado ambientale, inquinamento,conseguente spopolamento,tutto quello che è successo dopo nelle mani dello stato italiano, che naturalmente ha incassato dalle concessioni, è che i territori sono stati abbandonati letteralmente a se stessi,lo Stato dopo aver svenduto le risorse ha lasciato questi territori nella situazione in cui si trovano tutt’oggi ,io purtroppo faccio parte di quelle PERSONE che hanno dovuto lasciare la propria terra, perché priva di prospettive di futuro,mi auguro che chi deve decidere a tutti i livelli (regionale,statale,europeo etc)abbia il buonsenso di tener conto di questa triste realtà,e non faccia gli stessi errori,si ricordano del Sulcis iglesiente quando c’è da smaltire le scorie nucleari,quando c’è da fare impianti eolici …..metteteli davanti a casa vostra,il Sulcis ha già dato abbastanza,anche in termini di vite umane, perché tutto quanto sopracitato non era certamente compatibile con uno stile di vita salutare,a prescindere che per lavorare si dovesse scendere 60m sotto terra.
Volevo rispondere a sig. vittorio Marletto , probabilmente lui non abita in Sardegna quindi a lui non importa della nostra terra e magari lui usufruirebbe dell’ energia creata in Sardegna per i suoi fabbisognisenza inquinare la sua regione, complimenti le metta sotto casa sua le torri da 200 metri e lasci in pace noi sardi .le cose vanno fatte bene non alla c****o di c***””e rispettate la volontà di un popolo , altrimenti che democrazia è.
Facile cambiare le carte in tavola facendo cherry picking e cercando i dati migliori.
Ma la realtà è quella la Sardegna per produrre la propria elettricità è la regione più inquinante d’Italia, senza se e senza ma.
Inventarsi metriche senza senso sulla superficie è solo un modo di voler cambiare la realtà.
Le 2 centrali a carbone e la centrale a materiale gassificato producono talmente tanto CO2 che la Sardegna per ogni kWh prodotto produce oltre 500 grammi di CO2. Questo è un fatto il resto sono fanfaluche di qualcuno che preferisce mangiare particolato.
Lo stesso argomento usato da prof. Becchetti su Avvenire qualche settimana fa… con l’aggiunta in quell’articolo del rimprovero ai sardi di non essersi opposti alle servitù militari, a suo dire ben più invadenti delle aree destinate a insediamento delle rinnovabili. I numeri si usano e rivoltano come calzini, ma i calzini non lavati puzzano.
Dipende sempre da come si vogliono leggere i numeri.
A me, ad esempio mi sembra più utile prendere la CO2 pro capite.
Nel resto d’Italia si è passato dal carbone al gas, cosa più difficile da fare in Sardegna per ovvie ragioni di lontananza dalle reti di gasdotti.
Però continuare a bruciare carbone non va bene… E sulla penisola entro il 2050 bisognerà eliminare anche le centrali a gas…
Domanda: tolte le centrali a carbone, qual è l’ammanco di fabbisogno energetico dell’isola per non restare al buio?
Quelli sono i GW di eolico/solare che servono, belli o brutti che siano. E, aggiungerei, insieme a un bel po’ di sistemi di accumulo….
La Sardegna dovrebbe essere orgogliosa di produrre CO2. E’ il gas alla base della Vita, e che purtroppo si trova alle concentrazioni minime rispetto alla lunga storia del pianeta terra. Speculatori ed ignoranti hanno inventato la frode della crisi climatica causata dall’uomo che produce troppa CO2..I danni già fatti dal delirio ecologista sono moltissimi: sarebbe ora di rinsavire.
Alberi e piante necessitano anche dell’anidride carbonica per raggiungere il loro pieno potenziale di crescita attraverso la fotosintesi,
Ho idea che gli impianti fotovoltaici e gli aerogeneratori di cui si discute siano ascrivibili a prenditori di fondi pubblici ai quali necessita la copertura della foglia di fico pretestuosamente ecologista che stampa parimenti finanziata con fondi pubblici opportunamente fornisce. Per spezzare questo circolo vizioso occorrerebbe sottrarsi all’estorsione operata dallo stato ladro, assassino e tassassino. Non avrei da obbiettare, per contro, all’installazione di pannelli fotovoltaici e/o aerogeneratori sulle proprietà di privati e/o imprenditori che, investendo capitali proprii, scegliessero di dotarsi di tali dispositivi.
La cosa più assurda è che un rappresentante green a Sky TG 24 ha detto che non capiva perché noi Sardi non vogliamo l’eolico, visto che abbiamo il problema della siccità, lasciando intendere che siccità ed eolico sono un unico problema e senza eolico niente acqua. Ci hanno preso per deficienti. AJO’
Poveretti sardi al nord Europa si arricchiscono con le pale eoliche e loro le combattono invece di approfittarne lottano gratis x mantenere carbone e petrolio poi si ritrovano siccità e malattie ma guardate gli altri e almeno copiate e migliorate il vostro tenore di vita. Proprio poveretti.
Un dato che per lo più ignorato inconsapevolmente o di proposito ma viene fornito da 2000 scienziati internazionali e da 200 scienziati italiani tra cui Carlo Rubbia, è rappresentato dal fatto che il cambiamento climatico è legato all’attività del sole e che nel corso dei millenni periodi di riscaldamento e di raffreddamento eccezionali, si sono sempre verificati. L’anidride carbonica e presente nell’atmosfera in percentuali dello 0,04 in volume complessivamente e quella legata ad attività antropica è molto più bassa. L’anidride carbonica è indispensabile alla vita delle piante e quindi dell’ecosistema. Un’altra cosa che non si dice è che gli impianti ad energia rinnovabile devono essere affiancati da centrali termoelettriche perché hanno un funzionamento discontinuo essendo legati al sole e al vento. Demonizzare i combustibili fossili, particolarmente il metano, a favore di eolico e fotovoltaico che hanno una resa in energia pari a 1/6 rispetto al termoelettrico a parità di GW, serve soltanto a stravolgere l’economia, a sprecare i soldi del Pnrr che vengono elargiti a man bassa agli speculatori, ad avere in Sardegna tra 20 anni un’enorme quantità di rifiuti quasi impossibili da smaltire, a rovinare terreni agricoli e il mare
Personalmente ho delle risposte leggermente diverse e più articolate alle domande poste nel penultimo paragrafo. Parto dalla prima: le centrali termoelettriche sono indispensabili per il sistema termoelettrico sardo? La risposta è sì, al momento. La produzione di energia da termoelettrico tradizionale (carbone e TAR Gas) non solo é di poco superiore ai consumi interni, ma, aspetto, più rilevante é pressoché costante nell’arco della giornata consentendo di stabilizzare le fluttuazioni delle rinnovabili che producono solo in determinate ore del giorno e sono vincolate dalle condizioni atmosferiche. É pur vero però che la produzione termoelettrica costituisce una sorta di “tappo” a quella da FER. Infatti, ha la caratteristica di non poter essere “accesa o spenta” alla bisogna. In particolare, quella da TAR gas é il risultato di un processo industriale più ampio, quello di raffinazione dei prodotti petroliferi, e ne costituisce una risultante. Se si uscisse dal carbone, in termini di produzione annuale si potrebbe pensare che la produzione da rinnovabili sia in grado di compensare l’energia mancante per far fronte ai consumi (annuali), ma non è così perché qui entra in gioco la curva dei consumi che varia nell’arco della giornata e del periodo dell’anno ed in particolare cresce quando le rinnovabili (in particolare il fotovoltaico) non sono disponibili (tipicamente dopo le 18:00/19:00). C’è dunque un problema di bilanciamento della produzione di energia rispetto alla curva dei consumi che, in assenza della produzione termoelettrica tradizionale, non verrebbe certo risolta dai soli collegamenti Sardegna-Continente (soprattutto senza il Tyrrhenian Link), ma richiede uno sviluppo conseguente delle rinnovabili (tenendo conto che solare ed eolico hanno differenti producibilità), dell’accumulo (batterie e idroelettrico), potenziamento della rete di distribuzione e trasmissione con il
Continente.
Insomma, la cosa é un po’ diversa e più complessa rispetto alla rappresentazione prevalente che, guardando ai numeri della produzione annuale, si limita a comparare gli apporti delle fonti fossili e delle rinnovabili ai consumi (sempre annuali) e concludere, acriticamente, che esportiamo la produzione da rinnovabili in eccesso (senza spiegare perché) a dimostrazione che abbiamo più rinnovabili di quanto effettivamente servano, o che la produzione da fossili é una servitù. A mio modesto parere, queste affermazioni sono due facce della stessa medaglia e entrambe non sono corrette. Mi permetto infine un’osservazione più generale: si produce energia elettrica per far fronte ai consumi, e questi dipendono dalle imprese insediate e dalle persone, quindi dividere la CO2 prodotta dal termoelettrico per la popolazione residente é sicuramente più corretto del dividerlo per le superfici, in quanto si dovrebbe utilizzare per esempio il numero dei POD installati ed attivi che, probabilmente, come numero é più vicino a quello della popolazione in quanto individua gli utenti finali.
Cari Rosario e Vittorio, le proteste dei Sardi di questi giorni non sono contro le energie rinnovabili e la transizione energetica, sono piuttosto contro le speculazioni delle multinazionali che grazie al decreto Draghi (Todde sottosegretario) e tramite numerose piccole società con capitale sociale di poche migliaia di euro si apprestano a stravolgere il paesaggio e la cultura della nostra Terra senza nessuna ricaduta per i residenti.
Praticamente gli ennesimi prenditori dopo i romani, gli spagnoli, i piemontesi e i militari.
Penso che sia arrivato il momento che i padroni decidano in casa loro…..
È davvero disarmante leggere certe osservazioni. Ma chi scrive si rende conto di quanti prodotti importiamo sia alimentari per i nostri abitanti e sia per tutto il nostro comparto agrozootecnico. Così ragionando altre regioni d’Italia e paesi comunitari e Paesi terzi devono produrre per soddisfare i NS. fabbisogni e quindi produrre inquinamento. I mercati internazionali per fortuna favoriscono la NS. Crescita economica, non sarebbe più possibile vivere isolati dal resto del mondo e non si vive di solo turismo e per giunta gestito da non sardi. Sarebbe ora che le popolazioni non si facciano influenzare da falsi indirizzi al solito scopo di negare il cambiamento per tornaconto personale o alimentato da piccoli gruppi di potere finanziario. Senza immissione di capitali anche esteri l’ economia si ferma e il reddito prodotto diminuisce. Svegliamoci e non protestiamo mettendoci in fila senza conoscere il motivo della NS. protesta.
Sono di origine Veneta nato qui in Sardegna è ne sono fiero è non la cambierei con nessun altra regione! Ho letto un commento di ana signora che lavora all WWF che la Sardegna Ha il CO2 più alto di ogni regione Italiana…..ma questa signora non sa dove si trovava la SARDEGNA? qui ogni giorno cambia il vento quindi quel po’ di CO2 lo porta via dalla Sardegna, Mi risulta che li all nord Italia come arriva l’ autunno e l’inverno e le nebbie è pioggie con le vostre automobili e fabbriche siete sommersi do SMOG FINO AGLI OCCHI…,non sarà il caso di INSTALLARE QUALCHE PALA EOLICA CHE GIRANDO FA VENTO PER MANDARE VIA UNO PO SMOG.?
Si come siamo pochi possiamo emettere CO2 quanto regioni con piú abitanti, questo é il succo di questo intervento… Intanto a causa del riscaldamento globale i nostri boschi stanno muorendo.
ma se per abbattere le co2 impiantassero alberi invece che pale?
L’articolo si riferisce a un dato vero che non fa riferimento a un valore assoluto di emissioni di CO2 rispetto alla produzione elettrica totale (kWh o multipli), ma alle emissioni di CO2 in rapporto al kWh prodotto.
La Sardegna ha il peggior mix energetico in Italia se rapportato a quanta CO2 emette per produrre un chilowattora.
Caro sig. MARLETTO.
Sa quanto resta alla nostra Sardegna per regalare il nostro territorio ad una distruzione ambientale?
ZERO
Le multinazionali, vengono, piazzano, distruggono, producono energia, per poi venderla al nord Italia, senza nessun utile che resti in Sardegna (a parte una elemosina per i proprietari terrieri).
Oggi, noi popolo sardo, siamo più consapevoli dello scempio che abbiamo subito nel passato (raffineria, impianti industriali oggi dismessi, intere zone a servitù militare………) e non vogliamo più subire a testa bassa.
La Sardegna non deve affatto eliminare le sue centrali a carbone e petrolio perché verrebbero a mancare centinaia (forse migliaia?) di posti di lavoro. Ce lo possiamo permettere? No!
Le energie alternative, in qualunque forma, creano pochissima occupazione, forse zero.
Si alla transizione, no alla speculazione ecc… ecc… ma giù le mani dai posti di lavoro.
Dicendo no a tutto e pretendendo una quota di produzione autartica il governo nazionale vi scavalcherà. Chiedete alla Todde di finanziare i tetti sui cui si mette il solare e pretendere 50 chilometri dalla costa per eolico in mare galleggiante, così si ridurranno il numero dei parchi e così si raggiunge quota assegnata a sardegna senza possibilità di scavacamenti nazionali
Non sono affatto daccordo con questa, descrizione tendenziosa, facilonististica che crea solo confusione nelle persone poco informate. Per favorire chi oggi puo’ deliberatamente inquinare la nostra atmosfera, per il Dio danaro. La transizione energetica sa da fare, non c’e’ futuro altrimenti. Solo per questo bisogna lottare.
D’accordissimo sulla questione CO2, anche se noi sardi abbiamo 2 sulle 7 centrali a carbone d’italia che andranno chiuse. Dunque la co2 prodotta effettivamente è alta (per produrre energia elettrica), indubbiamente quella totale è più alta nel nord. Dunque d’accordo con voi, in parte. Totalmente errato invece parlare di energia, per tenere un sistema elettrico in piedi devi produrre tanta potenza quanta ne consumi, in ogni istante della giornata. Dunque ci sono, attualmente, giorni di molto vento e sole, in cui effettivamente la Sardegna esporta, e giorni senza sole e soprattutto senza vento, in cui oltre che avere la produzione delle termoelettriche al massimo, importiamo anche potenza. Facilmente verificabile qua:
https://www.terna.it/it/sistema-elettrico/transparency-report/physical-internal-flow
Dunque, d’accordo con voi, la Sardegna va salvata e tutelata da chi ne vuole fare profitto, ma in parte serve attualmente e servirà alla chiusura delle centrali tradizionali. Ripeto SENZA PROFITTI E SENZA DEVASTAZIONI.
Questo articolo è il tipico esempio di come una notizia oggettivamente vera ( la Sardegna super inquinante) può essere usata a sostegno di opinioni personali sia pure legittime. La Sardegna è super inquinante a causa della Saras e delle vetuste centrali termoelettriche, e poco importa che l’energia prodotta venga in parte esportata, viene esportata l’energia ma l’inquinamento prodotto rimane qui, non viene esportato. Ma di tutto questo a Zuncheddu, Pili e accoliti vari non interessa un fico secco.
La domanda è sempre la stessa : a chi giova ? Chi si nasconde dietro queste campagne ? Quanti e quali interessi sardi si nascondono dietro le rinnovabili ? Quali personaggi sardi ,di potere ,hanno interessi. personali nell’affare del secolo ? Quali personaggi ,locali,spingono il cavallo di Troia per espugnare tutta la Sardegna e carpirne i tesori ? ……e l’azione del popolo in difesa della sua unica. richezza : ambiente,paesaggio,beni storici ecc.,piuttosto dispersiva, non pare né incisiva , né convincente ed è purtroppo destinata a sfumare , per mancanza di guida autorevole.
La semplice analisi dei progetti dei vari parchi eolici progettati per la Sardegna ci dimostra che sono veramente troppi !
Bellissimo articolo, esaustivo come sempre. Anche in questo caso con i dati alla mano, si sbugiardano le intenzioni malefiche, di chi vuole regalare per un tornaconto strettamente personale, la nostra amata Isola. È risaputo che certa carta stampata, scrive ciò che fa comodo a chi la mantiene. Lo vediamo tutti i giorni dalle più note testate nazionali, che un giorno si e l’altro pure, si inventano qualche inchiesta farlocca per mettere i bastoni fra le ruote al governo nazionale. E tutto questo, sicuramente non è fatto nell’interesse del popolo o del nostro paese.
Cari amici sardi vi voglio bene ma non possiamo continuare a bruciare ne’ carbone, ne gas, ne’ benzina. Dobbiamo cambiare i nostri consumi con l’aiuto delle rinnovabili. Quindi dobbiamo abituarci ad avere intorno a noi pannelli e quattro ventilatori che ci ripulisce l’aria che respiriamo e i veleni che ingoiato quotidianamente senza accorgercene.
Vogliono fare della Sardegna un centro energetico e annientare tutte le caratteristiche culturali, sociali, paesaggistiche esistenti. Vieteranno poi di andarvi a visitarla o in vacanza, con permesso solo a coloro che possiederanno il prossimo “green pass ecologico” cioè che accettano gli attuali scempi.
La Sardegna è volutamente tenuta povera per costringere i sardi a scappare altrove per cercare lavoro.
I militari fanno i loro posci comodi giochi di potere su spiagge patadisiache, ed a noi stronzi ci fan pagare il parcheggio per poter portare la famiglia al mare.
L inquinamento causato dai bombardamenti di tantissimi anni e forse irreversibile.
La gente si ammala di ogni tipo di malattia e chi paga il prezzo sono sempre i sardi.
Egregio, ennesima dimostrazione che la valutazione spagnola sulle caratteristiche del popolo sardo non è infondata. Mentre la campagna contro la speculazione e’ portata avanti dalla testata cagliaritana di Zuncheddu (e’ se anche fosse spinta dalle ambizioni del suo editore chissenefrega, la battaglia è giusta), La Nuova Sardegna (la cui proprietà è lanciata verso speculazioni anche in altri ambiti) appoggia l’assalto eolico in corso.
Stante il manifesto appoggio che detto quotidiano ha fornito alla Todde (come ben sappiamo cogovernante con Draghi al tempo del 199/2021) in campagna elettorale, se ne deduce la comunità di intenti.
Nessuna sorpresa quindi. Saluti.
Le manifestazioni che i sardi organizzano contro le centrali eoliche e solari sono sconcertanti. Mai visto nulla del genere contro le centrali a carbone o contro la mostruosa raffineria saras (milanese) da 300mila barili di benzina al giorno. Con tutto il sole e il vento che avete potreste diventare il faro della transizione ecologica mondiale e invece state lì a farvi imbonire dai venditori di gas e tubi (Unione sarda). Aprite gli occhi amici sardi!
Scusi professore, ma dalle tabelle del suo articolo, se divido le tonnellate di CO2 per gli abitanti, ottengo che la Sardegna produce 11 tonnellate per abitante, la Lombardia 7,9 tonnellate. O sbaglio,
Se l’energia la utilizza e la produce l’uomo, non è meglio usare come denominatore la popolazione piuttosto che la superficie?
Il problema credo sia nel fatto che purtroppo produciamo più CO2 ad abitante perché produciamo anche per le altre regioni, beccandoci anche questi infausti numeri senza un miglioramento della nostra qualità di vita Con tre centrali termoelettriche il problema non deriva solo dalla CO2 e altri gas serra, ma anche dalle polveri sottili che precipitano sulle teste degli abitanti di Porto Torres, Porto Scuso e Sarroch. Anche loro sono sardi.
Finalmente una spiegazione di questo dato aberrante. Grazie