Ho sempre pensato che fare l’assessore della Regione Sardegna sia come fare il ministro di uno Stato e che sia necessario avere un contegno politico adeguato.
Forse per questa ragione, quando ebbi l’onore di farlo, non mi occupai mai di questioni eminentemente gestionali. Non solo perché lo prevede la legge, ma anche perché l’uomo politico che compie un atto di mera gestione cambia la sua natura, diviene un po’ dirigente pubblico e un po’ uno sbrigafaccende di vecchia memoria, un mezzemaniche elettorale.
Ho potuto leggere, perché me l’ha segnalata il presidente di un’associazione che sta cercando una sede, la delibera della giunta regionale n. 31/89 del 29 settembre scorso con la quale l’assessore agli Enti Locali propone alla Giunta, che approva, di assegnare i locali posseduti dalla stessa Regione in via Azuni 38, di fronte alla bellissima chiesa di S. Anna, che un tempo hanno ospitato gli uffici dell’Osservatorio Industriale della Sardegna (per questo li conosco, perché io, tanto tempo fa, per un mese fui presidente di quell’ente, il tempo di stabilizzarne tutti i precari e andare via).
A chi vengono assegnati i locali? Alla Fondazione Mont’e Prama e al Comitato Grandi Eventi.
Passi per la Fondazione, sebbene il fatto che tutto ciò che ha sede nel Centro Sardegna finisce poi per cercare un ufficio a Cagliari dove appoggiarsi e quindi concorrere a farne la Città Unica dell’Isola, con buona pace della diffusione dei servizi, dei poteri e delle opportunità su tutto il territorio sardo, ma il Comitato Grandi Eventi mi pare sia un’associazione privata. E soprattutto: da quando in qua un assessore si sveglia, vede due domande e assegna quote del patrimonio regionale ai richiedenti? Senza un’evidenza pubblica, senza uno straccio di gara?
Ma ciò che più mi colpisce è vedere un assessore regionale impegnato in queste attività. Tanti anni fa queste cose erano gestite da un geometra molto efficiente, non richiedevano l’implicazione in pompa magna di assessore e Giunta. Oggi no: oggi ogni briciola, ogni starnuto, ogni sospiro, ogni ruttino è politica e passa in Giunta. Siamo all’estetica dell’agenzia immobiliare.