Oggi La Nuova Sardegna pubblica un’intervista all’Assessore dell’Industria Cani, realizzata dal giornalista più schierato che ci sia a favore di tutto ciò che propongono l’Enel e i suoi sodali. È un’intervista lunare, degna di Manzoni (due potestà, due canizie, due esperienze consumate) orientata nelle intenzioni a lenire, troncare, troncare e lenire, in una parola impedire che la società sarda continui ad aggrumarsi in un sentimento di opposizione verso le politiche energetiche di questa Giunta. Come si prepara un misfatto elegante? Con un’intervista compiacente.
Cip ricorda a Ciop (Cani) che la Giunta è nell’occhio del ciclone per la questione energia e gli chiede cosa farà d’ora in poi. La risposta è disarmante: “Metteremo a posto la macchina amministrativa”. Traduzione: gli si chiede come si arriva sulla Luna e lui risponde che lo farà riordinando l’ufficio. Auguri! Serve uno straccio per spolverare? Io ne ho di efficientissimi. Cani-Ciop si lamenta di aver trovato la struttura in condizioni penose. Si informi: non c’è una sola persona che abbia fatto l’assessore che non si sia lamentato della stessa cosa. Con una differenza, però: che chi è arrivato a fare l’assessore conoscendo la macchina amministrativa, l’ha fatta funzionare anche con pochissima benzina; chi ci è arrivato catapultato dalla sua parte, ha fatto come Ciop e ha esordito dicendo “Oddio dove sono finito!”. Chi conosce i limiti della macchina regionale costruisce bene il suo Gabinetto, non lo infarcisce di presenze orientate più al controllo del bacino elettorale che al disbrigo delle pratiche.
Cip chiede a Ciop che cosa ha fatto la Giunta oltre alla presunta moratoria. Ciop risponde parlando del decreto ministeriale cui la moratoria si è uniformata e spara una balla colossale. Dice che la Giunta ha ottenuto la correzione che ha cassato i fatti-salvi per gli impianti avviati. No, basta rileggere le cronache di quei giorni, per accorgersi che a segnalare i fatti-salvi è stata l’opinione pubblica, non la Giunta. Non solo: la Giunta ha solo ottenuto, dopo l’alzata di scudi di cittadini e quotidiani, che il decreto non nomini i fatti-salvi, ma non ha fatto un fico secco per bloccarli perché a garantirli non era il Decreto, ma la normativa vigente.
Lentamente nelle risposte di Ciop fa capolino il Decreto Draghi del 2022 come ostacolo principale alla difesa della Sardegna dalla speculazione. Ciop è politicamente impudente. Fa finta di non ricordare che il Decreto Draghi è quello su cui my dear shallow (spiego l’epiteto: shallow significa ‘superficiale’ ‘ poco profondo’, quando va bene ‘leggero’, quando va male ‘banale’) e Renato Soru si sono scontrati duramente in campagna elettorale, con my dear impegnata addirittura a negarne la stessa l’esistenza.
Cip, ovviamente, mette sul tavolo il suo totem, l’argomento cui si è più dedicato nel tempo, la metanizzazione. E Ciop che fa? Fuochi d’artificio, viva la metanizzazione!. Ma non è la Todde che va a dire in giro che la metanizzazione è voluta da Zuncheddu (che sta vestendo di rispettabilità tutto il ribellismo sardo, quello che i Servizi dello Stato vorrebbero schiacciare sotto il peso della eversione)? No, adesso è voluto anche dalla Giunta, la quale, senza uno straccio di Piano Energetico (pronto a dicembre….) dice già che la Sardegna sarà gonfia di pale, produrrà ben oltre i 6,2 GW che lo Stato le ha assegnato per le rinnovabili e che sarà metanizzata. Tutto questo in nome di che? Della trasformazione della Sardegna in una grande miniera per esportazione con ricadute infinitesimali sul reddito e sulla qualità della vita nell’Isola. Conosco un solo sulcitano che ragioni di industria in termini moderni; gli altri tendono a cercare un padrone che apra la fabbrica e dia stipendi ad ogni costo.
Infine Ciop annuncia che la Multiutility sull’energia è fattibile. Ciop non sa dove è seduto. Non si può fare una seria multiutility se non ci si occupa di acqua e di energia legata all’acqua. Tutti gli strumenti di pianificazione del ciclo dell’acqua in Sardegna sono vecchissimi; la Giunta ha bloccato l’operatività della Commissione controllo analogo di Abbanoa e oggi la principale società pubblica della Sardegna vive in difetto dei motivi di legittimità che le consentono di gestire il Sistema Idrico Integrato. Si sta andando verso il bando del 2025 con l’inconsapevolezza dello schianto. Ciop ignora che il nucleo della multiutility è dentro Enas, proprietaria di due dighe e dei relativi impianti di generazione elettrica. Ciop ignora che una Multiutility che non coinvolga il ciclo dei rifiuti è fallimentare e invece Ciop ha smontato l’integrazione dei sistemi che tiene in piedi uno dei due inceneritori della Sardegna, quello di Tossilo, e lo ha fatto per fare un favorino al Consorzio provinciale di Nuoro con una delibera caratterizzata da illegittimità grandi come case.
Ciop non sa che una Multiutility senza Abbanoa, Enas, Tossilo, Cacip, Murta Maria e Porto Torres sarebbe una barzelletta. Perché Ciop non vede tutto questo? Per tanti motivi, ma anche perché lui ama Enel almeno quanto io la considero il più grande avversario dello sviluppo della Sardegna. Ma anche Shallow non scherza per subordinazione psicologica a Enel e Terna.
Continuo a pensare che l’apprendistato politico nei partiti serva per i ruoli politici (parlamentare, consigliere regionale, consigliere di amministrazione in società socialmente rilevanti). Prendere i dirigenti di partito e scaraventarli al governo significa far patire il loro apprendistato amministrativo alle schiene degli amministrati.
Senza dimenticare che Enel odia la Sardegna, difatti Enel:
1 per vie traverse e locali (ambientalisti e sindacalisti di Portoscuso) ha bloccato il gassificatore Sulcis che avrebbe prodotto metano, carbon coke e idrocarburi dal carbone sulcis
2 non ha rispettato gli accordi che le impovano di usare parzialmente il carbone sulcis, affossando la Carbosulcis
Sarei anche d’accordo con chi con tanto disappunto definisce una miserabile accozzaglia, l’attuale giunta regionale, ma non mi stanco mai di riflettere sul fatto che questo *chiamiamoli giochetto*, purtroppo è lo stesso da circa 40 anni e avviene sistematicamente ad ogni livello.
Intendo pubblico e si fa beffa della vera democrazia o presunta tale, ma davvero c’è ancora gente in Sardegna, che crede e ha fiducia incondizionata su (PERSONAGGI COME SORU, PILI, PIGLIARU, CAPELLACCI ECC ECC)?
Per non parlare poi degli ultimi due fenomeni che si sono succeduti nello scanno regionale, ossia OMISSIS Solinas e l’ultima in ordine di tempo, OMISSIS Alessandra Todde, che alcuni credono ancora, rappresenti un cambiamento serio e concreto rispetto agli altri OMISSIA di cui sopra?
Ma per favore, quando la smetteremo di rincorrere il gomitolo invano, una volta di un colore sbiadito, una volta dell’altro???
Inoche, nos devimus ponnere deaccordu chin nois mantessi, affrontare sa realtate pro sa chi es veramente, a me pare, che nonostante i vari tentativi, per carità, anche lodevoli, di qualche soggetto che però in modo assai ingenuo e semplicistico vorrebbe risolvere problemi atavici di noi poveri scemetti sardi, non vi sia già da troppo tempo la coscienza comune di ammettere ciò che siamo e ciò che vogliamo essere in futuro.
Prima approfittando di un sistema per nulla limpido, si sono giocati il jolli, ora con presunzione e ottusità, vorrebbero rifarsi una verginità che stride con quanto oggettivamente si è stati.
Sarò testardo e ripetitivo, ma non mi stancherò mai di dire e provare a mettere in pratica, il principio basato sulla integerrimità e serietà, ossia che un uomo corretto prima di tutto con sé stesso, non si lasci trasportare dal proprio istinto miserabile e personalistico, mettendo fuori dalla porta le proprie scelte e ambizioni di vita, *quindi anche e sopratutto quelle politiche o presunte tali, I COSIDETTI TRASFORMISTI!!!
Troppo facile rifarsi una verginità, come già detto poco fa, sulla pelle di un popolo che aimeh, da troppo tempo subisce inerme, in modo misero e servile, tutto quanto gli viene calato dall’alto, una volta per non far torto a un buffone di corte pseudodestroide, l’altra da un suo omologo di pseudosinistra,.,
Io da Sardista/autonimista convinto, asserisco da sempre, che purtroppo la Sardegna ha avuto in epoca relativamente recente una sola e unica occasione per potersi riscattare dal torpore che la avvolge da troppo tempo e cioè quando il defunto Mario Melis è stato eletto quasi a furor di popolo, ebbene non posso esimermi dall’ammetere, come tra l’altro faccio fin da subito, non soltanto ora x ragioni di opportunità politiche da vicinato,,,., che anche il *SARDISTA, si è saputo accomodare sullo scanno, adeguandosi quasi subito ai giochi e giochetti di palazzo, mandando A QUEL Paese i SARDI INGENUI E LA SARDEGNA,.,
da quel momento in poi, ancora peggio, il baratro senza fine!!!
Oih, chi semus sardeddos attontatos, chie chi sa cravatta e su doppio petto, chie in tuta e in brettellas, ma accomunatos quasi tottu dae una esagerata miserabilititate chi tottu potete essere definita, oras che DIGNITADE!
Vado fuori tema un attimo.
Ho votato Soru; col senno di poi, ahimè, penso che la scelta del presidente fosse strategicamente sbagliata per due motivi: 1) avesse superato lo sbarramento probabilmente avrebbe vinto Truzzu per via dell’esile differenza tra i principali schieramenti; 2) oggi la presenza di Soru in consiglio, unitamente a qualche consigliere di fiducia, eletti nel centro sinistra, avrebbe fatto comodo per le scelte importanti che si stanno delineando. Una feroce battaglia “dentro” il consiglio avrebbe ben altra eco..
È purtroppo una sequenza di interventi da ufficio di collocamento di buona memoria !!! Gli interventi in dissenso alla sua puntuale descrizione analitica del nuovo governo regionale ,dimenticano che la destra si è arrovellata in prevedibili scelte perdenti e che Soru , serio antagonista delle balle propagandate dai grillo/piddini di Todde ,non è stato votato a sufficienza per contrastare ,dal consiglio , le azioni insulse della maggioranza al potere . Chi recrimina l’apparente assenza di Soru dalle discussioni attuali sull’energia , dimentica di evidenziare l’ubriacatura dell’elettorato per seguire Todde a scapito fi Soru che aveva evidenzisto tutte le difficoltà e le necessarie manovre per superarle .Abbiamo voluto l’accozzaglia grillo/piddina per sconfiggere la destra , dimenticandoci del terzo incomodo ,Soru, siamo stati accontentati !!!! Non possiamo lamentarci ulteriormente !!!! La situazione attuale ed ancor peggio quella ancora da venire, è il frutto della nostra scelta superficiale e scellerata .
Per Alesssio o come si chiama per davvero:se si vuole criticare bisogna essere preparati molto d più di chi si vuole criticare altrimenti è meglio lasciar perdere e rassegnarsi ad avere simpatie per mezze calzette la saluto
Sulla Multiutility partirei dalle connessioni tra gli attori da coinvolgere ma distinguerei l’elemento industriale da quello commerciale. Senza entrare in temi tecnici come l’unbundling o la regolazione dei vari settori, si anche da profani è possibile individuare possibili sinergie tra i settori ambientali (idrico e rifiuti) ed energetici. Ma credo occorra anche riflettere sulla possibile riorganizzazione territoriale e sul coordinamento.
La gestione del comparto multisettoriale (le dighe) è separata dal servizio idrico integrato e dalla distribuzione a usi irrigui e industriali. La gestione dei rifiuti è affidata agli enti locali per quanto riguarda i servizi di raccolta e trasporto e a vari consorzi, per lo più ai consorzi industriali provinciali per le attività di smaltimento e recupero.
Il multisettoriale è sicuramente legato alla distribuzione dell’acqua per i vari usi, ma anche alla produzione di energia idroelettrica e fotovoltaica, con impianti realizzati soprattutto per sostenere i costi dei sollevamenti. Sarebbe utile capire di quanto possa essere incrementata la produzione idroelettrica con nuovi salti o con recuperi legati ai dislivelli nelle condotte.
Il Servizio idrico integrato è probabilmente il settore più energivoro della Sardegna. Presso i depuratori e i potabilizzatori esistono impianti fotovoltaici ma consentono di produrre solo una minima parte dell’energia necessaria. Anche in questo caso sarebbe utile capire di quanto spazio ci sia negli impianti per poter dislocare dei pannelli fotovoltaici che supportino i cicli produttivi e capire se e come possa essere avviata la produzione idroelettrica nelle dighe a uso civile. Occorre poi capire quanto gli impianti di depurazione possano diventare fabbriche verdi consentire il recupero energetico dei fanghi e la produzione di acque reflue depurate ad uso irriguo. Servono collegamenti tra i depuratori dotati di terziario e le condotte ad uso irriguo.
Con riferimento al settore rifiuti, come detto, i Consorzi industriali sono i principali gestori di tali attività di smaltimento e recupero con i due impianti di termovalorizzazione e con vari impianti di compostaggio e recupero. Tra parentesi i Consorzi gestiscono anche impianti di depurazione che in teoria dovrebbero servire per le aree industriali ma in pratica depurano quasi esclusivamente reflui civili e per questo sono pagati dagli utenti le bollette del Servizio idrico integrato.
Per dare una prospettiva di lungo periodo segnalerei che in alcune realtà la raccolta dell’umido debitamente triturato con apparecchi domestici avviene attraverso le reti fognarie. In pratica parte della raccolta viene effettuata attraverso le infrastrutture del SII. Da noi sarebbe prematuro per motivi tecnici, per la scarsa conoscenza delle reti fognarie che andrebbero studiate per valutare il dimensionamento e le pendenze, e per motivi giuridici, perché la materia andrebbe regolata.
Con riferimento agli aspetti commerciali del settore rifiuti esistono evidentemente delle connessioni tra il settore idrico e quello dei rifiuti nel senso che possono essere gestite entrambe da un unico soggetto che applichi un’unica tariffa e che a limite p potrebbe entrare nel mercato della vendita di energia, che è cosa diversa dalla produzione.
@ Alessio No, io non sparo a vanvera. Ho contestato gli uffici di Gabinetto fatti male, non l’utilità deglu uffici di Gabinetto. Ho contestato gli esperti che prima di essere nominati tali dalla Todde erano inoccupati. Ho contestato l’utilizzo della legge sul maxistaff di Solinas come indennizzo politico di massa.
Il mio Gabinetto era così composto in prima battuta: Capo di Gabinetto un avvocato, consulente un docente universitario esperto di comunicazione e di mediazione sociale (nominato anche dalla Todde), un ispettore dell’unione Europea come segretario. In seconda battuta, l’ispettore è diventato Capo di Gabinetto e come segretario ho assunto un ex sindaco di cui avevo ammirato la gestione degli appalti pubblici nel suo comune. Quanto a che cosa ho prodotto di importante da assessore, beh, tra le tante cose che lei può recuperare dalle cronache del triennio 2014-2017, posso citarle il recupero per la Regione di due dighe con annessi impianti di produzione idroelettrica, lo sblocco dei lavori sulla Sassari-Olbia, lo sblocco dei lavori sulla SS 131 (fermi da dieci anni), il varo del primo catalogo dei canali tombati della Sardegna, il varo del primo (e attualmente unico) piano delle piste ciclabili della Sardegna (premiato anche a livello nazionale italiano come il migliore), il primo piano di manutenzione e di certificazione energetica degli edifici Area, il varo del più corposo bando per impianti domestici di energia rinnovabili mai predisposto prima, il varo dei Piani di Fiume, il reperimento delle risorse per la difesa idrogeologica di Olbia, il varo del Piano Mancini per Olbia, la conclusione dei lavori di protezione di Villagrande, l’avvio dei lavori di protezione di Capoterra, ecc. ecc. Potrei continuare ma credo basti. La prossima volta si firmi per intero, non abbia paura.
Pure lei non scherza mica come contraddizioni, un giorno spara sugli uffici di gabinetto che a poco servono, su capi di gabinetto che altro non sono che segretari che a poco servono e su consulenti nominati tra amici e trombati.
Ci dica lei chi ha nominato consulente quando era assessore? Giusto per trasparenza che tanto decanta su questo blog. Che cosa ha prodotto di importante? In attesa di riscontri certi la saluto come lettore
@ Giovanni Lo chieda a lui. Io sono sempre qui. Lei?
mi dispiace non riesco più a seguirla!!!! Che fine ha fatto Soru e & che tanto ci aveva fatto sperare?? dobbiamo aspettare le prossime elezioni??
Alle passate regionali non ho votato Todde e l’ho vista giusta. La giunta che ne scaturita è una macchina sgangherata, con a bordo una classe di ragazzini delle medie per lo più ripetenti e che vantano la sufficienza in ginnastica e ricreazione, viaggiano giulivi in gita scolastica, guidati da un’autista con la patente A e con lo sguardo fisso sugli specchietti retrovisori anziché guardare la strada. E’ ovvio che si va a sbattere o che si investono i pedoni.
… e canes! … e canes!… e catzedhos e calledhos e caciùcios!
Canes in chirca de mere chi ant agatadu mere e arguai a chie bi lis tocat, su mere!
Sos Sardos carchi cosa l’amus imparada de s’istória (no cussa a ignoràntzia diplomada e laureada chi nos incaschetadu s’iscola italiana) e namus “sa fide de su cane” ca a su cane (cioè ai cani, de calesisiat pilu o colore, fintzas de cane fuindhe, e mannària puru, nanu o de cudhos chi aterrant s’ómine) pro su mere no b’at de li/lis dare peruna fide. Ca su cane est zelosu, àter’e che ómine innamoradu de fémina!
E no faghet a nos fidare de sos canes.
Ma za semus acontzos dendhe fide a sos canes! Ca amus imparadu a nàrrere, su pagu chi amus imparadu, ma no a ischedhare, a iscarmentare, a no nos fidare: balla ca cussu no l’amus imparadu etotu.
Si no semus tostorrudos tenimus àteru de malu.
E nois Sardos nos fidamus ancora di tutti i cani de su mere!
Epuru s’istória, fintzas sa nostra, za torrat a comintzare donzi santa die, si cherimus abbèrrere sos ogros e crobare corazu pro èssere zente, cambiare, cun sa dignidade, capatzidades bonas e fatas de zente e no de canes!
Cani? Oddio quando lo incontro mi ricorda su cane OMISSIS le sue interviste mi fanno pensare a su cane OMISSIS che mai sazio trangugia tutto quello che gli mettono sotto il muso.