Inizia l’ultima settimana elettorale.
Inizia la pressa.
Truzzu e Todde sono in grandissima difficoltà sui programmi, sulle cose da fare.
Sono in difficoltà anche sulla credibilità: non convincono. Troppo superficiale lei, con scivoloni di incompetenza ai limiti degli sketch, e troppo vuoto lui, troppo controfigura della Meloni.
E allora che fanno?
Giocano la carta della pressa.
Nell’ultima settimana l’uno e l’altra chiamano leader nazionali e li fanno venire in Sardegna.
Videolina e la Rai abboccano volentieri e, dovendo seguire i leader nazionali, parlano di loro, solo di loro. È questa la pressa: schiacciare Soru nelle cronache col pretesto della cronaca delle passeggiate in Sardegna di questi ambulanti della promessa elettorale.
L’Unione segue i piazzisti italici con più prudenza, perché conosce i sondaggi; La Nuova si immola perché tanto le migliaia di copie che sta perdendo vengono ripagate da immissioni di capitale di azionisti che non vogliono guadagnare sui loro investimenti, ma manipolare l’opinione pubblica: le perdite sono una conseguenza prevista.
Soru, che propone se stesso e non i suoi parenti, in questi giorni è vergognosamente scomparso, schiacciato. È la vittima designata, perché se continua a crescere, come sta crescendo, e magari vince, il sistema parassitario sardo crolla e per alcuni si aprirebbe un serio problema di lavoro e di scoperta senile della fatica.
Ieri Videolina era uno spot Conte-Salvini.
Perché?
Perché erano in Sardegna.
Giochino semplice semplice: chiamo il parente illustre e cancello l’avversario temibile.
Dobbiamo reagire. Dobbiamo far capire che non ci importa un fico secco di leader nazionali che scendono durante la campagna elettorale e tradiscono tutto l’anno.
Giriamoci di spalle, non di palle.
Rompiamo l’ingranaggio della pressa.
La Todde e Truzzu sono peraltro costretti a questo cambio di strategia, a chiamare i parenti.
Ho fatto più di una campagna elettorale e le distinguo in due tipi: di popolo, di tavolino e d’aria.
Quella della Todde è tutta fatta a tavolino, tutta costruita: non c’è clima intorno a lei.
Giuseppe Conte (che da Presidente del Consiglio non ha risolto un solo problema per la Sardegna, uno solo, dall’industria alla continuità territoriale, ma ha costruito l’autostrada per trasformarla in una miniera di sole e vento vuota di abitanti, ha sfondato il debito pubblico, sfasciato la Giustizia, scorrazzato con Salvini, flirtato con Putin e i cinesi, ammiccato con quel simpaticone di Trump) all’Università di Sassari aveva intorno a sé solo i precettati dal Rettore e i convocati dal senatore Licheri, quello che “la Sardegna potrebbe vivere di solo pane carasau” (io ero presente alla declamazione di questa dichiarazione, e una signora distintissima del Pd, una col giro di perle, un filo di rossetto e un bellissimo profumo, senza scomporsi commentò: “Ma vai a fare in culo!” Da sposare.).
A Nuoro Giuseppe Conte passeggiante in corso Garibaldi ha provato quanto i nuoresi, da sempre, non soffrano di complessi di inferiorità: nessuna folla, nessuna curiosità, qualche passante intercettato dal seguito e nulla più.
Al mercato di San Benedetto di Cagliari c’ero anch’io (non riconosciuto perché in abbigliamento da spaventapasseri del fine settimana, direi straccionante). Conte vestito da bravo guaglione e la Todde da cosacco superstite dalla campagna del Don camminavano insieme tra sedani e pesci, ma erano loro che si avvicinavano ai commercianti, non certo il pubblico che si avvicinava a loro.
Ieri sera alla Fiera all’evento Cinquestelle molto pubblico strutturato, con molte facce già viste a Nuoro in occasione dell’apertura della campagna elettorale.
È tavolino, non c’è niente da fare, non è popolo.
La prova? La Todde non ha mai affrontato gli spazi aperti, le piazze, le campagne.
La Todde teme il popolo spontaneo.
A questo prodotto di laboratorio, i due quotidiani (lasciamo perdere la Rai, ieri il caporedattore era al T Hotel con i pochi che sono andati a sentire Salvini) hanno riservato un diverso trattamento. L’Unione, che sa che l’esito è incerto tra Truzzu e Soru, è stata prudentina, glaciale, asettica. La Nuova, a comando, ha intonato peana, ma non può fare diversamente, è come se avesse tra i suoi soci il Pd, deve idratare il cadavere.
Quella di Truzzu è invece una campagna elettorale conto terzi, è una campagna d’aria.
Gli hanno detto che meno parla, meno si fa vedere in giro, meglio è.
Quando gli hanno fatto un’intervista, ha detto che non disturberà i ministri. Non sia mai.
Truzzu deve far dimenticare che dopo aver vampirizzato Solinas, dopo non aver fatto assolutamente nulla per cinque anni in sanità, trasporti, ambiente e agricoltura, dopo aver devastato le giornate di 500.000 persone dell’area di Cagliari, costrette dalla sua follia elettorale di voler concentrare i lavori tutti nel fine legislatura, per avere più consenso, ad avere tempi di percorrenza per andare e tornare dal lavoro quasi triplicati, in realtà lui non ha nulla da proporre se non se stesso e il suo comando nel nome di Giorgia. Truzzu si propone di governare la Sardegna come pro-pretore, come funzionario romano di Giorgia, un nuovo Scauro.
Anche lui deve chiamare parenti, perché non ha nulla da dire, recita una parte e si vede fin troppo.
Deve chiamare interpreti veri. Peccato che anche loro non abbiano niente a che fare con la Sardegna. promettono e manipolano.
Sembra che i pastori e i giovani si stiano orientando verso Soru.
Vorrei che quelli che non vogliono andare a votare facciano lo stesso.
Speriamo che la rete degli smartphone sconfigga la propaganda della pressa.
Un saluto a Massimo Zedda che oggi dice che Soru, sottraendo voti al mondo moderato, aiuterà la Todde.
Massimo, noi ci auguriamo di no, noi ci auguriamo che Soru prendendo i voti di tutti i sani di mente e di cuore della Sardegna vinca le elezioni. Ma di una cosa puoi stare certo: non ci dimentichiamo il male, profondo, corale, inatteso e gratuito che ci hai fatto. Abbiamo reagito, stiamo combattendo e oggi siamo più forti di voi, ma tu, per il bene che ti abbiamo voluto, ci hai fatto troppo male.
occorre che tutti noi, quelli che ci crediamo, facciamo uno sforzo per portare anche pochi voti, anche un solo voto, anche quello che crediamo impossibile, alla causa del governo della Sardegna deciso dai sardi e non “dae sos teracos” che albergano nelle anticamere dei partiti romani.
andiamo a portare fuori di casa gli indecisi, gli sfiduciati, i delusi, gli apatici, i nichilisti.
dobbiamo decidere per poi incidere
mettiamoci la faccia
mettiamoci in gioco perchè la posta è troppo importante
Che Zedda non sostenga più Soru è meglio. Quando diceva di farlo diceva bugie ora, che non lo sostiene dice la verità. Quindi è meglio che Soru non abbia per sostenitore,prima e dopo le elezioni, un bugiardo e traditore. Peraltro non credo sia una grande perdita.
Condivido pienamente questa analisi. Soru è escluso da ogni testata giornalistica.
La Todde fa parlare Conte. Truzzu questo sconosciuto.
Ho partecipato ad un incontro con Soru che ha fatto una analisi perfetta della situazione in cui ci troviamo: se non c’è la salviamo noi la nostra dignità questi continuano a trattarci da subalterno e a trattarci da terra di conquista.
Ora più che mai è necessario autodeterminarci e decidere le nostre sorti affidandoci a Soru.
Salvini è stato visto ad Alghero e dintorni perché è venuto come ministro a fare “il Salvini”, la nuova maschera carnevalesca, quella che senza badarci troppo:
– si dà i meriti dell’ultimo tratto della Sassari_Alghero anche se non sono i suoi.
– annuncia l’impegno di bonificare il centro storico di Sassari, ben sapendo che non è affar suo.
– annuncia i cantieri delle dighe pronti a partire (e, a suo dire, persino a realizzare l’opera in 3 anni!!!) esattamente come aveva già annunciato a luglio (e il cantiere ancora non si vede).
Anche più comico del berlusca di 15-20 anni fa, poverino, perché poi, non pago, la spara sempre più grossa sull’inizio lavori del mitico ponte a campata unica sullo Stretto entro il 2024. Patetico
Di buono c’è, però, che viene sempre così bene nelle foto che quando ho visto i miei studenti mostrarmi la loro con lui sorridente, ho pensato che fosse fotomontata e fotoshoppata, tanto era venuto bene lui e male loro. E invece no. Perché il ministro fa la campagna comunicativa elettorale e lì sì che è bravino forte. Gli studenti, quasi tutti maggiorenni, quindi elettori potenziali, non sanno bene chi è Truzzu, né tanto meno che cosa ci viene a raccontare ma sanno chi è il Salvini a Carnevale e si fanno la foto come farebbero con Elettralamborghini o BelloFigo!
E dire che ero pronto a scommettere su Massimo, Luciano e Francesco.
Che Bruti!
Ma anche: che brutti,
Ma anche: perché?
Ma anche : in tre e non hanno capito ?
Buongiorno a tutti, questi giorni su WhatsApp rilanciano vecchi articoli riguardanti il Candidato Renato Soru, un giorno sequestro casa, un’altro Funtanazza, ferri vecchi e inutili, segno di totale assenza di sostanza da proporre. A proposito di Funtanazza… quanto è stato scritto, detto e in modo indotto, ripetuto dai cittadini…
Durante le camminate al Poetto il rudere del vecchio Ospedale Marino… aspetta la trasformazione in albergo, non certo lontano dal mare. Situazione identica a Funtanazza. Personalmente non trovo scandaloso restaurare l’esistente e renderlo profittevole. La domanda è: Come mai nessuno cita e soprattutto si scandalizza? Forse, per il nome che sta dietro a questo progetto?
Convinciamoci innanzi tutto noi : Soru sarà il prossimo Presidente !!!!! Se ne siamo convinti , ci è più facile convincere gli scettici e gli astensionisti .crediamoci !!!! la lunga cavalcata sta per arrivare al traguardo ,Soru è fermamente in sella ,manca ancora un piccolo sforzo che solo noi tutti , i sostenitori , possiamo effettuare . Forza paris !!
Vorrei che Soru vincesse le elezioni, ma sono molto preoccupato, nonostante la netta sua prevalenza su Truzzu e Todde per carisma, livello politico e conoscenza dei problemi della Sardegna e validi argomenti per affrontarli. Truzzu e Todde sono avversari ma i veri nostri nemici sono da una parte il clientelismo dei novelli feudatari soprattutto legati a Truzzu che fanno passare per favori i diritti e dall’altra c’è l’astensionismo con cifre preoccupanti. Per sconfiggere questi nemici e rimettere i candidati viceré Truzzu e Todde nelle mani di chi a Roma li ha nominati col malcelato obiettivo di facilitare l’ultima colonizzazione (energetica e non solo) della Sardegna era ed è ancora necessaria un’organizzazione efficiente della campagna elettorale. Bene gli incontri di Soru in ogni angolo dell’Isola, bene internet, bene questo blog, ma non bastano, Abbiamo TV, e giornali che strombazzano a loro favore gli “accuditi” del continente, quando se non fossimo in Colonia avrebbero posto in bel risalto per suscitare indignazione le loro intimazioni col ripetere che: “la Sardegna deve…” . Occorre lavorare in questi ultimi giorni per togliere ancora terra da sotto i piedi ai due candidati viceré affrontando clientelismo e astensionismo.
Il silenzio della stampa sarda su Soru è come il tentativo maldestro di abbassare le tapparelle per non sentire il fragore di un tuono. Inefficace.
Condivido quanto lei ha scritto sui progressisti sardi. Un dolore.
Mi chiedo come possano commemorare e celebrare Gramsci e allearsi con chi è ambiguo verso chi neutralizza gli oppositori come il povero Navalny. Come possono? Lo stesso dicasi per il PD.
Se in Italia la destra riesce a serfare con una tavola sgangherata sulle onde dei problemi è perché dall’altra parte non riescono a coltivare una leadership autorevole.
I Sardegna Soru è l’eccezione, grazie al cielo.
Mi viene in mente pasolini,che scrivendo di politica,del potere quando diventa totalitario e prende le sembianze della tolleranza…
“(…) Mai la diversità è stata una colpa così spaventosa come in questo periodo di tolleranza”. Estenderei il concetto alla diversità della proposta non reggimentata della colazione sarda.
Chissà che qualche”compagno”della Ditta di quelli del campoboh non la leggano e soprattutto ne comprendano il significato e siano consequenziali (escludo quelli che ci fanno).
Si is BIG carros armaos tricolores benint a papare ndhe aprofitent is ristorantes po dhis fàere su procedhu arrustu, cun binu cannonau e contorno isparau, assumancu ne binu morit e isparau giai campat.
Ma noso seus irballiandho ca invasores no funt is carros armaos tricolores: seus is Sardos emigrados e sighendho a emigrare che brebès chentza pastore e ne pastura (ma cun ariopranu e nave legale), no che is africanos e àteros invasori de portare in Albania.
Ia a nàrrere ca est la calata dei Padrini e Madrine fratelle, ca candho si votat tocat de arregodare e contare totu is figiolos politicales.
Prof io vorrei dare questa chiave di lettura alla abnorme copertura mediatica offerta dal gruppo Unione Sarda alla calata di Conte. Siccome non credo che Zuncheddu sia diventato grillino, è assai probabile che abbiano capito che Soru se la sta giocando con Truzzu. Pertanto, sapendo che la Todde è ormai spacciata, cercano di dare spazio a lei nella speranza che tolga voti a Soru. Il quale viene completamente censurato: nel TG di ieri, due servizi per conte, tre per Il cdx e Soru inesistente
Non so se Soru ce la farà. Me lo auguro per tutti noi Sardi. Io lo voterò e così molti amici. Ma certo non ci dimenticheremo del tradimento di Zedda. Ero presente alla kermesse a Palazzo Doglio e ricordo il suo intervento ( per altro di un livello non certo alto) ma di co tenuto non inequivocabile. Comunque vada lui è impresentabile. Spero non sia la prossima pedina che il “campo largo” imporrà al popolo di sinistra. BASTA
Renato Soru che ad ogni incontro ha tirato fuori dal taschino il suo taccuino e ha trascritto ogni domanda alla quale ha poi risposto in modo articolato, aperto, puntuale ha lasciato un segno profondo in chi lo ha ascoltato . Il suo ascolto attivo, autentico ha generato speranza . Ha guardato la Sardegna negli occhi e le ha ricordato quanto è bella e quanto vale. Chi non vorrebbe essere guardato così ?