Il primo di luglio del 2022 sono state assunte dall’Egas, Ente di Governo dell’Ambito della Sardegna (in poche parole l’ente che si occupa d’acqua in Sardegna) cinque delibere. Esse riguardano il riconoscimento per cinque comuni di potersi gestire autonomamente l’acqua, senza dover aderire a Abbanoa.
La gestione autonoma può essere riconosciuta a un paese, ma questo deve possedere i requisiti previsti dalla legge.
La presenza dei requisiti viene accertata dagli uffici.
Prendiamo una delle delibere.
Se si va a pag. 6 prima di “Propone”, si legge che l’istruttoria degli uffici ha dato esito “non favorevole”, cioè il paese in esame non possedeva i requisiti di legge per il riconoscimento della gestione autonoma, ma si legge che il Comitato Istituzionale d’Ambito, l’organo collegiale che governa l’Egas, gliel’ha comunque riconosciuta “per ragioni di ordine pubblico”.
Se non fosse una cosa serissima, ci sarebbe da ridere.
Nel Comitato Istituzionale d’Ambito siedono 9 sindaci o loro delegati, più l’Assessore agli enti locali. Per quel che sono riuscito a sapere, il rappresentante di un sindaco ha avvertito dell’enormità della faccenda e della debolezza della motivazione e ha preteso che il Comitato fosse riconvocato il giorno successivo per sentire la posizione dell’Assessore, il quale, nella seduta riconvocata avrebbe sostenuto la tesi delle ragioni di ordine pubblico.
Primo punto: chi cavolo è o crede di essere l’assessore agli enti locali per decidere in materia di ordine pubblico? Sulla base di quali atti discetta di ordine pubblico? Da quando in qua un ente meramente amministrativo decide autonomamente, senza neanche sentire il Prefetto, il Questore o l’intero Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, di derogare alle leggi per ragioni di ordine pubblico non accertate, non segnalate, non verificate dalle autorità competenti? Da quando in qua le ragioni di ordine pubblico possono essere evocate a piacere a seconda dello scopo che si vuole raggiungere? Dovremmo dedurne che al prossimo concorso per dipendenti di Laore, se Tizio risultasse non vincitore e il presidente della Commissione obiettasse che la mancata vittoria determinerebbe problemi di ordine pubblico, Tizio, per ragioni di ordine pubblico e non per merito, verrebbe collocato tra i vincitori? O, con un esempio più pertinente, che se Tizio non ottenesse una concessione balneare, un bel pezzo di spiaggia, il dirigente di servizio potrebbe appellarsi a problemi di ordine pubblico per concedergliela? Ma ci si vuole mettere in mano ai peggiori delinquenti dell’Isola?
Non so che sensazione si possa provare a leggere un arbitrio così sfacciato, così abnorme, ma il problema è che è l’ennesimo di questo periodo e del clima che sta intorno a questo governo regionale, un clima da diritto a coglionare in termini di estensibilità, un clima da furbi impuniti, un clima di poteri posti schiena contro schiena a proteggersi l’un con l’altro, di salotti che parlano di croissant mentre i ladri rubano il grano. Un clima da schifo, tollerato da chi, se solo nella scorsa legislatura si fosse fatto un quinto di ciò che si sta facendo in questa, avrebbe messo alla berlina e al gabbio tutto il governo regionale.
Oggi no. Oggi la cacca luccica. Ma puzza comunque.
Caro Roberto
Mi permetta di dissentire sull’esempio di Torpè, e anche sul diritto, che possono avere le comunità, a dissentire su decisioni prese dall’alto su beni difesi a volte a duro prezzo dai ladroni di turno (Vedi parchi eolici che gioveranno ai soliti noti)
Nel caso in questione male hanno a fare la delibera ma non saltiamo da un eccesso all’altro
Cordialità
Con tre membri a favore per istituto, uno per convenienza e 2 per solidarietà territoriale cosa ci si può aspettare? Se a questo si aggiunge “s’avvocadeddu” da Monti, che con le conclamate competenze nel campo della gestione del servizio idrico integrato rappresenta magnificamente l’azionista di maggioranza “per distacco”, il risultato è garantito. Tirare in ballo l’ordine pubblico è come voler coprire con un foglia di fico le pudenda di John Holmes.
Io disdico gli appuntamenti per impegni successivamente presi. Funziona
Giustu, Roberto! Bravu!
Ma pentza a cantu is Sardos seus unios e solidales, cantu s’istimaus e agiudaus apare! Che tana de espes, a bidhas de bidhajos, cale pópulu?!, giustu s’imparu de sa ‘politica’ de sa dipendhéntzia a divisione bidhúncula e unione po pònnere a suta o andhare a tragu tiraos si no che canes acapiaos che canes suta sa mesa a línghere firinos.
E cussu «addirittura nazionale» chi as iscritu fulianchedhu a s’àliga de su muntonàrgiu e pentza méngius a cantu dhu depes e dhu depeus nàrrere a s’Itàlia!!! Assumancu si connosches e connoscheus unu pagu de istória nosta presente e passada (fintzes de cassola) e tenes sentidu de demogratzia e de istima a cumenciare de is Sardos e po is Sardos etotu e sighindho in su matessi tempus po is Italianos e po totu is àteros, che in demogratzia si custa tenet sensu (e ant iscritu, prus issos chi no noso) fintzes in sa Costituzione della Repubblica Italiana, postu chi s’istima no est sa fune de s’impicu de sa dipendhéntzia e de su fàere a tempus iscarésciu ca dhis serbit a issos etotu totu su tempus, si s’Itàlia no est ne sa furca e mancu su corru de sa furca.
Senza dimenticare l’effetto “emulazione” che queste decisioni indurranno. In una Regione dove è diffusa la convinzione che per bene “pubblico” (vedi l’acqua) si debba intendere che questo è di “proprietà” delle singole comunità che non ritengono di non doverlo condividere con altri, la manifestazione violenta di questa convinzione, e quindi le “ragioni di ordine pubblico” che ne discendono, potranno essere utilizzate per opporsi a qualsiasi utilizzo di altri beni sui quali la comunità ritenga di avere un diritto “inalienabile” rispetto alla più ampia collettività regionale o addirittura nazionale. Per esempio in campo energetico, cosa si farà quando per opporsi ad un impianto si manifesterà non pacificamente? Si opporranno le “ragioni di ordine pubblico” e si bloccherà tutto? E’ evidente che si sono gettate le basi per il superamento dello Stato di diritto. Il messaggio è chiaro: basterà scendere in piazza, mettere una bomba (come a Torpè) e tutto verrà bloccato. Il Far West insomma.
Ma ite pudesciore?! Est caca (scilicet, merda) liofilizada e mancu nasos ‘magistrales’ leant fragu pro lis fàghere ischifu (fintzas ca lis tiat deper fàghere ischifu/grisu cosa meda prus grave ma tutto fa brodo).
E semus in sa ‘civiltà’! (fintzas seghendhe custa bella peràula in duas fitas) e de su restu sos Sardos no semus zogadores a istrumpas? Balla, nos depent lassare intrare a sas olimpíades!!! Semus sai como campioni!
E fossis s’assessore est unu ‘aspirante’ olimpiónicu (no importat chie fit o est, tantu, mal comune mezzo gaudio, furbizia… docet e su chi contat est a bínchere).
però è un bel metodo
geniale, direi!
ognuno potrebbe adottarlo per risolvere dei piccoli o grandi problemi personali
per esempio io potrei conferire una laurea a mio figlio per fare una festa unica per la laurea di mia figlia
o potrei stabilire un divieto di sosta davanti a casa mia per avere sempre il parcheggio libero
mia moglie potrebbe stabilire di cambiarsi l’orario di lavoro per poter guardare tranquillamente “uomini e donne” in tv
grande assessore!
Caro m’ è il sonno … non veder non sentir m’ è gran ventura …