Ibam forte via sacra, accurrit quidam Si è svolta nei giorni scorsi a Olbia la discussione della interpellanza della minoranza sull’incarico assegnato dal Comune di Olbia alla società Technital.
L’occasione della risposta è stata troppo ghiotta per Nizzi per portare l’ennesimo attacco contro di me e contro l’allora direttore generale Balzarini.
Per Nizzi – qui il video – io avrei avuto un atteggiamento schizofrenico: da un lato lo avrei incoraggiato a cercare soluzioni alternative al Piano Mancini, che era il piano del Comune di Olbia, dall’altro avrei detto e scritto cose indicibili e poi lo avrei denunciato all’autorità giudiziaria.
Avevo detto pubblicamente che avrei gradito non essere più tirato in ballo da Nizzi perché lo ritengo inutilmente e provocatoriamente aggressivo e dunque tale da riuscire a farmi reagire in modo adeguato e proporzionale. Evidentemente Nizzi non ritiene di resettarmi dalla sua agenda e insiste.
Il detto indicibile In primo luogo vorrei ricordare a Nizzi che chi dice cose indicibili non le mette per iscritto. Evidentemente io non le ho mai mandate a dire e me ne sono sempre assunto la responsabilità. Magari lui dovrebbe ricordarsi di quando, in campagna elettorale, proponeva un canale scolmatore a tratti sospeso, a grondaia, questo sì che sarebbe dovuto essere indicibile, perché ridicolo.
In secondo luogo, io non l’ho denunciato all’autorità giudiziaria.
Io e l’ing. Balzarini ci siamo autodenunciati all’autorità giudiziaria per dire ai giudici tutto ciò che noi avevamo fatto per salvare Olbia dal rischio idrogeologico, in modo da non dover rispondere di nulla quando, per disgrazia, l’acqua fosse tornata a invaderla. Noi abbiamo fatto di tutto per salvaguardare Olbia dal rischio idrogeologico. Altri hanno la coscienza altrettanto a posto? Se ce l’hanno, buon per loro; noi abbiamo dato ai giudici le carte del nostro lavoro in modo, almeno questo è l’augurio, da non cadere nel fascio degli indagati che tutte le Procure mettono nel mirino quando succedono le disgrazie.
Sonade e ballade bois Nizzi dice che il Piano Mancini, cioè il Piano del Comune di Olbia elaborato d’intesa con l’Agenzia del Distretto idrografico “faceva acqua da tutte le parti”. Quel Piano non era dell’Assessore, era un Piano del Comune di Olbia validato dall’Agenzia del Distretto idrografico. Viceversa a oggi, dopo che il Piano Mancini è stato bocciato con l’argomento capzioso della mancata indicazione della destinazione dei materiali da scavo, Olbia non ha alcun Piano validato dal Distretto idrografico. Questo deve essere chiaro: da una Parte un Piano validato, dall’altro un Piano ancora oggi da validare. Nizzi, con nonchalance dice che lui ha ritirato dal VIA un Piano validato senza avere pronto un Piano alternativo. Quando si tratta di rischio idraulico, non ce la si può cantare e suonare da soli. Se i progetti sono validi deve dirlo un’autorità, in questo caso l’Autorità di Bacino. Ad oggi l’Autorità di Bacino ha pensato bene, e io la trovo una cosa grave di cui sarà chiamata a rispondere dalla storia, l’unica cosa fatta in questa legislatura è stata diminuire la pericolosità di alcune zone di Olbia. Dio li aiuti se la natura sconfesserà la politica. Ad oggi, comunque, il Distretto idrografico non ha approvato un nuovo Piano e questo va tenuto bene a mente.
I soldi, Nizzi, i soldi Tuttavia, il sindaco Nizzi in questa performance, per la prima volta, mi ha fatto un po’ di tenerezza (in senso politico, s’intende). Perché era evidentemente in difficoltà. L’interrogazione gli aveva chiesto, banalmente, di spiegare perché aveva esteso un incarico dato a un professionista per uno studio di fattibilità del valore di 145.364,73 euro a un incarico del valore di 3.914.694,57 senza rispettare la clausola del bando che prevedeva questa possibilità se, e solo se, lo studio di fattibilità fosse stato approvato dal Distretto idrografico.
A oggi nessun progetto è stato approvato dal Distretto, ma l’incarico è stato assegnato, quindi il professionista sta lavorando su un progetto non validato (ma si potrebbe anche dire su un progetto mobile, ma questa è un’altra storia che ci riserviamo qualora Nizzi abbia desiderio di incrociare nuovamente le spade).
Ma torniamo a noi.
L’oggetto dell’interrogazione erano e sono i soldi, non tutta la ricostruzione fantasiosa della vicenda acqua a Olbia che Nizzi fa pro domo sua. Curioso, tra l’altro, che dica che prima della sua attuale amministrazione il reticolo idrografico non fosse stato studiato. Curioso perché, al termine del rinnovato studio, le portate individuate sono risultate le stesse di quelle calcolate dal Piano Mancini. Questo è il dato: dopo tante polemiche, le portate presentate al Distretto per una variante al PAI (quella di cui si diceva prima) sono rimaste invariate. Evidentemente anche gli studi precedenti non erano poi così male.
Quindi, dicevo, i soldi.
Ed è questo il punto che ha inibito il sindaco Nizzi. Quando ci sono i soldi pubblici di mezzo, Nizzi diventa più cauto, prudente, accorto, inibito.
Sa che non conviene barrosare sui soldi.
Anche perché, in fin dei conti, lui in questa vicenda di incarichi ai professionisti c’entra poco o nulla e non avrebbe dovuto rispondere all’interrogazione, ma lasciare la parola ai tecnici dell’amministrazione, al dirigente del Servizio e al Segretario comunale. Il primo aveva impegni, ma guarda un po’, e la seconda esperisce, a inizio seduta, un goffo tentativo di rinvio dell’argomento.
Non si sfugge così alle carte scritte.
L’incarico, che andrò a studiarmi nel dettaglio, ha tutta l’aria di essere stato assegnato in forme a dir poco discutibili e i dirigenti che vi si sono imbattuti hanno, a mio modesto avviso, due sole strade: o la revoca in autotutela o la segnalazione alla Corte dei Conti e all’Anac, come minimo.
Staremo a vedere.
Ad ogni modo, ciao Settimo, alla prossima.
@ Luigi Non si tratta di cavilli, si tratta di regole e di trasparenza. Ciò che rende comparibili le proposte è proprio il rispetto delle procedure.
Davanti alla estrema rilevanza del progetto per il futuro della città di Olbia sembra proprio che in consiglio comunale ci si limiti a discutere delle clausole contrattuali perché la stessa opposizione si trova sostanzialmente d’accordo sulla nuova soluzione progettuale,
Perché invece di continuare a discutere dei cavilli procedurali non provate a fare politica davvero e organizzate una iniziativa pubblica a Olbia nella quale dichiarate apertamente quale è la soluzione progettuale che ritenete preferibile per la città?
Poi magari ci si ritrova d’accordo su una soluzione progettuale e ci si impegna a portarla avanti, e se possibile contribuire a migliorarla, quale che sia la prossima maggioranza in Regione.
La cosa più significativa ai fini idrogeologici che l’amministrazione di questo rais sfumato al vermentino abbia fino ad oggi dal suo insediamento, è l’abbattimento di alcune Opere Incongrue (non di tutte) che già all’amm.ne precedente erano state segnalate nel corso dello studio 2014-2016. Ma è di tutta evidenza che per ragioni a noi non note, questi abbattimenti (compresi, si badi, quelli senza ricostruzione) non sono stati eseguiti né sollecitamente né spontaneamente ma hanno avuto la necessità di intervento di stimolazione giudiziaria. Ciò non depone certo a favore della propaganda del modesto Rais della laguna di Olbia. Io sono certo quindi che lui e i suoi cortigiani (direi: più Nespole che Mandarini) tremano ad ogni annuncio di cattivo tempo e sperano che il prossimo flash flood in transito si scarichi lontano dallo spartiacque sotteso alla città (cioè su altri comuni più vicini). Quanto alle soluzioni-concessioni tecniche ideate da ADIS col ricorso alle ambigue pericolosità con l’asterisco (in gergo Hi* “Accaistellati”) e agli effetti pratici sulla prevenzione, esse verranno testate ben presto nei centri abitati per i quali sono state pensate. Quel giorno riscontreremo di nuovo a che cosa sarà servita l’ennesima pratica dell’ipocrisia idrogeologica.
Prof., al suo commento nessuna riflessione. La riflessione devono farsela gli olbiesi, dopo aver ascoltato l’ennesimo consiglio comunale zeppo di insulti e sberleffi, più che contro la minoranza del consiglio, vs la massima rappresentanza istituzionale cittadina.
Non ha fatto neanche gran bella figura il presidente del consiglio, Altana, incapace di dire a Nizzi di mantenere un contegno pari al rango del ruolo che ricopre….ma tanto è: chi nasce cinghiale non sarà mai una antilopi.
… ma ajó, Settimo ammentat chi «settimo non rubare» e, a prus de èssere onesto e virtuoso, si faghet miràculos at a èssere no solu potente ma fintzas onnipotente!
E su chi contat est sempre a bìnchere.
VINCERE E VINCEREMO, che in totu sas gherras (mortos e feridos mancari in cura in carchi ispidale si podent, chentza istare a su conta conta, fintzas pònnere totu paris in d-una fossa fata cun sos Iscavadores e imbolados cun cun sa pala mecànica).
Mutatis mutandis, sempre gherra a VINCERE est!
Creu ki Primu non tengara mancu sa metade de su ciorbeddu de Paolo né nu centesimu de sa sua onestade.
E mancai a coa ‘e mazzone custa borta esti imbodiendida mali meda.
Lassa perdi
Calincunu teniri Is origas arziaras.
da ex dipendente pubblico al quale il dirigente controllava anche la floridità tricologica del solco infranaticale per affidamenti da 250 euro, mi chiedo dove siano le autorità deputate al controllo delle spese e soprattutto come si possa dormire tranquilli al pensiero di dover rifondere eventualmente quella marea di denari (posto che il nuovo progetto venga dato per buono ed assolva alla funzione di salvare vite umane)
Quando uno guarda da lontano alle miserie umane vede più degli altri. E non è il perdente. Anzi!!!