Questa è la bozza del programma di Pd-Cinquestelle.
Ognuno se lo legga con calma.
Mi è caduto l’occhio sulla sanità e ho sentito odore di vecchio e quel poco di profumo di nuovo che vi si legge, ha il copyright delle azioni della giunta Pigliaru, quella ostracizzata dal segretario Comandini. Ma magari è solo una semplice e superficiale sensazione. Se però il Pd, adesso, si riappropriasse del patrimonio della Giunta Pigliaru dopo aver dileggiato i professori per cinque anni e essersi dimenticato di fare l’opposizione a Solinas, allora vuol dire che ha perso completamente la bussola.
Dopo aver fatto queste riflessioni peristaltiche, ho visto un post della candidata presidente, che si conclude con lo slogan del programma di Soru e io non credo alle coincidenze.
Le dichiarazioni programmatiche di Soru si intitolavano: Un programma per cambiare la Sardegna. Insieme.
Il post dell’onorevole Todde si conclude così: Per cambiare la Sardegna. Insieme.
Potrebbe trattarsi di convergenza poligenetica, ma è la punteggiatura a deporre per una dipendenza genetica.
In campagna elettorale c’è l’effetto specchio ed è anche un po’ normale. Ma copiare fino alla punteggiatura è un po’ imbarazzante.
Non è la prima volta che la Todde si “ispira fortemente”, diciamo così, a slogan altrui.
In occasione della sua prima discesa in campo a Santu Lussurgiu, in buona compagnia di Massimo Dadea e Camilla Soru, usò uno slogan tipo “est ora”, che dall’anno precedente veniva usato come denominazione comune da un’aggregazione di forze indipendentiste, comprensive di IRS, ProgReS e Torra.
Mi pare che in tale occasione il segretario di ProgReS avesse protestato pubblicamente.
Nota dolente: allora Liberu era organico al “Campo Largo”, e mi pare che al suddetto convegno fosse presente anche Giulia Lai. Nulla da dire perché si è sempre battuta coerentemente per le primarie, ma questo è un dato obiettivo.
https://www.unionesarda.it/news-sardegna/regionali-2024-todde-lancia-la-sfida-da-santu-lussurgiu-con-est-ora-k0p99eb1
https://www.sardegnalive.net/news/politica/242426/irs-progres-e-torra-si-uniscono-in-est-ora-2021
Ho letto la parte sanitaria, di tutto e di più, in parte riprende le azioni del governo Soru 2004/2009 sia del piano sanitario che della legge 10, vengono ripresi gli assi del PNRR copiati negli obiettivi. Non spiegano come faranno a riempire di risorse umane e professionali le case della salute e di comunità che rischiano di essere edifici vuoti. Il tema delle sovrapposizioni di funzioni tra ASL e ARES non viene sviscerato, io avrei proposto ARES come agenzia con dentro funzioni di statistica, verifica della appropriatezza, dei requisiti di accreditamento con dentro osservatorio epidemiologico e registro tumori e di altre patologie prevalenti ma è una mia visione. E poi mi chiedo se sia utile scrivere di tutto senza uno slogan o due che facciano meglio capire su quali principi ci si muove….basterebbe dire forse Umanizzazione del sistema nei comportamenti e nelle strutture sanitarie e capacità di presa in carico delle persone con problematicità di salute, creare le reti e i percorsi perché nessuno venga abbandonato e lasciato solo nelle diverse fasi di malattia. Ma tanto è inutile perché i pochi hanno già deciso.
Copiare non è neppure il problema più grande, se vogliamo. Tantomeno copiare il titolo. Il problema è in molti contenuti del documento, frutto del contributo di oltre cento persone in dieci tavoli. Mi riservo di leggerlo con maggiore cura, ma mi pare abbastanza insipido. Sarebbe intrigante sapere se ai tavoli hanno partecipato anche persone che in questi anni sono state pagate per fare opposizione e studiare i problemi dell’isola in una prospettiva alternativa alla maggioranza. Se così fosse mi pare abbiano studiato poco.
Dal documento traspare, talvolta, un misto di buone intenzioni e conoscenza approssimativa della realtà. Solo a tratti pare esserci uno sforzo per problematizzare le questioni. In alcuni passaggi è chiaro che ai tavoli hanno partecipato persone di un ente o di un’agenzia che identificano i problemi di casa loro con quelli della Sardegna. Intere pagine sono condite di frasi fumose o, mi si permetta, di supercazzole. Non sempre quanto proposto nei vari tavoli è pienamente concordante.
Sul tema delle risorse idriche ENAS è citato otto volte. Si parla della sua missione, della governance, delle nomine e la dotazione organica. Che sia scritto da qualcuno ci lavora? Dell’utilizzo della risorsa per usi agricoli, civili e industriali nulla si dice e neppure del fatto che l’affidamento al gestore unico scadrà entro la legislatura e l’affidamento a una multinazionale è dietro l’angolo. Sul tema del lavoro a farla da padrona è ASPAL, citata addirittura più di ENAS. Per il lavoro le argomentazioni sono più articolate ma si sente odore di copia e incolla, come in vari passaggi del resto del documento.
Sul tema della lingua sarda sarebbe bastato ispirarsi alle lettere a casa di Antonio Gramsci, ma da PD e 5S sarebbe pretendere troppo. A limite, si poteva far riferimento ai modelli esistenti altrove per la tutela delle lingue minoritarie. Invece no, si parla di io singolo e io collettivo e altre amenità incomprensibili ai più ma non di politica linguistica. Si afferma che saranno necessari programmi di lingua sarda, ma attenzione, saranno accanto a quelli di lingua italiana, europea e mondiale. Non sia mai. Per non farci mancare nulla, come già suggerito aggiungerei ’esperanto, ma che sia interplanetario, mi raccomando.
Lo strumento tipico in programma pare la creazione di nuove istituzioni: un osservatorio (due o tre, ho perso il conto); un organismo; una consulta; una conferenza; una struttura di ascolto; una struttura di servizio territoriale (regionale, provinciale e comunale); uno sportello, eccetera. Non mancano poi un’agenzia per l’energia, una società pubblica per la transizione energetica e un’Autorità di bacino ottimale. Giusto per semplificare e perseguire sinergie, economie di scala e di scopo.
Ma non è più semplice pensare che i programmi siano simili, a prescidere? Perché uno /una copia l’altro? Il mio pensiero resiliente è che ci siano le condizioni per un accordo serio fra “le parti” che, in politica, non è una vergogna. A meno che il problema non sia bassamente “la cadira”. Fosse questo però non sarebbe responsabilità di entrambi……
Questo documento è il risultato del contributo offerto da 100 persone ecc ecc..
Da mettere a disposizione della candidata….
La cabina di regia si è insediata il. 22 settembre scorso..
Mi pare chiaro che avessero già deciso con largo anticipo il candidato.
Se disgraziatamente dovesse essere, spero copino bene e non interpretino.
@ giuseppe mariano delogu Il complottismo è una vocazione!
@ Antonio Ci risiamoi con il benaltrismo! Ha copiato o no? Significa qualcosa o no? Stiamo al punto.
“…Per realizzare questo obiettivo sono necessari programmi di lingua sarda, accanto a quella italiana, europea e mondiale.”
Corsi RAS di Esperanto per tutti!!!
Io mi taccio. Questi son quelli che vorrebbero farti la morale culturale.
Non è un programma di governo; e ‘ un libro dei sogni.
Scusa il pragmatismo, ma la questione importante per i cittadini sardi a parte il copyright, penso sia se dopo le dichiarazioni del 2004 “Per cambiare la Sardegna. Insieme.” sia stato fatto quanto è stato detto.
Penso che il focus dovrebbe essere il FARE le cose dette. Ormai sono passati 20 anni e stiamo ancora a parlare su chi ha detto la cosa giusta.
Les Sardes préféreront toujours l’original à la copie(?)
È’ tutto un gioco delle parti. Soru fa finta di litigare, riempiendo uno spazio di possibili altre vie ( anche se minoritarie), con serenate ammalianti ( l’ uomo è abile e intelligente). Cosi nessuna alternativa è possibile. Al momento giusto si metteranno d’ accordo.
Sull’energia è quasi un copia incolla……..
Certo che a volte copiare si può, ma se fatto con intelligenza, adeguando al proprio contesto il pensiero altrui, forse nessuno o quasi si sarebbe accorto della presa in prestito del pensiero Soru. Ciò dimostra che la Todde é andata a frugare tra le vecchie carte di Soru ed ha trovato positivo quel pensiero. Ma non é stata per niente intelligente a copiare e basta… Chi mal comincia è già alla frutta 🤠
Gli italiani, si sa, leggono poco, anzi pochissimo. Cosa fa il PD-5 stelle? Scrive una bozza programmatica di 187 pagine.
Chi la leggerà? Credo in pochissimi. Ad eccezione del corpo elettorale già schierato, i tantissimi indecisi voteranno sulla fiducia, in base all’autorevolezza dei candidati e all’emotività suscitata dagli ultimi giorni di campagna elettorale, non certo per aver letto una bozza di 187 pagine.
Poi, quanto è credibile a pochi mesi dalle elezioni una bozza che vuole coinvolgere i sardi nella definizione del programma di governo regionale?
Se dopo 5 anni all’opposizione di questa scapestrata maggioranza, il PD-5 stelle è ancora fermo alle bozze di programma, avendo avuto un’enormità di tempo (e di temi) per sviluppare un programma convincente e realizzabile, ai mie occhi il documento in bozza contiene solo parole al vento di chi non ha idee perché o ha dormito troppo, oppure perché è stato complice nascosto della maggioranza di governo.
Quel poco senso logico che ho mi suggerisce che tutto questo sia poco sincero e condivisibile.
La punteggiatura, appunto. Io c’ero e conosco la storia. Inizialmente era scritto: “Per cambiare la Sardegna insieme”. Entra Gavino Sanna, che tutto ascoltava e tutto osservava, silenzioso, nelle stanze dell’allora Progetto Sardegna. Un attimo dopo quel punto tra Sardegna e insieme è lì, inserito come un marchio di fabbrica. Forse Todde dovrebbe renderne conto anche a lui.
Più che 120 saggi per scrivere il programma, hanno utilizzato 120 fotocopiatori…poi hanno chiesto qualche dritta a Mauro Pili…
per dare il governo della sardegna ad una coalizione pd/5s è meglio che contiunui il cdx; più li sento parlare o scrivere più mi rendo conto che non c’è una figura all’altezza di prendere in mano il governo di una regione che è cosa molto complessa, non si tratta di comune di mille abitanti.
Vai avanti Soru, spero che pd/5s rimangano isolati e vengano scaricati anche dalle liste zero/virgola
A pag. 168 una mezza paginetta sulle entrate a fronte di circa 200 pagine di spese. Mi sembra limitativo trattare un argomento così importante che è costato grande fatica e tante sofferenze al Partito dei Sardi: vi sono riportati obiettivi generci e non rispondenti alla realtà quali il non tenere conto della Tesoreria unica, valida per tutte le regioni. I codici tributo per le singole regioni esistono già.
@ Antonio Mameli Per due ragioni: Sassari è fuori della giurisdizione dell’Unione e perché Soru è fuori dalle simpatie dell’Unione.
C’ è qualcosa di nuovo. Anzi di antico.
… cussa bella peràula at a èssere disìgiu de “campo largo” mancari timendho chi siat tropu istrintu po fàere unione (cun sa parte sua, si depet cumprèndhere!).
Ma si dh’at imparau «girando il mondo», poneus “in lungo e in largo” (l’Italia?) iat a èssere importante a nosi nàrrere ite at imparau de sa Sardigna e po is Sardos fuendho de sa Sardigna.
Ci dia la sua riflessione sul perché nell’unione Sarda di domenica non appare nessuna notizia della riunione della coalizione di Renato Soru svoltasi sabato a Sassari.