Ieri l’assessora del Lavoro si è, per così dire, un po’ nascosta con i sindacati sulcitani (come al solito, il Sulcis si rivela per essere un luogo complesso – è un eufemismo – e certamente spiccio della politica sarda) e ha mandato loro il suo Capo di Gabinetto che ha comunicato l’impossibilità dell’accesso alla cassa integrazione per i lavoratori di Portovesme in ragione del silenzio del Ministero del Lavoro.
Per tutta risposta, i sindacati hanno occupato la sala riunioni dell’Assessorato del Lavoro!
Fermiamoci un attimo.
Da quando in qua un’assessora, che ospita i vertici sindacali nella sede dell’assessorato, non si presenta e manda il proprio capo di gabinetto? Una delle qualità richieste a una persona che eserciti funzioni di governo è quella di saper gestire le crisi, non di nascondersi quando esplodono. Oppure qui la crisi era troppo dolorosa perché un pezzo rilevante del cerchio magico della Todde è sulcitano (e si vede moltissimo nella logica del “tutto e subito” e nella proscrizione degli avversari politici, secondo il costume primitivo del ‘chi vince prende tutto e non fa prigionieri’) e sta dimostrando ogni giorno di più che ciò che tocca, implode (per esempio, il Brotzu). Non parlo dell’assessore dell’industria (anche lui sulcitano, come il Capo di Gabinetto della Presidenza, come diversi membri degli staff dopati della Todde) perché è amico di un mio amico e non voglio bisticciare col mio amico. Tuttavia, il Sulcis, la regione della Sardegna che esige, pretende e ottiene di continuare nella sua vocazione per l’industrialismo assistito (l’unico progetto che sta camminando nel Sulcis è, in larga misura, il risultato del lavoro del Capo di Gabinetto di Pigliaru il quale, per essere stato efficiente, adesso viene trattato come un lebbroso da chi vive del suo lavoro, da pusilli in giubba che esigono, per invidia e supponenza, che non lavori, stessa sorte toccata all’ex DG dell’assessorato dell’Industria dell’epoca Pigliaru, costretto per cinque anni a ricominciare da capo. Ho voglia di parolacciare facendo nomi e cognomi, ma mi fa male all’aritmia…. Il sistema Todde premia i dossieranti dell’epoca Solinas e punisce i capaci indipendenti. Devo dirlo: andate, in fila, nel canyon della scissura longitudinale che vi segmenta il viso), dicevo che il Sulcis ha la prova provata che non basta conquistare il potere per sapere governare. Se c’è una certezza, è che i sulcitani della Todde hanno conquistato il potere per vedere aumentare il loro reddito personale, ma non per risolvere i problemi dei loro concittadini: questo non sembra un mestiere per il quale abbiano vocazione.
Quindi, dopo aver esposto il Capo di Gabinetto, Desiré ha attaccato il ministero del Lavoro, cioè la Calderone, e ha detto che è colpa del ministero se non c’è la cassa integrazione.
La Calderone ha risposto con questo comunicato, nel quale prende a pappine la Regione, ricordandole che nelle more dell’approvazione della Finanziaria nazionale, che stanzia le nuove risorse per gli ammortizzatori sociali, le Regioni sanno di essere autorizzate a destinare le somme residue, derivanti da finanziamenti precedenti, e quindi sanno di poter tutelare le aziende del territorio che chiedano la prosecuzione del trattamento CIGS a decorrere dal 1 gennaio 2025. Non solo: il Ministero ricorda a Desiré che il ricorso alla Cigs richiede “che ai lavoratori, destinatari del trattamento straordinario di integrazione salariale, debbano essere contestualmente somministrate le misure di politica attiva individuate in apposito piano regionale. Il Ministero è ancora in attesa del piano di politiche attive che deve essere formulato dalla Regione Sardegna”.
Due pappine non furono mai date con miglior precisione. A questo punto Desiré se ne è uscita, a leggere L’Unione Sarda (che ormai ha narrazioni vivaci solo per l’eolico, per la politica fa resoconti secondo lo stile pallido della mia meridiana centrale in fase di riposo) con un’infantilissima reazione: “Le informazioni contenute nella nota della ministra Calderone avrebbero dovuto essere comunicate a questo assessorato, così come richiesto in più occasioni, con largo anticipo e non soltanto oggi a seguito dell’occupazione dei nostri locali da parte dei sindacati”.
Desiré, Desiré, lo sai che mi sei simpatica perché sei quello che sembri, a differenza di quei mascherati dei tuoi compagni di partito, ma non si può sentire che tu debba essere informata di ciò che dovresti già sapere, e che diamine! Qui, amica cara, c’è un assente, un signore nascosto dietro un pilastro politico, un vecchio compagno di scuola:
Annichiaricooooooo dove sei?
Il tuo ex DG, Desiré, è un dipendente del Ministero del Lavoro, non poteva non sapere ciò che ti ha detto la Calderone e non può essere distratto rispetto alla crisi della Portovesme Srl. Oggi è Segretario Generale della Regione Sardegna, che fa? Tace?
Conclusione: dammi retta, ma chère, abbandona la strada degli spot su OSS e patenti gratuite e mettiti a lavorare seriamente sulle emergenze della Sardegna, diversamente diventerai il parafulmine della Giunta che, in questi mesi, non avrà più sconti dalla società sarda.
La responsabilità politica è una cosa seria e in questa vicenda la possiamo ricondurre tutta alla Segreteria del Partito Democratico.
Chi ha lanciato maldestramente i dadi è solo questa.
Alla Manca come all’ultimo della classe l’unico appunto al suo compitino è uno zero spaccato.
“Chi non ha coscienza non ha vergogna né scienza”
Ogni popolo ha i governanti che si merita.
È stata la più votata in Sardegna alle ultime Regionali,
Riflete
L’inconsistenza politica e professionale della Manca è un fatto notorio. È in buona compagnia… una Presidente decaduta che fischietta e fa finta di niente, un cdx che si guarda bene dal fare le barricate su questa questione, un Bartolazzi, di fatto commissariato (finalmente è stato nominato il prof. Minerba che sarà l’effettivo assessore alla sanità) che non ha la dignità di dimettersi.
Pensavo che con Solinas avessimo toccato il fondo e invece….
Provo un fortissimo disagio nel commentare la vicenda .
Alzo le mani per resa e non mi vergogno di questo
Troppe distrazioni: chat, dirette Facebook, videomessaggi, presentazioni di libri .. come si fa a leggere anche la corrispondenza? In ogni caso corre in soccorso una canzone di Enzo Iannacci
Se me lo dicevi prima.
Ho capito ma se me lo dicevi prima
Come prima?
Ma sì se me lo dicevi prima
Prima quando
Ma prima no?
Eh, prima si prendono dei contatti
Faccio magari una telefonata al limite faccio un leasing
Eh, se me lo dicevi prima
Ma io ho bisogno adesso, io sto male adesso
Eh io ho bisogno di lavorare adesso, io sto male adesso
Sto sempre male adesso
Sto bene e sto male, il lavoro mica ilè lavoro
Posso mica spedirti un charter
Bisogna saperlo prima che dopo non c’è lavoro
Capito, eh?
Ma è inutile che stai lì a, qui a insistere, eh, allora
Sempre più basita dalla bassezza culturale e di competenza di questa giunta democratico grillina.
Ma mi tolga una curiosità professore.
Perché la Todde sta facendo ricorso al tribunale e così può tirare il brodo fino alla Cassazione se l’appello andrebbe fatto al Collegio Nazionale di garanzia?
La prego mi risponda
Grazie mille
Oggi e’ pure semplicemente triste
se non ci fosse, bisognerebbe inventarla. Desirèe, la piu’ grande alleata delle destre
C’è gabinetto e gabinetto
Sei quello che sembri è umbè 😂😂😂
Nonostante tutto il superstaff di esperti, consulenti, capì di gabinetto facciamo queste figuracce? Ajò Desirée meno video urlanti (e scollacciati) su facebook e più sostanza, ce la puoi fare.