Ma cherie, onorevole Assessore, Desirè,
la botta di vita che mi danno le tue iraconde invettive e le sfide che mi lanciano i tuoi sostenitori mi portano, lo confesso, ad accondiscendere all’omino nero che mi perseguita da quando sono nato, e che lotta con l’omino bianco, quale io vorrei sempre essere (poi c’è anche l’omino rosso, ma non si può raccontare).
La leggina sui gruppi che avete approvato è una colossale porcata, sebbene non sia illegittima, come ho sempre detto. È zozza, ma è legale; è una perfetta legge Cinquetasche.
Te lo dimostro ma cherie e lo faccio usando non la bile (io non ho riserve, non ho cistifellea), ma le fonti sui fatti che tutti possono verificare.
Prima fonte: i resoconti stenografici del Consiglio regionale. Qui quello della seduta che ci interessa. Le pagine relative all’approvazione della vostra leggina zozza sono le n. 46 e 47. Spero sia tutto chiaro.
Leggendo si scopre che la leggina è entrata in Aula ai sensi dell’art.102 del Regolamento, cioè quello che dovrebbe essere usato per provvedimenti ritenuti urgenti da tutti (per poter entrare direttamente in Aula un provvedimento deve godere dell’unanimità dei capigruppo) e che lo sono a tal punto da richiedere l’esame diretto del Consiglio, senza istruttoria in Commissione.
Non sfugge a nessuno che questi requisiti di urgenza sono assolutamente arbitrari nel caso della leggina zozza. Davvero non se ne poteva discutere in Commissione, ragionare su ciò che si stava facendo, capire cosa era stato fatto prima? Si poteva, si poteva, ma non si voleva. Non era urgente garantire ai gruppi il nuovo contributo di 5000 euro per ciascun consigliere per le attività istituzionali; non era urgente, non solo innalzare il livello del contratto riconosciuto a chi dovesse essere messo in comando presso i diversi Gruppi, ma parametrare a quel contratto il contributo per il personale dei gruppi, che non è fatto tutto di persone in comando; non era urgente far diventare i capigruppo datori di lavoro. In sostanza, ogni consigliere ha oggi un plafond massimo pari a poco più di 3000 euro che può utilizzare per assumere anche persone non in comando e con retribuzione articolata, ma comunque entro il valore di questa somma.
Non era urgente ma tutti i gruppi, compresi i Cinquetasche, sono stati colpiti da uno spirito di casta e in silenzio e in fretta hanno dato l’assenso alla norma.
Fatto è che il diavolo fa le pentole e non i coperchi e il demonietto in questione si è impadronito delle sembianze del relatore, l’on. Gianni Chessa, il quale inaspettatamente, come in genere mai si fa su una legge portata in Aula con l’art.102 del Regolamento, ad un certo punto ha presentato un emendamento. Oh bella, un emendamento!
Di quale emendamento si tratta? Lo spiega la seconda fonte di cui ci serviamo, il comunicato dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale: lo trovate qui, nelle ultime righe. Vi si legge: che l’emendamento ha inteso “uniformare la disciplina degli incarichi fiduciari di diretta collaborazione dell’organo politico della Regione (uffici di gabinetto) con quelli del Consiglio regionale, consentendo in aggiunta alle due fattispecie già previste (tempo determinato e comando) anche la attivazione di altre forme contrattuali di natura flessibile”.
Più chiaro di così, non si può. Johnny ha presentato un emendamento che consente ai consiglieri regionali di scegliere chicchessia per le collaborazioni ai gruppi e di reclutarlo con il contratto ritenuto più congruo (anche in smart working, cioè da casa), esattamente come si sta facendo nei bagordi costitutivi degli uffici di gabinetto degli assessorati e della presidenza, vera cuccagna del premio alla devozione politica (per inciso, qualche assessore che ha nominato nel suo Gabinetto persone in pensione, farebbe bene a mettere da parte i soldi da rendere all’Amministrazione regionale, non appena la Corte die Conti se ne accorgerà).
Presentato l’emendamento ecco che accade l’imprevedibile: il sussulto di coscienza di Roberto Deriu. Il quale si accorge che l’emendamento non era stato concordato e obietta. La seduta viene sospesa. Come faccio a dire che l’obiezione è venuta da Deriu? Perché alla ripresa dei lavori è lui che dà comunque il via libera: in genere ciò accade quando chi ha negato l’unanimità, torna sui suoi passi. Abbiamo comunque chiesto lumi ad alcuni testimoni presenti all’evento, i quali hanno confermato che lo stop è venuto dal capogruppo Pd.
Roberto è un condominio di personalità molto articolato, con portiere, amministratore e manutentore inclusi. Difficilissimo da inquadrare. Io lo conosco da una vita e posso dire che frequentemente vede il meglio, lo apprezza, ma fa il contrario. Il perché lo sa solo lui. Anche in questo caso, ha capito subito che l’emendamento Chessa dava la stura al reclutamento selvaggio in forme selvagge nelle stanze ferine del Consiglio regionale e ha provato a bloccarlo, ma, mi dicono i testimoni, a fronte di un Chessa irrritatissimo (del quale Roberto ha goduto come un riccio) c’è stata immediatamente un’azione di cinturaggio di alcuni sottufficiali del Pd e dei cespugli Cinquetasche che lo hanno indotto a recedere. Evidentemente il capogruppo del Pd non era stato messo al corrente dell’ultima operazione di bassa cucina concordata nelle cucine infernali del Consiglio tra tutti i demonietti di tutti i partiti.
Questa è la verità ed è sconcia, seppure legittima.
Ma cherie, puoi ciarrare quanto ti pare, ma i fatti parlano da soli: siete seduti ai tavoli e state mangiando a quattro ganasce. Non riuscirete a fare il partito di lotta e di governo; siete troppo attratti dal potere e dal profumo dei cibi del potere. Sembrate poveri arricchiti impegnati a placare una fame atavica senza che gli altri se ne accorgano, ma noi ce ne accorgiamo, ce ne accorgiamo, e vi compatiamo di cuore.
Bini, adesso ci siamo e capisco il perché della sua critica. Lei non ammette i colori retorici, non ammette ironia, non ammette tentativi di costruzione di maschere di sintesi. Per lei un autore come Camilleri è un maleducato. Ci sta. De gustibus non disputandum. Non mi provochi sulla seconda laurea perché io i CV so leggerli. Grazie per il suo intervento.
Ma cosa cavolo c’entrano Meloni Salvini Santachè. Non c’entrano niente. È proprio una ossessione la vostra. Oppure siccome hanno un peggior curriculum qui si può votare una vergogna simile ? Veramente siete allergici alle critiche e alla verità.
Ferma restando l’assoluta inappropriatezza di questo provvedimento, è sempre possibile, comunque, obiettare l’inadeguatezza dei curriculum di chi verrà assunto. Le collaborazioni devono essere caratterizzate dall’elevata professionalità. E tutto deve essere trasparente e facilmente consultabile. Piuttosto, chi ha da obiettare rispetto alle scelte che vengono effettuate, può sempre farlo. Se i cv sono inadeguati, qualcuno impugni le scelte. Anche se non è un controinteressato, nell’interesse della democrazia. L’opposizione dov’è? I sindacati dove sono? Quando chi avrebbe i titoli viene escluso e viene assunto chi non li ha, senza concorso né selezione, dove sono le organizzazioni che dovrebbero difendere i diritti dei lavoratori?
Dott Manichedda innanzi tutto voglio ringraziarla della Sua esaustiva risposta , molto corretta nei modi e nei contenuti . Ho ascoltato anche la risposta poco istituzionale che l’On Manca le ha dato . Risposta che io avrei consigliato di evadere in ben altro modo e sullo stesso periodico di informazione su cui Lei spesso scrive . La risposta dell’On Manca , per chi non ha letto attentamente il Suo articolo , è certamente da Barista di un locale di infimo ordine o da gestore di una bocciofila anch’essa di infimo ordine dove si bestemmia e ci si sputa nalla mano per pilotare meglio la direzione della boccia . Ritengo tuttavia che il suo articolo sia offensivo e provocatorio verso un Consiglio Regionale democraticamente eletto con molti consiglieri con alto profilo culturale ed istituzionale . Il CV della Todde o del Dott Bartolazzi ad esempio non è certo come quello di una Santanchè , Salvini o Meloni , tanto per intenderci , se li vada a leggere . Ecco un piccolo saggio delle prelibatezze giornalistiche contenute nel Suo articolo che ovviamente ho fatto leggere anche ad alcuni amici giornalisti professionisti per avere il loro parere : ” Cherie Desire ” “Giunta di apprendisti ” “Assessori bim bum ban ” “La Leggina è una colossale porcata ” ” E’ rozza ma è legale ” Legge Cinquetasche ” ” Yonny ” ( ma chi è ?) ” ” Roberto è un condominio di personalità molto articolato con portiere , amministratore e manutentore ” ” Sembrate Poveri Arricchiti ” ” Demonietti di tutti i partiti ” ” Operazione di bassa cucina ” ” Cespugli Cinquetasche ” …… Ciò premesso ritengo che tuttosommato il modo con cui l’On Manca le ha risposto sia proporzionale al modo molto ” aristocratico ” con cui Lei ha redatto l’articolo . Tutto qui , Ovviamente continui nelle sue denuncie , critiche , osservazioni ma si ricordi che il popolo sardo è costituito anche da persone di buona cultura ed educazione . La saluto cordialmente da Pisa dove la Sua Presidente di Regione ( apprendista e Bim Bum Ban ) ha conseguito la seconda Laurea in Ingeneria informatica .
Come ben si sa e, soprattutto, si può vedere, la assessora ama mostrarsi iraconda quando viene scoperta con le mani nella marmellata offertale, peraltro, da un avversario politico. Poi, il vecchio volpone capobranco, appurato che si voleva operare alle sue spalle, ha cercato di non condividere quanto proposto dall’ex sardista e ha informato l’assessora sulla sua contrarietà all’emendamento. Apriti cielo!!! Ma come, ora che ho la possibilità di accontentare tutti con fatti concreti e non solo con dolci e rotondette visioni, proprio tu mi fai fallire il piano di poche centinaia di migliaia di euro annue che mi renderebbe gradita a tutti i colleghi, a mancati consiglieri e a quel sottobosco che ciascuno di noi può comodamente coltivare senza nulla rischiare? Allora, il volpone, spinto dal suo stesso branco, ha acconsentito ad accogliere la proposta dell’ ex sardista, che aveva avanzato la richiesta perché voleva trovare nuovi amici, visto il recente allontanamento dalla sua vecchia famiglia.
Pertanto, sotto l’insegna del volemose ben è stata approvata, con massima priorità, una leggina che accontenta tutti. E così sarebbe stato se una….. manina indiscreta non fosse andata a frugare le carte facendo scoppiare le vene mammarie, pardon, coronarie della assessora!! Che pare abbia commentato tra i suoi amici di giunta e alla presenza della miracolata del voto disgiunto : non mi capiscono, fai bene e vai in galera!!!
https://www.unionesarda.it/politica/ha-tradito-le-aspettative-la-base-attacca-todde-gli-alleati-fanno-quadrato-intorno-alla-presidente-x72a72iv
Egregio, direi che questa è la pietra tombale sulle affermazioni dell’influencer.
Saluti .
Egregio Bini, quando avrà voglia di stare al merito delle cose, di indicare con precisione ciò che per lei è inappropriato, di svelare in cosa si sostanzierebbe la presunta volgarità intellettuale, allora e solo allora ciò che Lei scrive meriterà considerazione. Per il momento, è solo uno schizzo di fango gratuito, prodotto da un tifoso senza argomenti.
Ho visto la troppa stizzita reazione della Desirè Manca. Lei difende l’ indifendibile e lo fa con sincerità, ci credo, perché nemmeno lei ha capito che pezzo dell’ ingranaggio infernale fa parte. Per cui reagisce in maniera scomposta e ciò è grave per chi occupa una carica istituzionale. Cara Desirè non sei più all’opposizione, però non te ne rendi conto. I tuoi più accertimi nemici ora sono i tuoi alleati e non la hai ancora capito.
Il Prof. Maninchedda ha ragione e non penso che sia contento nel dire ciò che non piace sentire. Fermati un attimo e con raziocinio, se ne sei capace, ragiona su cosa e chi ti gira intorno, sulla fame atavica della politica del ruba e arraffa, che hai sempre detto di voler combattere e che ti siede affianco, altrimenti è forse meglio stare zitti e far finta che tutto proceda bene, proprio come faceva Solinas.
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Egregio, è arrivata l’estate e, con essa, arrivano l’afa e le porcate. È una delle leggi della natura (del clima e della politica). Ricorderà il blitz dei capi gruppo in ufficio di presidenza che in regione Sardegna tentò di far passare l’osceno riconoscimento di sostanziosi indennizzi fondati sul collegamento tra attività politica e patologie invalidanti dei consiglieri.
Fu tale lo schifo suscitato (caso raro per l’indole del gregge isolano) che fu fatta retromarcia in tutta fretta e l’oscena delibera fu ritirata. Anche allora il profilo non appariva illegittimo ma la sostanza era ributtante.
Quindi nessuna meraviglia che ancor oggi, a distanza di 15 ,anni, l’estate porti scirocco e porcate. E la presenza dei pentafarlocchi nella stanza dei bottoni non solo non è garanzia di onestà intellettuale, ma di posti aggiunti al desco (come la famosa commedia teatrale).
Per il resto la Manca svolge la sua vera professione di influencer prestata alla politica.
Conta zero. Saluti.
Marco…
Sono pienamente d’accordo con Paolo Maninchedda , né ho condiviso sempre la sua coerenza politica e nella vita., nel condannare l’ operazione politica maldestra di approfittare di una legge regionale per fare clientelismo nell’ organizzazione della struttura amministrativa.
I sindacati stanno a guardare ?
Sarebbe meglio ritirare la legge regionale .
Mi rivolgo in modo particolare al PD , per recuperare dignità, credibilità e fiducia dall’ elettorato..
Dopo teleMeloni ci sarà anche teleDesire’? Ci sono tante assonanze prova questa che la classe non è acqua e che non si compra nei banchi dell eurospin o del mercato del pesce
Non voglio entrare nel merito delle porcate anche se da Lei ritenute legittime cui ha fatto riferimento . Spero siano non solo chiarite ma anche sanzionate . Il suo , Dott Manichedda , è un articolo pieno di odio , di espressioni inappropriate ed offensive con una volgarità intellettuale e sottile non opportuna , Spero che l’on Manca le risponda non come Assessore di una prestigiosa ed amata regione eletta con oltre ottomila preferenze ( da escludere anche quelle non conteggiate e non valide delle altre circoscrizioni ) ma come una barista di un infimo locale o gestore di una bocciofila . Questo si meriterebbe il suo articolo e spero che l’On Manca ci riesca . Indipendentemente dalle presunte o nascoste verità ed a chi appartengano
Il PD non molla l’osso ed il movimento cerca di spostarlo.
Mai più cinque st………….
Grazie per l”esaustivo articolo.
Complimenti vivissimi per la scelta della foto che accompagna l’articolo!
… ma custos bi tiant èssere pro guvernare sa Sardigna?
Mi parent prus unu cossizu de unturzos, bentruxus, benturzos, brantuxus, brentuxus, bunturzos, entrúgios, venturzos, guntorzos, guntruxus, guntúglios, guntúrgios, gurtorjos, gurtúglios, gurtúrgius, gurturjos, gutúrgios, guturjos, guturzos , ingurtiossus (fintzas sos ossos e pessades bois si lassant sa pedhe!), pedhuris, tentulzos… unu “gran consiglio” de grifoni avvoltoi degli agnelli e fintzas de s’ispéigu altrimenti detto carogna, bestia morta abbandonata = Sardigna.
Pessade bois si no ant a lassare prenare s’Ísula nostra e isuledhas de “parchi” eólicos e fotovoltàicos in sos menzus paris a coltivare… energia elétrica altrimenti detta cuccagna di milioni pro afaristas aprofitadores de zente moribbundha próidos in Sardigna terra de neunu e cumonale in manos de prepotentes.
Deo creia chi cun totu su chi zughent idea de fàghere e si tenimus apenas idea de su chi ant fatu cun sos poderes de s’istadu italianu, prima cosa cuaiant sa bandhera tricolore, segundhu ndhe faghiant unu bellu pacu e che la torraiant nessi a Mattarella e gai etotu sos sìndhigos sa fasca tricolore a su Presidente Giorgia, nessi pro dare a ischire chi inoghe che at zente, ca si sìndhigos che at in Sardigna za bi sunt ca inoghe puru su podere bi lis at dadu su votu de sa zente, no ca pro si presentare e nàrrere chi sunt sìndhigos essint cun sa fasca posta a armigodhu o ca ant zuradu fedeltade a chie nos est isperdindhe e umiliendhe. E faghet fintzas a “revocare” unu zuramentu infame.
Che tenerezza. Per assonanza e apparenza, non so perché, mi ricorda l’infanzia. Che spettacolo quando nelle giornate di festa la mamma portava a tavola la Desiree. Solo la vista ed era allegria. Ma si sa, le torte gelato sono presentabili quando si tengono in forma, entro temperature utili. E quindi vanno apprezzate per tempo. Quanto più scade il tempo e più sale la temperatura, per un motivo o per l’altro, si sgonfiano e svelano la loro reale fattezza, consistenza e peso. Diventano rancide e indigeste. La torta gelato era fenomenale, fece il suo tempo e uscì di produzione. L’assessore è un fenomeno, prima o poi la serietà tornerà di moda. Questione di tempo.
Sono solamente una manica di scappati di casa che sono riusciti a farsi eleggere a forza di chiacchiere nel web. Il popolino ama questi personaggi. Ma è sempre pronto a mollarli subito appena si sentirà odore di indagini. E li, tanti saluti cinque tasche
Se facessero una pausa dal loro mega-banchetto, tra un ruttino e l’altro, forse potrebbero cercare di capire come mai da metà Maggio, seguendo Giugno e oramai Luglio, l’intero territorio regionale sia percorso da una scarica anomala d’incendi dalla media e piccola intensità a cadenza quotidiana.
Non occorrono doti mistiche per capire che prima o poi le giornate di forte scirocco arriveranno e proseguendo cosi saranno dolori.
……fin’ora mangiano tutti e non hanno tempo per litigare !!!! Chissà cosa succederà quando la tavola imbandita diventerà più povera ? Sarà il momento dei coltelli per accapparrarsi le briciole ????? Attendiamo con pazienza !!!!