Nel marzo del 2024 è stata emessa una sentenza dal Tribunale Ordinario di Bologna, sul ricorso presentato da un parlamentare italiano, colpito dall’ordinanza del Collegio di Garanzia Elettorale, che aveva inflitto al candidato, poi eletto, sia una sanzione pecuniaria di 40.000 euro che la decadenza dalla carica. Le analogie col caso Todde sono evidenti e dunque la sentenza è un utile precedente rispetto a questioni che non appaiono più, evidentemente, pioneristiche sul piano della giurisprudenza.
Il tribunale ha confermato la sanzione, ma non si è pronunciato sulla decadenza, e già questo è un argomento non banale.
Se ho capito bene, e data la mia ridicola formazione in campo giuridico posso veramente aver capito male, il tribunale considera l’ordinanza del Collegio ‘definitiva’, esattamente come recita la legge, e immagina che possa essere invece appellato di fronte al Tar il provvedimento di decadenza che il Parlamento si accinge ad assumere.
Se la trafila sarà la stessa per la presidente Todde, ci si troverà con un Tribunale che deciderà solo sulla sanzione, con un Consiglio regionale che dovrà prendere atto della decadenza (se dovesse provare a disattenderla, si esporrebbe allo scioglimento da parte del Presidiente della Repubblica) e con la Presidente Todde che chiederà la sospensiva della decadenza al Tar per poi procedere al giudizio di merito.
Quanto ai contenuti, le contestazioni mosse dal Collegio di Garanzia emiliano erano le seguenti:
1) la irrituale e non tempestiva designazione del mandatario elettorale (cosa meno grave di ciò che ha fatto la Todde, la quale non ha nominato il mandatario);
2) la mancata registrazione delle operazioni di finanziamento su un unico conto corrente bancario (cosa meno grave di ciò che ha fatto la Todde, che non ha aperto alcun conto corrente bancario);
3) la mancata presentazione dell’estratto conto (perfetta coincidenza col caso Todde);
4) operazioni e movimenti non transitati sulla carta (cosa avvenuta anche nel caso Todde).
La presidente Todde, dal canto suo, nel ricorso presentato ha dichiarato, proprio per superare le contestazioni del Collegio di Garanzia, simili a quelle impugnate dinanzi al Tribunale di Bologna, di non avere acquisito risorse economiche in prima persona, né di aver sopportato direttamente delle spese, ma di essersi avvalsa esclusivamente dei materiali e dei mezzi propagandistici predisposti e messi a disposizione dal Comitato Elettorale del Movimento 5 Stelle.
Tuttavia, la stessa Todde, nel suo ricorso, si guarda bene dal giustificare il fatto che il Comitato di cui ha dichiarato di essersi avvalsa non è quello del suo solo partito, al di là dell’intestazione che si è dato, posto che quel comitato ha ricevuto contributi anche da altri partiti e che lei era l’unica candidata che poteva avvantaggiarsi di una propaganda di coalizione. Il Comitato era il suo comitato, non quello del suo partito, diversamente gli altri partiti non vi avrebbero contribuito e ciò spiega perché ben cinque fatture, inserite nel rendiconto del Comitato, riportino nell’intestazione il suo nome.
Insomma, a mio modestissimo avviso, il precedente bolognese è perfettamente calzante al caso Todde ed è un po’ patetico vedere il centrosinistra fare finta di niente e procedere con il commissariamento delle Asl piuttosto che con il bilancio. In questo momento, con questa spada di Damocle pendente, la Sardegna ha un bisogno urgentissimo di approvare la Finanziaria piuttosto che i commissariamenti dei manager mascherati da riforma.
Oppure no, oppure è proprio il rischio di decadenza che sta facendo correre verso la preda sanitaria. Eppure continuo a pensare che i consiglieri regionali che più vogliono controllare la sanità siano quelli che la frequentano di meno dal lato dei letti di degenza, delle sale operatorie, delle chemioterapie, perché se avessero esperienza di malattia sarebbero immensamente meno s…..i.
Chiedere un ” pronunciamento” diverso dalla decadenza al Consiglio sarebbe come chiedere al boia di emettere la sua condanna a morte.
Pertanto non può che essergli richiesta una “semplice” presa d’atto.
Diversamente penserei ad un legislatore “sadico”.
Per quanto mi riguarda, l’ho già ribadito diverse volte in questo blog, la legge parla chiaro ed è quanto ribadito dal Collegio di Garanzia elettorale della Corte d’Appello con l’ordinanza di decadenza. Quando mancano i requisiti obbligatori, e da parte della Todde mancano tutti, ovvero mandatario/conto corrente dedicato/finanziatori, si và incontro a sanzione pecuniaria e decadenza. Punto. È inutile che la essa vada a cercare cavilli e/o trucioli di specchio. Stiamo assistendo ad un profluvio di dichiarazioni interpretative della legge contorte e fantasmagoriche. L’esempio esposto da Professor Maninchedda è chiaro e lampante. Qualcuno dice che tireranno a cazzeggiare fino a che la Dottoressa Cucca andrà in quiescenza, ma gli atti sono atti; non esiste che possano essere rivisti o rivisitati ad uso e consumo della essa. Ad maiora
Michele
11 Febbraio 2025 alle 08:20
Se non le piace perché scrive e legge su questo blogghetto il solito sinistro e Grillino che attacca ed offende chi la pensa diversamente da voi
Egregio, in realtà tra gli alleati (molto) e seguaci (meno perché totalmente incompetenti ed invasati) c’è un diffuso panico. La follia di approvare una “riforma” della sanità (solita litania che nulla cambia se non chi comandera’ un sistema invariato, nella convinzione di poter disporre di nuovi potenziali elettori – roba che non capita più neanche nel Burundi-) prima della indispensabile legge finanziaria è figlia della mentalità pentafarlocca che, giustamente, nel PD hanno cercato di osteggiare fino all’ultimo. Occhio quindi a cosa potrà scaturire dalla mancanza di copertura finanziaria. Se la condizione della sanità sarda non fosse tragica, direi che ci sarà da ridere.
Saluti.
Prendo le distanze da quanto detto da un mio omonimo oggi alle ore 8:20.
Innanzitutto il Professor Maninchedda sta illustrando in maniera puntuale ed obiettiva i fatti (cosa che i giornaloni non fanno e, quando lo fanno, edulcorano la notizia oppure si avventurano in improponibili voli pindarici). Quando lo fai “omonimo” vedi di non nasconderti dietro altri identificativi. La vostra parte politica è piuttosto avezza ad insultare chi non la pensa come loro, piuttosto che confrontarsi in maniera sinceramente democratica. Ad maiora!
Così per dire. Ma ricordate l’irruzione di ottobre alla corte d’appello ?
Concordo pienamente con quanto espresso: il Collegio di Garanzia Elettorale, in quanto organo giurisdizionale, ha il compito di emanare decisioni definitive in materia elettorale, e nel caso della decadenza la funzione del Consiglio Regionale si limita a prenderne atto, senza potersi pronunciare in merito o modificarne il contenuto. Di conseguenza, l’idea che la Todde possa impugnare tale decisione davanti al TAR risulta infondata, in quanto il provvedimento in questione non ha natura amministrativa ma giurisdizionale. Questo punto è ben evidenziato dal precedente bolognese, già richiamato nei miei scritti precedenti, che fornisce un utile riferimento al caso in esame.
Oltre a ciò, sono convinto che la vera sentenza contro la Todde non deriverà da un tribunale. Infatti, non sempre i giudici, a causa di vari interessi di parte e dinamiche interne, riescono a sentenziare in modo veramente equo. Al contrario, il popolo sardo, con la sua esperienza diretta e il profondo legame con il territorio, sarà in grado di esprimere un giudizio più autentico e privo dei compromessi che spesso caratterizzano le decisioni giudiziarie. In meno di un anno, l’inettitudine e l’incapacità dimostrate dalla Todde sono diventate evidenti, e questo porterà inevitabilmente il popolo a sentenziare il suo operato con rigore e senza mezze misure.
In sintesi, mentre il Collegio di Garanzia Elettorale opera in maniera definitiva e il Consiglio Regionale si limita a recepire tale decisione, ogni tentativo di ricorso al TAR appare privo di fondamento giuridico. La vera “decadenza” della Todde, a mio avviso, sarà decretata non da un tribunale, ma dal giudizio popolare, che saprà riconoscere e punire la gestione inefficace e distante dalle esigenze reali del territorio.
Sono d’accordo con quanto detto da @marcocasu. Provo ad esplicitare un mio ragionamento al riguardo. A me sembra che il ricorso sardo sia un ricorso volutamente “pasticciato”. Da una parte punta a ottenere l’annullamento della sanzione amministrativa e dall’altra a smontare la decadenza e insieme a tirare per le lunghe. Il collegio di difesa ha, secondo me, voluto sollevare polvere dialettica ma il giudice a cui si sono appellati si pronuncerà su quella parte del dispositivo che determina effetti diretti e immediati ovvero la sanzione amministrativa di 40 mila euro.
La decadenza invece, al momento, non produce nessun effetto immediato (terremoto degli otoliti dei consiglieri e della presidente esclusi). Tanto è vero che tutti sono ancora in carica e nel pieno dei rispettivi poteri. La decadenza potrà essere impugnata dopo e solo dopo che il consiglio regionale ne prenderà atto, così come disposto dal collegio regionale di garanzia che recita, testuale: “DISPONE la trasmissione della presente ordinanza/ingiunzione al Presidente del Consiglio Regionale per quanto di Sua competenza in ordine all’adozione del provvedimento di decadenza di Todde Alessandra dalla carica di Presidente della Regione Sardegna, nonché …”.
Una volta che il Consiglio regionale si pronuncerà (e non vedo come non possa pronunciarsi per la decadenza salvo incorrere in guai peggiori) sarà possibile impugnare il provvedimento e chiederne al contempo la sospensiva, sospensiva che non potrà non essere concessa visti gli effetti dirompenti che produrrà. La sospensiva terrà in piedi Giunta e Consiglio in attesa del giudizio di merito, giudizio a sua volta ulteriormente appellabile. Insomma, una legislatura affogata da carte bollate e segnata dal vuoto cosmico della politica
Il mondo è pieno di imbecilli !!!!! Ed in Sardegna ne abbiamo una bella rappresentanza , seppur ammantata di strane costellazioni ,!!!!!
Anch’io nutro dei dubbi sull’esito che scaturirà dal Tribunale ,ma spero che ,oltre alle mancanze denunciate che sarebbero già
sufficienti per confermare la decadenza , si tenga anche conto delle velenose accuse mosse al collegio di garanzia ed in special modo alla presidente della Corte . Un rappresentante delle istituzioni che lancia accuse infamanti complottiste ,senza alcuna reale prova,verso un’altra organo istituzionale tendendo a colpirne la credibilità del Presidente ,non può più rappresentarci e condurre la gestione giuridico/amministrativa di questa Regione .
Il primo aprile il magistrato Dr.ssa Gemma Cucca va in pensione. Non è più presidente della Corte di appello di Cagliari, dove i “suoi” attuali colleghi decidono la sentenza. Questo collocamento in quiescenza, a mio parere, condizionerà più di ogni tesi la sentenza sulla decadenza della Todde. A questo punto è troppo evidente che l’affaire non è più contro o a favore della Todde, ma contro o a favore della Cucca, “A s’arbore ruttu tottus li crumpene”. Questo per significare quanto gli ambienti, le dicerie, le polemiche, le simpatie o antipatie personali, al di la delle norme giuridiche in vigore, possono condizionare le sentenze nei confronti di chiunque capiti a tiro. Forse lo già detto altre volte, ma posso garantire che, per esperienza personale, che il diritto, o la verità, è come la “pelle dello scroto” che si può tirare da tutte le parti, a destra a sinistra, al centro, in alto e in basso, Per quanto riguarda la sentenza citata, è evidente che il tribunale si sia pronunciato solo per l’aspetto sanzionatorio evitando di prendere posizione sulla “decadenza” del parlamentare, considerato che solo il senato o la camera possono pronunciarsi su tale sanzione annullandolo o confermandola, Come dire “fate voi, la decadenza è già in atto ed io non mi pronuncio”. Al contrario del consiglio regionale che nel caso specifico ne può prendere solo atto e non decidere di respingerla.
Penso anche io che il Tribunale non si pronuncerà sulla decadenza perché l’unico organo leggitimato a farla è per legge il Collegio di garanzia elettorale .
Va bene professore, la mia è soltanto una canzone di Finardi, non mi cruccio anzi, canto,saluti.
La mancata nomina del mandatario elettorale , qualora si raccolgano fondi da terzi (al di sopra di cifra tot.) fa crollare tutto l’edificio.
Una dichiarazione non controfirmata non ha nessun valore.
@ Giovanna Non ti crucciare. Io sono convinto che il Tribunale di Cagliari non farà decadere la Todde. Se fosse vero il contrario, il sistema che governa l’architettura dei poteri in Sardegna si smentirebbe. Il mio intento è che una simile enormità non passi sotto silenzio.
La chiosa è perfetta. Mi ricorda un po’ una zia di mia moglie, universalmente conosciuta per la sue capacità predittive nell’augurare futuri gioiosi ai vicini dell’orto che le rubavano l’acqua, ma so che non intendeva questo. Quanto all’aggettivo intuito, si vero. Perbenisti con gli occhialini, la giacchetta in velluto, all’occorrenza, la barba fresca e la parlata soave…. S…i.
Ma sto Michele da dove piove? Negano l’evidenza di una presidente pasticciona e di un codazzo di incopententi. Esattamente come chi la sostiene a prescindere. Paolo è una voce libera e attenta. Non pretenderai che giochi di fioretto.
@Michele amo il blogghetto 🎶 perché entra nelle case 🎶 e ci parla direttamente e se un blogghetto è libero 🎶 libero veramente 🎶 piace anche di più 🎶 perché libera la mente.👋
L’analisi del professore la ritengo attenta e preparata.
La presidente avrebbe dovuto chiedere scusa agli elettori e confermare che ha effettivamente dato a delle persone poco attente la rendicontazione. La buonafede non la mette nessuno in dubbio. Sarebbe passato come un piccolo errore, magari anche senza clamore mediatico, ma una volta che si accusano persone di complotto e si critica il presidente di un tribunale, non possiamo pensare che il tutto passi in maniera indolore.
Ora a mio avviso sarà una vera e propria battaglia tra avvocati a cercare cavilli , ricorsi e precedenti cercando di allungare la legislatura. La cosa più preoccupante è questa, qualora si dichiara la decadenza, tutti gli atti firmati dalla presidente potrebbero essere dichiarati nulli, creando un vero e proprio caos negli uffici regionali.. Coloro che ne piangeranno saranno sempre gli stessi, coloro che finanziano le elezioni i cittadini.
Nessuno dovrà lamentarsi dell’ astensionismo, perchè coloro che non andranno a votare nella prossima tornata elettorale a mio avviso saranno in molti.
Il commissariamento della ASL 8 non gli sarà facile, per quanto disastrata pare sia la più efficiente della Sardegna e Tidore che non è medico ma avvocato gli farà vedere i sorci verdi altroché Cavalariere nero…. 😂
https://youtu.be/53tJpP-lfTQ?si=I9ktlFtKfbpsHdDs
Professore sempre attento e preparato.
Si continueranno i ricorsi vari per prendere tempo e portare a casa nomine e nomine e nomine. Tutto cambia ma nulla cambia.
Intanto la politica continua a coltivare influencer incompetenti e persone come leistanno fuori con le mani nei capelli.
La politica è lo specchio di questa società di cittadini poco istruiti e con un ego smisurato continui di poter fare e dire tutto senza sapere, senza studiare. Stiamo vivendo tempi davvero buii.
@ Michele No, non “del contro a prescindere”, ma contro gente come te, sì, vigliaccamente nascosta dietro la tastiera, con pochi argomenti, a parte quelli erettili (sui quali, quanto a mancanze, parla per te), stizzosamente infastidita dalla scoperta tardiva del fatto che la forza delle argomentazioni è diversa da quella elettorale. Si può vincere le elezioni e rimanere profondamente imbecilli.
Sì, continua a fare quello che fai. Come giurista non credo saresti andato lontano.
Ormai questo è il blogghetto del “contro a prescindere”, francamente mi aspettavo un altro atteggiamento dopo le erezioni mancate, sta diventando illeggibile.