E dunque il Collegio di Garanzia elettorale ha comminato alla Presidente Todde la decadenza dalla carica per assenza della nomina del mandatario per la campagna elettorale della Presidente, e per altre 6 contestazioni. In sostanza, volendo usare una metafora scolastica, la Todde non ha consegnato il compito in classe e sono risultati inutili i tentativi di far passare per suo il rendiconto del Comitato pro Todde.
Non ho aperto la bottiglia di vino di Macomer che mi ha regalato mio compare, perché questo è solo il primo round di una lunga battaglia, tuttavia provo un po’ di soddisfazione nel vedere la prepotenza scivolare sull’ignoranza delle norme e sull’indifferenza verso le procedure, come se queste riguardino sempre gli altri e non anche chi comanda o ambisce a comandare.
Sono prudente perché non ho alcuna fiducia nella giustizia italiana, tanto meno in quella amministrativa. Certo è che il Collegio di Garanzia elettorale ha dimostrato forza e indipendenza di giudizio. Per una volta, la legge è stata sovrana.
Ora inizia il secondo round e vedrà protagonista il Consiglio Regionale.
La vocazione ponzista (da Ponzio) di Piero Comandini, nel senso del lavarsi dalle rogne e vestirsi dei vantaggi del potere, sarà messa a dura prova.
L’atto è stato notificato in Consiglio Regionale e adesso dovrà essere il Consiglio a pronunciarsi. Ovviamente, tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, tiferanno per non dichiarare la decadenza, ma questa volta non potranno fare come sono abituati a condursi impunemente con i contributi alle associazioni degli amici, perché ci sono precedenti nei quali Presidenti del Consiglio ben più accorti del nostro Piero si sono trovati nei guai per aver tergiversato con le decadenze. Certamente il Consiglio cercherà di prendere tempo, ma non potrà fare più di tanto, perché in caso di tergiversazioni tattiche, basterà che un cittadino si rivolga al Tribunale e la Todde verrà ugualmente dichiarata decaduta.
Inoltre a me pare che ricorra la fattispecie di una decadenza «di diritto, che non dipende dall’espressione di voto del Consiglio, il quale dovrà solo prendere atto della decisione del Collegio regionale di garanzia elettorale e dichiarare la decadenza del consigliere colpito dalla sanzione di cui all’articolo 15, commi 7, 8 e 10, della legge n. 515/93».
Tuttavia il primo atto sarà di Piero che, se lo conosco bene, presa una saponettina, farà scivolare dalle sue mani alla Giunta per le elezioni il pacco bollente. Dopo di che, qualora la Giunta per le elezioni si accorgesse che ha poco da fare e il pacco tornasse al presidente, Piero convocherebbe la conferenza dei capigruppo e con una striscia di sapone rigorosamente neutro farebbe girare il dossier di mano in mano in mano per il maggior tempo possibile, fino poi a insaponare l’ordine del giorno del Consiglio e far scivolare la data più lontana e infine, mestamente, presiedere, forse, la seduta del Consiglio nella quale i consiglieri si giocheranno l’osso del collo, perché il danno erariale per aver tenuto in corsa chi doveva essere dichiarato decaduto incomberà sulla testa e sul portafoglio di ciascuno.
Vedremo come andrà a finire.
Ma nel frattempo è certo che l’autorevolezza di governo della presidente è fortemente intaccata, non solo per ragioni giuridiche, ma anche per ragioni di costume, per così dire. Ovviamente, ieri, al diffondersi della notizia della decadenza comminata, su Whatsapp ha cominciato a girare anche il rendiconto del Comitato pro Todde, quello che ha depositato il suo rendiconto delle spese che si sarebbe voluto far passare come quello della Todde. Ebbene, mi fanno notare che, tra le altre, vengono rendicontate come spese elettorali anche seimila euro di spese in un negozio che vende articoli per la danza. Il negozio indicato è il Bodybody. Siamo ai costumi di scena elettorali, rigorosamente a cinquetasche.
CORREZIONE: Il negozio ha precisato di aver affittato un immobile ai Cinquestelle.
Dopo aver letto le dettagliate e reiterate omissioni indicate nell’ordinanza di revoca da consigliere e presidente della Regione,( oltre alla applicazione di sanzione pecuniaria), tutta la tranquillità e fiducia che la Todde dimostra nella magistratura mi verrebbe meno stante le chiare, concrete ed indifendibili inosservanze commesse a seguito di una arrogante ed indisponente mancata osservazione di norme di legge sia nazionali che regionali che si sarebbe dovuta far carico di rispettare in ogni suo articolo e comma. Ora sappiamo di che pasta sia fatta questa sarda di recente ritorno. La stessa arroganza legata al rifiuto della richiesta di discussione della proposta di legge popolare sulle rinnovabili sottoscritta da 210.719 …marziani venuti a bordo di ufo che vorrebbero dettar legge dove comanda lei. Simile arroganza dimostrata nella L.R. di moratoria che dovrebbe sospendere l’inizio dei lavori non ancora iniziati nei siti destinati alle foreste d’acciaio, ad integrazione di quelle pietrificate esistenti, ma che portano come unico risultato pratico, l’ accelerazione dei lavori ( vedi arrivo natalizio ad Oristano di una nave carica di pale rotanti ) , oppure come l’altra legge regionale in materia sulle aree idonee, di certa impugnazione governativa che ne annullerà ogni effetto regolatorio sbandierato ( e chissà se voluto) dalla miracolata del voto disgiunto.
Ora afferma: continuerò il mio lavoro!!! Ma se è lecito: quale lavoro? Per carità, stia ferma!!! Anche Attila diceva qualcosa di analogo agli Unni mentre devastavano l’Italia. Ma a distanza di quasi due millenni ne ricordiamo i risultati!!!
Un solo consiglio mi sia consentito dare alla imprudente presidente per non finire tra i fiaschi , i fischi e le paventate e da lei temute possibili destituzioni: prima di fare qualunque cosa si studi bene le norme .!!
P.S.
Ma, mi tolga una curiosità: come ha fatto a superare le disposizioni della L 515/93 quando è stata eletta deputato, se le ignorava nelle corrette metodiche applicative!!!
Quando si dice nascere non sotto una buona, ma ben sotto 5 Stelle!!
Egr. signor Mauro,
è obbligatorio rendicontare anche a spese zero. Gli sbagli della presidente sono tanti, sicuramente per inesperienza dal gruppo che ha rendicontato, ma la legge non bada ad errori o negligenze. L’errore più grande risulta non aver nominato ufficialmente un mandatario (obbligatorio per legge), poi non aver un conto esclusivo dedicato (obbligatorio soprattutto per rendicontazioni con le amministrazioni pubbliche), da ci sono una serie di errori che sono cause di questi due punti. Sicuramente non esiste malafede, ma non rispetta le norme della rendicontazione dei partiti.
Errori?
Errori che neanche nel peggiore dei comuni della Sardegna si vedono.
Se si vuole partecipare ad una elezione bisogna conoscere le regole.
Questo è il verbo.
Bisogna costruire una squadra di “professionisti” e non di “dilettanti”.
Persone capaci di guidare una squadra per partecipare ad una competizione, che dovrà guidare uno stato, una regione, un comune e che vincendo avrà la responsabilità di guidare un popolo.
Altrimenti stare a casa e non farsi eleggere neanche capo condominio.
Studiate gente, studiate.
Prof mi perdoni ma c’è una imprecisione nella sua risposta.
“I candidati che ricevono qualunque finanziamento da terzi o spendono in proprio più di euro 2500,00 sono tenuti a nominare un mandatario elettorale, il quale dovrà far transitare tutte le somme da un apposito conto corrente bancario (art. 7 legge n. 515/1993)”.
Quindi l’obbligo per chi non spende nulla oppure sotto i 2500 euro e non ha ricevuto finanziamenti esterni è solo quello di rendicontare. Un mandatario-committente va nominato se si superano i 2500 euro oppure anche sotto i 2500 se si sono ricevuti finanziamenti.
Se non ho capito male Alessandra Todde ha dichiarato di non aver speso un centesimo. Siamo quindi sotto i 2500 euro e non vi era obbligo di nominare il mandatario. Il pasticcio sorge nel momento in cui vengono spesi 90.000 euro per la campagna. Effettivamente la situazione è alquanto confusa. La prudenza credo sia obbligatoria. Personalmente aspetterò gli sviluppi e le considerazioni della magistratura e degli avvocati di parte. Buona giornata. Mauro
prof a parti invertite erano sotto il consiglio per chiedere le dimissioni
Leggo parecchie imprecisioni.
1) Il Consiglio Regionale non “può” ma “deve” dichiarare, prendendone atto, la decadenza di Todde
2) il ricorso NON è competenza di organi giurisdizionali amministrativi ma di Tribunale Civile, per cui TAR e Consiglio di Stato non ci azzeccano nulla.
3) dal combinato disposto delle norme nazionali e regionali in materia ne discende che TUTTO l’operato di Giunta, Assessori e Consiglio é gravemente a rischio di illegittimità con conseguenze mooolto pesanti sull’azione quotidiana della Regione Sardegna (a far data dal 03/01/2025).
Altro che “svista” come qualcuno vuole derubricare il fatto. Per questioni come queste la forma e la sostanza coincidono.
È assai probabile che debba essere nominato un Commissario ad acta. Saluti.
Egregio Mauro, la legge prevede che anche se uno non spende nulla debba nominare un mandatario. Non basta che un soggetto dichiari di sostenere un candidato perché le sue spese siano riferibili a quel candidato, occorre la connessione formale tra i due, diversamente si cadrebbe nel paradosso che uno spende a nome di un altro ma a sua insaputa.
POLITICA = BUSINESS
L’anno scorso maggioranza e opposizione hanno investito talmente tanto nella campagna elettorale (l’oro, al confronto, è roba da dilettanti) che sentono già i brividi lungo la schiena… fino alle tasche. Per ottenere il vitalizio – anzi, per vincerlo, visto che alle elezioni si parla sempre, senza motivo e senza pudore, di vittoria – e per recuperare il denaro impegnato in manifesti, santini, spot, cene, carburante, promesse e relativi scambi non bastano un paio d’anni di legislatura. Ora, di conseguenza, i consiglieri sono tutti in ponte, con sé stessi e con le rispettive famiglie: non possono far altro, infatti, che sperare in un giudizio superiore. E una volta tanto i magistrati, finalmente, saranno destinatari di manifestazioni di considerazione, stima, affetto, ecc. Bipartisan. Quattro parole, poi, per chi non ha votato: “Tutti zitti, per favore”. Gli accidiosi meritano solo ciò. E anche peggio. O, meglio, non contano nulla. Proseguano pure a fare i burattini, come i loro pseudo-rappresentanti in Regione (ma non solo): servi di banche, affaristi e lobbies, in barba alla decantata – e tradita – giustizia sociale. Giovanni Panunzio, idr e blogger – giustiziasociale.org
Posto che ripongo la stessa vostra fiducia nella giustizia, mi indispettisce prendere atto, ancora una volta, che l’arroganza è figlia biologica dell’ignoranza e che il protagonismo esasperato e prorompente ne è la veste migliore. Non saranno certo i tempi di qualsiasi ulteriore pronunciamento che ci garantiranno come sardi dal sacrosanto diritto di essere correttamente amministrati.
Buongiorno prof.
Ho letto il documento che ci ha fornito. Francamente non riesco a capire. Ma ci deve essere un gigantesco malinteso. Il documento riporta infatti le spese elettorali sino all’ultimo centesimo. Risulta il conto corrente delle movimentazioni bancarie (Banca Intesa Sanpaolo c/c n. Conto 1000/00061648 sportello Roma Montecitorio.) e il documento risulta firmato dal Senatore Ettore Licheri che quindi dovrebbe essere il mandatario responsabile. Il documento ha come intestazione: Comitato Elettorale del M5S per l’elezione del Presidente della Regione Sardegna 2024 che non poteva essere altro che Alessandra Todde. Dai titoloni dei giornali invece sembrerebbe manchino sia il rendiconto delle spese elettorali e anche il mandatario. Mi chiedo e le chiedo ma per chi sarebbero stati spesi poco più di 90.000 euro? A sostegno di chi? Un alias di Alessandra Todde? Un altro candidato presidente sempre del M5S? E poi perchè il Senatore Ettore Licheri dovrebbe firmarlo se non fosse stato il mandatario committente? Grazie. Mauro
Ciò che maggiormente preoccupa è il fatto di prendere il tutto alla leggera solo ed esclusivamente perchè si siede in una poltrona. Ora dobbiamo solo aspettare che i giudici della Corte d’Appello di Cagliari diano la loro sentenza, ma a prescindere dal colore politico tutto ciò dimostra la leggerezza di alcune persone che con il loro modo di fare danno poca credibilità a tutta la politica e a coloro che effettivamente danno anima e corpo, parlo da amministratore di un piccolo comune dove quello che si fa è tutto a titolo gratuito togliendo tempo alla propria attività e alla famiglia.
Egregio Scampuddu, io non credo minimamente che quattro giudici della Corte d’Appello di Cagliari dipendano dal PD.
se volessi fare un titolo ad effetto scriverei: Regione Sardegna, grande colpo del PD
Straordinario colpo del PD in Regione.
Il partito democratico è riuscito, grazie alle sue solite alchimie, a far dichiarare decaduta la presidente pentastellata Alessandra Todde che quindi rischia di tornare a casa senza passare dal via per alcune presunte menzognette sui fondi elettorali.
Che succederà?
Siccome la palla passa al Consiglio regionale che deve decidere in piena autonomia la data della decadenza, il Pd – azionista di maggioranza – salverà la Todde in cambio del suo commissariamento perpetuo.
In primis le scipperà l’assessorato alla Sanità e le altre nomine volute da Conte; in secundis verrà ridimensionata e tenuta nel Cantuccio come parafulmine degli accadimenti e proteste in essere, in poche parole Todde, prima di parlare dovrà chiedere permesso al Pd in compenso potrà vantarsi d’essere presidente della Regione Sardegna.
Su questo principio, maggioranza e opposizione si troveranno d’accordo, perché nessun deputato vuole andare a casa senza vitalizio. Ecco descritta la farsa politici che ci attende a cui dovremmo assistere da domani.
Comunque vada crolla il mito del puritanesimo di questa forza politica che doveva salvare la Sardegna, che mandava tutti a quel paese, che avrebbe impedito il malaffare e premiato i competenti. Si scopre che neppure sanno rappresentare i costi sostenuti durante una campagna elettorale. Il danno è fatto. Un bidone appare già meglio di loro.
Uno che presenta il rendiconto del Comitato per la Todde spacciandolo per quello della Todde “o è OMISSSI o è in OMISSIS”.
Attendiamo con i pop corn sulla pancia l’uscita sugli ulteriori dettagli di entrate e spese.
Da subito emerge l’imponente apporto economico degli onorevoli 5stelle in carica, Fenu e Licheri e poi basta, impegnatisi per ben 5 giorni circa di stipendio.
Soprattutto l’ultimo ci darà molto Gusto; roba da Osteria sassarese per carità, ma dare 1000 e ottenere rimborso di 2000… (cifre immaginarie, ovviamente).
Un insulto per chi le campagne elettorali se le paga davvero e da solo
Alla fine nei gradi di giudizio conteranno le interpretazioni…certo se una vince di pochi voti e ha barato scientemente, o se è anche semplicemente una sprovveduta, ha anche piu grande rilevanza il fatto di averlo fatto sforando le spese elettorali ammissibili.
Una situazione paradossale di una inesperienza inaudita. Il problema ora passa a tutto al consiglio regionale, in quanto ogni giorno che passa qualora la Presidente non si dimettesse le spese di mantenimento che la corte dei conti potrebbe richiedere graverebbero su tutti i consiglieri, senza contare che tutti gli atti firmati dalla data del 03-01-2025 (data di notifica dell’atto) sarebbero nulli e senza efficacia giuridica.
Il link rimanda al caso di decadenza di consigliere comunale….sarà applicabile anche al caso in specie?
Scorrendo l’elenco dei contribuenti balza all’occhio un donatore Paypal per €0,1 (un centesimo) 😂
Che dire poi di Ettore Licheri €330 e Chiara Appendino €200? O OMISSIS! 😂😂😂
Finalmente la Sardegna potrà liberarsi da una Presidente mediocre a capo della ditta poltronificio Tende.. 🤡🤡
Visto anche quanto riportato da La Nuova Sardegna relativamente alla sentenza, che evidenzia una “totale inosservanza della normativa che disciplina la rendicontazione delle spese elettorali», mi sembra proprio che la giunta Todde e l’intero consiglio regionale avranno vita breve. Purtroppo, davanti a problemi sempre più complessi e difficili, questa sembra essere diventata la politica: incompetenza, superficialità e continua mistificazione dei fatti, se non aperta malafede. Se fosse successo dieci anni fa ad un qualsiasi presidente di qualsiasi regione (centrodestra o centrosinistra, poco importa), Grillo e i 5Stelle avrebbero scatenato l’inferno conto il/la presidente in questione. Oggi, la Todde, i 5S e tutti i loro amici (come il Fatto quotidiano, che con bassissimo profilo scrive di una “svista sul rendiconto”) reagiscono in modo ben diverso. E poi ci si domanda come mai sono sempre di più coloro che non vanno a votare. Che squallore …
Mettete reti di contenimento al Bastione S. Remy, prevedo suicidi in massa di superstaff, lacchè, consulenti e OMISSIS! 😂😂😂
Cosa saggia sarebbe sospendere le indennità a tutti…. Se fossi il capo della ragioneria metterei il problema all’intero Consiglio chiedendo di farlo votare
La situazione è obbiettivamente complessa, intanto tergiversare nel dare seguito potrebbe comportare conseguenze non solo erariali (è vero che l’abuso d’ufficio è stato profondamente modificato, ma l’omissione di atti d’ufficio rimane mi pare come era prima della riforma), e comunque ci sarebbe un Governo molto debole e sotto “ricatto” (politico, si intende) del Consiglio, con conseguente squilibrio nel bilanciamento di poteri e competenze. Insomma la cosa auspicabile è che il prima possibile si pronunci il TAR, in sede cautelare (almeno si capisce subito se c’è o meno il fumus boni iuris) o direttamente e d’urgenza nel merito, e poi a seguire, se necessario, il Consiglio di Stato. Il collegio di garanzia è composto anche da Magistrati, sarà pure un provvedimento amministrativo ma non è l’atto dell’ultimo dei funzionari pubblici. Poi si sa che in Italia le cose importanti sono il calcio e le elezioni, a seconda dei punti di vista oppio per i popoli o fondamenta della democrazia, per questo motivo ci sono VAR e Collegi di garanzia
I 5 stelle direbbero “e allora le spese per i carburanti di certi certune piddine?”
Ne vedremo delle bAlle, ovviamente circolano già post social del.tipo”ecco cosa accade a scontrarsi con i poteri forti”, accenni di sessismo, ma da parte campopardista nessuna indignazione, belli i tempi in cui Solinas indignava le folle
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In un precedente intervento dissi che solo un miracolo poteva liberarci da questi personaggi ; seguendo quel ragionamento debbo constatare che i miracoli esistono !!!!! Attendiamo con fiducia gli eventi .Non tutto è ancora perfuto !!!!!! Prepariamoci sd assistere ai prossimi rounds .
Per quelli che continuano ad affermare: “è una grande manager”. Siamo messi bene
…in gherra totu su chi contat est a VINCERE E VINCEREMO de “benita” memória, siat chi bastent «mille morti» (cioè, mandhados a fàghere mortos a ‘regola’ de gherra) o chi sigat solu a andhare e sigant a mandhare sa Sardigna innoromala, ma con festa della vittoria e orgoglio de «prima presidente» RAS a “autonomia” dipendhente e dipendhentista “ottriata” e «indifferenziata» che a s’arga.
E chie morit morzat e chie ‘binchet’ campet (si in Sardigna che sighit a nàschere carchi criadura pro fadhina): ma tenimus totu su tempus addainanti pro sighire goi, creindhe chi tenimus guvernu.
Egregio, la situazione in realtà è assai più complicata di quanto rappresentato perché OGNI atto della Giunta potrà essere impugnato pena la sua nullità .
Non solo: con la dechiarata decadenza della Influencer Capo decade l’intero Consiglio Regionale e con lui le leggi d’aula, finanziaria inclusa .
Ad ogni Influencer il suo pandoro.
Sarà il caos totale per cui dubito che si potrà ciurlare nel manico. Saluti.
Aiutooooooooo…che vergogna….