Il caso dell’introvabile Associazione Sportiva Dilettantesca Siamodanza di Olbia, beneficiaria di uno stanziamento di 1,5 milioni di euro nella finanziaria regionale 2023, sta assumendo un profilo troppo serio per essere trascurato e direi che sta divenendo il vessillo del metodo e della degenerata cultura che ha animato questa finanziaria.
Si è appreso che ci sarebbe un’associazione con questo nome con la domanda in itinere per l’affiliazione alla Federazione Italiana di Danza Sportiva.
Ciò è gravissimo.
Si ripeterebbe, in questo caso e se e solo se le poche notizie disponibili troveranno conferma, la situazione per cui l’on. De Giorgi è stato arrestato. Si ricorderà che all’onorevole venne contestata la sollecitazione ai suoi amici a costituire un’associazione che lui avrebbe poi provveduto a finanziare per l’appunto con un emendamento in finanziaria. E si ricorderà anche il tentativo dell’Assessore al Turismo di finanziare con circa 6 milioni di euro la fantomatica Tursport.
Cosa significa tutto questo?
Significa che c’è uno storico del degrado in questa legislatura e che gran parte del ceto politico sardo ha partecipato da tempo a una dissipazione arbitraria del denaro pubblico verso specifici e impunemente dichiarati beneficiari privati. Per la prima volta si è davvero, e non strumentalmente, di fronte a una questione morale autentica (non la farsa forcaiola dei fondi dei gruppi, che aveva ragion d’essere solo per pochissimi casi) che consiste nella compromissione di uomini delle istituzioni con associazioni private che vengono privilegiate e avvantaggiate con denaro pubblico.
Ciò che lascia di sale è che l’opposizione non sollevi con forza proprio la questione morale. Questo silenzio porta a pensare che sia anch’essa, non totalmente ma in modo significativo, compromessa nel pessimo costume di abusare del bilancio pubblico.
Nel frattempo, trapela dal Consiglio regionale (attraverso i canali informali dei media sardi) un certo imbarazzo a concludere l’iter della legge finanziaria con la firma del Presidente del Consiglio e l’invio del testo alla Presidenza della Giunta per la promulgazione e la pubblicazione sul Buras.
L’imbarazzo è l’unica cosa saggia che il Presidente del Consiglio attuale, che non doveva ammettere gli emendamenti delle regalie e che in questo ha una precisa responsabilità personale e politica, sta facendo.
Tuttavia, il caso della Fondazione San Pietro di Nuoro, il caso della ASD Siamodanza di Olbia, il caso dei contributi alle associazioni sportive bosane di cui l’on Marras ha rivendicato la paternità, non sono gli unici presenti nel testo.
Nella legge vi è altro di simile e dissimile, in peius, di cui, se troveremo il tempo, ci occuperemo; ne consegue che è inutile correggere la legge nelle parti segnalate, per lasciarvi, una volta promulgata, quelle ancora non illustrate dall’indagine dei media. La legge va riportata in aula e pulita da tutte le elargizioni arbitrarie verso privati.
Un banale corredo di correzioni, poiché avverrebbe alla cieca rispetto alla situazione reale dei beneficiari premiati, esporrebbe chi la facesse al rischio di essere sospettabile di voler privilegiare più alcuni privilegiati di altri.
D’altro canto, se la Presidenza del Consiglio riconducesse i capigruppo alla dignità e riportasse la legge in Aula, si aprirebbe comunque la strada della verifica di chi ha tentato di saccheggiare in questo modo il bilancio pubblico.
Insomma, in tutti i casi la legge finanziaria 2023 sembra avere troppe impronte digitali di comportamenti che poco hanno a che fare con la legalità per poter essere archiviata con leggerezza.
Lo scandalo è invece nel finanziamento di “eventi” sportivi dal budget spropositato proposti alla Regione nel bando della legge 7 Turismo e a seguito dell’istruttoria dei funzionari bocciati. Miracolosamente alcuni di questi, tipo motocross o Padel (sede legale del sodalizio a Losanna Svizzera!!!) sono stati ripescati con emendamenti ad hoc. Uno schiaffo ai funzionari dell’Assessorato che con rigore hanno stilato le graduatorie eliminando le richieste che non soddisfavano i requisiti. Quindi invece di partecipare ai bandi pubblici bisogna bussare alla porta dell’onorevole di turno.
Chistione de morale? Chistione de legalità?
De seguru. E chentza mancu cherrer bídere ite sunt sas lezes e ite sa morale.
Ma meda peus e prus grave est chi sos Sardos, e in primu pupa sos políticos (chentza fàghere di ogni erba un fascio ma azummai totugantos a una fasche comente a bortas capitat de si ammarturare a famíllia intrea pro maladia), cun totu su muntone mannu de sos bisonzos e chistiones de sa Sardigna e de sos ‘Sardos’ e su muntone mannu de su dinari apicadu all’albero della cuccagna, non sanno che pesci prendere, no ischint ite fàghere, ite ispedientare, de sos “eventi” a sas “province”, no ite produire, ite cambiare, ite triballos fàghere chi no durent duas e tres die de “manifestazione”, a ite preparare sa zoventude pro tènnere un’idea e una capatzidade de triballare inoghe.
Si cumprendhet solu chi su muntone de sos milliardos bi est, chi su dinari si no s’ispendhet no serbit a nudha, chi su ‘problema’ est o paret solu de tenner dinari pro comporare totu s’infinidade de cosa chi nos irbàrriant pronta a leare in sas paradas de mercados e supermercados.
Mai a bídere ite poderes tenimus cun sos dolores de mata de un’autonomia dipendhente, e comente podimus cambiare carchi cosa de prus netzessàriu fintzas cun custa dipendhéntzia chentza pesare cuvusiones macas, ma totugantos apillidaos/apedhiaus e atacados, apitzigados faghindhe tifu (fintzas a maladia) a sos padrinos de totu sos colores. Ca su IMPERATIVO CATEGORICO de totu sas cambaradas (cale partidos? partidos de ite?) est solu de VINCERE si no cun zente de zudu cun d-unu battaglione de candhidados.
Ma in su ‘casinu’ chi semus ite legalità e moralità o colore políticu bi andhamus a chircare? Cheriat serradu su casinu!
Associazioni come la Sa.Spo. società di avviamento agli sport paralimpici (https://www.saspo.it/chi-siamo/)
pur svolgendo una meritoria opera sociale rivolta ai disabili non hanno ricevuto neanche un soldo…