Eravamo un popolo di produttori e ci hanno trasformato in un popolo di consumatori.
Prima facevamo il torrone con le nostre nocciole, adesso importiamo tutto.
Dobbiamo invertire questa tendenza, dobbiamo riprenderci il sapere che prima ci guidava perché sapevamo fare le cose.
Imparando a saper fare le cose, impariamo anche a comprarle e ci emancipiamo da una subordinazione commerciale che oggi ci porta via denaro.
Ritornare a produrre, dare valore ai prodotti della nostra terra, mangiare sardo, significa aumentare il nostro PIL, creare occasioni di sviluppo e generare nuova occupazione.
Il 24 febbraio non lasciarti incantare dalle sirene italiane.
Vota bene, vota sardo.
NON DA SOLI, MA DA SARDI
PER CAMBIARE QUALCOSA, CAMBIAMO TUTTO