Io ieri ero lì, al teatro Doglio (non c’ero mai entrato e mai ci tornerò, perché la proprietà è russa e i Russi hanno aggredito gli Ucraini, e la gestione è di un management che non ho per niente apprezzato quando ci fu la mediazione tra la Regione e il Gruppo Marcegaglia per restituire l’Arsenale de La Maddalena alla Regione).
Oggi La Nuova Sardegna fa una cronaca onesta della giornata, L’Unione no, fin nel titolo, dolosamente studiato per non pronunciare il nome di Soru e per mettere in evidenza che adesso il Centrosinistra ha due candidati (manco fosse la novità) e non invece che ieri è stata la giornata importante di uno dei due.
Prima le sensazioni e poi i pensieri.
Organizzazione non di partito.
Un pubblico enorme, significativo, impressionante.
Molte donne, moltissime.
Molto Pd, quasi tutto Pd. La base del Pd sta con Soru più di quanto pensino i dirigenti del Pd.
Interventi: ottima Romina Mura. Nessun discorso da moglie offesa che chiede al marito fedifrago di tornare a casa. Invece, un classico discorso da donna di sinistra, giusta, dura, di quelle che sanno menare in parole e opere e che, anche quando ti baciano, non sai se ti stanno mordendo o desiderando; un discorso chiaro, logico, conseguente.
Sotto tortura Massimo Zedda, che ha fatto la parte del fratello della moglie offesa, che dice al cognato (cioè al Pd) quanto è imbecille, ma che cerca in tutti i modi di salvare il matrimonio, pur essendo chiaramente dalla parte della moglie.
Soru: emozionato, determinato, lucido, ottimo, con gli obiettivi giusti nel mirino, con la consueta retorica semplice nelle forme e ad accumulazione progressiva nei contenuti. Forse con qualche minuto di troppo, ma teniat gana de narrere pro no gherrare.
È uscito dall’angolo. Ha un progetto. Voleva una verifica di esistenza in vita del suo mondo; voleva esplicitare il percorso e verificare il consenso; ha avuto entrambe le cose in una forma molto consistente.
C’erano gli indipendentisti di Liberu che hanno fatto bene a affidarsi a Giulia Lai e non a un classico barbuto: piaccia o non piaccia, Liberu sta uscendo dalle secche dell’estremismo. C’era Gavino Sale.
C’era +Europa che sta facendo un investimento giustissimo per le europee: oggi questo simbolo è più forte rispetto alle elezioni che più gli interessano.
Una nota estetica. L’alta presenza femminile ha ingentilito l’aria: non c’era in sala il solito odore (puzza?) delle assemblee politiche (non ho mai capito perché l’impegno politico debba necessariamente bisticciare col deodorante), ma una bella atmosfera profumata, si poteva passeggiare e sentire diverse fragranze, ci si sentiva a posto, puliti, invogliati a fare. C’era molta borghesia cagliaritana: l’apertura e il bilanciamento moderato è nei fatti, ora arriveranno le sigle.
Il sardo È stato pubblicato il primo manuale moderno di linguistica sarda capace di confrontarsi con la lezione di Max Leopold Wagner. È il Manualetto di linguistica sarda di Giovanni Lupinu. È gratis (basta cliccare su Formato PDF), tutti possono scaricarlo e leggerlo.
Si articola in tre parti: Dal latino al sardo; La lingua; La lingua e le vicende storiche. Seguono due approfondimenti sui Gosos e sulla Carta de Logu e un’antologia dei testi.
È un’opera finalmente completa, matura, giustamente di sintesi come devono essere i manuali, capace di intersecare lo sguardo diacronico della storia della lingua e dell’etimologia, con quello sincronico della struttura della lingua, dell’articolazione e del contatto delle diverse varietà. Un punto di riferimento per studiosi, insegnanti, appassionati e studenti, libero da faziosità accademiche, da pretese ideologiche, da militanze politiche. Il libro è pubblicato nella collana di UNICApress che io dirigo.
La trattativa Mario Mori, il generale dei carabinieri fondatore dei ROS ha due libri in distribuzione in questo scampolo del 2023: M.M. Nome in codice Unico, per i tipi de La nave di Teseo e La verità sul dossier Mafia-Appalti di cui è coautore il capitano De Donno.
Adesso che i tribunali hanno definitivamente smontato la teoria della cosiddetta trattativa, cioè l’idea di una trattativa di uomini dello Stato con la mafia per un disegno contro lo Stato, si comincia a diradare un polverone che ha coperto molte inefficienze giudiziarie e investigative ed è dunque possibile riconoscere, invece, i sicuri e terribili movimenti di sapientissime mani politiche.
Questi libri vanno letti con quelli pubblicati negli anni dai familiari del giudice Borsellino. Ci vuole pazienza, ma poi si capisce tutto.
Tanto parlare tanto scrivere, è ora di giocare, ma in quale campo? Quello Largo si è ristretto, quello Progressista ridimensionato….la mia paura è che rischiamo di giocare sempre in trasferta….Senza allenatore.
@Marco
Piero Melati, Paolo Borsellino – Per amore della verità, con le parole di Lucia, Manfredi e Fiammetta Borsellino, Milano, SPerling & Kupfer, 2022, 20 euro.
Paolo dixit:
“Com’è che non si chiede conto alla Todde dei provvedimenti da lei votati del primo governo Conte, quello dei respingimenti del ministro Salvini?
Soru con la Lega di Salvini non ha mai governato, la Todde sì.”
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Paolo, la Todde nel governo gialloverde, Conte I,
non poteva votare una mazza perché non ne faceva parte
ed anzi, allora, non era neppure parlamentare !
La Todde, dopo aver fatto parte del governo Conte II,
quello del PNRR e della lotta alla Pandemia, è stata al governo,
pure con Salvini, ma solo nel Governo Draghi
di larghissime intese insieme all’allora partito di Soru.
Stentiamo a trovare una dichiarazione dell’allora europarlamentare (dal 2014 al 2019)
del PD Soru, sulla politica nazionale di tutti i governi che si sono successi
negli ultimi anni.
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” Il 25 febbraio 2021 viene indicata come viceministra dello sviluppo economico nel governo Draghi, nominata dal Consiglio dei Ministri il 1º marzo, dopo essere stata sottosegretario di Stato al MiSE dal 16 settembre 2019 al 13 febbraio 2021 nel governo Conte II, mantenendo l’incarico di viceministra fino al 22 ottobre 2022.”
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Tutti possono sbagliare, ma ti ringrazio nuovamente per lo spazio di democrazia
e confronto che stai garantendo con il tuo sito.
Sono d’accordo con Laurentium.
Personalmente, spero che i miei dubbi non diventino certezze. Di tutta questa vicenda ingarbugliata a sinistra, mi è chiaro solo che è stato ed è un errore non fare le primarie. Questo sarà lo spartiacque tra chi andrà a votare e la nomenclatura PD. Di Soru apprezzo il pensiero in campagna elettorale, ma spesso questo non coincide con le azioni da eletto. Un dualismo il suo, che lascia l’amaro in bocca. Quando parla vorresti abbracciarlo, salvo odiarlo per arroganza, solitudine nelle decisioni ,poca propensione alle critiche, poca empatia. Magari è cambiato. La candidatura mi lascia molti punti interrogativi ,considerato che è in politica da 20 anni e qui nell’isola a parte il PPR (sempre sia lodato) non ricordo altri successi: il suo attuale progetto è per la Sardegna o per Soru? Ha una genesi che muove dalla presa di coscienza che solo in Sardegna e nei Sardi (non a Roma) c’è la soluzione ai problemi o trattasi di ripicca per chi lo ha escluso dai giochi? Se dovesse perdere, prenderà comunque le redini dell’opposizione e lavorerà per costruire un alternativa a lungo termine e credibile? Vuole realmente un partito indipendente ,che decida in Sardegna per i Sardi, realmente slegato da Roma e che duri nel tempo (non lo spazio di un’elezione vedi “Progetto Sardegna”)?
Non è più tempo per gli esperimenti, stiamo affondando e se non impariamo a nuotare da soli, nessuno verrà a salvarci.
Buon giorno. Apprezzo la magnificenza con cui ha incensato il nostro.
Ora bisognerà ottenere la cosa più facile per poter governare: prendere dai Sardi i voti necessari.
È vero che la damnatio memoriae è sempre in voga ma se oggi, per esempio, la sanità non esiste più è grazie alla sapiente opera dell’ex governatore che, dopo la sciagurata modifica del titolo V voluta dal suo partito, iniziò una martellante azione di distruzione della già precaria sanità pubblica in contemporanea a quella privata. Con il risultato che oggi TUTTA la sanità è in mano ai potentati che ci tengono in ostaggio e che se vuoi vivere devi pagare profumatamente.
E il famoso “panino sardo” (di cui vaticinava a Videolina durante il confronto tv Vs Mauro Pili) ancora non si è mai visto.
Cosi come tutte le altre balle che sparo’ a raffica. Saluti.
Gentilissimo Professore, quale libro consiglierebbe riguardo quelli scritti dai familiari di Borsellino? La ringrazio anticipatamente
https://www.vitobiolchini.it/2023/11/12/renato-soru-in-campo-ventanni-dopo-senza-pudore-come-se-niente-fosse/
Difficile credere a chi ha preso decisioni poco sagge nel passato.
Vedo che, in mancanza di un luogo di dibattito dentro il Pd, anche coloro che dissentono da Soru usano questo sito per discutere. Inviterei alla par condicio: se Soru non è un verginello della politica, non lo è neanche la Todde. Com’è che non si chiede conto alla Todde del disastro della politica energetica del Governo Conte, quella politica che ha incentivato il sacco della Sardegna? Com’è che non si chiede conto alla Todde di essersi candidata, col sistema dei parlamentari nominati, a fare il deputato per poi tradire questo mandato e farsi designare, sempre con la nomina, candidato presidente? Com’è che non si chiede conto alla Todde del giustizialismo immondo del ministro Bonafede e dei suoi provvedimenti? Com’è che non si chiede conto alla Todde dei provvedimenti da lei votati del primo governo Conte, quello dei respingimenti del ministro Salvini? Soru con la Lega di Salvini non ha mai governato, la Todde sì.