Io ieri ero lì, al teatro Doglio (non c’ero mai entrato e mai ci tornerò, perché la proprietà è russa e i Russi hanno aggredito gli Ucraini, e la gestione è di un management che non ho per niente apprezzato quando ci fu la mediazione tra la Regione e il Gruppo Marcegaglia per restituire l’Arsenale de La Maddalena alla Regione).
Oggi La Nuova Sardegna fa una cronaca onesta della giornata, L’Unione no, fin nel titolo, dolosamente studiato per non pronunciare il nome di Soru e per mettere in evidenza che adesso il Centrosinistra ha due candidati (manco fosse la novità) e non invece che ieri è stata la giornata importante di uno dei due.
Prima le sensazioni e poi i pensieri.
Organizzazione non di partito.
Un pubblico enorme, significativo, impressionante.
Molte donne, moltissime.
Molto Pd, quasi tutto Pd. La base del Pd sta con Soru più di quanto pensino i dirigenti del Pd.
Interventi: ottima Romina Mura. Nessun discorso da moglie offesa che chiede al marito fedifrago di tornare a casa. Invece, un classico discorso da donna di sinistra, giusta, dura, di quelle che sanno menare in parole e opere e che, anche quando ti baciano, non sai se ti stanno mordendo o desiderando; un discorso chiaro, logico, conseguente.
Sotto tortura Massimo Zedda, che ha fatto la parte del fratello della moglie offesa, che dice al cognato (cioè al Pd) quanto è imbecille, ma che cerca in tutti i modi di salvare il matrimonio, pur essendo chiaramente dalla parte della moglie.
Soru: emozionato, determinato, lucido, ottimo, con gli obiettivi giusti nel mirino, con la consueta retorica semplice nelle forme e ad accumulazione progressiva nei contenuti. Forse con qualche minuto di troppo, ma teniat gana de narrere pro no gherrare.
È uscito dall’angolo. Ha un progetto. Voleva una verifica di esistenza in vita del suo mondo; voleva esplicitare il percorso e verificare il consenso; ha avuto entrambe le cose in una forma molto consistente.
C’erano gli indipendentisti di Liberu che hanno fatto bene a affidarsi a Giulia Lai e non a un classico barbuto: piaccia o non piaccia, Liberu sta uscendo dalle secche dell’estremismo. C’era Gavino Sale.
C’era +Europa che sta facendo un investimento giustissimo per le europee: oggi questo simbolo è più forte rispetto alle elezioni che più gli interessano.
Una nota estetica. L’alta presenza femminile ha ingentilito l’aria: non c’era in sala il solito odore (puzza?) delle assemblee politiche (non ho mai capito perché l’impegno politico debba necessariamente bisticciare col deodorante), ma una bella atmosfera profumata, si poteva passeggiare e sentire diverse fragranze, ci si sentiva a posto, puliti, invogliati a fare. C’era molta borghesia cagliaritana: l’apertura e il bilanciamento moderato è nei fatti, ora arriveranno le sigle.
Il sardo È stato pubblicato il primo manuale moderno di linguistica sarda capace di confrontarsi con la lezione di Max Leopold Wagner. È il Manualetto di linguistica sarda di Giovanni Lupinu. È gratis (basta cliccare su Formato PDF), tutti possono scaricarlo e leggerlo.
Si articola in tre parti: Dal latino al sardo; La lingua; La lingua e le vicende storiche. Seguono due approfondimenti sui Gosos e sulla Carta de Logu e un’antologia dei testi.
È un’opera finalmente completa, matura, giustamente di sintesi come devono essere i manuali, capace di intersecare lo sguardo diacronico della storia della lingua e dell’etimologia, con quello sincronico della struttura della lingua, dell’articolazione e del contatto delle diverse varietà. Un punto di riferimento per studiosi, insegnanti, appassionati e studenti, libero da faziosità accademiche, da pretese ideologiche, da militanze politiche. Il libro è pubblicato nella collana di UNICApress che io dirigo.
La trattativa Mario Mori, il generale dei carabinieri fondatore dei ROS ha due libri in distribuzione in questo scampolo del 2023: M.M. Nome in codice Unico, per i tipi de La nave di Teseo e La verità sul dossier Mafia-Appalti di cui è coautore il capitano De Donno.
Adesso che i tribunali hanno definitivamente smontato la teoria della cosiddetta trattativa, cioè l’idea di una trattativa di uomini dello Stato con la mafia per un disegno contro lo Stato, si comincia a diradare un polverone che ha coperto molte inefficienze giudiziarie e investigative ed è dunque possibile riconoscere, invece, i sicuri e terribili movimenti di sapientissime mani politiche.
Questi libri vanno letti con quelli pubblicati negli anni dai familiari del giudice Borsellino. Ci vuole pazienza, ma poi si capisce tutto.
Certo che presentare la propria candidatura a Palazzo Doglio che è il punto di ritrovo di quella Cagliari tanto ricca quanto lontana dai bisogni dei sardi comuni non lascia presagire nulla di buono. Senza contare che la proprietà di quella struttura che ha letteralmente privatizzato un bene pubblico è alquanto discutibile. E non mi si venga a dire che si sta guardando il dito e non la luna perché in politica questi sono dettagli che contano eccome. Per il resto qualcuno avrà mai il coraggio di chiedere conto a Soru che, ricordiamocelo, è stato l’europarlamentare italiano più assenteista della sua legislatura, cosa ha fatto per garantire il diritto alla mobilità dei sardi, proprio in quella sede dove sostanzialmente si decidono le regole di mercato del trasporto aereo? Non per altro, ma dal 2004 ad oggi sono passati 20 anni in cui Soru non se n’è rimasto con le mani in tasca, ma è stato uno dei protagonisti indiscussi degli ultimi 20 anni, tant’è che ci si dimentica che la stessa elezione di Comandini è stata decisa anche dal sostegn0 dei soriani (roba avvenuta a febbraio scorso, mica 10 anni fa eh)?
I progressisti invece cercavano solo la scusa per abbandonare la barca PD-5Stelle e poter correre a Cagliari da soli per poter arrivare al ballottaggio dove avrebbero la vittoria garantita, altrimenti come si spiega il loro doppiopesismo? Nel 2019 la scelta di Zedda candidato presidente senza primarie andava bene e ora no? Perché abbandonare la coalizione di centrosinistra per le mancate primarie per poi andare ad appoggiare una candidatura autoimposta?
Io spero solo che tutto questo teatrino sia funzionale a fare in modo che si arrivi ad una candidatura di compromesso col csx (magari Milia?), perché se così non fosse allora ci meriteremmo giustamente altri 5 anni di Solinas o Truzzu.
Veramente chi ha brindato con Solinas in questa legislatura sono stati altri. Ci lasci combattere, con mille dubbi, ma almeno con una speranza.
Ecco, sono d’accordo. Se il Pd facesse le primarie sarebbe tutto più chiaro e più giusto.
Immagino i brindisi alla cena a casa Solinas ieri sera. Come al solito, la sinistra tafazziana si specchia nella ‘borghesia cagliaritana’. E, come al solito, perde. E alla fine, sotto sotto, credo che sia pure felice di perdere.
Gentile professore, non nego a Romina Mura il diritto di essersi rotta sinceramente le scatole, ma la conosco e so quanto sia stata abile in passato a destreggiarsi negli astrusi equilibri del PD. Niente di male, chiaramente, ma non è mai stata una sprovveduta, quindi dove voglia andare a parare uno se lo chiede.
Per il resto, possiamo evitare di pensare male, ma sarebbe meglio darci una mano, per esempio subordinando senza cedimenti la riapertura al Pd alle primarie. I tempi tecnici, volendo, ci sono. Nell’autunno 2012 il Pd organizzò velocissime primarie interne, proprio quelle che segnarono l’ascesa di Romina Mura. Poi Letta e Bersani se ne infischiarono di qualche risultato e imposero d’autorità la ricandidatura di Francesco Sanna…
Caro Prof.,in premessa per quel che conta, volevo esprimerle il mio apprezzamento e soddisfazione perché vedo la sua notevole cultura umanistica dirigersi verso il Pragmatismo di soru ( nn voglio certo dire che lei nn abbia pragmatismo e soru nn abbia di cultura umanistica…ma), e soprattutto leggere le sue parole cosi precise che da un po’ di tempo vanno al servizio dell un’unione e creazione di un Nuovo Fronte per la rinascita della nostra terra.Grazie.
Dall’ altra parte succede questa cosa incomprensibile per chi cerca di ragionare.I pentastellati alle politiche erano dati per finiti ma grazie al super bonus e reddito di cit (mi viene mal di testa solo a nominarli) sono diventati la prima forza del sud (gratuitamente)
Questa armata che aveva lasciato sul campo più di 6milioni di voti e miliardi di debiti sulle spalle di tutti noi ,ora vogliono dettare l agenda (sempre gratuitamente).Nel frattempo però si sono organizzati con l avvocato delle popolo a distribuire incarichi di ogni genere ai sottoposti trombati e i rimasti senza incarico, coram pupulo sbraitano contro meloni etc etc ma in camer caritatis ci fanno affari ( sempre gratuitamente)
Ecco.Mentre il pd con la sua eterna vocazione kamicaze si appresta ad evaporare conte sempre gratuitamente si appresta a fare un Opa all ex partito dei riformisti di sinistra un partito populista/trasformista il tutto con l approvazione dei grandi strateghi :boccia franceschini orlando provenzano etc ricordiamo a tutti il favore fatto all elezione dell ormocromata dai grillini,ora anche i buoni e bravi dirigenti del pd sardo fanno parte di questo giochetto.
Del perché in Sardegna quelli in buona fede e buona volontà che si riconosco in un idea di riformismo progressista e autonomista non vedano questa enormità resta un mistero.
Su una cosa, però, L’Unione Sarda vede bene, al di là dell’approccio e perfino dell’intitolazione che sono, almeno in parte, distorcenti e strumentali. Ovvero, che Soru ed i Progressisti, per voce di Zedda, non hanno detto la stessa cosa su eventuali strade di ricomposizione (posto che ancora abbia senso parlarne). Soru dice che la scelta deve essere portata innanzi all’elettorato e che si atterrà al suo responso. Tradotto: servono le primarie punto e basta. Zedda dice invece “si riapra il confronto”. Ma questo ha un quid di ambiguo perchè riaprire il confronto (incontri tematici, con categorie, ecc) non significa necessariamente fare le primarie.
Ho ancora un residuo d’impressione che i Progressisti cerchino nuove condizioni per rientrare magari con qualche sofismo. Soru invece chiede il rispetto di un metodo che restituisca ai sardi la dignità di autodeterminarsi.
Fabio, fai pure, ma io che l’opposizione a Sancho l’ho fatta, posso testimoniare di fronte a chiunque che il Pd non l’ha fatta. Quindi, voti pure Pd ma non con questo argomento.
Mi scusi Marius, ma io, che pure ho frequentato la politica e le istituzioni, non sono mai riuscito a immaginare architetture predittive così ardite e retropensieri così complessi. Soru è in campo e non si sposterà se non dinanzi a una gara tra candidati. La Mura ha scelto tagliandosi un po’ dietro i ponti, perché non riconoscerle il merito della sincerità? Non lo capisco.
Rivoluzione gentile col freno a mano tirato?
Massimo Zedda è un frontista accanito, si sa, uno che crede che la distinzione destra/sinistra non sia un residuato novecentesco, ma una necessità tuttora attuale. E in questa svolta sembra crederci poco, auspicando fino all’ultimo che le cose si ricompongano con la “ditta”, col PD che, anche così malridotto dalla pessima segreteria di Elly Schlein, resta un faro per coloro che ancora credono in queste cose del secolo scorso.
Ma lo stesso Soru continua a tenere la porta aperta fino all’ultimo, giungendo al punto di non dare per assodata la sua personale candidatura, e affermando che ci sono sindaci e altre persone valide che potrebbero svolgere tale ruolo. Non la Todde s’intende. Un viatico per Graziano Milia o per qualche giovane sindaco, come l’iglesiente Mauro Usai?
C’è l’impressione, che spero sia fugata dalle prossime mosse, che questa non sia una “rivoluzione”, quanto una complessa manovra di palazzo, resa necessaria dalla natura antidemocratica e schizoide di questo sistema elettorale, e anche la presenza di Romina Mura, persona con uno straordinario “senso del piazzamento” (il modo in cui riuscì a vincere le primarie del PD nel 2012 e quindi venire eletta in parlamento col Porcellum, destreggiandosi abilmente tra vari capicorrente grazie alla doppia preferenza di genere, meriterebbe di essere studiato nelle facoltà di scienze politiche) rischia di confermarlo. Non è una persona che si trova dove c’è aria di incertezza. O è sicura della vittoria dello schieramento alternativo, oppure sa già che alla fine si ricomporrà tutto, e magari chissà, invece di un sindaco verrà riproposta una ex sindaca (lei è stata per un decennio circa validissima sindaca di Sadali).
Se dovesse finire così, con un pateracchio con PD, grillini e dintorni e non già, come nel 2004, loro che vengono a Canossa da Soru, il sapore francamente sarebbe, appunto, quello di una manovra di palazzo, e queste mosse lasciano in giro morti e feriti quanto al residuo credito nelle elezioni e nella politica da parte della gente comune. Ricordiamoci di Renzi, che si credeva un novello Machiavelli e che a forza di tatticismi si ritrova con un partitino del 2 per cento, meno degli estremisti di Fratoianni e Bonelli e perfino di ItalExit di Paragone, dovendo pregare Sua Altezza Reale Mohammed Bin Salman, principe della Corona di un regime liberalissimo (altro che la Russia!), di dargli ancora un po’ di spazio.
Ovviamente, spero di essere smentito dai fatti.
antonio:
“gli argomenti usati sul discorso romano con le scelte calate dall’alto e imposte che possono essere utili per il livello nazionale sono logori. Situazioni andate sempre bene in passato…”
non per me. e credo di non essere proprio solo solo
Voterò Soru a patto che qualcuno mi descriva quanto lui ha fatto negli anni della devastazione sardo – leghista. L’elettore bue non si è minimamente accorto della sua presenza. L’elettore informato… neanche. Il malato curato a Milano… neppure. Le aziende rovinate dal costo dei trasporti lo hanno perso dai radar. Turismo.. assente ingiustificato. Attività imprenditoriale: attivissimo per se stesso e non per tutti. Uomo di grandi idee ed ideali…….. per chi? . In mancanza di risposta a queste domande e su quanto Soru ha fatto per me e per la Sardegna negli ultimi anni, non un ventennio fa ed impaurito da altri 5 anni di Sancho (Soru evidentemente non lo è), memore di come il suo mentore Renzi sia già riuscito a fare danno in Sardegna riuscendo a far eleggere un senatore di destra nel sassarese pur di non aiutare un suo avversario del PD (lo stesso non dispiacebbe a Soru che succedesse alle regionali per Il Presidente? ) penso voterò PD.
Franco, io che con Soru ho avuto più di uno scontro, sono molto legittimato a dire che con lui sai chi hai davanti, con il caravn serraglio che si porta dietro la Todde non sai mai chi hai dietro. Chiarisco il quadro per fratel molente!
Gentile sig.ra Fulgheri, tra di voi chi? Io non sono mai stato iscritto al Pd. Non sono in campo. La democrazia è competizione e scelta. Posso capire che la competizione non piaccia, ma capisco meno che si voglia discutere pensando di prescinderne.
Quanto voto PD e’ con Soru? L’impressione dalla platea del Doglio e’ la meta’ e forse di piu’. Il voto M5S e PD non e’ sommabile e questo e’ stato sottovalutato all’inizio perche’ meno percepibile ma poi e’ diventato piu’ percepibile. Chi ha gestito la partita si e’ dimostrato non in grado di gestire questa fase perche’ ha dimostrato di non andare oltre la cinta daziaria cagliaritana sensibile alle richieste d’oltremare. Non ha ascoltato chi lo ha messo in guardia ed ha ascoltato chi lo ha portato sulla cattiva strada. Sono i soliti metodi di scodellare solo alla fine le decisioni prese altrove facendosi forza di un accordo romano, non calato in Sardegna, dove molti elettori gia’ sanno che la Sardegna e’ un mero territorio dell’oltremare, ma non vogliono essere complici di queste logiche. Chi ha pensato che Roma fosse sufficiente come supporto per vincere e’ rimasto solo nel presepio anche perche’ ha snobbato e preso a calci sugli stinchi chi anche in Sardegna e’ collocato ad una spanna sopra certi leaders nazionali. Cosi’ a Natale PD e M5S inizieranno a cercare invano sia Gesù Bambino che i pastorelli. Il loro terrore e’ che Soru male che vada esca secondo e se andra’ bene vinca e cosi’ molti dovranno trovarsi un impegno politico fuori dal Territorio d’Oltremare italiano. La nomenclatura del centro sinistra e’ gia’ presa dal panico e rischia di essere come il topo sprovveduto che si e’ accomodato da solo nella trappola dove lo attende un inopinato bagno di acqua bollente lanciato dagli elettori. Il Centro Destra e’ strasicuro di vincere e come l’operaio anziano che e’ troppo sicuro di se’, e’ piu’ soggetto ad infortuni sul lavoro. Infine godiamoci finalmente l’apertura del recinto della mandria di bufali imbizzarriti che fino ad ora non erano mai entrati nella platea elettorale e cioe’ il 28% dell’elettorato che vuole l’indipendenza della Sardegna e che oggi contrariamente al passato hanno la prima occasione per marciare un’unica direzione. E pro concruire in Limba Sarda Comuna, tzertos chi non faeddant in sardu, ne mai lis est interessadu a si l’istudiare, devent ischire ca unu contu si lu faghet s’ainu e un’ateru contu si lu faghet s’ainàrgiu.
Professore, non voterò la Todde sperando che ci sia un’alternativa… Come ho già detto, se l’alternativa è Soru, poiché appunto ricordo benissimo quali leggi (le poche non bocciate dalla Corte costituzionale) ha “partorito“ durante il suo mandato e ricordo anche la sua prepotenza e arroganza, non lo voterò ma sceglierò chiunque non sia sardo leghista né meloniano. Sperando di avere un’alternativa. Perché io andrò comunque a votare e non mi sono mai astenuta dal farlo. Mi auguro di averne la possibilità anche stavolta.
Credo che finalmente si possa aprire un discorso tutto sardo, azzardo a chiamarlo SARDISTA!
Chissà
A innantis e Fortza paris!!
Beh almeno adesso si gioca a carte scoperte in cui i due candidati hanno mostrato la vera natura degli obiettivi personali da raggiungere.
Ieri non sono riuscito ad essere presente in sala ma ho potuto vedere online l’evento.
L’intervento di Soru se devo essere onesto mi ha fatto tenerezza nel suo modo di parlare e cercare le parole, specialmente nel come sia rimasto offeso di quanto accaduto e delle modalità, come pure il ricandidarsi dopo aver parlato con amici per dare una spallata più forte … più per ripicca di quanto accaduto che per convinzione di vincere.
Gli argomenti usati sul discorso romano con le scelte calate dall’alto e imposte che possono essere utili per il livello nazionale sono logori. Situazioni andate sempre bene in passato, oggi sarebbero la ragione di far perdere le elezioni a favore del centro destra.
Siamo sempre ai personalismi, all’inizio sono tutti santi poi dopo le elezioni viene fuori la vera natura delle persone.
Infine riguardo i discorsi degli alti obiettivi da raggiungere , il risultato sarà quello di alcuni e pochi consiglieri. Soru sarà in primis in opposizione ed irrilevante ai fini degli alti obiettivi dell’incontro di ieri.
Qualcuno disse: Non si dimentichi mai che si è eletti per operare; e non si opera per essere eletti.
A me pare che Renato Soru, sotto l’aspetto dell’approccio alla politica ed alle persone che ne animano il dibattito, in questi numerosi confronti, stia dimostrando un atteggiamento, molto disponibile e di ascolto sincero. E che in questa esperienza, abbia maturato e stia proponendo un idea di Sardegna ed un progetto politico che la riguarda e ci riguarda di spessore e in gran parte chiaro e condivisibile nei suoi punti di forza. Personalmente dell’incontro di ieri, mi è rimasta impressa la frase …”e al diavolo gli equilibri nazionali…” , che è esattamente ciò che tutti dovremo contestare, quando si tratta di programmare, valorizzare e difendere gli interessi dei sardi e della Sardegna!
È sempre più attuale…Meglio Soru……
Dialogare tra la Mura e la Todde potrebbe portare a una soluzione. .
Soru …. NO
(su molente sardu lu…(omissis) una borta solu !)
Non mi intendo di politica ma ho le mie idee da sempre ” sinistra” ma quella che interroga il popolo ne tiene conto e ne porta avanti le richieste e prova a portarle avanti per il bene e benessere di tutti …. questo sipario che si delinea e’ già una sconfitta …lotte tra di voi…. Ci vogliono persone che ” insieme” portano avanti il bene comune anche sacrificando il proprio “io” …. è una considerazione chiamiamola ….terra terra .
Soru, divisivo?
Chi lo ha detto dopo che ha messo allo stesso tavolo i filoputiniani di Liberu ed turboatlantisti filo israeliani di +Europa.
Daje!
Signor Dante, ricordo anch’io. Ma tra chi si mette un po’ di cenere in testa e si corregge ma sa difendere la Sardegna e chi invece fa i concorsi per gli amici, nomina dirigenti quelli che non hanno i titoli per farlo, io prefersico sempre i primi.
Signor Pinna, se ho irritato la sua sensibilità me ne scuso. Tuttavia, mi pare che più delle mie parole hanno potuto le sue ostilità, che rispetto e che non voglio intaccare. Sugli odori: body shaming mi pare troppo e sull’equivalenza deodorante=snobismo sono completamente in disaccordo. Il progetto non è Progetto Sardegna, è vero. È più ambizioso.
Signor Emilio, con questa logica mi viene da chiederle: e chi votava Dc quando la Dc proteggeva la mafia, ha invece diritto di parola? Forse dobbiamo avere un atteggiamento più sereno con la storia.
Strano, signor Aresu, anche io dopo sono andato a cenare in una casa e la situazione era invertita. Anzi, le dirò di più, vi era qualcuno che era stato contattato per candidarsi con la Todde e che adesso, vedendola perdente e iscritta alla nomenclatura Pd, ha detto di non essere più disponibile, proprio perché aveva la certezza matematica e politica della sconfitta della Todde, mentre intravvedeva nella proposta Soru un progetto politico che in ogni caso attecchirà. Io credo che la dirigenza Pd sia contro Soru, la base sia con lui.
Chi ha ricoperto ruoli di responsabilità nei partiti
eredi del PCI dovrebbe chiedere scusa e tacere
Emilio
Caro professore, a me per la prima volta il suo articolo sembra in difesa. Esordisce con il “mai più” per il teatro che ha tanto criticato in questi anni di opposizione senza pietà. Poi descrive la Mura da excusatio non petita, ma se legge casteddu online lei è molto meno delicata di lei nel dichiarare “allora mi porto via il pallone”. Che poi ad uno sguardo superficiale è lo stesso schema politico di Soru e Zedda, la strategia del “allora non ci gioco piu”. Scusi la superficialità di analisi da ragazzini di “biginau e susu”, ma i tempi e i modi fanno, aimè, apparire questo all’esterno. Devono adeguare la comunicazione. Infine, questa storia degli odori è bruttina, me lo consenta, non adatta a lei, neppure così romanzescamente raccontata. Sa di body shaming e non aiuta le punte di diamante della neonata coalizione che, al contrario, devono liberarsi dell’aurea da snob che li contraddistingue e tornare alle loro origini popolari e barbaricine che tanto ostentano. A meno che non siano convinti che si vinca con la borghesia cagliaritana e qualche imprenditore della sanità a supporto. In ogni caso, la triste realtà è che la gente comune sta da altre parti, e sempre piu vicine a destra. Questa operazione non è Progetto Sardegna nei tempi, non lo è nei modi, non lo è nelle persone, e a mio modesto parere, non lo è negli intenti.
A me è sufficiente ricordare che sotto il governo Soru fu varato un Ppr ben rispettoso della Sardegna talmente rispettoso che stanno tentando in tutti i modi di demolirlo
Meno male che la Consulta c’è
Signor Piras, ho l’impressione che lei non abbia più fiducia in alcuna politica. Nessuno avrebbe i requisiti per nessuna funzione perché lei non sembra credere più a niente. Che senso ha, allora, parlare tra noI?
Beh, mi perdoni, il progetto Soru è più ordinato delle sue ipotesi. Fino ad oggi gli imbarchi sono stati fatti altrove.
Siamo punto e a capo! Dopo quasi 20 anni (periodo 2004/2009) oggi siamo di nuovo a Soru. Bel risultato!
Viviamo in uno de posti più belli del pianeta ma la soluzione della classe politica, che in questi anni ci ha governato e che purtroppo abbiamo votato, rimane solo una: “ Soru”
Non sono uno di destra, odio visceralmente le trasse di questa centro destra becero. Non ho mai amato né condiviso le idee dei 5 stelle; li ritengo dei populisti incapaci di governare. Il Pd è peggio del gattopardo, pensano solamente a detenere un pochino di ciò che rimane del potere di quello che furono i loro partiti di origine. Indipendentisti mai pervenuti, dispersi in mille galassie e presuntuosi che pensano di conoscere a tavolino cosa serve a sardi. Il problema loro è che pensano a tavolino …
Ebbeni si… nuovo giro nuova corsa… si torna a Soru
Cinepanettoni… La coerenza in politica non paga .. spesso i progetti politici se pur validi , si sposano per necessità personali in uno scambio che è semplicemente matematico …. Si corre il rischio di imbarcare chiunque ( anche parti dell’ attuale maggioranza) l’importante è che remi e poi si vedrà … In questo senso il progetto Soru non può considerarsi una novità del panorama politico Sardo ….
Buongiorno, ieri ero presente al teatro, nel loggione si mette a dura prova la schiena. La figura di Soru è divisiva, personalmente continuo a credere nel suo desiderio di una Sardegna migliore, anche nel suo patimento per quello che potrebbe essere e purtroppo non è. Dopo sono stato ad un incontro con amici, inevitabilmente a cena si è parlato delle prossime elezioni. In sintesi nel gruppo sono, al momento, in netta minoranza, voterò convintamente la proposta di Soru. La maggioranza dei presenti alla chiacchierata, votera’ la lista della Todde per paura della vittoria di Solinas, se sarà lui il candidato… comunque per paura della destra.
Se fosse veramente Renzi il riferimento politico nazionale di Soru sarebbe un bel segnale e sarei ancora più convinto a votarlo
Condivido al 100% quanto scritto da Maninchedda , la strada giusta è stata imboccata ,non sarà facile ma se la sinistra ” quella di schlein e conte ” dovesse ravvedersi , può unirsi al drappello costituente e sarà vera politica !!! Grazie ancora a Maninchedda per i suoi appunti incisivamente veri ed anche coloriti
Io credo che sia una delle solite accozzaglie, fatta da qualcuno che sto cercando di capire, per mandare avanti dei progetti non per la Sardegna ma per il solito padrone di turno che poi mettere in campo i suoi interessi e non certamente quelli del popolo.
“A volte ritornano”…….e non credo che sia un bel momento. Soru aveva dei funzionari regionali la stessa idea di Brunetta, testualmente all’hotel mediterraneo……”mene bastano 400 di voi”. Salvo poi infarcire la Regione di migliaia di partite IVA a 1000 euro al mese ed aver inaugurato l’uso della modulistica come strumento di lavoro……ci detestava proprio. Competenze, esperienze, aspettative, tutto appiattito da schemi preordinati. Un esercito di imbelli.
No Giaime, nessuna offesa e me ne scuos. Tuttavia Renzi e Soru sono cose diversissime. Sulle riforme del lavoro di renzi sono della sua stessa opinione. Su Soru del 2004, luci e ombre. Su Soru 2024 ripongo una pseranza di maturità in più.
Quindi, signora Vera, lei accondiscende al calcolo di chi ha negato le primarie, tirato a lungo le trattative, per imporre infine un candidato, pur riconoscendo questo candidato indigeribile. Logicissimo.
Mi dispiace leggere certi commenti. Disposti a tapparci il naso, disastri del governo Soru. Inaccettabile. Se errori sono stati commessi sono stati sicuramente in minor misura rispetto ai benefici tratti dalle coraggiose riforme, dico riforme, attuate in quegli anni. Un programma politico ambizioso, sardo, che altri ci hanno invidiato. Non è stato completato, peccato.
Ma tapparci il naso significa non essere convinti innanzitutto.
Ma mi scusi, chi sono gli attori dei cinepanettoni?
Soru è stato negli ultimi decenni l’unico a avere una visione identitaria moderna della nostra isola… Oggi rischia di riproporre un remake con attori che sino a ieri recitavano solo cinepanettoni . La regia è una , ma servono i numeri a costo di imbarcare sigle e persone che hanno già fatto in negativo la storia miserevole della politica isolana … Insomma, nulla di nuovo all’orizzonte…
Ci sarei voluto essere ma non ho potuto. La mia prima fonte sarà un quotidiano locale con la speranza che riporti fedelmente cosa è stato e di cosa si è discusso.
Mi stupisce piuttosto che ancora oggi ci sia qualcuno, o forse più, che si chiede ancora se ci sia veramente la necessità di rompere il fronte del csx. Beh, visto quanto avvenuto sino ad oggi un sussulto di orgoglio lo vogliamo dimostrare o dobbiamo ancora una volta restare allineati e coperti per ordini dall’ alto?
Una sconfitta elettorale preannunciata? Non credo.
Per carità. Mai più Soru. Noi che l’abbiamo subíto (e uso il plurale perché siamo in tanti a pensarla così) non gli daremo un’altra occasione. Nonostante l’alternativa imposta da Roma non sia esattamente ciò che ci aspettavamo e che meritiamo dopo questi anni di “esequie solenni” della Politica. Il nostro sarà un voto “”contro” perché non abbiamo alternative per votare a favore di qualcuno, visti i candidati. Ma di sicuro Soru non è un’alternativa. E se lui fosse l’unica opzione, voteremo chiunque, non lui. Ma sempre “contro”, tappandoci il naso per l’ennesima volta.
Non offenda professore, nessun drink di primo mattino. Qualcuno vuole ricordare il Soru del 2004. Non dimentico il segretario del PD renziano Renato Soru ai tempi della devastazione del diritto del lavoro e delle riforme costituzionali che oggi piacciono ai fascisti. Renzi e Soru stessa pasta: io sono io e voi non siete un ca….
C’è poco da girare, finalmente un progetto con testa e gambe nell’isola.
Giaime, ma ha bevuto? Mi pare completamente fuori strada. Attenzione a girare dei film ambiziosamente neorealistici che però cozzano con la realtà dei rapporti in essere.
Che emozione.
Il nuovo progetto potete chiamarlo Sardegna Viva, tanto la matrice politica e lo sponsor di Soru è sempre l’amico fiorentino