di Paolo Maninchedda
Avant’ieri si è riunito su mia richiesta il Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino.
Questa la mia lettera di richiesta e questa la convocazione.
La riunione del Comitato si è svolta alla presenza dei membri di diritto (Assessori dell’Ambiente, dell’Agricoltura e dell’Industria; sindaco di Badesi) dei vertici di Abbanoa, dell’Assessorato dei Lavori Pubblici, dei vertici dell’Enas e della Protezione civile.
Il Direttore del Distretto idrografico ha illustrato la situazione dei bacini e quella delle emergenze idriche generate nei paesi alimentati da pozzi o serviti da reti inadeguate, rimarcando che in generale – fatte salve alcune eccezioni, è stata rispettata la programmazione dell’utilizzo della risorsa fatta dall’Autorità di bacino a gennaio. Le scorte sono quelle più o meno del 2004 e solo alcune situazioni sono in fase critica; in generale si sta in una soglia di allerta. Le difficoltà nascono, e sono già molto serie, nei comuni che si alimentano da pozzi e nei centri che non sono connessi con invasi ancora capienti.
Le situazioni più critiche si registrano nel bacino del Posada e a Sassari.
La situazione del Posada è complicata, rispetto al quadro comunque di assenza di precipitazioni, dalle verifiche da me richieste sulla tenuta statica della diga. Le perizie sono in corso come è in corso una stretta vigilanza dell’Enas rispetto alle scelte da fare per la sicurezza delle popolazioni e, secondariamente, per l’approvvigionamento idrico nell’imminenza (speriamo) di un’ordinata e non catastrofica stagione delle piogge.
Sul bacino del Liscia il Consorzio di Bonifica della Gallura ha da tempo fatto alcune proposte di medio periodo che l’Assessorato dei Lavori Pubblici ha sottoposto alla valutazione e validazione del Distretto Idrografico per poi proporre quelle ritenute tecnicamente valide a contrastare l’emergenza nel breve e a migliorare l’approviggionamento nel medio periodo, alla Giunta regionale per il finanziamento.
Per Sassari il cuore dei problemi sta intorno all’aumento di funzionalità di Truncu Reale e alla possibilità di approvvigionarsi dal Coghinas per le quantità necessarie.
La Giunta ha chiesto al Distretto, ad Abbanoa e a Enas di elaborare e validare amministrativamente le soluzioni tecniche necessarie a fronteggiare i diversi scenari possibili e di calcolare l’importo degli interventi necessari. Tra gli scenari, si è scelto anche di far valutare l’alimentazione da fonti montane oggi non ancora utilizzate. Le soluzioni sono tecniche; la responsabilità del reperimento delle risorse è politica.
Lunedì 19 il Distretto illustrerà le proposte elaborate e successivamente si cercheranno le risorse necessarie, si coivolgeranno gli enti locali e si andrà in Giunta con un programma tecnicamente validato e politicamente condiviso.