Questa è una storia dolorosa per i sardi, perché le cose che racconterò non sarebbero tollerate da una società non dico eroica, ma semplicemente civile. Invece, la Sardegna è precipitata in una condizione di assuefazione al peggio, all’ignoranza e alla mediocrità, che la rende capace di subire tutto, anche e soprattutto ciò che civile non è e non sa di non esserlo.
Un incontro infausto
Tutto inizia con un incontro definito ‘virtuale’ e da intendersi ‘on line’ tra il Comitato Domiciliare Covid 19, un’associazione privata che sta difendendo un determinato approccio farmacologico ai pazienti Covid non ricoverati, e una rappresentanza della Regione Sardegna e delle aziende sanitarie sarde così articolata: l’assessore della sanità regionale dottor Mario Nieddu, la consigliera regionale dottoressa Annalisa Mele, il dottor Luigi Cadeddu, responsabile Usca, il dottor Aldo Caddori, primario del Santissima Trinità di Cagliari, Roberto Perra, pneumologo, Goffredo Angioni, infettivologo, Sergio Babudieri, direttore delle malattie infettive dell’Aou di Sassari. Non sappiamo né il giorno né l’ora di questo incontro ma già si notano alcune assenze: non c’era il Direttore generale dell’Assessorato, non c’era il Direttore generale dell’Ats, non c’era il dottor Crisanti, a suo tempo chiamato come super consulente in grado di ‘coprire’ il disfacimento del comitato scientifico della prima ora.
Le mail per ordine assessoriale
In seguito a questo incontro, il 18 agosto u.s. il dott. Antonio Maria Soru, co-coordinatore del Cor.sa, la Centrale operativa per il coordinamento delle attività sanitarie e sociosanitarie territoriali previste nel piano regionale dell’emergenza Covid-19, inoltra alla mailing list dei medici di medicina generale distribuiti nel territorio sardo, questa mail:
«Buongiorno.
Su indicazione della Direzione Generale dell’Assessorato della Sanità si trasmettono in allegato i Protocolli di Terapia domiciliare Covid, affinchè le SS.LL. possano attivarli. Sicuri della consueta collaborazione, si porgono distinti saluti».
È un mail sibillina e astuta. Il co-coordinatore della Centrale operativa scrive di agire su ordine dell’Assessorato, come a rimarcare che non si tratta di una sua iniziativa e tanto meno della Centrale operativa anti Covid. Né pare proprorre i protocolli terapeutici che inoltra in allegato. Chiede invece che i medici li attivino come se si trattasse di protocolli decisi dalla Regione Sardegna.
Le prime reazioni
Immediatamente dopo l’invio delle mail, il sindacato dei medici di base di Oristano ha fatto notare che i protocollli indicati sono in contrasto con le linee ministeriali, giacché prevedono, tra le altre cose, l’utilizzo di integratori mai validati per uso terapeutico e a totale carico del paziente. L’assessore risponde che non si tratta di protocolli prescrittivi, ma di “un’arma in più messa a disposizione dei medici”.
Fermiamoci un attimo. Dagli atti forniti dall’assessore al dottor Soru, che poi li ha girati ai medici di base, a seguito dell’incontro con il Comitato Domiciliare Covid 19, è evidente che il Comitato si pone in posizione di contrasto con il Ministero della Sanità del governo italiano (che viene addirittura diffidato). L’assessore non può ignorare ciò che i suoi interlocutori non gli hanno minimamente taciuto. Quindi si ha a che fare con un assessore che dopo aver ricevuto un Comitato di medici in contrasto con il ministero, senza neanche un passaggio in Giunta, senza una verifica interna con altri specialsiti, senza una verifica col ministero, senza nulla, insomma, fa trasmettere da una mail istituzionale i protocolli terapeutici proposti dal Comitato stesso.
Io fossi in un Presidente della Regione con un minimo di senso delle istituzioni, (non certo nel presidente che si fa dire, in pubblico, da un senatore della Repubblica italiana che la continuità territoriale aerea della Sardegna si può risolvere con i vecchi aerei dell’Alitalia, perché questo è un presidente masochista) avrei chiesto spiegazioni a un assessore siffatto e lo avrei accompagnato alla porta perché pericoloso. Perché è pericoloso un assessore che ascolta un comitato e senza fare ulteriore controlli ne valida le posizioni. È estremamente pericoloso.
Angioni smentisce
Ad aumentare il pasticcio, interviene uno dei partecipanti al meeting on line col Comitato, il dottor Angioni, che in un post prende severamente le distanze dai protocolli del Comitato:
«Chiedo, cortesemente, la massima condivisione di questo post.
In relazione a quanto uscito su vari organi di stampa, nella giornata di ieri, sulla gestione domiciliare dei pazienti affetti da SARS CoV2, preciso che:
1) Non ho mai avallato il protocollo del “Comitato Terapia Domiciliare COVID” rappresentato dall’avv. Grimaldi
2) Sono assolutamente contrario all’uso di alcuni farmaci presenti nel protocollo come idrossiclorochina (controindicata dal Ministero della Salute), azitromicina (controindicata, a meno di sovrainfezione batterica), ivermectina (ad oggi nessuna evidenza sull’utilità- vedasi Linee Guida NIH) e diversi altri. Dal mio punto di vista invito a seguire le Linee Guida del Ministero della Salute italiano».
Firmato dall’ infettivologo del SS Trinità Goffredo Angioni
Soru costretto a fare inversione carpiata a U (con traduzione in italiano corrente)
Ovviamente, appena il problema ha cominciato ad assumere queste dimensioni, si è provveduto a prendere per le appendici scrotali il povero dottor Soru cui si era ordinato di trasmettere le direttive del Comitato fatte proprie dall’assessore, e a fargli scrivere una seconda mail, che porta le stimmate della sofferenza dell’epidermide allungata che trattiene a stento un corpo sospeso:
«Su richiesta dell’Assessore e del Direttore Generale dell’Assessorato dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale, si invia la seguente comunicazione: (TRADUZIONE: L’assessore mi ha preso per le appendici mediane inferiori e mi ha obbligato a scrivere quanto segue). In relazione alle richieste/riscontri pervenuti in seguito all’invio da parte nostra dei protocolli del Comitato Cura Domiciliare COVID-19, per le cure domiciliari in presenza di Covid, si precisa che l’invio della relazione – contenente i protocolli adottati in varie Regioni italiane – è avvenuta per puro scopo divulgativo e non certamente impositivo (TRADUZIONE: In assessorato si sono leggermente sporcati la mutanda dopo aver capito cosa c’era realmente scritto nei protocolli che vi avevamo detto di applicare e di conseguenza mi hanno chiesto di abbassarmi pantaloni e dignità in conto terzi ed espormi, sempre come terzista, al ridicolo di negare l’evidenza di un ordine pregresso a favore di un suggerimento terapeutico attuale, maturato sempre virtualmente, cioè senza capo né coda). Come è noto, ogni medico, valutata la situazione del paziente decide quale profilo terapeutico adottare e quali farmaci prescrivere, in scienza e coscienza (TRADUZIONE: Fate un po’ come vi pare, ma qualunque cosa facciate la responsabilità è vostra, non dell’assessore e tanto meno mia). Si coglie l’occasione per invitare i MMG (TRADUZIONE: Medici di Medicina Generale) a voler incrementare ulteriormente l’assistenza a domicilio al fine di proseguire nella virtuosa strada della presa in carico extra ospedaliera dei pazienti COVID (TRADUZIONE: State attenti a quello che dite perché sappiamo che non state combinando nulla)».
La lezione di Nicastri
Tuttavia, la missiva pendula del dottor Soru non è servita a evitare all’assessore una seconda e dura contestazione scientifica, questa volta dall’infettivologo laziale Emanuele Nicastri che il 20 agosto ha scritto a Nieddu parole durissime. Tra le altre, le seguenti:
Non serve dire altro.
La Sardegna ha un assessore che ha dimostrato di non capire che ogni cosa che riguardi le terapie dei pazienti sardi, prima ancora di essere anche solo suggerita ai medici isolani, deve superare severissimi controlli.
Negli Stati Uniti, ma anche in Francia o in Gran Bretagna, per non parlare della Spagna, una persona che rivesta un incarico istituzionale che agisca con questa leggerezza viene accompagnata alla porta in due secondi netti.
In Sardegna no.
In Sardegna il peggio è meglio.
In Sardegna si è così annichilita la coscienza civile da rendere tutti capaci di digerire tutto, anche il vomitevole.
La cosa più grave, constatata da tempo l’assoluta inadeguatezza di questi figuri, è l’assenza totale dell’opposizione,
in anestesia prolungata,se non in coma profondo, per restare in argomento. La perla degli aerei Alitalia poi, meriterebbe un ulteriore approfondimento, per quanto bislacca e facilona è stata e per la candida semplicità con cui è stata trattata dalla stampa locale. Non ne usciremo facilmente.
Sogno o son desto! Leggo tra i nomi quello del Primario della Medicina del Santissima. Si salvi chi può! Se già non dormivo sogni tranquilli da oggi insonnia assicurata. Ricordiamo che Caddori e Angioni rappresentano la guida strategica del principale ospedale covid dell’isola.
Ma il sempre puntuale Dott. Marracini non ha niente da dire? Possiamo chiedere al super presente direttore sanitario di conoscere i protocolli di assistenza applicati nei reparti, chissà se salta fuori qualcuno di questi percorsi terapeutici sconsigliati dal ministero.
Questa giunta è imbarazzante ma ancora peggio quei sardi che perseverano nell’avvallare tutto ciò
Nel silenzio.
Comunque, qualche medico coscienzioso lo conosco.
Non sono quelli che scrivono ricette e basta…
Dobbiamo pensare che un’opposizione che non pretende le dimissioni dell’Assessore Nieddu è peggio di lui?
Qui siamo allo sbando più totale.
.. ieri si è presentata la lettera del responsabile di Forestas Mele; egli chiedeva la rettifica di un articolo- a suo dire scorretto- scritto pochi giorni fa, che lui stesso a conclusione della richiesta ingenuamente confermava nella sostanza con date, numeri di protocollo ecc…
… oggi abbiamo un assessore che, per tradizione orale , dice ad un funzionario (questo almeno più scaltro, temendo conseguenze, in applicazione scritta dell’orale usa la forma: “su indicazione”) di attivare un protocollo medico campato in aria.
Bene;
Non c’è male;
avanti cosi ….avanti tutta!
Dimissioni?
Macché!. ..questi!
…questi tizi…
..si sono fatti gli autocomplimenti per l’incendio del Montiferru;
…ragionano all’incontrario e per logica Nieddu, si dovrebbe dimettere se facesse qualcosa di buono;
Ma non lo fa neanche per sbaglio, quindi resta lì; gloriosamente imbelle e a pieno titolo.
una volta superato lo sconcerto, quello che mi chiedo è:
esiste una commissione del Consiglio Regionale che si occupa di politica sanitaria, giusto?
cosa ne dice questa commissione della vicenda sopra esposta?
che i componenti di maggioranza possano glissare o tacere per pudore è un conto,
ma l’opposizione che dice? se non è “dormita” che fa? come ci rappresenta?
sono complici o semplicemente non gliene fotte niente?
ci vuole troppo studio e troppo lavoro per informarsi?
e gli altri consiglieri regionali, come sopra?
abbiamo capito che l’informazione stampata non informa perchè deve pensare alla pagnotta,
ma allora dobbiamo davvero ingoiarci tutto?
ai posters (del Che) l’ardua sentenza…
Non c’è fine alla vergognosa rappresentazione da avanspettacolo di questa Giunta!
Triste, tristissimo vedere la nostra terra e la nostra gente così mortificate!
Dott. Antonio Maria Soru chi?
Gesucristumiu!!!!!!!
Buongiorno a tutti sani e no … come fa un medico di base a seguire questi consigli ( dopo la marcia indietro ) ed a considerare qual’è la cura migliore per il paziente affetto da Covid, se nn và a visitarlo? Il mio medico l’anno scorso a nov., ha fatto il vero medico e dopo 1 mese di sofferenze è morto in ospedale.
Dal giorno io ho un nuovo medico ..
Ma si può dire che nn c’è l’ho ! A Selargius nn ci sono abbastanza medici, se nn a pagamento e fuori, e la ASL è moribonda se nn già defunta !!! Forse il mio sfogo nn è inerente a quanto ho letto, ma in qualche modo devo comunicare il mio, il ns disagio … Buon lavoro agli Uomini di Buona Volontà …
… moriremo tutti! 😢😱👀