Si chiamava Salvatore Pisu, era mio amico, aveva la mia età, era un uomo buono.
È stato ucciso da una di quelle malattie che asfaltano il cervello, livellano la corteccia, uccidono la mente, rattrappiscono il corpo.
Parlo di lui perché era un esempio, perché merita il ricordo, perché la sua vita è stata un conforto per chi l’ha conosciuto.
Salvatore era di Comunione e Liberazione.
Eravamo amici, nonostante io non sia mai riuscito ad essere un ciellino, sebbene tutto di Giussani mi affascini.
Fatto sta che Salvatore, invece, era ciellino fino al midollo.
Qui bisogna sfatare un luogo comune.
Moltissimi sono convinti che la maggioranza dei ciellini sia interessata al potere e alla politica.
Non è vero.
Il novanta per cento dei ciellini sopporta il potere e la politica, sopporta il Papa, i vescovi, i cardinali, i ministri, i consiglieri regionali, i sindaci ecc. ecc.; il dieci per cento di loro fa politica, e dunque lusinga e si arruffiana i vescovi, i cardinali, il papa, i ministri ecc. ecc., può essere avido di potere e, dunque, come diceva Tomasi di Lampedusa, di ozio.
Le percentuali sono le stesse della vita: solo una minoranza è attratta dal piacere sadico del dominio dell’uomo sull’uomo e solo una minimanza fa politica pensando onestamente e illusoriamente di convertire il diavolo che la anima. La minimanza, in genere, è sconfitta e uccisa perché deve fare da lievito della storia, la minoranza che comanda in nome della maggioranza trionfa invece per un periodo e poi decade rovinosamente e il ciclo si rinnova.
CL intimamente se ne fotte del ciclo delle stagioni della politica.
Il cuore di CL, quello del novanta per cento, è semplicemente e intensamente cristiano, solo che è un cuore che non può nascondersi, che si esprime, che si cimenta, che sbaglia e si corregge, e questo non a tutti piace. In più CL è antideologica e causticamente antimoralistica; in un Paese come l’Italia questo non è il massimo.
Salvatore era estraneo al potere. Ha fatto politica, ma ne sorrideva, in fin dei conti non gliene fregava più di tanto.
Era capacissimo di contrapporsi in modo durissimo a qualcuno e poi, se vi scorgeva un briciolo di onestà intellettuale, di far di tutto per farselo amico, per capirlo.
Molti ciellini sono così: belli e innocenti, tutt’altro che prepotenti, accoglienti, curiosi, buoni; solo per un paradosso diabolico sono dipinti come calcolatori, opportunisti, interessati solo al potere. Sono esattamente il contrario.
Lui era attratto dalla vita, dalla bellezza, dal piacere, dagli amici.
Faceva il medico per amore della vita.
Si era laureato anche in filosofia perché era interessato in modo passionale al confine più importante: quello tra la vita e la morte, su cui ha scritto belle pagine.
Per me era Zaccheo.
Quando lo incontrai la prima volta, ebbi la sensazione di una forza della natura animata da una purezza infantile.
Lui sarebbe stato capace davvero di farsi largo tra la folla facendo un casino pazzesco se solo avesse avuto il sentore che passava vicino a lui Colui che poteva placarlo, accoglierlo, dare un senso ultimo alle domande che sentiva urgenti.
Era orgoglioso di essere di Comunione e Liberazione, di aver scelto di divenire un Memores Domini.
Aveva spiccatissima una caratteristica ciellina: prendeva la vita sul serio, era leale con l’impegno di non sprecarla, non mentiva a se stesso sui suoi limiti, sui suoi vizi, sul male di sé, ma non accettava di disperarsi per la debolezza e la caducità della natura umana. Gli piacevano quelli che l’opinione comune disprezzava. Rideva dell’ostentata coerenza dei moralisti, la considerava una colossale bugia.
Salvatore era trasparente per quanto era innocente: lo guardavi e vedevi tutto di lui, te lo mostrava, sorridendo, senza paura. Era un realista che nutriva la speranza e rideva del cinismo.
Mi insegnò una delle canzoni più belle del repertorio di CL, “Ora so”, scritta da una donna e cantata dai ciellini di Cagliari con un andamento più epico che mistico, trascinante, consolatorio, bellissimo.
Salvatore non è vissuto invano ed è morto da cristiano, amando senza riserve, vivendo per vincersi, morendo senza paura.
Grazie Paolo, bellissima testimonianza.
Grazie professor Maninchedda.
Mrosaria
Sono un infermiere che ha avuto la fortuna di conoscere un grande uomo, sapere che avrei condiviso un turno con lui mi faceva andare a lavoro con entusiasmo, sapevo che oltre alle sue capacità professionali avrei condiviso la sua grande intelligenza e la sua disponibilità . A volte ci siamo scontrati aspramente ma sempre con rispetto reciproco e grande stima per poi ritrovarci a ridere insieme. GRAZIE SALVA UN ABBRACCIO
Bravo Paolo e grazie.
Ma, a mio avviso, la canzone che meglio descrive Salvatore e l’esperienza di CL è “Povera Voce”:
Povera voce di un uomo che non c’è
la nostra voce, se non ha più un perché:
deve gridare, deve implorare
che il respiro della vita non abbia fine.
Poi deve cantare perché la vita c’è,
tutta la vita chieder l’eternità;
non può morire, non può finire
la nostra voce che la vita chiede all’Amor.
Non è povera voce di un uomo che non c’è,
la nostra voce canta con un perché”.
Cordiali saluti,
Massimo Rocchitta
Egr. Prof
Non ho mai conosciuto Salvatore Pisu. Uno che, ,grazie al Suo splendido ricordo, sento che mi è mancato quanto un caro amico. .Nell’ apprendere della vita e della scomparsa di questo Ciellino che personificava tutti i valori della giustizia, della sincerità e della fratellanza fra gli uomini, che sono alla base di CL, ricordo la frase che mio padre mi ripeteva spesso; non è importante ciò che lasci, ma vale il pensiero che lasci di te agli altri!
Grazie Prof, di questo omaggio-sorpresa pre pasquale!
Cordialmente La saluto!
Da strumento di Dio a dono ci volevi tu, SalvaPisu, a dimostrare ch’è un tutt’uno.
Vicina a Cesarina, alla loro mamma Rita, a SalvaMarras, Annamaria e i cari Amici di Meana, a Paolo, Carlo, Mariano e tutti i Memores Domini. Grazie Salvatore. 🙏 Luis
Ciao Salvatore ci siamo conosciuti nel volontariato a fare i volontari per i volontari, analizzando i progetti delle picmmmmmmm.le associazioni, quelle che in Regione nonvedrenihanno voce nè persone che se ne curino per poter avere progetti approvati. Abbiamo passato, insieme ad altri amici, ore ed ore a leggere, controllare verificare la fattibilità dei progetti e il loro impatto sul territorio. Lavorando gomito a gomito abbiamo imparato a rispettarli
e volerci bene. Non è un addio ma un arrivederci. un giorno ci rivedremo..Ti voglio bene, Nadia
Salvatore era come Gesù di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui!
Per lui erano tutti parenti: chiunque incontrasse veniva sinceramente chiamato “fratello”! Totalmente gratuito! Sapeva fare e faceva a Meana anche il dentista “a gratis”! Che è tutto dire! Ci hai preceduti nella visione senza fine! Grazie Salvatore!
Una persona unica, per me un Sant’ Uomo in tutti i sensi. Semplicemente Grazie
Con lui hai ad abbiamo vissuto momenti veramente belli. Io una vita intera.
Grazie Paolo perché lo hai descritto nel suo impeto più vero.
Le tue parole fanno chiarezza a proposito di molti luoghi comuni.
Anche io ho avuto modo, anzi la fortuna di conoscere Salvatore, era da un bel po’ che non lo vedevo, avevo scoperto tramite degli amici in comune che stava poco bene e chiedevo sempre di lui… l’immagine che ho di luì è quella di un mix fra umanità, semplicità e giovialità, ricordo in qualsiasi contesto nel quale mi ritrovavo a parlare con luì, che fosse una lezione, un momento di pausa o una pizzata al Bambù che era sempre un piacere conversare con lui e trascorrerci appunto del tempo, era di una simpatia prorompente. Pace all’anima sua.
ho avuto modo di conoscerlo perchè mi diede il suo aiuto nei temi di bioetica per la mia tesi di laurea sul fine vita- andai a casa sua in via san saturnino (aveva una bellissima biblioteca) e mi prestò diversi libri che poi gli restituì appena consultati.
una persona credibile, uno sguardo buono, persona mite una fortuna averlo conosciuto.
trovarne persone come lui- diventa tutto più semplice
riposa in pace
Bellissime parole Paolo, ho conosciuto Salvatore e sono rimasto affascinato dalla bella persona che lui era ..
“[…] era interessato in modo passionale al confine più importante: quello tra la vita e la morte”, qui c’è veramente tanto di Salvatore. Splendido pezzo.
Quando lo hai conosciuto tu, Paolo, e quando poi, ci siamo trovati a lavorare insieme. pur avendo temperamenti molto diversi, avevamo di fronte una parete ripida e scivolosa da scalare. Non ne avevamo paura perché l’amicizia tra noi aveva una radice che ci teneva uniti nonostante le nostre differenze e i nostri limiti. Anzi, direbbe quel prete milanese che hai citato, “attraverso” le nostre differenze e i nostri limiti.
Le vicende della vita, tua, mia, di Salvatore e di altri amici, ci hanno dimostrato che quella parete è invincibile non perché è ripida, ma proprio perché è scivolosa.
Ma non importa se scivoliamo giù, se i più diranno che siamo stati ingenui. Non importa se qualcuno è stato anche contento di vederci rovinare in fondo alla valle.
La radice di quell’amicizia, Paolo, ci fa stare in piedi, ci permette di sfidare il vento avverso e non possiamo strapparla dal terreno in cui siamo stati piantati.
Giorgio
Le mie più sentite condoglianze alla famiglia e ai tuoi cari, caro Salvatore.
Grazie
Ho avuto il privilegio di conoscerlo e farci una piccola conferenza. Davvero un uomo affascinante. Dio l’abbia in gloria.
Un cuore puro, non mentiva a se stesso sui suoi limiti, attratto dalla bellezza. In queste parole che hai scritto c’è davvero tutto Salvatore. Grazie Paolo per questo bellissimo ricordo di lui
Era così anche il Salvatore che ho conosciuto nei banche di Liceo di Sorgono
Sempre positivo è giocherellone
Sapevo della sua malattia da anni e ciò mi rattristava molto
Ciao Salvatore!!🙏🙏
Grazie. Un ritratto veritiero di Salvatore, persona speciale!
Grazie infinite .
Caro amico Salvatore ..ci vedremo un giorno….ci sono tanti adolescenti che vogliono cantare le canzoni di Ivan Graziani che suonavamo insieme ..Ti accolga nostro Signore in Paradiso.
Semplicemente, grazie
È così come hai scritto.
A lu connòschere in sa santa glória! E fintzas inoghe pro su chi est istadu: mi dispiaghet ca no lu connoschia! E gràtzias a Paulu chi ndhe faedhadu!
Mi Onoro di essere stato un suo amico e collega
Grazie Paolo, Salvatore ha lasciato una traccia indelebile in quelli che lo hanno conosciuto.
Grazie Paolo, hai descritto un uomo vero!
A ti connoscher in sa gloria Salvatore 🥹🙏🌈