Cosa sia stata la massoneria in passato è cosa abbastanza nota (non a tutti). Il suo legame col liberalismo, il suo ruolo nella rivoluzione americana, il peso che ebbe nel Risorgimento italiano, le opere di solidarietà che conduceva e che conduce.
Cosa sia stata in Italia nel dopoguerra è altrettanto noto: un avamposto atlantista riservato al mondo laico e azionista, agli apparati dello Stato e al mondo dell’alta finanza, con ampie zone deviate e colluse con il mondo trasparente e insieme occulto dei servizi segreti, e con una deviazione terribile nel Sud e in Sicilia verso una sorta di camera di compensazione con la malavita, la quale sembra essersi ispirata, soprattutto nella ‘ndrangheta, proprio alla ritualità massonica nella produzione dei simboli del reclutamento e dell’appartenenza.
Cosa sia stata la massoneria in Sardegna cominciamo a capirlo grazie a alcuni lavori di storici (Luciano Carta) e di intellettuali (Gianfranco Murtas): la drammatica repressione successiva alla rivoluzione angioiana, il ruolo di Giuseppe Garibaldi, la progressiva sabaudizzazione, l’attività antifascista, la perdurante corrente carsica democratico-illuminista (oggi minoritaria e quasi clandestina), la massiccia presenza nel Partito Repubblicano e nel Psd’Az, l’esordio delle logge femminili nel dopoguerra, l’età di Corona, la realtà e il mito delle tre M (Massoneria, Medicina e Mattone) negli anni Settanta, ecc. ecc.,
Il problema è che cosa sia adesso.
Il primo dato è che, come il resto della società italiana e sarda, anche la massoneria si è mediocrizzata. Nessuna selezione vera e molte iscrizioni come al calcetto, per far parte di qualcosa, per ritrovarsi in un gruppetto. A Nuoro ci sono più logge che cantine, che sono tante.
Il secondo dato è l’estinzione dei massoni ideologici a favore dei massoni carrieristi, i quali conoscono i modi della massoneria ma sono ignoranti come capre sugli ideali originari.
Il terzo dato è rappresentato dal gran numero di cattolici affiliati, gente che passa dagli episcopi ai templi con una leggiadra nonchalance, convinta che l’incompatibilità che la Chiesa pone tra le due appartenenze sia una finta, un antico retaggio dello scontro tra il cattolicesimo e il liberalismo, e non invece, come è, la differenza tra la fratellanza generata nella fede nell’architetto dell’Universo (che, come ha scritto Einstein, rifugge il rapporto personale con ciascun uomo perché impegnato a dare razionalità al creato) e la fratellanza generata da Gesù che si dichiara destino di ogni uomo, che afferma di chiamare tutti per nome. In realtà a questi cattolici piace più l’Architetto perché si fa i fatti suoi; essi considerano la fede nel dio incarnato una sorta di superstizione necessaria per il governo dei popoli (ma queste cose le copiano molto da Giordano Bruno). Questi sono quelli che mi stanno di più sulla punta del naso, perché in realtà stanno in Massoneria per cercare di far carriera e stanno nella Chiesa perché non si sa mai. Gente di infimo valore, spesso investita di ruoli istituzionali, una tragedia per la Chiesa che ronfante non se ne occupa.
Il quarto dato è rappresentato dall’incidenza dei medici nelle logge sarde. Non si dica che sono tutti motivati da tentazioni esoteriche o da speculazioni teiste. Sono tutti animati dalla consapevolezza che per fare carriera essere massoni è un requisito di base. Non che non si possa diventare primari senza essere massoni, ma è più difficile, e ai pochi che sono primari senza grembiule, gli affiliati alla confraternita dotati di poteri pubblici riservano quasi sempre una vita fatta di ostacoli, persecuzioni, problemi, tutti apparentemente casuali.
Se questi sono i dati, il problema è l’uso della segretezza.
Oggi non vi è alcun bisogno di riunirsi segretamente, ma i massoni continuano a farlo.
I vecchi dicono che è meglio che l’associazione resti segreta perché il potere è volubile e in un attimo potrebbe svelarsi come liberticida e richiedere resistenza.
In verità, a oggi, si sono scoperti più complotti massonici a danno dello Stato che complotti di Stato a danno della Massoneria.
Ed è altrettanto certo che della generalità dei molti rammolliti di recente iscrizione, pochissimi reggerebbero una persecuzione di Stato, molti se la darebbero a gambe immediatamente. Moltissimi, poi, sono contro la Nazione Sarda, perché sentono la posizione come pericolosamente anticarrierista, perché minoritaria.
No, dunque, la segretezza non è a protezione della libertà, ma di uno specifico imbroglio, quello che decide nel segreto del destino degli uomini e delle genti, per poi affidare a una apparente legalità l’emersione della decisione segreta.
E i partiti? I partiti dormono.
E la stampa? La stampa concorre alla segretezza semisegreta.
E gli elenchi depositati in Prefettura ex lege Anselmi? Inutili…
E la Sinistra? Troppi con un piede qui e uno lì.
E l’educazione al merito, al lavoro, al sacrificio, all’impegno? Disprezzata.
Che fare dunque? Una cosa sola: combattere, combattere il massonismo carrieristico, il massonismo aggiustologo, il massonismo delle mediazioni sempre segrete e sempre al ribasso, il massonismo dei camici che si mischiano con le divise che si mischiano con le toghe.
Come combatterli?
Irridendoli, mostrando una superiorità morale e culturale per loro non solo irraggiungibile, ma anche incomprensibile. Bisogna dileggiare il massonismo per vaccinare la gente dal virus dell’affiliazione in cambio di protezione, per liberare la Sardegna dall’ultimo grande retaggio feudale.
forse il signor Giardini postula che la segretezza dell’essere massone equivale un po’ al pudore del cristiano, che non dice di esserlo per timore di non riuscire a dimostrarlo nei fatti ?
ma se lo scopo della vita vissuta cristianamente dovrebbe essere mettere prima di ogni cosa l’amore verso gli altri, lo scopo di vita di un massone qual è?
Risposta a A. Giardini menzus de sa de Maninchedda no si ndhe podet dare. E Maninchedda creo abberu chi la podet dare.
De su restu, a quoi bon, a ite iscopu un’àtera caratza posta in cara candho sa pessone (de su latinu “persona” = màscara, caratza) est sempre una ‘màscara’? A ite si, a su nàrrere de sa zente “duos si che mànigant una soma de sale [solu pro cundhimentu!] chentza si connòschere bene cun bene?
Est abberu chi oe su carrasegare durat a tot’annu (fintzas in istiu: pro “triballu”?!), a tot’annu mascarados, ma fintzas pro cussu fit netzessàriu a mustrare menzus sa cara chi zughimus nessi pro su chi prus si paret, e no èssere totu a “ispetàculu”, si no est a nàrrere chi ispetamus àteros “corona virus” pro nos achietare carchi pagu una vida airada?
E perché no? Disponibilissimo alla discussione, soprattutto perché io conosco moltissime persone che si dedicano al perfezionamento di sé senza questa enfasi; lo fanno con pudore e non in segreto, per cui facciamo un patto: voi pubblicate gli elenchi e vi riunite come qualsiasi altra associazione, poi facciamo una statistica della vostra presenza in diversi settori della società civile e poi discutiamo in pubblico. Ma prima, giù il cappuccio.
Quanto all’aria fritta, chi si dedica al perfezionamento di sé è ben lontano da ogni perfezione se per entrare in contraddittorio con gli altri usa queste espressioni sciatte. Io mi sono guardato bene dal fare di tutta un’erba un fascio e anzi ho mostrato una certa considerazione per i massoni ideologici, pochissimi. Se poi lei pensa di ferirmi dicendo che si potrebbe obiettare che tutti i politici sono corrotti, sappia che non mi tange: combatto da sempre sia chi ha generalizzato questa accusa che chi l’ha avvalorata coi propri comportamneti. Buon perfezionamento, ne ha bisogno.
Siamo sicuri che lei conosca il significato di Massoneria, cosa significhi esserlo per lei è sicuramente qualcosa di sconosciuto, ha voglia di fare due chiacchere con un Maestro Massone? , uno dei tantissimi che dedica la sua vita alla ricerca e al perfezionamento di se (perchè di questo si tratta) ha fatto tutto ciò che al giorno d’oggi viene condannato, fare di tutta l’erba un fascio, è un po come se si dicesse che tutti i politici sono corrotti e chi entra in politica lo fà esclusivamente per un tornaconto personale.
Con tutto rispetto il suo articolo è aria fritta…
Cordialmente
Anselmo Giardini
Post ineccepibile
Aspetto il prossimo, dedicato ai disastri che l’aggregato massonico ha prodotto alla sanità sarda, allo sviluppo sardo, all’università sarda, alla politica sarda,…..
… a su postu de sa cara, cun dignidade, modéstia e corazu, libbertade e responsabbilidade, mustrant sa caratza, sa màscara, su fachile. Cuados. Zogant a mammacua. Cicero pro domo… domighedha, sua.
Est un’ideale s’ideale de sos furbos? Intellizéntzia e matzonia/furbizia no sunt sa matessi cosa. Intelligéntzia est a cumprèndhere fintzas sa resone de s’àteru, NO VINCERE E VINCEREMO chi est su ‘ideale’ de totu sas gherras (cun totu sas cussenguéntzias).