Sarò ipercritico, ma mi pare che i giornali quando riescono a raccontare fedelmente i fatti, non riescono a dare il senso degli eventi; quando viceversa cercano di fornire chiavi interpretative, finiscono per dimenticare i fatti.
Chi ha spaccato il Centrosinistra? L’abbraccio Pd Cinquestelle Ieri Soru ha scelto di esporsi per mostrare, alla parte del Pd che lo sostiene, di non essere stato lui a rompere l’unità del Pd, ma uno sciagurato accordo di potere tra grillini nemici del popolo e piddini bulimici di potere.
Cosa ha fatto Soru?
Ha emesso un comunicato stampa nel quale ha invitato il Pd e i Cinquestelle a un confronto per trovare una strada democratica (primarie, ampia consultazione, ginnastica artistica, uova fritte ecc. ecc.) per addivenire a un solo candidato di una coalizione autenticamente larga.
La risposta del Pd è stata: noi abbiamo già il nostro candidato, se vuoi parliamo di programma.
Che questa sarebbe stata la risposta Soru lo sapeva benissimo.
Tuttavia essa è servita a confermare nei dubbiosi che chi ha rotto il quadro progressista è stato l’accordo indiscutibile e indiscusso Pd e Cinquestelle, non Soru.
D’altra parte, sappiamo tutti che ci sono cose che non si possono dire, ma che possiamo dire evitando di dettagliare i tempi e i luoghi nei quali esse sono avvenute.
Sappiamo tutti che già a luglio di quest’anno un’alta esponente grillina ha fatto il giro di una serie di figure importanti del Pd per dire che i grillini avrebbero avanzato una candidatura, che non sarebbero stati disponibili alle primarie e che, nel caso la candidatura fosse stata rifiutata, non avrebbero fatto parte della coalizione.
Già allora non si prendeva in considerazione che una proposta così indecorosamente indifferente alla libertà e al dibattito avrebbe inevitabilmente indotto le persone libere di sinistra a avanzare una proposta differente e a incontrarsi con altre forze laiche, socialiste, sardiste ecc. che da tempo cercano di rompere la cappa imposta alla Sardegna dal ceto politico parassitario che vive di incarichi ciclici e patina oleosa sovrapposta a ogni forma della vita sociale.
Adesso, però, la maschera è caduta (insieme alla corona).
La risposta del Pd di ieri è stata chiara nel certificare:
1) che il candidato è stato scelto a Roma e imposto;
2) che su questo accordo i Cinquestelle hanno spaccato la società sarda con assoluta indifferenza.
Adesso la pantomima è finita e possiamo dedicarci a contarci con una solida certezza: la Todde ha già perso, perché tra tutti gli esiti possibili, non vi è quello della sua vittoria (così imparano gli opportunisti: si troveranno a dividersi in quattro, una dozzina di seggi, se va bene. Avremo la soddisfazione di vedere un po’ di persone riprendere confidenza col lavoro).
Il Psd’az e il centrodestra Io trovo che Fratelli d’Italia abbia qualche problema di visione politica e di specchi. Ma davvero Fratelli d’Italia, che esprime il presidente della Commissione Trasporti della Camera, può addebitare il disastro dei trasporti solo a Kim? Ma davvero Fratelli d’Italia, che esprime il sindaco di Cagliari che aveva promesso ordine nel quartiere della Marina, che aveva promesso il grande fratello delle telecamere di sorveglianza, che aveva promesso una città vivibile e ha scatenato un inferno di lavori pubblici a fine legislatura raddoppiando i tempi di percorrenza da e per Cagliari, che ha espresso l’assessore dell’ambiente più volatile che la storia ricordi, sotto la cui gestione sono state attenuate le norme di salvaguardia dal rischio idrogeologico, davvero può pensare di addebitare il discredito verso il governo regionale alla sola indolenza di Kim?
Kim ha remunerato politicamente tutti, si è fatto in quattro per soddisfare tutte le richieste, ma a fine corsa è risultato appestato.
Da re taumaturgo a esiliato butteroso il salto è eccessivo, c’è un che di proditorio, di memoria del 25 luglio del 1943, quando il Gran Consiglio del Fascismo depose Mussolini pensando di addebitargli ogni colpa.
Il Psd’az è un partito strano, con uno statuto arcaico, quasi da guerra, con un’identità coriacea e dogmatica, capace di digerire qualsiasi contraddizione; non è un soggetto che si fa prendere facilmente a calci nel sedere.
Kim lo ha condotto in perdizione, lo ha reso crapulone, lo ha messo in balia di campioni di preferenze mossi più dal braccio e dalla pancia che dalla testa, però non gli ha distrutto il dna, che è da combattimento.
Il Psd’az è in grado di fare un congresso straordinario e di cambiare rotta e potrebbe essere questo il fatto inatteso che cambia il perimetro delle prossime elezioni. Il Psd’az ha sempre reagito al manganello, lo ha sempre trasformato in manico di ombrello.
..vedo che non mancano gli esperti di Psdaz e Sardismo ..ad iniziare da Quelo™ che scrive di Lussu alla pisello di bau bau ( Lussu fu espulso , giustamente, dagli Avvocati dei Poveri … capire il senso di questo atto storico politico per molti è difficile ) . I Sardisti Tesserati o meno , voteranno Soru se tiene la barra sino in fondo. in cabina elettorale perché Dio li vede e i Barracellos gai permitana. Mentre i tesserati senza Sardismo seguiranno gli ordini di scuderia. Lo voteranno perché vi leggono una via nuova,un orizzonte interessante : ha detto più cose sardiste Renato l’Altro in 5 minuti da Floris che Solinas in 4 anni 8 mesi e 13 giorni ….. No est pagu !
Fabio, lei continua ad addossare a Soru (a me inviso) colpe del PD (che lei difende a spada tratta ma secondo me a torto, marcio)
lei dovrebbe dire se è vero o no che la candidatura Todde venne decisa mesi fa all’interno delle segreterie nazionali.
i grillini fanno consultazioni anche per uscire di casa, il PD fa le primarie per la segreteria (ma non per far le candidature!)
Soru chiede le primarie ma stavolta no, non vanno bene. perchè, Fabio?
lei continua ad accusare ma non ci spiega questo particolare
Fra tutti i soggetti politici in campo, Soru appare l’unico con visione sarda e senza lacci annodati a Roma. A mio modesto giudizio questo basterebbe per votarlo. Poi…lui dice facciamo le primarie, consultiamo i sardi, non dice sono io l’unico da votare come qualcun altro. Ha lasciato pure il PD, atto di coerenza a differenza di altri. Spero vivamente che la signora ( o chi per lei ) possa tornare sui suoi passi. Se per sbaglio dovesse governare altri 5 anni l’attuale…… Saremo noi a prendere i barconi per migrare in Africa.
Kim sarebbe il sergente Garcia?
Chiamarlo Kim è riconoscergli un po’ di onore.
Lui è il sergente Garcia
Se il Psd’az inverte la rotta che ha preso negli ultimi anni e molla la Lega e la destra non posso che esserne estremamente contento, ma penso che dovrebbe avvenire un ripulisti interno immane, che non si limiti certo al solo Solinas, e purtroppo in tempi brevi la vedo difficile.
Comunque spero vivamente di sbagliarmi, il Psd’az è stato a lungo il riferimento dei sardisti e penso che sia giusto che torni ad esserlo per storia e tradizione.
Certo espiare le colpe degli ultimi anni non sarà cosa da nulla.
@ Enzo Continua a attribuire a Soru quella che è stata la prepotenza della Todde. Perché avremmo dovuto arrenderci a chi per principio è partita dichiarandosi indisponibile alle primarie e negoziando a Roma la sua candidatura? Quanto ai partiti indipendentisti, sono nella quasi totalità schierati con Soru.
@ Enzo Lei sa che io sono stato espulso dal Psd’az? Lei sa che avrei mille motivi per dichiararlo inagibile? Eppure, proprio perché ho il cervello al posto giusto, non mi nascondo il fatto che se il Pd ha le sue ragioni per imbarcare i Cinquestelle che hanno sfasciato il sistema politico della Repubblica italiana, io posso avere il diritto di provare a pensare a quali condizioni si può verificare la fortunata eventualità dell’unità dei partiti sardi, interamente sardi, contro l’ennesima riproposizione di alleanze e programmi funzionali solo a scambi nell’angusto perimetro del potere italiano?
@ Adriano Ma lo sta dicendo a me? Io l’opposizione l’ho fatta tutti i giorni, non solo oggi. Di lei non mi ricordo.
Mai con Solinas, l’uomo delle caparre. Chi lo spalleggia o non denuncia lo sfascio di questa Giunta non si deve neppure presentare davanti agli elettori. Basta girare per la Sardegna e capire quanto questo personaggio sia inviso ai sardi.
No, Professore, sbaglia. La Todde non ha perso. Perderà la Sardegna grazie al risveglio (interessato?) mascherato da inossidabile difensore della Sardita’, del bello addormentato. Grazie Soru per regalarci altri 5 anni di Kim-disastro. Ne avrai colpa e responsabilità. Se ami la Sardegna come dici, mettiti a disposizione. Ci sarà tempo e spazio per tutti in un programma che, a quel punto, dovrà essere comune. A me pare che il tuo Ego ipertrofico sia l’unico a soffrire. Democrazia è accettare anche le posizioni di chi non pensa come te e, che piaccia o no, ha diritto e dovere di rappresentanza. Ci si mette a disposizione, non si scappa con la palla. Ricordo che con la Todde stanno partiti per i quli l’indipendenza Sarda è programma e bandiera. Quale è la tua nei fatti dopo 5 anni di niente?
Ps: Professore, scusi il tono che può sembrare aggressivo, ma, mi creda, non lo è. Rispetto qualsiasi posizione. Rispetto meno chi gioca a fare l’eroe con la pelle altrui, che, perdendo e con questa destra sarda, sarebbe quella di tutti noi.
L’articolo si presenta con uno schema distinto in due punti che, comunque , riconducono insieme a un unico senso. Ben inteso, mia discutibilissima opinione. Il senso che si coglie è che i “conflitti” tra schieramenti perdono sempre più di intensità e “significati propri” e la loro riduzione a “farsa”. Rassicurante.
Inediti e sempre più intensi, invece, sono i “conflitti” interni non solo agli schieramenti ma nascosti tra le pieghe, anche nei singoli gruppi.
Non sono estranee a questo processo i percorsi del soggetto “Mai” politico Grillino. È la vistosa e anche molto banale degenerazione di questi percorsi che hanno condotto a ciò di cui siamo testimoni. Una irruzione nel quadro politico come quella grillina non può non provocare sconquassi nelle dirigenze dei gruppi politici.
La necessità che questi avvertono si concentra sempre più sul dato immediato, nudo e crudo, elettorale ed all’infuori di questo e cioè del destino di un intero territorio si è fa OBLIO.
Si fosse posto almeno a margine. No, Neppure quello. OBLIO.
È di fortissimo auspicio e la Sardegna, oggi ha un vissuto storico cruciale, che Renato Soru sia in grado di porre in luce e togliere definitivamente la orribile “maschera” di questo campo largo.
È una campagna quella di oggi di gran lunga più problematica di quelle che l’hanno preceduta.
Leggo il pezzo di Camarda sull’Unione e penso al disastro di uno sgoverno della Regione che dura da troppo.
Leggo della bega nel centrosinistra e penso ai polli di Renzo
Leggo dei due candidati contrapposti, una tenuta ridicolamente celata (?) per meso e l’altro che doveva proporsi mesi fa e non quando lo ha fatto, e penso alla pugnalata alle spalle di Prodi nel 2008 che rappresenta tutta l’inadeguatezza dell’area progressista italiana.
Difficile trovare un buon motivo per andare a votare a meno che il centrodestra non proponga un nome serio
Hai dimenticato le prodezze dell’ assessore al turismo…
Commenti della situazione politica, questo con altri passati, sempre attenti e pertinenti. Aggiungo solo una cosa che, personalmente, ritengo basilare e che noto invece marginale nelle sue analisi: il voto cattolico. Il problema del voto a Soru, per un cattolico (di sinistra!) come me, è palesemente la mancata attenzione che Soru e la sua coalizione riservano al mondo cattolico sardo. Non voterò mai a destra. Ne voterò mai una grillina (che almeno dalla sua parte ha però componenti di ispirazione cattolica come Demos e altri interni al PD). Se Soru si ostina a non rivolgere lo sguardo al mondo cattolico e a non aprire fattivamente a queste istanze (appoggiandosi totalmente ad una sinistra radicale o a +Europa) molti come me non andranno a votare – ne sia certo – e la destra (unita o divisa che sia) vincerà nuovamente. Cordiali saluti.
Il Psdaz costituisce un patrimonio importante della storia e della cultura sarda. Penso da sempre che dovrebbe essere quella la casa di tutte le anime sardiste, che al suo interno potrebbero confrontarsi. Riportarlo a casa e slegarlo dall’abbraccio mortale con la Lega sarebbe opera meritoria e decisiva
Sarà, ma Lussu lo abbandonò dal 1948.
Potranno anche buttare a mare Kim e cambiare linea, ma che si fa: scurdammoce ‘o passato e via con Soru?
Che espiino le loro responsabilità correndo da soli. Chissà, magari qualcuno riprenderà confidenza con il lavoro.
Il psdaz non esiste più. È un partito che non fa un congresso da 5 anni per paura. Non riunisce segreterie, consiglio nazionale etc per paura. Sono troppe le risposte da dare alle promesse mai mantenute in 5anni!!. Che ha bisogno di oliare e incentivare la partecipazione con i maialetti. Che ha tra i suoi ambasciatori e avvocati d’ufficio attuali quelle persone che hanno provato ad affossare Kim con ogni mezzo (e si sa bene in giro). Chi accetta l’abbraccio mortale di un partito così è destinato soccombere.
Ah quindi il psdaz con Kim è appestato, il psdaz che si libera di Kim non ha responsabilità degli scorsi 5 anni ( a differenza di Fratelli d’Italia) così Soru e lei potete andare a braccetto con gli amici di destra.
Complimenti