È stato nominato il nuovo Procuratore della Repubblica di Cagliari. Si chiama Rodolfo Sabelli. È un magistrato importante, ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, nonché colui che ha condotto le indagini sul crack Cirio e sui cosiddetti finanzieri del quartierino (Ricucci, Coppola e più).
I quotidiani hanno attenuato la portata politica e sociale della nuova nomina.
L’Unione oggi intervista il neo nominato, il quale giustamente non dice nulla, e cucina un articolo riportando la metà dell’articolo del giorno prima. L’imbarazzo è evidente.
Perché?
Perché è finita un epoca e non si sa che pesci pigliare.
Per la prima volta nella storia recente, il Procuratore di Cagliari non solo non è sardo, ma anche non ha mai frequentato gli ambienti sardi. Questo fatto è avvertito dai cagliaritani, togati e no, come un potenziale pericolo. In più, si tratta di un magistrato esperto in white collars crimes, i crimini dei colletti bianchi: passaggi di denaro, scatole cinesi, archimandrite societarie ecc. ecc. Sa esattamente tutto quello che a Cagliari si preferirebbe fosse ignoto e sa perfettamente che in questo mondo il cosiddetto ‘fattore soggettivo’, grazie al quale a Cagliari si sono avute clamorose assoluzioni, è in realtà un po’ difficile che si realizzi, perché di uomini ricchi e potenti, di centro e di bordo, col dito in bocca dell’ingenuità ce ne sono pochi, anzi nessuno.
Sabelli fa parte della corrente moderata della magistratura, Unicost.
Lo sconfitto è Ganassi, che invece viene da Area – ex Magistratura democratica e che è stato difeso nel Plenum del CSM da un appassionato e bel discorso di Nino di Matteo.
Perché Ganassi, che è un valente magistrato, ha perso?
Perché è diventato un bersaglio dello scontro interno ai tempi della nomina del precedente procuratore, quando sempre Ganassi si contrappose a Garau e la vicenda sfociò in un fascicolo trasmesso da Ganassi al CSM sui rapporti tra Garau e alcuni ambienti della città di Nuoro ritenuti, a torto o a ragione, non apprezzabili (in realtà, però, Garau risultò essere il galantuomo che è e fu chiaro che non meritava alcuna gogna, mentre gli ambienti di Nuoro che lo sfiorarono, non vennero ulteriormente scandagliati da più di una Procura che pure ebbe a che fare con loro. Perché? Boh!). La sostanza fu che il fascicolo bloccò la nomina di Garau a Cagliari, ma espose notevolmente Ganassi allo scontro interno.
La verità è che non sapremo mai cosa avrebbe fatto Ganassi a Cagliari. In fin dei conti, la corrente di sinistra della magistratura cagliaritana ha e aveva al suo interno tante sfumature. Vi era chi, avendo fatto tutti gli studi a Cagliari, aveva normali rapporti con i ceti dirigenti locali e forse più di una simpatia per quelli di sinistra e più di un’antipatia per quelli non allineati a sinistra (specie se onesti e specie di più se colti, cioè dei mostri se guardati da una sinistra cieca). Ma vi era anche chi – e ho il sospetto che Ganassi fosse tra questi – era sì progressista, ma soprattutto era persona di diritto e non aveva in animo di proteggere più i globuli rossi, dai rosa e dai bianchi. E vi era anche chi aveva cominciato a mettere in un angolo i magistrati che ne hanno sbagliato troppe e che continuano imperterriti a commettere errori grossolani sulla schiena altrui.
Una cosa è certa. L’era di riordino, di raffreddamento e di riemersione del diritto e solo del diritto, avviata non solo con il triennio Pelagatti, ma anche con il transito della Ornano nell’ufficio del Gip (ma è il Gup che deve cominciare a leggere le carte e non solo a passarle dopo una rapida scorsa, e invece no, il Gup a Cagliari è il più delle volte una formalità), si è conclusa e mostra già i suoi primi risultati: la penetrazione dei white collars di Cagliari dentro il palazzo di Giustizia è diminuita notevolmente, mentre è ancora intatta, per quel che dall’esterno (molto ‘esterno’ per quel che mi riguarda, perché mi tengo a grandissima distanza) si può vedere, nelle forze di polizia giudiziaria (dove si trovano i diplomati elevati a poteri abnormi senza un minimo di preparazione culturale).
L’ovattato clima di ‘vedo non vedo’ intorno alla politica regionale e agli affari cagliaritani è finito.
È finito il clima da Forte Village, da ambiente di mediazione.
Staremo a vedere.
Staremo a vedere come reagiranno le mille obbedienze massoniche che cicaleggiano a Cagliari.
Credo comunque che si debba l’onore delle armi a Ganassi e che ci sia da augurarsi che il CSM non sia così feroce da negargli un altro incarico di rilievo.
Per intanto, è bene che lo stagno della politica regionale registri che le guardie si sono riorganizzate e che anche il pubblico pagante, cioè noi, ce ne siamo accorti. La partita da tanto rinviata può iniziare. Il brivido di paura che serpeggia sotto i grembiuli è per me motivo di soddisfazione.
di casuale non c’è proprio niente . Non solo il Csm ha mandato un chiaro Segnale con la Nomina del Nuovo Procuratore ma a tutti , compreso l’autore dell’articolo , è sfuggito che anche alla Procura Generale c’é un Magistrato della Vecchia Guardia , Il Procuratore Patronaggio , che si è formato nella Palermo del 91 che i quotidiani etichettavano come la Beirut Italiana , che non fa parte di alcuna corrente e che non guarda in faccia nessuno.
C’è realmente L’intenzione dei piani alti di mettere fine a quello che da mia opinione personale era una sorta di Verminaio , ossia la Parte Malata del Tribunale di Cagliari , ho avuto diversi riscontri su questa intenzione di fare pulizia sotto forma di contatti con tutta una serie di Organi assorti a mettere insieme i tasselli del Puzzle .
La guerra assurda di Ganassi contro Garau è la dimostrazione della inaffidabile gestione della giustizia in Italia ed in Sardegna in particolare. La vicenda delle navi ex Saremar è una ulteriore conferma della
incapacità di gestione della verità soecie a a Cagliari. Di galantuomini ve se sono pochi e questi meriterebbero di essere valorizzati e bene hai fatto caro Paolo ad evidenziarlo
E’ semplicemente successo che l’ex Presidente dell’AMN ha, stranamente vinto, Sarà un caso.
Confido che finalmente la classe politica attuale capisca l’antifona e si metta a rigare dritto
Non ho capito quasi niente 😂, ma in buona sostanza sono ancora le correnti che fanno la carriera dei magistrati? E soprattutto perché non si fanno i concorsi come negli altri enti pubblici?
Speriamo che con il nuovo Procuratore si approfondiscano i legami tra politica e gestione amministrativa nella Regione e negli Enti, ormai ridotti a succursali o piccoli regni dove il diritto viene calpestato in funzione di interessi di parte, dove i piccoli satrapi spadroneggiano indisturbati e hanno sostituito le agenzie interinali per collocare parenti e compagni di partito con una gestione dei concorsi scandalosa