Alla fine di questo articolo potete leggere il comunicato lunare emesso ieri dalla Presidenza della Regione. Leggetelo e fatevi manipolare. Ieri la Regione ha fallito per l’ennesima volta. Non è neanche risucita a ottenere un vertice vero: l’hanno costretta a una videoconferenza. E hanno fatto bene: si fa così con chi combina pasticci e li nasconde con comunicazioni altisonanti e vuote. Oggi, finalmente e tardivamente, i giornali cominciano a dire la verità, ovviamente – in perfetto stile autonomistico – dando la colpa a Bruxelles e non alla Giunta Solinas. Ma la responsabilità è tutta dell’imperizia e del dilettantismo della Giunta.
Prima di tutto ricordiamoci però ciò che la Giunta aveva dichiarato all’Unione Sarda tre giorni fa.
Tre giorni fa la Giunta aveva detto di aver presentato la sua ultima (rispetto a quale altra?) proposta a Bruxelles, scegliendo di abbandonare la tariffa unica.
Il problema, per chi ha memoria, è che anche la proposta della Giunta Pigliaru che era stata concordata con Bruxelles e che sarebbe entrata in vigore il 17 aprile dell’anno scorso, abbandonava la tariffa unica. Solinas la revocò, in totale solitudine, in nome della tariffa unica, che era già impraticabile, ma questo la stampa, feroce con i deboli e immemore con i potenti di Cagliari (perché c’è un’altra storia di potenti, scabrosa, che non viene raccontata perché riguarda i salotti – si fa per dire – trasversali di Cagliari) non lo racconta.
Ora il dovere di Solinas è dimostrare che la sua continuità territoriale è migliore e più conveniente di quella di Careddu che lui ha annichilito per paura e superbia. Questo deve dimostrare, e questo dovrebbero ricordargli i giornali immemori (non parlo di Confindustria e della sua indignazione a basso costo su questa tragica politica regionale; taccio per l’obbligo del parce sepulto).
Tuttavia, si può fare un ragionamento storico.
La Sardegna ha avuto cinque proposte di continuità territoriale: 1) la continuità Floris, piccola, per soli residenti, dilettantistica ma anche pioneristica perché non c’era niente prima; 2) quella di Soru (studiata da Deiana) che, pur essendo anch’essa per i soli residenti, aumentava voli, posti e destinazioni; 3) quella di Cappellacci (studiata anch’essa da Deiana, dopo due tentativi di altri andati falliti) che introdusse la tariffa unica per i residenti e i non residenti; 4) quella Deiana, pubblicata a luglio 2017, che impattò con la crisi Meridiana e Alitalia e si concluse in modo monco solo su Olbia; 5) la continuità Careddu, soli residenti ma con una frequenza di voli e un numero di posti innovativo e con una sorta di condizionamento del mercato contro le esasperazioni di prezzo.
Guardare al modello Corso, cioè a una regione con 340.000 abitanti, un quinto della Sardegna, è una follia e farebbe ritornare la Sardegna di fatto alla continuità Floris. Quasi trent’anni buttati, e per cosa? Per il capriccio di un Presidente impaurito da una generica minaccia di ricorso. Una cosa veramente penosa.
Roma, 3 febbraio 2020 – “La Regione ha chiarito tutti gli aspetti relativi ai documenti e alle integrazioni richieste dalla Commissione nel corso delle interlocuzioni avvenute nelle settimane scorse relative al progetto della nuova continuità. Rimaniamo adesso in attesa di un aggiornamento della riunione odierna – in tempi brevissimi – per chiudere definitivamente la partita e dare operatività al progetto”. È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Christian Solinas commentando l’esito dell’incontro tecnico tra la Commissione europea, il Governo e la Regione che si è appena concluso a Roma nella sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri. All’incontro – avvenuto in videoconferenza con Bruxelles – erano presenti anche i rappresentanti del Ministero dei Trasporti e del Dipartimento delle Politiche Europee – Ufficio di coordinamento in materia degli aiuti di Stato della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Attendiamo ora una risposta definitiva da Bruxelles per consentire al ministro l’adozione dei nuovi decreti e restituire certezze ai sardi ed agli operatori su frequenze dei collegamenti, rotte e tariffe”, ha concluso il presidente.
Non ne ho voglia. Mi hanno stufato.
“perché c’è un’altra storia di potenti, scabrosa, che non viene raccontata perché riguarda i salotti – si fa per dire – trasversali di Cagliari”
Ce la racconti lei professore.