Oggi La Nuova intervista la Todde a tutta pagina.
Ovviamente non si trova notizia del fatto che la Todde ha rifiutato di fare un passo indietro per trovare un candidato comune a tutta l’area democratica. I fallimenti di ragione si nascondono. Meglio vendere pagine ai Comuni che raccontare fatti veri.
La risposta della Todde sulla continuità territoriale è agghiacciante (per non parlare di quella sull’energia, di cui parleremo, ma che segnalo, perché le posizioni della Todde sono troppo prossime a quelle a suo tempo combattute da chi vuole difendere un’idea di Sardegna diversa da una miniera di sole e vento).
La riporto tal quale e la commento in itinere tra parentesi quadre.
“Ci sono tre livelli: risorse, programmazione e modello. Le risorse non sono sufficienti. In Sardegna la spesa per la continuità territoriale è di 25 euro a passeggero. In Spagna di 200, in Francia 300 [stessi numeri dati dall’assessore ai trasporti Moro in questi mesi]. Programmazione: non siamo stati capaci di dire alla Commissione europea qual è il fabbisogno della Sardegna e abbiamo accettato i numeri che ci hanno dato [ma questa signora conosce i carteggi degli ultimi dieci/quindici anni tra la Regione e Bruxelles? Li tiri fuori lei i dati che nessuno conosce e confrontiamoli con quelli noti e largamente utilizzati]. È ora di andare in commissione con numeri allineati e fabbisogno reale [No, è ora di smascherare gli ignoranti con ambizioni esorbitanti rispetto alle loro capacità]. Infine il modello: incaponirsi sulla tariffa unica non va bene. Noi proponiamo un modello misto. Nei mesi di punta utilizzare la leva di mercato per accordi con compagnie in concorrenza tra loro per abbassare il prezzo e garantire le rotte. e un sistema di incentivi nei mesi di spalla per garantire un servizio adeguato“.
Ma questa signora che ha preteso stizzita la sua candidatura e l’ha imposta a tutti sotto il peso della rottura del patto col Pd se lei non fosse stata candidata presidente, che ha rifiutato di mettersi da parte pur di favorire un accordo, questa ipostasi dell’ipocrisia politica che alterna fez e veletta penitente a seconda dell’interlocutore, sa che cosa ha descritto?
Sa che in linea di principio la sua proposta di ‘soluzione’ è esattamente allineata con Ryanair e con tutti i principali vettori europei che derubricano il diritto alla mobilità dei sardi a servizio e che stanno spolpando i Sardi con tariffe da pazzi? Sa questa signora che la continuità territoriale non è solo aerea ma anche marittima?
Ha mai letto, questa signora, le pagine di Pigliaru sul turismo prima di buttare a mare la tariffa unica?
Ha mai letto che cosa diceva e scriveva Massimo Deiana sul ponte sempre aperto tra la Sardegna e Roma e Milano?
Ma prima di esprimersi, questa signora, ha avuto il buon gusto di parlare con chi ne sa centomila volte più di lei? Una cosa è certa: tutte le imprese turistiche dopo questa intervista voteranno o Soru o Truzzu (o chi per lui).
Che cosa significa, poi, concretamente “nei mesi di punta utilizzare la leva di mercato per accordi con compagnie in concorrenza tra loro per abbassare il prezzo e garantire le rotte!. Cosa è questa leva di mercato che consentirebbe accordi con le compagnie in concorrenza tra loro”?
Ma di cosa parla?
Alla luce di quali norme?
Secondo quali poteri?
Gli incentivi nei mesi di fallimento di mercato sono diversi dagli oneri di servizio pubblico vigenti? Oppure no, oppure sono la stessa cosa e lei non lo sa.
Oppure pensa che sapere non sia necessario perché una volta conquistato l’agognato potere, a governare ci penseranno i mullah del Pd di cui si è circondata, la genia dei senzamestiere, che sanno di tutto senza aver mai svolto un mestiere in vita loro?
Oggi abbiamo una certezza: la Todde non sa di continuità territoriale (e di tantissime altre cose; in Sanità, per esempio, sta scimmiottando Soru. Dovremmo fare una prova: sparare una solenne cazzata per vedere se la ripete).
Si farà fare la continuità territoriale dall’Unione Europea, cioè abbiamo la certezza che con lei non cambierà nulla.
Questa signora non può più accusare Soru di aver rotto la Sinistra. Lei ha fagocitato la Sinistra sarda e l’ha subordinata a un assalto all’arma bianca, cioè senza competenze, alla conquista del potere. Non è una coalizione la sua, è una masnada con speranza di saccheggio. Sono uniti dal bottino che non avranno.
I Cinquestelle volevano abolire per legge la povertà; ora aboliscono ragione e competenza. Questa è la prepotenza al potere.
@ Tonino Frogheri Egregio Frogheri, godo del tuo odio immotivato da tanto tempo e quindi apprezzo che tu lo abbia declinato in ironia. Il dotto professore non è più un virgulto, è malaticcio e crede più in Dio che nella politica. Per questo non si candida.
Il dotto professore che sa di tutto doveva autocandidarsi , fare la sua coalizione e proporsi al popolo sardo! Avrebbe sicuramente stravinto! Peccato!
Questa sinistra votata al suicidio politico è.
l’ espressione del livello nel quale si trova e si muove. È inaccettabile che un partito così importante e con tradizioni tanto significative non avesse nessun candidato di qualità da mettere in campo e che per restare a galla debba appoggiarsi alla zattera traballante dei 5Stelle.
Carissimo Paolo, sottolinei giustamente la questione trasporti (tra l’altro parla solo di continuità territoriale), ma su molti altri temi forse è ancora peggio
“I progressisti che faranno?” terminava così, con questa domanda, il post di ieri nel quale si era dato conto dell’incontro tra Soru e Todde, accompagnati dai principali rappresentanti delle loro coalizioni, e promosso proprio dai progressisti.
Sono andato a letto sperando che la risposta fosse coerente con quanto accaduto.
Cosa dovrebbe fare infatti un partito che ha posto sul tavolo la proposta di “di scandagliare la possibilità di trovare un punto di caduta comune, azzerando le candidature, trovando le convergenze programmatiche comuni e un/a candidato/a condivisa” e se la vede respinta da una delle parti e non dall’altra (che peraltro finora ha sostenuto)?
Dimenticavo però che la coerenza non è certo prerogativa della politica e quindi oggi mi sono svegliato e leggendo i due quotidiani regionali, oltre a non trovare quasi traccia di quanto avvenuto ieri, viene data per certa l’uscita dei progressisti dalla coalizione che sostiene Soru per ritornare a quella di Todde.
Ora, non sono un fine politico, anzi non lo sono per niente, osservo e mi pongo domande alle quali spesso non so dare risposte, però, partendo dalla intervista a Francesco Agus su L’Unione (uno dei pochi consiglieri regionali che ha fatto vera opposizione in questa legislatura), mi interrogo su come si possa superare “il rifiuto di fare le primarie da parte di PD e M5S, per un’accelerazione che non è stata capita da parte del nostro popolo”, quando una delle parti non fa altro che reiterare quell’opposizione.
Ma soprattutto non riesco a capire (sarà un mio limite che non comprendo il “politichese”) come si possa disgiungere il “chi guida” dalla “macchina” (vedasi i manifesti della Todde Presidente che tappezzano le ns città senza alcuna indicazione e riferimento alla sua coalizione ed alle sue componenti).
Vero è che con l’intelligenza artificiale e la guida autonoma sempre più le auto andranno da sole senza bisogno di avere un essere umano al volante, ma non mi sembra che siamo a questo punto in politica.
D’altra parte, se guardiamo al termine “governare” questo deriva dal greco e indicava il “reggere il timone”, quindi non è residuale sapere chi, di fatto, indirizza la barca, chi prende le decisioni finali, chi gestisce e tiene unito l’equipaggio, chi stabilisce la rotta.
Quindi mi sembra difficile, nel momento in cui si decide da che parte stare che questo non implichi anche una scelta del chi è lo skipper.
Con buona pace di tutti i tentativi di “arrampicarsi sugli specchi” a spiegare.
Ovviamente, il tutto al netto di ragionamenti che si incrociano con le altrettanto imminenti elezioni al Comune di Cagliari, dove non mi stupirei che saltasse fuori un “terzo incomodo” a rovinare il film che qualcuno si sta facendo.
Per la serie che chi “regge il timone” non è un fattore secondario.
Per me possono candidarsi anche 6 o 7 aspiranti governatori.. mah.. vinca il migliore..domani mattina suona la sveglia per chi dovrà andare al lavoro per cercare di arrivare a fine mese .. sentiti tutti gli spasimanti ed i vari sostenitori nessuno parla davvero di cose serie con competenza e serietà..ci vorrebbero ore per rispondere a tutte le cavolate..sanità,lavoro,trasporti,energia,insularita’,agricoltura.. alcuni pare che vivano nella protosfera,altri ne parlano in indoeuropeo ..aiuto
Senza entrare nel merito del programma (mi fido comunque di quel che sostiene il prof), quel che colpisce della candidata grillina è la sua ostinazione nel ribadire il vuoto slogan “è il momento del noi”. Clamorosamente smentito nel momento in cui lei stessa si mostra del tutto indisponibile a un passo indietro per favorire quell’unità che, almeno a parole, dovrebbe essere un bene prezioso se si vuole puntare alla vittoria contro la destra.
@ Paolo La ringrazio per il riconoscimento, ma confesso di non capirla. Soru e la Todde non sono assimilabili. Soru si è detto pronto a un azzeramento, la Todde No. Teniamo distinte le responsabilità.
Gli errori del passato sembrano non aver insegnato nulla . Il suicidio politico di Letta che aveva basato la sua campagna elettorale sulla contrapposizione con i 5 stelle, ha creato le basi per 5 anni di destra, e quale destra lo stiamo vedendo ogni giorno. Non facciamo gli stessi errori . Evitiamo di fare a gara per intestare la futura “sicura sconfitta alle regionali” alle scelte della Todde o di Soru. Ci vuole unità. Intendiamoci Le sono enormemente grato per questo spazio che è ormai l’unico di vera informazione e opposizione che ci resta in Sardegna.
Quando parlano di numeri senza fornirli, o non sanno contare o non li conoscono.
PD e 5S e la loro candidata non capiscono che “nei mesi di punta utilizzare la leva di mercato per accordi con compagnie in concorrenza tra loro per abbassare il prezzo”, quindi sistema di aiuti sociali ai residenti, c’è bisogno di volumi di traffico turistico e non residente che la Sardegna si sogna. E poi, quali sono i mesi di punta? Aprile-Ottobre? Giugno-Settembre? Luglio-Agosto? E come credono di distribuire l’offerta giornaliera di voli con i vettori che operano in libero mercato?
Un semplice confronto. I nostri tre aeroporti messi insieme sviluppano un traffico annuo analogo a quello dell’aeroporto di Catania o Ibiza, meno della metà di quello di Palma di Maiorca. In Sardegna, come altrove, per sviluppare flussi di quel livello, che attraggano naturalmente sulle rotte principali almeno 3 o 4 compagnie realmente concorrenti, incentivate dalla garanzia di un elevato riempimento degli aerei, ci vogliono decenni. Altrimenti, il rischio dell’aiuto sociale – che, per chiarezza, preferisco in via teorica all’attuale sistema che chiude il mercato – in presenza di una o due compagnie sarà quello dell’aumento generalizzato delle tariffe e quindi dell’impatto sulla spesa pubblica.
Sul mare, poi, silenzio assoluto. Probabilmente non hanno mai preso un traghetto negli ultimi 20 anni. Li voglio proprio vedere confrontarsi senza idee chiare con i colossi armatoriali che stanno dominando il traffico RoRo nel Mediterraneo e non solo. Sanno che dopo la chiusura delle compagnie pubbliche, si sta assistendo ad una concentrazione di mercato? Conoscono la reale dimensione del potere di questi colossi, che non temono il MIT, figuriamoci la RAS. Sanno che tutte le rotte merci principali sono ormai in libero mercato e che appena dovessero ipotizzare l’imposizione di obblighi di servizio pubblico su rotte già coperte da servizi privati, saranno travolti da ricorsi e da pernacchie? Per avere oggi un sistema funzionante bisognava pensarlo 15-20 anni fa ed avere i piedi ben piantati a Bruxelles. Oggi non siamo all’anno zero, il sistema si è evoluto naturalmente e il trasporto privato si è ben radicato dove il pubblico, a volte colpevolmente, altre suo malgrado, si è fatto da parte.
La continuità territoriale è un ottimo tema da campagna elettorale e da articoli di giornale. Ma, appena inizieranno ad affrontarlo realmente con gli atti, scopriranno quanto gli slogan muscolari da campagna elettorale diventeranno attributi maschili della dimensione di una lenticchia.
@ Talentu Talentu, dov’è il fiele, nella verità? O la verità sulla Todde non si può dire per principio. Hai ragione, io l’opposizione a Solinas l’ho fatta da solo, ma secondo gli stessi valori che mi portano a contrastare oggi apertamente ciò che la Todde rappresenta: un volgarissimo accordo di potere. Come sai, sono sempre stato un avversario irriducibile della Destra magnacciona e della Sinistra padrona. Sono per la libertà e la competenza. E non ho la cistifillea.
Troppo fiele Paolo. Il nemico non è la Todde ma Truzzu\Solinas…che tu in solitaria hai combattuto in questi 5 anni (non ricordo dove fosse Soru)….