Era l’inizio della legislatura. L’incoronazione era troppo vicina perché si esercitasse un minimo di spirito critico.
L’opposizione era intontita, perché aveva scommesso sulla vittoria, non sul programma, quindi si scopriva senza potere e senza idee. In più aveva fatto una campagna elettorale a dir poco tiepida rispetto alla Giunta uscente (quasi vergognandosi dell’endorsement di Pigliaru).
Gli imprenditori erano in quella fase che chiamano “della fiducia”, cioè della collocazione nel corteo trionfale del vincitore.
In questo quadro, il 26 marzo 2019 il Presidente Solinas partecipa alla conference con l’Ue e abbandona tutto il lavoro fatto dalla Giunta precedente, con carte evidenti provenienti dalla Commissione e, dinanzi alla prospettata possibilità dell’apertura di un’indagine per aiuti di Stato (dovuta al ricorso interessato di Ryan Air di cui siamo tragicamente ostaggi se ne abbiamo paura), Solinas ritira la proposta della Giunta Pigliaru, sulla quale, invece, si era tutti pronti ad andare di fronte alla Corte Europea.
Questo è un primo punto da tenere a mente e da ricordare ai giornalisti immemori, ai giornali di un giorno, al Quotidiano di Sostegno alla Giunta che dovrebbe sottotitolarsi: La nostra verità vale solo un giorno (alla volta): 1) la Giunta Pigliaru aveva formalizzato una proposta che sarebbe entrata in vigore dal 17 aprile 2019 e sulla quale aveva presentato un ricorso la solita Ryan Air (sul comportamento dell’Ue, abbiamo già scritto);
2) sulla proposta della Giunta Pigliaru vi erano state interlocuzioni scritte molto stringenti e tali da non consentire alla Ue comportamenti schizofrenici in fase finale (se serve li ripubblichiamo);
3) al cambio della Giunta, Solinas ritira la proposta, senza che in tal senso vi fosse una qualche istruttoria, anzi, con le carte interne che dicevano che occorreva tenere quella presentata;
4) conseguenza immediata è la proroga del regime precedente (tariffa unica) ma solo su Cagliari e Alghero;
5) Solinas prometteva una nuova proposta entro un anno;
6) Solinas indicava nella tariffa unica e nel rilancio della Ct2 i suoi capisaldi.
Il problema è che lo scontro con l’Ue proprio sulla tariffa unica e sulla Ct2 c’era già stato e la proposta della Giunta Pigliaru tendeva proprio a superare quelle obiezioni. Invece Solinas annunciava il ritorno a Su Connottu cioè al già bocciato.
Solinas investe sulla proroga e dice che preparerà una proposta con contenuti vecchi e già bocciati.
In quei giorni solo noi dicemmo che era accaduto qualcosa di grave che avrebbe provocato un danno alla Sardegna.
Dov’è la proposta promessa da Solinas? Dov’è l’iter attivato per tempo in modo che le decisioni insensate non si ripercuotano sui sardi?
Il 18 gennaio L’Unione Sarda annuncia che dopo il No dell’Unione Europea sulla tariffa unica, la Giunta sta predisponendo un Piano B. Ma come? Ora sta predisponendo un piano B? Non lo sapeva da marzo 2019 che la strada della tariffa unica era impercorribile? E dove sono le carte che dimostrano la natura e l’intensità dell’istruttoria attivata da marzo 2019 dalla Regione Sardegna? Perché non vengono pubblicate? La verità è che Solinas pensava di tirare a campare con le proroghe e, come abbiamo detto qualche giorno fa, ha pensato di affidare un incarico per elaborare un progetto solo dopo che la Ue ha notificato lo stop alle proroghe. La Giunta pubblichi le carte in modo che si controllino le date. Oppure, qualche consigliere di opposizione, faccia un accesso agli atti e se li faccia dare in modo da smascherare la cortina fumogena che sta coprendo la prima e più grave delle decisioni assunte dal presidente in carica, nell’indifferenza generale alimentata dalla diffusa ignoranza.
Resta dunque un fatto: il luogo del delitto parla chiaro, il pasticcio della Continuità territoriale ha un responsabile unico: Solinas.