Iniziamo dalla Sardegna.
Siamo troppo pochi noi sardi, finiamo per essere tutti parenti, ufficiali o ufficiosi (circa un terzo dei nuovi nati non è figlio delle coppie che li registrano come propri). Sappiamo tutto di tutti.
La Presidente Todde ha la stessa ansia di controllo della sua Giunta che hanno avuto tutti i recenti presidenti eletti direttamente dal popolo. Teme di essere circondata da politici esperti, teme la presenza di troppi consiglieri regionali, teme di essere imbrigliata, teme i migliori dirigenti dell’Amministrazione regionale. In poche parole, sa che dentro e fuori del Consiglio regionale e dell’Amministrazione ci sono persone più capaci di lei e li teme anziché reclutarli. Personalmente non ho mai capito perché si ha paura di chi vale.
E dunque che fa?
La Presidente non vorrebbe più di tre consiglieri regionali in Giunta e i conti sono presto esauriti, uno del Pd, uno dei Cinquestelle e uno dei Rossoverdi: Meloni, Manca e Piu. Tutti gli altri fuori. Molti consiglieri regionali si sono già rassegnati e aspettano. L’esperienza insegna che in genere la prima Giunta ha un tasso di errore molto alto. Ma altrettanti sono già neri di rabbia.
La strategia residua è semplice: scelti gli assessori di fiducia, la Presidente cercherà di scegliere, per quanto può, anche quelli di fiducia dei partiti e così distribuirà veleni e invidie. Conte non è estraneo alla formazione della Giunta. La sua breve esperienza accademica sarda (celebrata corpore presenti dal Rettore turritano Mariotti) non è trascorsa senza rapporti e relazioni isolani, e entrambi stanno svolgendo un ruolo nella moral suasion (si fa per dire) di Conte su Todde. Alla fine, saranno sei gli assessori di più stretta emanazione presidenziale, mezza Giunta, non poco. Da due a quattro di questi li si dovrà all’effetto Conte. La Sardegna sarà grillina.
Una persona degna di fede mi ha raccontato che gli assessori del Pd della Giunta Pigliaru vennero riuniti, a inizio legislatura, e invitati a ostacolare ogni mia proposta in Giunta (io ero stato nominato assessore ai Lavori Pubblici). Sono cose meschine, ma che accadono. Se dovessimo chiederci che cosa faranno i grillini in Giunta e in Consiglio, dovremmo risponderci così: marcheranno a uomo il Pd, almeno fino a quando il Pd non dirà apertamente che candida Conte nuovamente per la guida del Governo della Repubblica. Il Centrodestra vuole arrivare al premierato per tante ragioni, ma non ultima perché sa che sulla candidatura a Palazzo Chigi si giocherà il futuro del Pd.
I Grillini vanno letti non su ciò che faranno in Sardegna (Desirè Manca al Lavoro vuol dire, da un lato il reddito di cittadinanza sardo, dall’altro il primo assalto a una roccaforte del Pd, la formazione professionale; a tutto ciò il Pd reagirà istituzionalizzando le finanziarie con larghi contributi a privati, associazioni, singoli, insomma, a chi ne chiede, purché dopo voti), ma su ciò che fa Conte.
Conte è un capolavoro di ipocrisia e moralismo; anzi, è il perfetto interprete dell’ipocrisia del moralista. Sta dentro la Giunta Emiliano, travolta da un’inchiesta giudiziaria; si ritira, per la questione morale, dalle primarie dello Stagno Largo, ma non ritira il suo assessore dalla Giunta. Usa la questione morale contro il Pd, è evidente, ma bada a non diminuire la sua presenza di potere. Todde ha detto, durante l’assemblea sarda dei grillini, che i problemi della Sardegna sono dovuti alla dilagante corruzione, dalla quale i grillini sono immuni perché vergini prima, durante e dopo l’accoppiamento col Pd, il quale, invece, è sospettato di promiscuità sifilitica. Lo schema Conte di depotenziare moralmente il Pd (non ci vuole molto, invero, ma mi pare anche che il Pd abbia abbandonato la stagione degli scrupoli) è in preparazione anche in Sardegna.
In tutte le regioni dove si devono svolgere elezioni regionali o comunque amministrative, i Cinquestelle bullizzano il Pd laddove non esprimono il vertice. È lo schema Palazzo Chigi applicato in sedicesimo.
Penso che non poche persone si sentano sideralmente lontane da questo mondo, lo avvertano verminante, come è un po’ tutta la vita, ma senza quel desiderio di bellezza, di libertà, di giustizia che fa sopportare il fango proprio e altrui. Tra il Pd, partito di sistema, e i Cinquestelle, partito del popolo e del nuovo potere lindo (cioè loro, nel senso di “Loro” di Sorrentino, ‘loro’ dei grillini) è stata spenta la luce in città. Bisogna vivere sui monti.
…..e così,la trappola grillina ha davvero inguaiato il PD sardo con l’assenso succube di Elly !!!!!! Le prime discrasie sono già evidenti : Conte per mano di Todde renderà ad isolare ed annientare gli eletti PD : pian piano gli verrà sotratto potere operativo favorendo gli interventi populisti dei grillini ; non importerà se ci andrà di mezzo la dopravvivenza amministrativa sarda ,l’importante sarà evidenziare qualunque impegno grillo/populista !!! Se le forze sane del PD non reagiscono con intelligenza ,finiranno per essere sempre più marginali e diventare la ruota di scorta di Conte nell’assalto a palazzo Chigi . Purtroppo è una facile profezia che non tarderemo a vedere ,seppur nei suoi primi passi .
A volte si è eletti perché belli, proposti perché signor sì legati a filo doppio a chi ha il potere veramente, e così si potrebbe continuare.
Con l’ età ho scoperto che molte cose … si fanno accadere, che si lodano gli incompetenti, altre si impedisce che accadano, come il successo altrui fosse da evitare anche a prezzo del bene comune… Così non riusciamo a essere padroni in casa nostra e qualunque orbo venuto dal continente da noi è re.
Purtroppo ne vedremo delle belle !
La Sardegna benché non meriti ciò che la attende, dovrà pagare molto ancora per vedere ciò che molti pensatori normali si aspettano. D’altronde o si votava Soru ,che era inviso a molti, oppure la Todde e così è stato, con tutte le conseguenze del caso come fa notare Prof Maninchedda. Un saluto a tutti i lettori.
La(e)mozione di sfiducia di Conte nei confronti del PD è figlia del comportamento assurdo del PD, ho ascoltato Schlein nell’intervento di ieri, volano stracci, qui purtroppo non c’era vento e il risultato elettorale è quello che è, una cosa è certa, di esperimento in esperimento la nostra democrazia sta collassando
Spero che la rivoluzione gentile di Soru stia lievitando silenziosamente, perché non è detto che questa legislatura avrà vita lunga e facile. Le notizie di queste ore sul fronte continentale descrivono un campo largo inaridito e in dissoluzione, perché è stato seminato in zona altamente inquinata e franosa.
Povera Sardegna!