Da qualche tempo si assiste alla tendenza generalizzata della Regione Sardegna ad indire sempre meno gare affidandosi invece al sistema della CONSIP.
Ovviamente, pochissime società sarde vincono le gare Consip e, quando accade, sempre in ATI con altre società e senza grandi vantaggi.
Non sfugga a nessuno, poi, che queste grandi società cercano, dopo, le piccole società sarde per svolgere i servizi.
L’Autorità per la concorrenza ha peraltro illuminato e censurato le distorsioni che spesso caratterizzano il mondo CONSIP: questo è il provvedimento assunto sulla gara per i servizi di assistenza tecnica che rivela quanto questi procedimenti siano esposti alla tentazione del cartello da parte delle grandi compagnie.
Ma c’è di più. Consip può non risultare per niente conveniente per la Sardegna.
Prendiamo un esempio. La Consip S.p.A. nel dicembre del 2015 ha indetto una gara per l’erogazione di supporto specialistico e assistenza tecnica alle Autorità di Gestione e di Certificazione istituite presso le amministrazioni titolari dei Programmi di sviluppo cofinanziati dai fondi strutturali dell’Unione Europea per l’attuazione dei Programmi Operativi 2014-2020. L’importo a base d’asta totale era di 261.600.000,00 euro. Il criterio di aggiudicazione prescelto era l’offerta economicamente più vantaggiosa.
La gara è stata suddivisa in 10 lotti. Uno di questi lotti, il n. 4 per la precisione, riguardava la Regione Lazio (POR FSE/ POR FESR), la Regione Sardegna (POR FSE/ POR FESR) ed ulteriori Organismi Intermedi nominati. La gara è stata aggiudicata alla RTI PricewaterhouseCoopers Advisory Spa – Ecoter Srl per un importo pari a 18.300.000,00 euro.
In primo luogo una conferma: vincono sempre le multinazionali e le grandi società nazionali italiane, alcune delle quali sono ormai ‘stanziali’ per gli anni trascorsi nell’isola.
In secondo luogo, facciamo un calcolo comparativo per vedere se realmente la Sardegna risparmia.
Nella gara Consip il costo aggiudicato per la figura del consulente manager è di 470 euro giorno più Iva (pag.11).
Prendiamo una gara svolta in Sardegna nel sessennio di programmazione precedente e valutiamo quanto è costata a giornata la figura del manager.
Il numero minimo di giornate da erogare era 3.890 all’anno per complessive 31.742 giornate uomo complessive nei 98 mesi (vedi pag.11 del Capitolato Tecnico Lotto1).
Pertanto, facendo una media del costo a gg/uomo a base d’asta: 13.325.550 / 31.742 = abbiamo un valore di circa 419 € + iva a giornata.
Si ricorderà che il valore medio delle giornate CONSIP è invece 470 euro € + iva.
Si tenga presente che nella gara, però, si sono offerte più giornate rispetto a quelle minime (davano punteggio) e che l’importo di aggiudicazione è stato pari ad € 11.326.717,50.
Pertanto, non conoscendo il numero di giornate aggiuntive offerte dall’aggiudicatario, per esemplificazione, dividiamo l’importo di aggiudicazione per le giornate minime da capitolato: 11.326.717,50 / 31.742 = 356,80 + iva in media a giornata , questo senza le giornate aggiuntive. Se ipotizziamo una offerta con giornate aggiuntive quell’importo si riduce ancora di più.
Che cosa voglio dire?
Voglio dire che la Centrale Unica di Committenza della Regione Sardegna deve fare gare sostenibili per il sistema Sardegna, non deve averne paura, non deve proteggersi con Consip che peraltro si sta rivelando un metodo e un luogo amministrativo tuttaltro che apprezzabile e trasparente. Se Consip diviene un “sistema di delega e di rinuncia” (per cui si fanno sempre meno gare in Sardegna) rischiano di essere pregiudicate anche le condizioni quadro (programmatiche, di regolazione, di pianificazione e strumentazione operativa) necessarie ad assicurare “l’efficacia degli investimenti cofinanziati con le risorse europee e, in definitiva, per un uso efficace delle risorse dell’Unione europea”.