Ieri il Consiglio regionale ha tentato ciò che nel resto del mondo è chiamato alto tradimento.
Questo reato, gravissimo, avviene quando uomini delle istituzioni tradiscono il popolo e le sue decisioni, assunte secondo le leggi dello Stato.
Nel maggio del 2012 i Sardi si espressero con un Referendum consultivo promosso dai Rastrellatori (ops, cioè i Riformatori) per l’abolizione delle province e per l’abolizione dei Consigli di amministrazione degli Enti. I Rastrellatori fecero una campagna intensissima, pari a quella che ora fanno sull’insularità e sui nuraghi e che domani faranno, pronti a rimangiarsele tutte, sull’irsutismo etnico dei sardi. Si parlava del Referendum anticasta.
Ieri, con un emendamento, si è tentato di ripristinare i Consigli di amministrazione (tra i firmatari, ovviamente, i Rastrellatori che hanno anche un loro rappresentante tra i commissari delle province scandalosamente commissariate da sei anni) e se la cosa non è andata in porto lo si deve alla minaccia di ostruzionismo fatta dall’opposizione (che ringraziamo, anche per aver dimostrato di non essere disponibile a ogni mediazione).
In tutti i paesi del mondo, i presentatori dell’emendamento sarebbero stati indagati per alto tradimento, in Italia no, in Italia si indagano tutti i dissidenti che non violano manco i divieti di sosta per non essere fraintesi, ma non i traditori, perché i primi a dare il pessimo esempio sono stati i Parlamentari italiani sul referendum per la responsabilità civile dei magistrati, nonché sull’abolizione del Ministero dell’Agricoltura, che ha solo cambiato nome.
Ora c’è da chiedersi come mai tanta impudenza, come mai questa sfacciataggine.
Va detto che il clima in Consiglio è pari al degrado dell’abbigliamento. Si è cominciato nella scorsa legislatura col bandire la cravatta (perché dava fastidio alle carotidi di Oppi, ‘u curciu!), adesso si entra in Aula in magliettina (neanche nuova, meglio se stinta) e fra un po’ in canottiera e pantaloncini. Ma è il linguaggio che è interessante. Fornisco un esempio tratto dal verbale di qualche giorno fa.
Parla OPPI il 21 ottobre, seduta pomeridiana: «Lavoratori in l’utilizzo, siamo d’accordo, su tante cose siamo d’accordo, forse io ne conosco più di voi e sono quello che ha fatto una battaglia contro Temussi perché hanno preso la gente e l’hanno deportata da una parte all’altra della Sardegna, ma voi eravate muti in quella circostanza! Ancora oggi c’è un concorso fatto dall’ATS dove ci sono 17 che hanno titolo: 10 assunti e dopo una settimana si fa un altro concorso per altri 10 per la stessa categoria, questo si sta verificando, e tutti quanti che stanno zitti, e bisogna cominciare a essere seri. Se poi parliamo di casi eclatanti, non fatemeli dire, non fatemeli dire, che quando uno è centodiciottesimo e l’altro trecentocinquantesimo non ha il diritto, anche se appartiene a una parte politica, in questo caso la vostra».
(Interruzioni del consigliere Angelo Cocciu)
(Segue OPPI GIORGIO.) «Stai calmo tu, non agitarti, tu sei malato, quindi devi stare zitto».
Ecco, questo è un distillato del livello del Consiglio regionale: denunce gravi, senza alcun seguito, dichiarate per dare aria ai denti e aprire la coda pavonata, e sketch da avanspettacolo del non politically correct.
Perché tanta impudenza traditrice?
Perché la maggioranza è protetta dalla schiera dei parenti delle autorità di controllo che, come mai prima, oggi siede in ruoli importanti dell’amministrazione regionale.
Questa è la verità.
Mai si era visto un coinvolgimento così massiccio e diffuso di parenti di primo, secondo e terzo grado di persone che esercitano alte funzioni di vigilanza, controllo e repressione. È per questo motivo che il Consiglio regionale si è trasformato in un luogo del degrado verbale, estetico e morale, un luogo della sfacciataggine dei pirati fluviali (il mare è roba seria, non è per loro).
Un osservatore attento della politica olbiese, commentando i risultati delle ultime elezioni cittadine della ‘felix’ tarranoa, lapidariamente ha detto :- che cosa ci si poteva aspettare dagli elettori olbiesi che hanno dato 1500 preferenze ad Angelo Cocciu! – Il 50% di Olbia conosce Olbia.
La poltrona dei trombati a me sembra stretta. Sono del parere che per quel profilo professionale serva una tribuna da stadio.😄😄😄