È stata pubblicata il 22 questa determinazione del Commissario dell’agenzia Laore, dalla quale si apprende che il presidente della Commissione e un componente si sono dimessi. È il concorso cui avevamo dedicato una pièce tra il serio e il faceto qualche giorno fa.
Le dimissioni sono un gesto che rivelano intelligenza e dignità delle quali bisogna dare atto a entrambe le dimissionarie, entrambe Direttore Generale della Regione Sardegna.
Nella parte narrativa della determinazione si legge che la Dg del personale “ha segnalato le insinuazioni diffamatorie e le illazioni capziose contenute nel testo dell’articolo, suscettibili di condizionare inevitabilmente la serenità dell’operato della Scrivente e preannunciando le proprie dimissioni dall’incarico di Presidente della Commissione giudicatrice”.
Non credo di aver insinuato nulla.
Ho detto apertis verbis, seppure sotto le forme di un’ironia magari mal riuscita, che il commissario di Laore ha palato fine nel rifiutare le offerte dei dirigenti interni.
Ho detto che sul reclutamento dall’esterno la Giunta Solinas sta passando guai con l’autorità giudiziaria (cosa della quale io non godo mai, ma che anche un cieco capisce non essere terreno da praticare con troppa insistenza).
Ho detto che a mio avviso le premesse poste con tanta insistenza sembrano orientare la scelta verso un profilo, non verso una persona. Confermo la previsione, perché essa discende per logica deduzione dal fatto che mi pare impossibile che, con tanti dirigenti interni sottoutilizzati o inutilizzati dalla Regione, si sia già al punto di reclutare il dirigente in oggetto dall’esterno.
Nell’articolo non c’è un solo nome.
Detto questo, ovviamente, mi assumo tutte le responsabilità del caso.
Tuttavia vorrei dire una cosa al DG del personale: se l’ho ferita in qualche modo anche minimo, se l’ho ferita come persona, le chiedo scusa pubblicamente.
Mi dispiace.
Cerco di contrastare la politica di questa Giunta, non le persone, ma posso sbagliare il tono, gli accenti, posso apparire aggressivo.
Le chiedo scusa davvero.
Mi impegno a quanto segue: se Lei volesse intervenire in questo spazio per replicare, contestare, censurare o semplicemente dissentire, io pubblicherò il testo integralmente e lo lascerò in evidenza per due giorni senza proferire parola nei giorni successivi.
Se le ho fatto del male, mi perdoni.
Non era e non è mia intenzione.
Combatto un mondo che non mi piace e spesso mi pare di farlo da solo, con tanti che mi dicono quanto sono bravo quando tutto va bene, ma che mai trovo al mio fianco quando si tratta di cambiare le cose sul serio col proprio sacrificio personale.
Indovina indovinello, chi ha vinto la selezione? il mago ci ha azzeccato
Mia figlia laureata con 110e lode ,disoccupata si è intestardita a partecipare al concorso . Gli ho detto” lascia perdere quei posti sono già veicolati ,so come funzionano certi meccanismi “. Sarei contento di essere smentito a prescindere dal risultato di mia figlia .
Penso che le dimissioni (vere) siano un gran bel gesto in un paese allergico da sempre a tale nobile atto
Contemporaneamente mi sconcerta il turbamento e mi turba lo sconcerto di chi viene trovato con le mani nella marmellata (altrui)
Da Cristiani perdoniamo, il peccatore però, non il peccato…
Buonasera, le suggerirei di andare a leggere anche la Determinazione n. 228 del 20/02/2023 avente oggetto: Attuazione PTFP 2022-2024: assunzione di un dirigente mediante scorrimento di graduatorie di concorsi pubblici in corso di validità.
Nel testo della determinazione si leggono cose curiose…pare che per un’assunzione come dirigente di ruolo a Laore sia determinante l’esperienza di ispettore asl per la sicurezza sui luoghi di lavoro piuttosto che esperienza di tipo dirigenziale… Posto che un concorso per dirigente del sistema bibliotecario non ha alcuna attinenza con il ruolo dirigenziale ricercato da Laore…
Est annos e annos chi lezo Sardegna e Libertà e si est abberus chi s’ànima de donzunu la connoschet solu Zesugristu, comente isse ebbia manizat sa pesa zusta pro Ischire cantu ‘pesamus’, cantu, in ite e comente iscassedhamus (ca semus totu in farta e pecadores), pro cantu connosco a Paulu Maninchedda meritat dignamente totu s’istima.
Est unu disisperu invetze unu pópulu de “gnorri” pro ignoràntzia (ringratziamus s’iscola italiana chi nos a ‘educadu’ a s’ignoràntzia e menisprésiu pro nois etotu e fintzas a manu nostra), pro bisonzu, pro afarismu, pro aprofitamentu, pro vigliacheria, ca connoschimus e cussideramus sa realtade nostra istórica de séculos gai meda chi no ischimus mancu chie, ne ite e ne ue semus, ite depimus fàghere, su chi depimus fàghere nois, no sos santos de Oltretirreno chi nos cherent bene, foras su prànghere, pedire, ispetare, menefregare e… sos politici e intellettuali afariados a “intercedere” presso i santi di tutti i colori grandezza, divisioni e dipendenza.
Sighindhe goi custu logu de miserabbília no at a istentare a si che ispèrdere.
Ischindhe unu pagu ite podimus fàghere e invetze no lu faghimus, in sardu nos tiaimus classificare “castigados”, ma no ca nos at castigadu Deus e ne sa realtade naturale, no ca nos mancant sas capatzidades, ma ca ispetamus a chie est pessendhe a iss’etotu e no a nois chi podimus fàghere sos fatos nostros de zente/pópulu.
Castigados!
Cara Camilla,
io sono cristiano e non di nascita. Lo sono diventato. Mi sono convertito. Ciò comporta avere una certa sensibilità per i lati oscuri della propria anima. Odio ferire le persone e mi rendo conto che l’agone politico, che dovrebbe sempre avere ad oggetto azioni e funzioni e mai persone, inevitabilmente provoca danni collaterali. Che male c’è a esplicitare le proprie reali intenzioni? Ho confermato tutto sui fatti, ma ho precisato che nelle mie intenzioni non c’è alcuna volontà di colpire persone, ma sistemi. Che male c’è a cercare di sconfiggere il male che ognuno di noi si porta dentro? Non a caso la corona inglese gronda sangue, di parenti e amici, a ogni secolo e anche questo non avrebbe fatto eccezione, se il boia non fosse stato abolito dalle rivoluzioni liberali.
My Dear Professor,
con quelle persone che ormai (visto ciò che è capitato in questi ultimi quattro anni, e non mi riferisco solo alle ultime turbolente vicende giudiziarie) non in buonafede, condividono, fiancheggiano, giustificano, suggeriscono, nascondono, omettono,, dimenticano, consentendo di calpestare diritti e libertà dei Sardi, non devono esistere giustificazioni e, tantomeno, scuse. E’ facile fingere di indignarsi quando qualcuno scoperchia le pentole e svela le trame. Lei è un gran signore, ma vale sempre il motto della nostra sempre amata Queen Elizabeth: Never complain, never explain.
Balmoral, 24.2.2023
L’ironia mal riuscita è tale se il destinatario ne soffre perché si sente colpito dal significato più che dal modo. Detto ciò, onore a te che oltre alle armi con le quali combatti per contrastare l’avversario, sai usare l’umiltà e la correttezza per sostenere l’onestà di pensiero che favorisce l’incontro e non solo lo scontro. Grazie del tuo esempio