Non potranno dire che non si aspettavano la visita pre-natalizia degli agenti di polizia giudiziaria i 19 consiglieri regionali (in carica ed ex) sottoposti a perquisizione su richiesta della Procura della Repubblica di Cagliari. La voce girava e i timori pure, almeno di chi potrebbe avere parecchie grane. L’indagine è sempre quella relativa all’uso scorretto dei fondi assegnati ai gruppi politici dell’assemblea legislativa sarda nella passata legislatura, ovvero peculato.
Il round odierno (che segue gli arresti del 5 novembre del capogruppo di Sardegna è già domani Mario Diana e dell’esponente del Pdl Carlo Sanjust) riguarda:
i sardisti Giacomo Sanna, Christian Solinas ed Efisio Planetta;
il leader dell’Udc isolano Giorgio Oppi, gli assessori regionali all’Ambiente e alla Cultura Andrea Biancareddu e Sergio Milia, entrambi sempre Udc insieme a Nello Cappai e Sergio Obinu;
Alberto Randazzo e Tore Amadu (Pdl);
Renato Lai (Sardegna è già domani);
il vicepresidente del Consiglio regionale Mario Bruno, Chicco Porcu e Giuseppe Cuccu del Pd.
Poi ci sono i consiglieri regionali non più in carica Franco Cuccu e Vittorio Randazzo (Udc), Sergio Marracini (Udeur), Antonio Calledda e Antonio Biancu (Pd).
Difficile, a inchiesta in corso, capire se il blitz abbia portato al recupero di documentazione compromettente o beni di un certo valore. Difficile pensare che un indagato, alla luce di quanto già successo nelle scorse settimane e temendo una perquisizione, se lo sia potuto conservare in casa o in ufficio (ovviamente parliamo di chi ha la coscienza sporca).
E tra poche settimane si vota…. (MM)