Soprannomi Talvolta un soprannome (mirabile e ormai introvabile il libro di Ignazio Putzu sull’argomento) svela la natura percepita delle persone (due dei miei più cari amici hanno come gentilizio Pisciafine, in onore dell’esattezza proverbiale del loro agire); altre volte è memoria di fatti esemplari. Sono orgoglioso di aver coniato Cinquetasche per i grillini sardi, a eterno ricordo della loro bramosia di cariche e di stipendi dorati.
Ieri, infatti, sono accaduti eventi, più o meno politicamente ignobili, i quali hanno confermato che, come dicevano gli antichi, avarizia e avidità vanno sempre a braccetto e spesso sono accompagnate dalla loro cugina in primo grado, l’incapacità.
Incapaci Facciamo un paragone illuminante: ieri re Carlo III d’Inghilterra ha letto il programma di governo del nuovo premier britannico, il laburista Keir Starmer. Insieme al programma, sono stati depositati 40 disegni di legge. Sono passati pochi giorni dalla fine delle elezioni e la parte vincente, giustamente, ha già presentato le norme che attuano il programma premiato dal voto dei cittadini.
My dear e i suoi Cinquetaschini, invece, in 100 giorni hanno approvato 9 leggi (diconsi nove), delle quali una per aumentare i fondi per i Gruppi consiliari, due per prorogare termini scaduti, una per sanare debiti, una per non bloccare la speculazione eolica, e una, approvata ieri, per aumentare il numero dei commissari impegnati nella transizione verso le nuove province di tre unità. Praticamente il nulla.
Potevano proporre un nuovo modello di rete ospedaliera, ma non l’hanno fatto, perché non sanno farlo.
Potevano proporre un nuovo modello di continuità territoriale, ma non l’hanno fatto, perché non sanno farlo.
Potevano bloccare la speculazione energetica in Sardegna, ma non l’hanno fatto perché non l’hanno voluto fare.
Potevano approvare l’assestamento di Bilancio e predisporre il bilancio di previsione, ma ancora non l’hanno fatto e finiranno per chiudere il bilancio come Solinas, con una montagna di denaro non speso.
Nomine e soldi Nel frattempo però hanno nominato una marea di consulenti, esperti, assistenti, segretari ecc., pagati con i munificissimi contratti previsti dalla legge moltiplica-poltrone voluta dal tanto vituperato e ogni giorno imitato Solinas, il nostro Kim. Proprio ieri è maturato un evento che svela la natura dei Cinquetaschini, attratti dal lusso e dal denaro per se stessi, ma avari e spilorcissimi quando si tratta di pagare quello altrui.
I giornalisti che non piacciono Non è frequente che, in una contrattazione di lavoro, tutte quante le rappresentanze sindacali sparino a zero pubblicamente contro la parte datoriale accusandola di scorrettezza e, di fatto, di ignoranza. È quanto sta succedendo in Regione sulla definizione del contratto e del relativo trattamento economico da applicare ai giornalisti dell’ufficio stampa della Giunta. Cgil, Cisl, UIL, Fesal, Clares, Assostampa e Gruppo giornalisti uffici stampa della Sardegna, rivolgendosi alla presidente Todde (qui il documento), seppur in sindacalese criptico, dicono: il tuo consulente legislativo interpreta le leggi come gli pare, violando arbitrariamente le buone maniere della contrattazione sindacale.
Consulente ricco, giornalista povero Il consulente giuridico rientra nella tipologia dei consulenti pagati con dobloni d’oro, reclutati dal presidente Todde, my dear. Quale è l’oggetto del contendere con i giornalisti che lavorano o lavoreranno con la Regione? Nello specifico, una legge regionale vigente (L.R. 10/2021) stabilisce che ai giornalisti dell’ufficio stampa vada applicato il contratto nazionale di categoria. Il consulente ritiene, invece, che basti una delibera di Giunta per arrivare a un contratto differente, frutto di ulteriore trattativa, da applicare a livello di amministrazione pubblica regionale. Se ciò non bastasse, a trattativa in corso, la Giunta si è già pronunciata (Delibera 24/9 del 10 luglio scorso si noti che è presentata dal Presidente e non dal titolare della delega, richiamato in intesa, l’Assessore del personale, che poco ci manca venga commissariato anche per respirare), dando indirizzi al Coran per definire un nuovo contratto. Quindi i Cinquetasche non riconoscono il contratto nazionale e vogliono andare al ribasso (si parla del contratto dei comunicatori, come ha fatto la Regione Friuli); mi ricordano quella università, non mi sovviene il nome, nella quale il DG prende più del presidente Mattarella grazie anche a un premio di risultato molto munifico e gli amministrativi hanno premi di produzione ridicoli e stipendi da commedia dell’arte (per non parlare degli addetti al portierato, che prendono compensi da fame). Riepilogando: uno dei gran visir di my dear, pagato a 125.000 euro l’anno, mentre negozia con i sindacati su quale contratto applicare, nonostante una legge regionale lo abbia già sancito, dà indicazioni alla Giunta per attivare la procedura di un nuovo contratto, meno vantaggioso, per i giornalisti della Regione, di quello previsto dalla legge. E questi signori, campioni dello snobismo politico, nutriti a comodità, caviale e champagne, vorrebbero essere paladini della giustizia sociale e del cambiamento? Suvvia Cinquetasche, il potere e il denaro vi hanno dato alla testa.
Hanno passato casa per casa la circolare che decreta: NON È NECESSARIO PROVARE STIMA PER IL MOVIMENTO5TASCHE.OK?
@ Ornella Ghisu Gentila signora, prima di tutto apprezzo il coraggio di non celarsi dietro all’anonimato. Entro nel merito delle sue critiche. Dove ero io ai tempi di Soru? Non capisco se la domanda sia provocatoria oppure no, ma rispondo. Ero inizialmente con lui e con la sua volontà di riforme, e poi da solo contro di lui perché ritenevo che la sua interpretazione del presidenzialismo, a mio avviso troppo assertiva, avrebbe aperto le porte, una volta finito il suo incarico, a interpretazioni meno oneste della sua e meno democratiche. E così è stato. Comunque io ero lì, dopo un anno, all’opposizione, da solo. E restai solo quando Renato accettò l’incremento della compartecipazione sarda dell’IVA (che fu un risultato straordinario, bisogna riconoscerlo) con l’accollo dei costi della continuità territoriale da parte della Regione. Io ero e resto contrario, ma restai solo. Potrei continuare l’elenco dei fatti, ma vado per sintesi.
Veniamo a Cappellacci. Io militavo nel Psd’az e Soru non volle il Psd’az in coalizione, per cui il partito andò con Cappellacci. Io fui presidente della Commissione Bilancio e firmai le leggi che tirarono fuori di casa i cassintegrati espulsi dalle fabbriche e li misi a lavorare nei Comuni; firmai la legge sui cantieri verdi, dove i poveri della Sardegna poterono andare a lavorare nei Comuni aumentando il patrimonio boschivo della Sardegna; firmai l’emendamento che aumentò vertiginosamente i contributi alle due università e le salvarono dal crack dopo la riforma del Fondo di funzionamento ordinario (possono testimoniarlo gli ex rettori Mastino e Melis). Poi, andai all’opposizione, perché Ugo era circondato da persone che non mi piacevano (e che lui mandò via solo alla fine della legislatura). Con Pigliaru feci l’assessore ai Lavori Pubblici e feci il Primo Piano dei canali tombati della Sardegna, risanai Abbanoa (che trovai di fronte al tribunale fallimentare), riaprii la SS 131, sbloccai i lotti della Sassari-Olbia, feci il primo piano di manutenzione delle dighe e l’unico, fino ad oggi, piano dei porti; allungai la pista dell’aeroporto di Olbia spostando la SS 125; finanziai i cimiteri dei comuni; varai la normativa dei Piani di Fiume; riportai nella disponibilità della Regione i beni de La Maddalena ecc. ecc.
Ecco, per dirle sommariamente che io sono stato sempre dalla parte dove mi trova oggi, la mia. Ho provato a dar forma a un partito della Nazione Sarda, ma siamo stati travolti, come sempre in Sardegna, da invidie e poteri dello Stato. La mia storia politica è la mia carne. Quanto alla Sanità, vada a leggere i nostri interventi sulla Asl unica; vada a vedere ciò che dicemmo sulla sanità dai tempi della Dirindin.
Io sono all’opposizione rispetto a ciò che significano i Cinquetasche e non venga a esibirmi i quattro spiccioli destinati, come fumo negli occhi, al fondo piccole imprese. Debbo ricordarle che il Gruppo Cinquestelle devolve 300.000 all’anno a Grillo? Devo ricordarle che il Gruppo Cinquestelle ha assunto tutti quelli che non ha ricandidato, pagandoli con i soldi pubblici destinati ai gruppi? Devo ricordarle che i Cinquestelle gridavano “Vergogna” ogni giorno all’indirizzo del poltronificio Solinas e oggi fanno a gara a occupare le stesse poltrone dorate? Io sono all’opposizione di questo partito della menzogna politica e del lusso elitario. All’opposizione. Lei evidentemente sta con loro e la vita è bella perché è varia.
Gent. Prof
Da politico navigato quale è Lei noto e vedo che per questo “nuovo” governo sardo nutra un po di acredine, giusto un po,e punta il dito “solo e soltanto”verso una parte politica i” 5tasche”. Le ricordo che i 5tasche ancora oggi con la restituzione di parte dei loro emolumenti hanno donato milioni di euro alle scuole, ad associazioni e via discorrendo ed è tutto documentato, però Lei forse non è informato a dovere. Le chiedo dove era Lei quando i partiti tradizionali e non hanno governato? Dove era lei quando i vari Presidentssss governavano la ns amata terra… passando da Soru
a Cappellacci Pigliaru a Solinasa?Era in stand by? Rifletteva o si adeguava ad ogni sporcata vedi sanità, vedi continuità territoriale, vedi inquinamenti vari perpetrati per anni? Ebbene essere critici con una critica sana è sinonimo di onestà intellettuale, la sua critica mi risulta l’ennesimo accanimento terapeutico verso e solo una forza politica.
Lei è di una obiettività UNICA!
Lei ha fatto e fa parte di quella
politica che ha ridotto la ns regione in braghe di tela.
La saluto caramente
Ornella Ghisu
Mi sembra necessario distinguere tra il dirigismo della Giunta, che pretende di mettere naso su ogni cosa (soprattutto di tipo gestionale) e la sua poca capacità.
Il dirigismo “sfacciato” è partito dal sig. Soru, la cui Giunta era maestra nell’infilare le mani su ogni procedimento, anche minimo, della macchina regionale. L’incapacità è un’altra cosa, e purtroppo in questo sono d’accordo con le valutazioni del Professore.
Non poteva che scrivere così il Prof. Manichedda, visto che si è dichiarato precedentemente distante in modo siderale dal M5S.
Dopo un’avvio faticoso , la macchina gira a pieno regime : invitiamo a tavola tutti gli amici vicini e lontani , facciamogli godere delle prelibatezze della mensa grillo/conte/piddina e utilizziamo tutte le maestranze regionali esistenti per imbandire la mensa a cui non sono chiamati a partecipare ; mentre ci siamo vediamo anche di risparmiare sulle loro retribuzioni conquistate nelle precedenti ” irresponsabili” amministrazioni !!!!!! VQuesta è la nuova politica! Questi sono i canoni dell’amministrazione nell’era dell’intelligenza artificiale .
Qualcuno crede ancora che questi incapaci possano fare il bene del popolo, hanno nominato consulenti di tutti i tipi, addirittura un consulente x la lingua sarda a 120000 € l’anno, anche stavolta dovremmo aver pazienza, noi + che un popolo fiero come crede qualcuno siamo degli straccioni sempre col cappello in mano a chiedere l’elemosina al politico di turno
La valutazione di Paolo è pienamente condivisibile (daltr’onde chiedere ad un oste se il suo vino è buono è tautologico).
Tranne due punti:
1) il punto in cui Paolo accusa le Organizzazioni Sindacali di aver usato un “sindacalese criptico”…essendone coautore è la prima volta (dopo 60 querele tutte finite nel nulla) che vengo coaccusato di aver usato un “sindacalese criptico”: viceversa mi permetto sommessamente di affermare di essere stati molto chiari.
2) valutare il comportamento dell’attuale Giunta (su cui in verità noi viceversa vediamo dei miglioramenti rispetto alla precedente…certo bisogna poi giudicare gli atti nel corso del tempo) come analogo solo a quello della Giunta Solinas: abbiamo più volte sottolineato che tutte le Giunte successive hanno seguito la strada tracciata dal signor Soru.
In particolare quello che viene raramente contestato (e forse misconosciuto) è il ruolo della Dirigenza che invece è sotteso alla maggior parte delle scelte della Giunta, compresa questa del contratto dei giornalisti esterni.
Cordiali saluti,
D’altra parte, in passato restituivano parte dello stipendio per finalità sociali, ora devono recuperare, magari con gli interessi
… tocat a bìdere si de conca mancu ndhe zughent pro guvernare sa Sardigna!…
Ma custa pro clamata “maggioranza” de mancu su 24% de sos pagos Sardos chi amus votadu (su restu ant a èssere “sardi a perdere” che ampullas brutas de frundhire?) sunt totu consiglieri/coniglieri CINQUETASCHE? E sa ‘oppo’ sizione ite ‘oppo’ faghet? Est ispetendhe sos miràculos de su Presidente Meloni?
In ‘campagna’ fint chirchendhe votos faghindhe a crere chi faghiant sa “moratoria” contr’a s’invasione ischifosa de mulini a vento pro maghinare milliones e terrinos coltivados a pannellos fotovoltàicos a produire milliones, e como chi ant fatu sa leze ite leze ant fatu, una leze pigapaneri tramposa? O sa RAS o chie nachi tenet su podere est latitante? Custa leze est in vigore o est un’àteru vuoto a pèrdere?