Cinquemila. Sono cinquemila le persone che ci hanno aiutato a far conoscere il simbolo e a farlo rimbalzare nella rete. Impossibile calcolare l’ampiezza della diffusione ulteriore. Cinquemila persone che se non vogliono fare lo Stato in modo pulito, trasparente, autentico, per lo meno vogliono che delle persone normali, non ricche, non aiutate dai giornali, non potenti, possano farlo o proporlo. I loro nomi rimarranno scolpiti in un luogo che dovrà esprimere che in Sardegna non c’è solo la solita rassegnazione, ma anche una forte determinazione a guardare diversamente verso il futuro.
Ci dicono di aprire un conto corrente per le sottoscrizioni. Ma come si fa a chiedere soldi in un momento come questo? Invertiamo l’argomento.
Chi oggi vuole fare politica deve dare, non prendere.
Il criterio per rinnovare la politica è pretendere che chi si candida non dica solo che cosa vuole fare, ma che cosa vuole dare. E ciò che dà deve esprimere in qualche modo un sacrificio, un costo.
Di questi tempi l’interesse per gli altri deve essere corroborato da un sacrificio. Vuole dare tempo? Bene, lo dia. Dica in che cosa può declinare questo tempo: in ricerche a vantaggio di tutti, in lezioni a vantaggio di tutti, in lavori a vantaggio di tutti. Vuole dare denaro? Bene, lo dica. A favore di chi? Per fare cosa? Per produrre ricchezza o solo per consumarla? Vuole dare organizzazione? bene. Dimostri di saperlo fare, dimostri di essere capace di produrre reti.
Invertiamo la modalità della campagna elettorale: chiediamo ai candidati: “Tu che cosa vuoi dare di tuo alla Sardegna”.
La campagna elettorale deve poter diventare un’esperienza di gratuità.
Perché pagare per la campagna elettorale è uno spreco.
Noi siamo abituati allo spreco.
Leggete qui.
Il pane sprecato è pane rubato.
Il denaro buttato sull’altare dell’ambizione politica è denaro sporco.
Cinquemila nomi di persone vere.
Comments on “Cinquemila nomi di persone vere.
Chi oggi vuole fare politica deve dare, non prendere”
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Allora, gente, ci date una mano a convincere Paolo?
Se siete d’accordo che si può contribuire anche versando 5 euro scrivete sul blog! chi legge è pregato di dire si o no…
Paolo esprimi idee rivoluzionarie e di rottura rispetto al sistema e agli strumenti che oggi si utilizzano per una campagna elettorale. Parli di un fare che va a capovolgere tutte le regole. Bene, tutto bello. Però condivido anche qualcuno che diceva che il denaro è come il letame, che non serve se non è sparso; e qualcun’altro disse che dal letame nascono i fior. Vorrei avere la possibilità nel mio piccolo, di spargere un po’ di letame, per un progetto in cui credo fermamente, quello del Partito dei Sardi che considero anche un po mio. Ciao
“Vuole dare denaro? Bene, lo dica. A favore di chi? Per fare cosa?”
Oo credo e sostengo che occorra un po’ di denaro per pagare l’affitto di una sala in ogni comune sardo per esporre i programmi e presentare i candidati del partito dei sardi. Non è sufficiente, ma occorre anche quello.
occorrerà un pò di denaro per pagare manifesti, pochi ma necessari, per far sapere a chi ancora ha bisogno di questi mezzi, che c’è un Partito dei sardi (non tutti viviamo su facebook).
Sarà poco denaro, che produrrà poca ricchezza a favore di tipografie e gestori di sale e cinema, ma ci vuole anche quello.
Chi non ha tempo, purtroppo, per dedicarsi alla diffusione delle idee troverà il modo di contribuire, anche nel poco.
Paolo, se affermi che pagare per la campagna elettorale sia uno spreco, non posso che apprezzare questa nobile convinzione.
Penso però che se si crede in un progetto, se si crede che questo possa migliorare il futuro di tante persone, dei loro figli e della loro terra, allora penso non ci sia niente di male ad accettare un aiuto in denaro da parte di chi, con i suoi pochi mezzi, voglia comunque dare un contributo, seppur minimo,a questo progetto.
A maggior ragione dopo aver letto che i Figli della crisi saranno presenti nelle liste del Partito dei Sardi, sono certo che i vostri/nostri candidati non sono e non saranno persone che sprecano e sprecheranno il pane.
Sono anche convinto che, come dici tu, le persone che contribuiranno a farci conoscere saranno molto più di 5.000.Allora, tutti assieme, facciamo lo stato!