Diverse persone mi hanno scritto sul tema dei pannelli solari per tutti.
Riporto di seguito i messaggi ricevuti, precisando un concetto. Il mio obiettivo è suggerire soluzioni per togliere le energie rinnovabili dall’ambito della speculazione finanziaria e promuoverle come beneficio diffuso e pubblico.
Post 1 Paolo, ma dove vivi? Qui in Sardegna non si può far nulla, nulla e riporto nulla. Prova a mettere su una serra idroponica alimentata con fotovoltaico in alcuni comuni della Sardegna. Non ci riesci. Sono tanti e tali i vincoli che non riesci a fare nulla. Ti faccio un esempio banale. Se provi a farla nelle campagne di Aggius non hai vincolo della Sovrintendenza. Se provi a farlo a Valledoria (ti ricordi? Ci siamo conosciuti quando hai presentato per la prima volta gli accordi di fiume) non puoi fare nulla, tutto vincolato. Mi chiedo che cosa facciano i parlamentari in carica. Anziché occuparsi di questi abusi di potere degli anni Cinquanta, si grattano la pancia o sparano cazzate tardive (leggi Meloni stamattina sull’Unione, sembra Alice nel paese delle Meraviglie, sembra un verginello della politica nato ieri).
Post 2 Fare marchette ai player dell’energia, porta a non avviare nessun piano di risparmio energetico per imprese e cittadini produttori e consumatori di energia. Ad oggi, a 9 mesi dal decreto nazionale per le Comunità Energetiche (con tanti Comuni che hanno già fatto il percorso con cittadini e imprese (con Legacoop, mi pare, unico soggetto in campo nella promozione in Sardegna), non è stato fatto il bando regionale sulla misura PNRR (2,2 miliardi per comuni sotto i 5000 abitanti) che le finanzia a tasso zero, consentendo a ciascuno di prendere anche un bonus energia di 119 euro a MKw di energia prodotta e consumata per i prossimi 20 anni. Nulla è stato fatto nemmeno per i Parchi Agrisolari (sempre misura PNRR… 1,5 miliardi) in agricoltura che consente di fare gli impianti solari, rifacendo pure i tetti delle aziende e con lo smaltimento finanziato dell’eternit, con intensità d’aiuto fino a 75%. L’intervento della Regione sarebbe di 4 lire per la sola promozione delle azioni da fare tra cittadini, imprese, pure parrocchie ed Enti Locali. Le misure di finanziamento già ci sono ed in ogni caso, per la parte di cofinanziamento gli impianti si autopagano con il contributo ( ripeto…119 euro a MKw prodotto e consumato per 20 anni) senza un euro aggiunto. Sentire poi che in giro ci sono i player dell’energia a promuovere le “Piccole Comunità energetiche a discapito della nascita delle “Grandi Comunità energetiche”, quelle che promuoviamo noi, attorno alla Cabina principale (come prevede la nuova norma di 9 mesi fa), capaci di aggregare 8/10 Comuni, fa “girare le palle”. Ma vedere poi che i player dell’energia usano come commerciali per promuovere le piccole Comunità Energetiche, ex (nelle istituzioni) politici regionali, non solo fa “girare le palle”, ma fa gridare allo scandalo.
Post 3: Non ho resistito a commentare questa tua notizia, ma l’occasione è troppo ghiotta rispetto al silenzio tombale in materia da parte di tutti, dico tutti, di ogni colore, tranne tanti “sindaci, cittadini, parroci e imprenditori illuminati” (di più colori) che ci stanno seguendo e che con noi aspettano invano che qualcosa si muova. Mi dico che forse, prima ancora dell’autosufficienza energetica, a questa terra servirebbe un autosufficienza politica, o almeno una politica sufficiente e non invece com’è….. a scuola li avrebbero bocciati.
Post 4 Caro Paolo, devi parlare delle Grandi Comunità Energetiche. Le Grandi Comunità Energetiche, oltre alla produzione e consumo di energia (tutta l’Energia Rinnovabile, non solo quella fotovoltaica), hanno anche il potere, da norma, di fare tutti i lavori di efficientamento energetico e di domotica per gli associati. Nel giro di 2/3 anni sarebbero le più grandi imprese in Sardegna rispetto a quelle di ogni settore, con tanti posti di lavoro e lavoro di qualità, vista l’innovazione tecnologica da gestire, ma anche una ricchezza redistribuita tra tanti e non concentrata su pochi. Insomma, il vero Sviluppo Sostenibile di cui in tanti si riempiono la bocca. Potranno poi acquistare e vendere altra energia, diventando esse stesse (aggregate assieme) player dell’energia (è questo che spaventa chi ci lucra sull’energia). Ci guadagnerebbero tutti, cittadini, imprese, Enti Locali, Parrocchie e Enti del terzo settore, ed in più ci guadagnerebbe questa meravigliosa terra, il suo meraviglioso Popolo e il suo meraviglioso ambiente. Altro che parchi eolici per investitori stranieri marchettari.
Post 5 Paolo, e i giornali dove li metti? Hanno preso ad esempio le due “Piccole Comunità Energetiche”, fatte con i player dell’energia che hanno imbrogliato chi ci è cascato, usando la vecchia normativa (cabine secondarie e impianti da massimo 200 Kw) ed ora usate per lanciare il messaggio che non funzionano. Avrebbero potuto dire, che almeno una delle due ha scelto di uscire dalla farsa in cui era caduta per entrare in una costituenda Grande Comunità Energetica. Ma questo è troppo per chi fa solo disinformazione. Raccontalo.
Post 6 Paolo, il costo per Kw di potenza installata non supera per piccoli impianti i 1300 euro.
Post 7 Fra l’altro in materia di energia Stato e Regione sono concorrenti
Post 8 troppo facile e logico. metglio parlare di una bella centrale nucleare a Oristano, fa più effetto.
Post 9 In Sardegna sarebebro capaci di essere qanche contro i pannelli solari
Post 10 Questa è una cosa che s’ha da fare.
Post 11 Come pensa di finanziare questo progetto?
Terrenon da affittare per pannelli fotovoltaici lo sapete che sono esclusi Sardegha e Sicilia e altri che Governo Abbiamo ??????
Che Regione Abbiamo????
Che Comuni Abbiamo????
giuseppe. Non ci sono parole.
Tempo fa lessi un articolo del Sole 24 Ore che parlava di un progetto spagnolo si dighe a circuito chiuso per la produzione di energia idroelettrica. Di fatto la diga è concepita come un’enorme batteria di accumulo di energia potenziale, quella dell’acqua, che mandata in turbina diventa energia elettrica per poi essere ripompata nel bacino di accumulo. Dal punto di vista fisico il conto non tornerebbe, ma l’energia elettrica utilizzata per il pompaggio non è quella idroelettrica ma quella eolica in surplus, che ha un costo minore di quella idroelettrica venduta. In pratica l’eccesso di produzione di energia rinnovabile viene accumulata in un mega accumulatore di energia potenziale: il lago. Nessuna batteria a ioni di litio, nessuna terra rara, nessun paese africano da sfruttare e impoverire. Solo acqua ripompata in diga utilizzando energia prodotta il vento. Energia elettrica accumulata in forma di energia potenziale.
Non so se in Sardegna o in Italia esista qualcosa di simile, ma con tutte le dighe che abbiamo, al netto della quota per usi civili e agricoli, di fatto nel tempo ci siamo dotati di un sistema di “batterie” ricaricabili ecologiche in cui accumulare energia solare ed eolica, semprechè ci diano la possibilità di produrla in modo conveniente ed efficiente.
Caro Paolo condivido le tue riflessioni, in verità, oramai 10 mesi fa, a livello nazionale alcune precondizioni sono state poste e il PNRR é una opportunità straordinaria per chi ha testa e guarda disinteressatamente al benessere e alla prospettiva della sua comunità….ma non c’è governo nazionale o deputato che può incidere se non c’è una politica regionale….non abbiamo un piano energetico, non esiste un solo bando in Sardegna su quelle misure, non c’è neppure uno spiraglio di discussione ne idea alcuna che venga prospettata….come sulla sanità o altri settori…tutto fermo…immobilismo totale che ci condanna….vedo quello che accade in Emilia o in altre realtà con invidia…crescerà ancora il divario…la nostra diventerà una terra di rassegnati pensionati…
Non mi aspetto nulla da questa maggioranza e nulla arriverà anche su una roba cosi apparentemente semplice, ma che implica una rivoluzione quasi totale del sistema energetico isolano;
Ma non solo, – quantificarlo mi viene difficile- verrà trasformato stabilmente senza grandi manovre fiscali il reddito disponibile delle famiglie con quindi un incremento del risparmio, oppure un dirottamento dei consumi verso contesti meno parassitari.
Ma chi lo sa;
nel lungo ( 10- 15 anni) forse avverrà un cambio totale, almeno nell’isola, della mobilità privata, (chi avrà un surplus di energia lo vorrà utilizzare per la sua auto) se mai arriverà una vettura elettrica decente sotto i 15.000€, che a quel punto sarà quasi sostenibile e non una follia logica come lo è adesso.