Ciao a tutti, sono Rino Farci produttore di un’eccellenza sarda essendo anche allevatore vorrei esprimere la mia profonda delusione riguardo all’eterno ritardo della regione Sardegna nel pagare i premi comunitari PAC e alla vergognosa riduzione di oltre il 40% dei premi comunitari.
È davvero sconcertante vedere come si dica di voler favorire le aziende che rispettano l’ambiente e il benessere animale, quando in realtà si sta facendo l’opposto.
Gli agricoltori sardi e le loro aziende si stanno facendo carico di enormi sacrifici per rispettare gli standard europei, investendo tempo e risorse per promuovere pratiche agricole sostenibili e rispettose degli animali.
Eppure, sono costantemente penalizzati da ritardi nei pagamenti dei premi e dalle riduzioni dei finanziamenti.
Non solo questo comporta gravi difficoltà finanziarie per le aziende agricole, ma potrebbe anche mettere a rischio la continuità dell’agricoltura sarda nel lungo termine.
Senza un sostegno adeguato e tempestivo, le aziende non potranno resistere e tutto il lavoro svolto per promuovere la qualità e la sostenibilità sarà vanificato.
È fondamentale che la regione Sardegna si assuma la responsabilità dei suoi ritardi e delle riduzioni dei premi, assicurando un pagamento tempestivo e completo ai beneficiari delle PAC.
Solo in questo modo sarà possibile garantire un settore agricolo sano e prospero, in linea con le politiche europee volte a promuovere una produzione alimentare sostenibile.
Chiedo a tutti voi di unirvi a me nel sollecitare la regione Sardegna ad agire con urgenza per invertire questa tendenza e fornire il sostegno necessario alle aziende agricole che operano in modo responsabile.
Solo attraverso un impegno comune possiamo porre fine a questa situazione ingiusta e assicurare un futuro migliore per l’agricoltura sarda.
Grazie per l’attenzione
Il signor Farci ha ragione ma dovrebbe completare il suo ragionamento sul perchè le Agenzie regionali preposte all’ erogazione dei contributi agricoli (ARGEA e LAORE) ritardano i pagamenti, Molto spesso, senza che la politica intervenga, le domande presentate dalle associazioni agricole, Coldiretti in testa, sono errate o incomplete. Questo comporta un aggravio di tempo per l’ istruttoria delle stesse.
Nulla da dire sulla lettera di Farci che giustamente lamenta i ritardi dell’amministrazione regionale nel pagamento dei premi comunitari richiamandola alle responsabilità che le sono proprie. Ha ragione. Punto.
Mi stupiscono però i commenti dei lettori che partono per la tangente, fanno un minestrone bambu che ludu, spostano la questione su temi completamente scollegati dal problema posto.
In tutta l’unione europea e non solo l’agricoltura è sussidiata e sostenuta. Banalmente perché non si tratta di un’attività economica come le altre ed è esposta a rischi e condizioni esogene. Si pensi ai fenomeni, compresi i cambiamenti in atto. La Politica Agricola Comune, dunque, prevede aiuti a tutti gli agricoltori europei. L’nteresse della Regione Autonoma della Sardegna sarebbe quello di massimizzare il volume di questi aiuti che arrivano alla regione, cercando di liquidarli il prima possibile e indirizzarli per lo sviluppo di una agricoltura moderna, sostenibile, compatibile con l’ambiente e che con l’allevamento estensivo si occupi ad esempio di curare il paesaggio e il patrimonio boschivo dell’isola.
Cosa hanno fatto le brillanti assessore (quelle che candidamente hanno detto di non sapere nulla del settore) succedutesi nell’ultima legislatura? Il comparto può legittimamente dire: nulla!
La regione è stata letteralmente assente in importanti riunioni e con la sua assenza ha determinato riduzioni delle risorse destinate all’isola. Altre realtà hanno mantenuto o aumentato le risorse. Realtà che saranno pure abituate a non lamentarsi ma che magari sono sussidiate molto di più della Sardegna o magari si sono fatte pagare dallo stato, quindi anche da noi, le multe per aver superato le famigerate quote latte.
Non comprendo quindi perché una legittima sottolineatura dell’inadempienza dell’amministrazione regionale, che è poi una condanna verso una maggioranza politica palesemente buona a nulla e incapace di tutto, debba diventare un tiro al piccione verso una categoria che ha certamente mille difetti, senza essere migliore né peggiore di altre, ma merita di avere le risposte che gli sono dovute. Apo a esser deo chi cumprendo pagu, boh.
Professore,
Prendo atto del Suo “ultimo” avviso ai naviganti.
Ne terrò conto.
Grazie.
Per il signor Alessandro, se vuole glielo faccio io il conto della resa del grano. Per semplificare prendiamo un ha di terreno, che se lo abbiamo di proprietà, bene, sennò dobbiamo prenderlo in affitto. Partiamo dal seme, 2 qli x ha sono 240€ +2 qli di concime di sottofondo e sono altre 200€. Mi metto nei panni di chi non ha il trattore…..per arare, erpiciare e preparare il letto di semina ci vogliono almeno 300€. In primavera ci vuole una diserbata per le erbe foglia larga; altri 150€ e altri 2 qli di concime di copertura 120€. Arriva luglio e la mietitrebbia vuole altri 120€ per la raccolta, siamo già a 1130€, senza mettere in conto trasporto in azienda ecc. Nella mia zona la resa è 15/20 qli x ha, venduto a 30€…..fate voi il conto di quanto ha guadagnato il nostro contadinello. ( Se anche avesse il trattore suo, gli costerebbe almeno 100 € di gasolio, visto che abbiamo triplicato anche il prezzo del gasolio agricolo) Allora dirà lei; perché coltivare se non conviene? Infatti non coltiva più quasi nessuno perché come minimo sono in perdita, perché l’aiuto per chi coltiva grano duro, se non erro è di un centinaio di € x ha, meno di un’elemosina………
Io ho dovuto abbandonare l’attività che da 3 generazioni si svolgeva in famiglia.. Movimento terra e trasporti. Trasporti senza il quale la mia terra, la Sardegna, non può stare.. Ci è vincolata, di vitale importanza. Eppure non è importato a nessuno se dovessi chiudere i battenti… Ho provato per 2 anni a chiedere dei prestiti o dei mutui per acquistare una attività decente e ancora meno gliene è sembrato male di me con un bimbo di due anni da sfamare… Mandate avanti il vostro allevamento senza chiedere fondi a nessuno! Voi che svezzate tanti animali, “svezzatevi” ora voi dalla mammella europea! La dignità io non l’ho persa comunque cambiando lavoro! Senza fondi non fatte un emerito nulla! Tutti appesi alle tradizioni! Anche noi per tradizione smontavamo e riparavamo i nostri mezzi a casa eppure non siamo stati graziati da nessuno.. Nel 2008, 5 nostri clienti ci hanno steccato 300000 euro, eppure anche lì, lo stato italiano mi ha preteso di pagare le tasse per tutte quelle fatture emesse regolarmente.. Avete rotto con questa valle di lacrime di aiuti che vi danno.
Perché lo stato non fa giocare ad armi pari le aziende che ci sono nel suo territorio?Dando così contributi a tutti! Dopo che mi sono letteralmente rotto le gonadi maschili in anni di studio, mi sono pure dovuto prendere schiaffi in faccia.. Da propietario di mezzi sono passato a lavorare per chi prima era la mia concorrenza ed anche trattato male.. ma ho famiglia da sfamare! Ed è con tanto orgoglio che qui si mette in evidenza chi davvero ha avuto gli attributi per non lasciare ne la terra a cui sn molto legato e ne la famiglia! PS. Dal momento della tragedia, di giorno vendevo alimentari, di sera sino ad una certa ora della notte facevo il cameriere ed alle tre di notte andavo al porto a caricare pesce da portare al mercato! Pagando ancora tasse ed emettendo regolari fatture!Non abbiamo mai dichiarato fallimento. Questo a mio padre nn l’ho mai permesso. Ci abbiamo impiegato 11 anni ma ho pagato tutto! Muovetelo il posteriore! Non lo avete solo per espellere le deiezioni solide! Avevo 21 anni soltanto quando mi è successo questo ed ho fatto di tutto per aiutare mio padre per giunta malato e privo di forze! Ora mi interessa solo che è ancora vivo e festeggiamo assieme i Natali! Ancora oggi mi servirebbero 100000 euro per poter prendere una attività decente, perché non ho mai perso la speranza. Ma nn chiedo nulla a nessuno! Verrà anche il mio momento! E potrò dare a mio figlio un tetto sicuro! Buona serata a tutti. Michael
Buonasera sign Farci
Anche io sono allevatore, e come vedo dai commenti sono gli stessi sardi o trapiantati in Sardegna da qualche tempo a non crederci,il bello sarebbe provare a fare il pastore al giorno d oggi con tutte le problematiche del settore,a qualcuno nei commenti è meglio ricordare che non tutte le aziende come dice lui hanno purtroppo tutti questi super mezzi e strutture a disposizione, tanto che la tramontana e il maestrale si sentono molto bene anche adesso,forse ha visto uno scenario in tv delle aziende del nord Italia.Tra qualche anno non ci saranno più lamentele perchè le aziende in Sardegna rimarranno veramente poche .
…mai i pastori sardi si sono integrati a condividere i problemi dei sardi, sanità, scuola, servizi agli anziani ecc. insomma un mondo a parte, che chiede egoisticamente, che lo stato, fatto di persone perbene che pagano le tasse, le riversino a pro delle aziende dei pastori. Ragazzi… capite che la solidarietà non può essere a senso unico. Per dimostrare di essere persone serie, perbene, chiedete pure, ma solo dopo avere fatto una attenta autocritica perché si capisca bene in quale pianeta vivano i pastori, soprattutto chiedano i contributi dello stato e dell,Europa con la dichiarazione dei redditi in mano, e pubblica. Vorrei capire quanto guadagna o quanto è misero un pastore per viaggiare in fuoristrada. Salutoni.
E’ però vero che il comparto agricolo è uno dei più foraggiati e finanziati e che, nonostante questo, le lamentele sono continue ed incessanti. Al limite del ricattatorio. Vorrei sapere quale altra attività di impresa o libero professionale riceva tanti soldi dallo stato. A memoria mia nessuna. Se gli altri non ce la fanno chiudono. Questo fa si che il comparto sia sostanzialmente drogato di finanziamenti pubblici. Nonostante tutto questo i prezzi sono alle stelle. Non parlo di grande distribuzione ma di mercati e anche della tanto osannata campagna amica. Tanto amica che nonostante l’assenza di intermediari propone prezzi assurdi e in linea con i market. L’altro giorno per un Kg di pomodori camona al mercato mi hanno chiesto 6 euro. Il mio stipendio è sempre fermo e allora mi scuseranno gli agricoltori sardi ma se trovo prodotti esteri meno cari, ed è la regola, io compro quelli.
Un ultima curiosità che però a mio parere potrebbe fare chiarezza. Dato per scontato che i ritardi e le inefficienze non sono ammissibili ne tollerabili, ci potrebbe dire il nostro articolista a quanto ammonta il totale complessivamente (anticipo e saldo) di premi comunitari PAC che dovrebbe ricevere e magari quanto ha ricevuto negli ultimi 3 anni? Da quanto risulta a me si tratta di premi abbastanza generosi.
Caro milanese trapiantato, capisco che tu sia frustrato per le tue esperienze negative in Sardegna.
Tuttavia, è importante ricordare che generalizzare e colpevolizzare un’intera popolazione per le azioni di alcuni individui non è corretto.
Ogni regione ha i suoi problemi e il suo bagaglio di corruzione e cattiva gestione, ma non si può etichettare tutto un popolo in base a queste situazioni.
Se ti senti ingiustamente trattato o hai delle lamentele, potresti cercare di comunicare i tuoi sentimenti in modo meno offensivo e più costruttivo.
Inoltre, potrebbe essere utile anche cercare di comprendere le sfide che gli allevatori affrontano quotidianamente:
burocrazia,cambiamenti climatici,costi materie prime.
Senza dimenticare l’assenza di una vera classe politica che valorizzi l’immenso patrimonio agropastorale,fatto di saperi antichi tramandati da padre in figlio da millenni.
La collaborazione e il dialogo aperto possono portare a soluzioni più efficaci e ad un ambiente migliore per tutti.
Ricordati che il “pastorazzo” è l’ultimo anello della catena.
Il progresso richiede tempo e sforzo da parte di tutti gli individui coinvolti, quindi è importante evitare giudizi affrettati e lavorare verso un cambiamento positivo.
Un abbraccio
Rino Farci
A ragione o torto, sia dei pastori che dei foresti denigratori, la soluzione credo sia che I nostri prodotti vengano valorizzati e pagati col giusto prezzo, come viene fatto con altri prodotti di altro genere realizzati non si sa’ come è dove.
Es un panettone artigianale 4/500 € , una bottiglia di champagne oltre 2.000 €. Vergognoso Assurdo .
Potremmo fare a meno dell’elemosine pac ecc.ecc.
Ho la vaga impressione che ci sia un disegno affinché i pastori abbandonino le terre e siano costretti a venderle alle multinazionali delle energie rinnovabili.
vivo in Sardegna da ormai 8 anni, sono un immigrato milanese. Per 8 anni di fila non ho sentito che lamentele, in tutti gli ambiti. E’ sempre colpa del governo e di qualcuno che sta fuori dalla Sardegna. Mentre la corruzione è proprio qui, tra i politici sardi, tra gli imprenditori sardi, tra i pastori sardi. Mandroni, proni all’invidia e a lla faida, ignoranti, incapaci di innovare e tecnologizzarsi, sempre attaccato alla mammella dell’europa e dell’italia. Senza peraltro capirne o applicarne le leggi. Cercando di evadere il più possibile. Facendo bancarotta fraudolenta. La Sardegna sarebbe un posto migliore senza questa gente che la parassita. Che non è in grado di assumersi nessuna responsabilità, che non fa nulla per migliorare il posto in cui vive. Basta guardare non dico le strade ma le case private, tutte disfatte e irregolari, talvolta senza facciata (per evadere le tasse). Che disagio. Quanta ingratitudine verso chi viene da turista o per lavorare e porta soldi, conoscenze, buona volontà, lavoro, cultura, innovazione. Caro pastorazzo che ti lamenti, spero proprio che ti vada male, gli schiaffi nella vita servono a crescere, e gli aiuti europei con cui ti sei comprato la mercedes, invece che adeguare la tua impresa, è un bene che te li tolgano.
Anno voluto salvini questo è il risultato
Ultimo avviso, signor Alessandro, i commenti così lunghi non passano.
Da ragazzo ho fatto il pastore.
Nulla capisco di CSR, Argea e PAC.
Leggo lo sconforto di “quel pastore che ha mille volte ragione” che, causa il ritardato pagamento del PAC, povero lui,a saper leggere le sue lamentele, a breve non avrà denaro sufficiente per comperarsi il companatico tanto da tenerlo in vita sino ad assistere alla prossima progenie del suo gregge.
Non prendiamoci giuoco di noi stessi.
I nostri “pastori” non sono più quelli di d’Annunzio;i nostri pastori sono i nuovi lattifondisti con tanto di trattori con l’aria condizionata dal valore di decine di migliaia di euro.
Quel che era “sa mandra”, ( luogo di mungitura, recintata da frasche di cisto e olivastri, senza riparo dall’inclemenza invernale; qual freddo mattutino, a volte accompagnato da piogge, altre volte, all’imbrunire dal gelido vento di tramontana,tanto ho conosciuto, tanto ancor sono grato a sa mandra, tanto ho imparato) .
A gratis, ripeto a gratis, si sono ritrovati, con mangimi e fertilizzanti a prezzi scontati , tutto è stato elettrificato, con capannoni, mungitrici con tanto di bagno e antibagno,
(Tralascio quel che ho visto, a cosa sono adebiti quei “bagni” quel che dovrebbe essere l’igiene del pastore anzi la mungitura. Porcilaie ?Tanto avrei da scrivere,no, nulla scrivo, ho rispetto dei maiali )
Ora, i nostri pastori, hanno mille e più mille ragioni,
(come i baci di Lesbia) tutto hanno confuso.
Da che mondo è mondo, il gratis non esiste ; tutto ha un prezzo.
Tanto hanno avuto.
Sciocchi loro che non ne hanno compreso l’importanza.
La Manna, di israelitica memoria, non sempre si rinnova.
Leggo del massaio che tanto si cruccia del costo del frumento venduto a 30euro per ql. per poi comperare la semenza a 120 euri per ql.
Ho provato a fare una ricerca quanto rende in maniera esponenziale un quintale di semina di grano.
Tontolone qual sono, mi sono perso in equazione che non so comprendere.
Signor Corrias Marco,
Lei che di questo campa, che di certo sa contare le spighe per unità di superficie, numero di spighette per spiga, numero di semi per spighetta.
Quanto rende un ql. di semenza pagato 120 euro al ql. per poi essere venduto a 30 euri al ql.?
Grazie.
Bene scrive Marco Salidu,
“ora vogliono sodalieretà”.
Siete voi che avete votato Salvini.
TENETEVOLO.
Per concludere, penoso è il piagnisteo di tale Rino Farci.
Scrive di urgenze, di ingiustizie, di sostegno, di migliorare l’agricoltura sarda, di un futuro migliore.
Quante parole, a presto ci saranno le elezioni Regionali.
Sì candidi. Di certo, Lei ha le giuste doti per mandare in malora quel poco che rimane di Antico della Sardegna.
Signor Rino Farci,
oltre la genuflessione alla comunità europea, sappi che esiste la ribellione, quella Sacra Ribellione che a nessuno è negata. Non piagnistei, ma barricate.
Grazie
p.s.
troppo mi sono dilungato nel mio commentare. Forse il “sistema” non è predisposto per tali lungaggini, oppure;
Sarà il Professore Manichendda che ritiene sciocco il mio scrivere tanto da non essere pubblicato?
Tottu custu este sutzedenne in Olanda in Germania in franza in tottu s,Europa. Sos allevamentos de animales nachi produchene co2 sos troddios de sar vaccas. Cherene chi mannichemas zilipirchese .s,agricoltura hata a essere un,hobby .jeo presso chi issos sono pacos e noi semus meda.e non bata prusu metà tempus.diapo cherrer videre una sardigna libera.
È vergognoso,che le istituzioni non muovano un dito,per rimediare a questi tagli della PAC,senza questi aiuti,le aziende sono destinate a chiudere,a ridurre il carico di animali,visto i prezzi dei mangimi ,forse qualcuno dimentica,che la Sardegna è una terra a vocazione Agricolo/Pastorale che la sua economia si basa sull’allevamento e agricoltura,ma non è solo un problema economico,NO! È un problema identitario,culturale,di costume,perché è nella terra,nella cura degli animali che affondano le nostre radici,quindi la Regione Sardegna dovrebbe porre rimedio,restituire quanto ci è stato tolto,o battersi per tutelare agricoltori o allevatori,perché senza questi l’umanità è destinata a morire di fame,visto che siamo noi a produrre cibo.
Condivido il pensiero dei miei colleghi, oggi fare il pastore e diventato ormai difficile continuare in settore ,e no solo la agricoltura in generale in sardegna e in piena crisi per moltissimi motivi in primis il clima ,in secondo la burocrazia regionale che ormai fa acqua da tutte le parti bloccare i fondi regionali attraverso l argea e veramente assurdo e vergognoso ,ricordo che la sardegna a percepito il doppio dei fondi europei essendo rientrata la sardegna nel obbiettivo 1 ,che vuol dire che la sardegna è risulta una delle regioni più povera di Europa ,si parla di oltre 1,900 milioni di euro da spendere in questi ultimi anni, ed capitato proprio in questo ultimo governo regionale ,( purtroppo) poi hanno la faccia tosta di parlare di spopolamento dei paesi sardi ,soprattutto dell interno .
Sono anch’io un Pastore e Sign Farci a pienamente ragione xk con questi ritardi non possiamo adempiere a tutta la burocrazia che c’è nel nostro lavoro, e le spese che abbiamo anticipato una nuova stagione. Io con due miei figli seguiamo anche la coltivazione dei foraggi e cereali che anche qui siamo messi male con i prezzi xk il nostro prodotto non è valorizzato vi faccio un esempio, noi quando confermiamo il nostro prodotto (es il grano) ci è stato pagato a €30.00a quintale adesso che dobbiamo acquistarlo x seminare ci costa 120.00€al quintale. Fate i conti come può un agricoltore andare avanti? Lo stato che fa………
A onore del vero molti pastori dovrebbero fare ammenda per essersi fatti strumentalizzare
o comunque essersi schierati da un’unica parte a ridosso delle precedenti elezioni, anche se ovviamente non si può sapere se le cose sarebbero andate meglio o diversamente con una diversa amministrazione
Ora gli allevatori si sono già dimenticati delle promesse di Salvini e Berlusconi. Ora vogliono solidarietà. Siete voi che avete votato Solinas, tenetevelo.
Ma cosa volete che importi a quelle gente che pensa solo alle poltrone ( o al denaro) Quelli che ancora resistono dovrebbero essere premiati anche x il fatto dello spopolamento ( non solo a parole ) x se mangiamo qualcosa di buono è merito loro lasciateli stare non votateli
Ci dovremo chiedere,invece,con quali soldi o fondi i nostri politici ,della nostra regione a statuto speciale ,hanno intenzione di finanziare quei pastori del Kirghizistan o giù di lì per fare fronte allo spopolamento delle campagne sarde.
Prima,creando le fabbrichette( cattedrali nel deserto) attira allocchi,negli anni di un boom economico fittizio,vollero annullare i pastoralismo sardo…..il discorso sarebbe troppo lungo per entrare nei particolari….
e ora consci della stupidata fatta cercano di mettervi riparo.
Non dare o ritardare i finanziamenti a chi meritatevolmente li dovrebbe percepire…
al sol fine di distrarli verso altre situazioni.
La solidarietà è doverosa. Doveroso è anche sanzionare chi è responsabile, istituzionalmente e burocraticamente, non solo del ritardo ma anche della mancata tutela delle condizioni e del lavoro che rendono praticabili le forme di produzione come quelle del pastore Farci. Tanti auguri.
Solidarietà al signor Farci, spero risolva quanto prima la difficile situazione. Mi auguro inoltre – una volta che la RAS avrà usato i pagamenti come leva elettorale -, i pastori sanzionino a dovere chi li abbia ridotti con l’acqua alla gola.