Ieri, l’Ufficio per le relazioni col pubblico del Corpo forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna, ci ha risposto con queste parole, rispetto all’articolo nel quale segnalavamo l’assenza, o la scarsità, di rappresentanti delle istituzioni italiane alla cerimonia di giuramento degli allievi forestali:
“Per una corretta informazione, e per non sminuire l’importante lavoro svolto, puntualizziamo, senza polemiche del caso, che, tra gli altri, ha partecipato alla cerimonia di chiusura del I corso Allievi agenti forestali della Sardegna il Rappresentante del Governo, prefetto dr Sebastiano Cento che, ha proceduto anche alla consegna degli attestati ai neo agenti forestali che hanno superato il corso. Saluti”.
In primo luogo, quando qualcuno ci scrive, noi ringraziamo. Lo facessero in tanti, la trasparenza aumenterebbe. E dunque, grazie.
Detto questo, e senza togliere nulla a Sua Eccellenza il Prefetto Cento, la precisazione dell’Urp sembra più una conferma che una smentita del grande isolamento in cui versa la Giunta regionale (cosa che non significa che la Giunta non sia attiva; ieri, per esempio, sono stati notificati gli atti al Presidente, come parte offesa, in un procedimento per diffamazione contro un giornalista). Non che il Rappresentante del Governo non sia in qualche modo un’istituzione (dovrebbe garantire il coordinamento amministrativo tra le funzioni mantenute e esercitate dallo Stato e quelle delegate alla Regione), ma è un po’ pochino, senza offesa, per un corpo governato da un generale della Guardia di Finanza. Ieri segnalavo l’assenza alla cerimonia di quelle istituzioni con cui la Giunta attuale ha sempre tenuto a mostrarsi: magistrati, prefetti in servizio permanente effettivo, comandanti delle forze dell’ordine, questori di mano e di scrivania, insomma tutto il gotha dove ruotano le informazioni giuste.
Può anche essere solo un segnale verecondo. Ci sono almeno tre processi in corso nei quali la crema sociale cagliaritana non sta facendo proprio una bella figura (cosa che riduce il prestigio della piccola aristocrazia urbana, questo sì, ma mi pare che poco sia di giovamento agli imputati. Un magistrato, in udienza, ha chiesto a un avvocato per quanto doveva durare ancora la teoria del complotto, l’avvocato si è incazzato, ma il giudice aveva ragione. I complotti, che in genere stanno a monte delle indagini, si smontano a valle non evocandoli a processo, ma smontandoli sui fatti specifici e, dopo aver contestato le prove, dimostrando perché sono state manipolate. Se si fa il contrario, l’imputato può essere certo della sua condanna). Può darsi che ci sia un generale ritiro dei poteri del deep state dinanzi a una decadenza diffusa. Può darsi.
Oppure è il segnale di una rottura. Gli altri poteri sanno qualcosa del potere di Solinas che li induce a starne a distanza.
Oppure io, che ho cominciato a leggere Arturo Pérez Reverte, mi sto rincoglionendo di letteratura. Tutto è possibile!
Io proporrei di cambiare il nome di questa testata giornalistica da Sardegna e libertà in Sardegna e la sinistra . È vero che questa giunta al pari di tutte le giunte di centro ,di destra e di sinistra che l’hanno preceduta sono di una inadeguatezza sconcertante per le necessità della Sardegna. . Ma questi vigliacchi che si nascondono sotto le nobili parole di Sardegna e libertà dove erano cinque anni fa quando la Sardegna e il cfva era al pari di oggi?
che vergogna di OMISSIS..la Sardegna mai così in basso a livello di massimi rappresentanti…sono senza alcuna morale , solo comitati d’affari , alcuni un pò più alla luce del sole , il resto ( la maggioranza ) al buio e sottobanco , a futtire a futtire…
A parte il giudizio (negativo) che ho da sempre sull’attuale giunta, mi intristisce sapere che è possibile leggere una assenza di qualche rappresentante ad un evento istituzionale come un allontanamento dall’istituzione stessa, la Regione Sardegna. Perché questo è Solinas, anche se non ne condividiamo né metodi né decisioni: per volere di parte dei votanti rappresentante di un’istituzione, che gli altri rappresentanti di istituzioni che dovrebbero lavorare di concerto con lui, dovrebbero appoggiare, finché ricopre un tale incarico. Non vi è nulla di compromettente nel fare il proprio dovere, essere presenti non è essere conniventi.
Mi sono spesso chiesta perché persone rispettabilissime si trovassero sole in alcune occasioni e per altri si mobilitassero cariche istituzionali prestigiose. Non ho mai pensato in ciò vi fosse disconferma o una proclamazione pubblica ‘questo è il mio figlio prediletto’. Pensavo che non vi fosse la possibilità di presenziare a tante manifestazioni. Ma, mi insegnate, che a pensare male, qualche volta …
Dei due “oppure” la prima;
…la prima senza dubbio!