di Paolo Maninchedda
Ieri l’opposizione ha montato sul Piano casa una dura iniziativa comunicativa (Piano Casa trasformato nel passato nel Piano Gran Casino, con norme sul Paesaggio, sfondamento della fascia dei 300 metri, Piano alberghi Costa Smeralda, Piano GolfFinto-AlberghiVeri, Pale e Palle eoliche, uova fritte e zimino, perché, come la finanziaria, quella del Piano Gran Casino era l’unica legge che con entusiasmo di molti passava in Consiglio).
Oggi vorrei proporre ai colleghi dell’opposizione una sottrazione.
La Corte dei Conti ha pubblicato l’Audizione sul federalismo fiscale dinanzia alla Commissione Parlamentare per l’Attuazione del Federalismo fiscale.
Niente di nuovo sotto il sole, ovviamente, ma le tabelle sono sempre una didascalia fredda e limpida delle nostre virtù e dei nostri vizi.
Prendo un solo dato. I residui attivi totali, cioè provenienti dagli esercizi precedenti, ammonterebbero per la sardegna secondo la Corte a 3 miliardi 987 milioni di euro. Questo è il debito dello Stato verso di noi, maturato nel triennio 2011-2013.
Vediamo adesso il debito maturato dalla Regione verso Comuni e imprese, cioè vediamo i residui passivi: 5 miliardi e 1 milione di euro.
Qui, come dire, è successo qualcosa. Ovviamente siamo in buona compagnia di tutte le regioni a Statuto speciale e di quelle a statuto ordinario. Il dato dice che mentre lo Stato faceva lo splendido col Patto di Stabilità, le regioni reagivano e tenevano tutti a cuccia promettendo spesa. Non potendo programmare soldi veri, le Regioni hanno promesso panzane.
Risultato delal sottrazione tra debiti e crediti per la Sardegna: 1 miliardo e bruscolini di euro di debiti.
Ora che si sta facendo? Ovviamente si va a vedere dentro i residui passivi, per capire quali siano quelli veri e quelli falsi. Ci si libererà degli impegni assunti in epoca protostorica; ci si libererà degli impegni fatti ammuffire nelle casse regionali e comunali; si solleciteranno gli enti locali e gli uffici regionali a realizzare solo la spesa vera.
Di contro, si dirà al Governo che o ci dà i residui attivi che ci deve o ci porta alla Bancarotta. E ci li deve dare dal 1 gennaio.
I Comuni non se la passano meglio, ma ne parleremo un altro giorno.
Adesso torniamo ndietro: chi ha speso (sulla carta) più di quanto doveva e oggi ci mette col sederino per terra ha un’idea di un Piano Cassa? Sarei curioso di conoscerla.
Comment on “Chi rovina chi? Altro che Piano casa, serve il Piano Cassa dopo la devastazione finanziaria”
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A commento della vicenda.
https://www.youtube.com/watch?v=JZrT-uGxzts