Einstein dimostrò che il tempo in montagna corre più veloce che in pianura prima che gli orologi atomici dimostrassero che è vero. Spesso chi immagina vede la realtà meglio di chi la osserva ossessivamente senza vederne i fondamenti.
Anche in politica funziona così. Chi si arrende al solo possibile, non riesce a vedere il giusto. Chi diffida del proprio desiderio, di ogni emozione, di ogni visione, si arrende alla lotta nel fango di tutti i giorni. Chi guarda dentro la profondità immensa dello spirito umano, chi immagina la grandezza dell’umanità oltre la prigione biologica, chi guarda all’origine e al destino comune di ogni essere umano, matura compassione per il fango, per la lotta, per la competizione, guarda con un sorriso all’eccessiva ambizione che spesso anima la politica, alle liti quotidiane, alle risse continue. La rissa è una forma primitiva di espressione dell’animo umano. Bisogna tenersene a distanza. Per questi motivi non partecipo al match su Abbanoa. Abbanoa deve tornare interamente ai Comuni, senza se e senza ma. I Comuni devono scegliere: o non si occupano di gestione e fanno respirare la società, controllandola ma non gestendola, o fanno il contrario e la rovinano. Esattamente come nella vita: il bivio della libertà contempla anche la rovina, il problema è emanciparsi dal fascino perverso del cupio dissolvi.