L’intervento in aula del consigliere regionale del Partito dei Sardi Augusto Cherchi nel dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del governatore Francesco Pigliaru.
“Presidente, onorevoli colleghi, come Partito dei Sardi riteniamo di condividere le impostazioni generali della sua relazione programmatica. Condividiamo, in particolare, l’approccio non più ristretto ad analizzare singoli aspetti, sì rilevanti, ma da definire, come da lei ribadito, con il lavoro costante delle Commissioni e del Consiglio. Condividiamo, in particolare, l’approccio magmatico alla riforma della Regione, sia nella sua struttura organizzativa sia nell’organizzazione del personale e della classe dirigente.
Il Partito dei Sardi, fin dalla sua recente costituzione, ha chiesto ai sardi di farsi partecipi di una politica capace di uscire da una rassegnata navigazione a vista per far rotta verso una meta ambiziosa. E’ necessaria, al contempo, la costituzione dello Stato sardo da attuarsi attraverso un’azione di governo forte fatta da grandi riforme strutturali, iniziative coraggiose e un nuovo protagonismo della nazione sarda nell’esercizio della sovranità.
Lei, Presidente Pigliaru, attraverso il programma di governo della coalizione e la campagna elettorale, si era fatto interprete di molti di questi punti da noi proposti, punti che oggi noi ritroviamo, sottoscritti e sottolineati, nelle dichiarazioni programmatiche che ci portano a confermare il nostro convinto appoggio.
Pensiamo innanzitutto al superamento dell’idea che esistano governi amici, che è il primo presupposto per difendere l’unica cosa veramente prioritaria: il diritto dei sardi. Pensiamo alla lotta contro il neocentralismo e alla proposta di riforma del Titolo V, proposta dal Governo Renzi. Noi siamo pronti a confrontarci sulla competizione col Governo italiano e sulla responsabilità all’autogoverno.
Pensiamo alla necessità di ridiscutere la vertenza delle entrate e ridisegnarla su basi nuove, un’esigenza vitale se vogliamo dare risposta concreta ai Sardi e per poter riavviare una proposta economica per la Sardegna.
Prospettiva nuova e costruttiva che deve permettere di avere il controllo di quelle risorse che sino ad ora sono state troppo spesso soggette ad arbitrio. La costituzione dell’Agenzia sarda delle entrate, il cui impegno è stato da lei ribadito, consentirebbe infatti di recuperare risorse ingenti e avere certezza della loro disponibilità e gestione. Si potrebbero così avere strumenti per il controllo dei flussi, guidando la macchina regionale ad atteggiamenti responsabili nei confronti della ricchezza prodotta. Questi strumenti consentirebbero di programmare e finanziare le nostre politiche senza ricorrere ad indebitamenti, esercitando una politica di governo competente ed efficace che lei e noi tutti auspichiamo per arrivare alla vera qualità istituzionale.
Ci consentirebbe, inoltre, di andare incontro al nostro sistema produttivo, pagando con rapidità le nostre imprese e costruendo un sistema di partecipazione fiscale a nostra misura, più giusto ed efficiente, che contrasti la desertificazione economica che crea un ambiente sfavorevole a chi vuole investire e lavorare nella nostra terra.
Così pure non possiamo che accogliere con spirito costruttivo e impegno istituzionale alcuni punti fondanti del suo programma di governo, come la necessità di ricontrattare i limiti di spesa imposti dal patto di stabilità, l’investimento sulle infrastrutture materiali e immateriali, la vertenza trasporti e della continuità territoriale e la ricerca di una rigorosa politica di bilancio.
Tante cose importanti sono state dette nelle dichiarazioni programmatiche. Altre arriveranno con il lavoro, il dialogo, la voglia di ridare una speranza concreta alla nostra terra.
Del resto la nostra proposta di un indipendentismo di governo e di una sovranità praticata responsabilmente ci porta a ragionamenti che, siamo sicuri, potranno trovare un terreno comune su cui programmare e agire fin da oggi per il bene dei Sardi e della Sardegna.
Resta chiaro che noi abbiamo in testa la Sardegna come Stato e su questo porteremo avanti la nostra azione di governo. Grazie”.
Visto e condiviso. Bravo On. Doc. . Per quanto riguarda ciò che stà proponendo il governo Renzi in materia di riforme istituzionali, a partire dalla legge elettorale – sono riusciti a fare peggio di Calderoli, e se quella la chiamavano porcata, questa con che dose di fantasia dovremo battezzarla? – senza evidentemente dimenticare l’atteggiamento dello stesso, nel caso del riconoscimento dei nostri diritti ad eleggere in campo europeo, per cui, ritengo che dovremo stare particolarmente attenti, non vorrei esagerare, ma ho come l’impressione di un giro di vite tutto a vantaggio di un nuovo centralismo con forme di autoritarismo particolarmente evidenti, stiamo in campana e cerchiamo di informare il più possibile i nostri conterranei e non solo.
Grande dottor Cherchi intervento giustissimo complimenti!!!!
Intervento concreto, conciso, chiaro e abbastanza efficace.
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