Cominciamo da qui: siamo nel luglio 2020, il Consiglio regionale vara la legge 22, l’ennesima norma senza capo né coda, data dalla sommatoria di contributi a pioggia.
All’art.25 la Giunta regionale, che propone l’articolo, dimostra di non aver per niente compreso la gravità della situazione.
In primo luogo stanzia una somma ridicola: 400.000 euro.
In secondo luogo, si concentra sugli indennizzi e non sulla bonifica.
In terzo luogo, è talmente lontana dalla percezione dell’urgenza che addirittura subordina il riparto delle risorse, da farsi con una delibera di Giunta, all’approvazione della Commissione consiliare. Alla faccia dell’urgenza.
A questa altezza, di quali documenti e accertamenti disponeva già la Regione? Disponeva di due rapporti intermedi dell’agenzia Laore, uno del 5 giugno e l’altro del 2 luglio, come si deduce dal Primo Rapporto completo, consegnato da Laore a novembre 2020.
La Giunta regionale si prende tempo, perché non si sa mai che qualcuno pensi che la situazione sia grave, e riesce ad assumere la delibera prevista dalla legge solo l’8 gennaio del 2021. Le cavallette hanno avuto un anno intero di approvigionamento e riproduzione total free. L’ente attuatore dell’intervento diviene Laore, incaricato anche di redigere il bando per gli indennizzi alle aziende. Resta sullo sfondo l’adozione di misure per il contrasto all’invasione degli insetti. Molto sullo sfondo.
A settembre 2021, Laore rilascia un secondo rapporto, ancora più dettagliato.
Tuttavia, il 17 dicembre 2021, la Giunta assume la delibera 49-46 con relativo allegato . Qui ci fermiamo un attimo a fare due considerazioni.
Tra l’8 gennaio 2021 e il 17 dicembre 2021 passa un anno intero, trascorso dalla Giunta a circumnavigare gli ombelichi degli assessori e del presidente.
Un anno intero nuovamente free per le cavallette, panciute e riproducentesi, per l’appunto, come grilli.
Ma la cosa più vergognosa è l’allegato, che ignora totalmente le evidenze dei rapporti Laore e pianifica in astratto ciò che si dovrebbe fare, come se si fosse all’inizio di un fenomeno e lo si potesse agevolmente contrastare. È evidente che l’assessorato all’agricoltura non ha voluto valorizzare il lavoro della sua Agenzia.
Ne è una conferma una lettera onesta scritta dal Dirigente del Servizio dell’Assessorato dell’ambiente a Laore, per rispondere a una lettera della Provincia di Nuoro che si metteva a disposizione per collaborare nell’utilizzo dei 300.000 euro assegnatigli con la legge di cui si è già detto. Il Dirigente qualifica l’allegato della delibera 49-46 come “Linee guida” e non come Piano e chiede il Piano a Laore. Siamo nell’aprile del 2022!
Che cosa è successo nei primi mesi del 2022 da mettere così in disordine la catena di comando (e di sonno) della Giunta regionale, che dal 2020 al 2022 riesce a produrre solo chiacchiere inconcludenti? È in atto lo scontro dell’Assessorato all’Agricoltura con l’Agenzia Laore, come dimostra l’incredibile vicenda che segue.
Solo 1l 18 febbraio 2022 l’Assessorato riscontra le note informative sul monitoraggio fatte da Laore nel febbraio 2021, cioè perde un anno intero per la caparbia volontà di non apprezzare il lavoro della sua Agenzia. E che cosa fa, infine? La butta in semantica. A un anno da quelle note, l’Assessorato chiede conto a Laore dell’utilizzo di un avverbio (“verosimilmente”): “Per quanto riguarda l’ipotesi di ampliamento dell’area ricompresa nella suddetta DGR si richiama quanto riportato con nota del 4/02/2021 prot 2356 di questo Assessorato e alla quale si è riscontrato con le note prot 0004240/21 del 02/02/2021 e prot.0005740/21 del 10.02.2021, dalle quali si evince “… che verosimilmente il danno è da estendersi a tutte le superfici comunali classificate nel fascicolo aziendale AGEA come: seminativo, pascolo, pascolo arborato, orto, ecc. …”. È evidente che il solo concetto di “verosimiglianza” non è di per se sufficiente a proporre alla Giunta Regionale una modifica della perimetrazione dell’area colpita”.
Adesso pare che Laore abbia risposto a muso duro con una lettera del 30 maggio scorso, di cui mi sono stati letti dei passi ma che ancora non possiedo, e che dimostra anche che modificare oggi i termini della perimetrazione comporterebbe dover ripubblicare il bando per gli indennizzi. Ne riparleremo. In Sardegna siamo troppo pochi per pensare di tenere segrete le cose pubbliche.
Ciò che è chiaro è che in due anni si è sottovalutato il problema, si è bisticciato tra rami dell’amministrazione regionale, si sono sbagliati tutti i tempi e si è garantito alle cavallette un triennio di crapula riproduttiva a cinque stelle. Domanda: perché le aziende danneggiate non dovrebbero rivolgersi alle autorità competenti per danni dovuti a arrogante superficialità?
Forse non è solo una questione di governanti, ma anche di una struttura regionale difficile da riconoscere
Robba de macos irbariados!
Prevenire. Esser puntuali. Non contributi a pioggia. Questa è lezione da imparare. In fretta. Corriamo verso il disastro. Con questi governanti non possiamo fermarlo.