Buon Natale di noi vigliacchi
Sono giorni che, di notte, la fase peggiore di ogni mia giornata, non riesco a scacciare dalla mente l’immagine del giovane iraniano, tradotto di fronte al giudice-boia che lo condannerà a morte, col braccio rotto al collo, rotto dalle torture cui è stato sottoposto per indurlo a confessare. E noi, zitti. Tutti zitti. A seguire…