Il diritto di ammazzarsi
(…) Tuttavia, detto tutto questo, io non sono per niente certo che un uomo non abbia la libertà e il diritto di considerare se le condizioni in cui vive siano ancora mediamente sostenibili e di decidere se porvi fine. Ovviamente, a questo punto, uno zelante catechista mi direbbe che è nel dolore che occorre avere fede e che la fede ha anche guarito tante persone. Giustissimo, ma è ancora da capire perché la porta della fede sia così stretta, perché per alcuni funzioni e per altri no e perché si debba tutti passare per quei momenti di disperazione per i quali è passato anche Gesù. Per quale motivo il tritacarne del mondo sia sempre in funzione e tutti ci si debba entrare, volenti o nolenti, è questione che si può spiegare solo dichiarandola irrisolvibile e gridando al cielo che è una solennissima porcata divina. Non accetto il ragionamento della volontà imperscrutabile di dio, delle sue predilezioni, del suo favore concesso a taluni e non ad altri, perché questo non sarebbe un dio ma un tiranno bizzoso (…)