Le parolacce e i ‘cioè’ ci circondano. Per una guerra di liberazione dal conformismo linguistico
In questi giorni il Partito dei Sardi sta leggendo e rileggendo da un lato i conti della sanità, che non ci piacciono, e dall’altra la cosiddetta rete ospedaliera, che ci piace ancora meno. C’è chi si fa prendere dallo sconforto e invoca il cielo («Madonna santa!»), chi si affida all’onomatopea esclamativa («cesss!»), ma quelli di Sassari ‘incredibilmente’ dicono frequentemente: «cazzo».