Necrofili e biofili della Pubblica Amministrazione
La brutta figura fatta da noi della Giunta su Narbolia e il post di ieri hanno scatenato un po’ di simpatiche polemiche che non intendo in alcun modo placare. Per cui riporpongo un articolo di Mochi Sismondi del 2013 che rappresenta bene la lotta tra il bene e il male in atto nella Pubblica Amminsitrazione italiana e sarda.
di Carlo Mochi Sismondi*
Spesso il necrofilo[1] si riconosce da una mania fobica per la pulizia: lo vedi con lo straccetto imbevuto d’alcol che sterilizza dovunque si poggi. Non è una sana attenzione all’igiene, ma il terrore di qualsiasi contaminazione: difficilmente vi stringe la mano e, se lo fa, poi va di corsa a disinfettarsi. D’altronde in obitorio tutto è asettico.
Il necrofilo amministrativo, che di questa sindrome è un caso di specie interessante, si riconosce invece dalla costante paura della responsabilità e dal tentativo di sterilizzare qualsiasi scelta facendola diventare un adempimento obbligatorio, dettato da leggi eteronome, che svincoli il vertice amministrativo da qualsiasi contaminazione.