Scuola e università in Sardegna: la prevalenza della burocrazia sulla cultura
Le parole spese dalla ministra nel suo tour a parlare della politica del governo dimissionario (mah!) mi hanno riportato alla bocca la sensazione di disagio che provo ogni volta che parlo con gli insegnanti e che sto provando ogni giorno nella mia attività di professore dell’Università di Cagliari.
Il cuore della scuola non è più la qualità dell’insegnante e il sistema di relazioni tra il docente, l’alunno e la sua famiglia. No; il cuore è il meccanismo burocratico. L’insegnante è un dipendente di un’azienda governata da un manager, il preside. La prevalenza del modello aziendalista è un vero disastro, sia per la psicologia di molti dirigenti scolastici che non hanno un misurato senso di sé, sia per la cultura. (…) Questo è diventato molto più evidente nelle università.
È cambiata anche la retorica. Prima si aveva consapevolezza che l’università era il rapporto tra i docenti e gli studenti. Quando Abelardo si spostò sulla rive gauche, lo fece con i suoi studenti. L’università è universitas studiorum, associazione di chi studia e di chi apprende.
Oggi l’Università è un mostro burocratico che è egemonizzato dal controllo di gestione, dai parametri per accedere ai finanziamenti e dal dominio degli apparati che gestiscono questa macchina. Oggi i docenti sono impiegati degli impiegati e dei dirigenti. (LEGGI)