L’università che non si arrende: la conoscenza non è solo strumentale e l’anima non è dei governi
Questo documento è stato sottoscritto, in questi giorni, da più di duecento accademici, tra i quali me e altri colleghi di Cagliari e di Sassari. È una lettura molto utile per chi vuole capire dove sta andando il mondo nella sua drammatica subordinazione del sistema formativo al sistema produttivo. Riporto qui solo una frase e invito alla lettura del testo. (…) Il cambiamento degli animi è così profondo che non ci accorgiamo nemmeno più della distruzione compiutasi intorno e attraverso di noi: il paradosso della fine – nella “società della conoscenza” – di un mondo dedicato alle cose della conoscenza. Anche l’udito si è assuefatto a una programmatica devastazione linguistica, dove un impoverito gergo tecnico-gestionale e burocratico reitera espressioni dalla precisa valenza operativa, che però sembra essere difficile cogliere: miglioramento della qualità, eccellenza, competenza, trasparenza, prodotti della ricerca, erogazione della didattica…